Venti
"Una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena di fare"
-Hugo Weaving
Ventuno marzo.
Per molti è visto come l'inizio della tanta amata primavera, ed è così anche per i cittadini di Ronwood. Tranne per chi frequenta la Ronwood High School. Oggi è il tanto atteso giorno dello Spring Prom, il ballo che celebra l'inizio di questa meravigliosa quanto odiata stagione. C'è una tradizione che risale a cinquant'anni fa, riguardo questo ambito ballo scolastico. Si racconta, che il ventuno marzo del millenovecento sessantanove, un ragazzo di nome Fred, voleva chiedere in sposa Adelina, una ragazza dell'ultimo anno, appena diciottenne. Non aveva la più pallida idea di come fare, così decise di organizzare il tutto in un modo assolutamente spettacolare. Così nacque il nostro attuale Spring Prom, che tra i ragazzi del liceo, viene chiamato anche il ballo delle primule. Il motivo? In pratica, il protagonista della nostra storia, indette il ballo senza il permesso del personale scolastico. Insomma, la festa stava andando bene, nessuno si era accorto che la palestra era stata occupata da dei ragazzi in modo clandestino. Almeno non subito. Qualcuno (si racconta il più secchione della scuola, ma su questo non ci metterei la mano sul fuoco), fece la spia con il preside. Naturalmente, vedendo l'uomo che entrò di soppiatto in palestra, tutti cominciarono a correre verso la via d'uscita, così come Adelina e Fred. Ma l'intera scuola, quella sera, si bloccò davanti al campo di primule, perché il nostro protagonista, con ancora l'affanno della corsa, decise di chiederla in sposa proprio lì. Adelina accettò. Oggi non so se vivono ancora a Ronwood, ma sicuramente sanno che grazie alla trovata di Fred, il ballo diventò un'icona della scuola. Il campo di primule ormai non c'è più, oggi hanno costruito un drive-in, purtroppo. Ma chiunque abbia vissuto a Ronwood abbastanza a lungo da sapere la storia, ha almeno una volta passato la sua vita dentro quel drive-in, sperando che si trasformasse in un campo di primule e che il suo amato le facesse la tanto desiderata proposta.
Dal canto mio, questo è il primo anno che partecipo al ballo delle primule. Non ho mai avuto un compagno con cui andare e, di certo, non ho mai avuto l'ambizione di fare la terza in comodo con gli accompagnatori dei miei amici. Sinceramente, posso dirvi che quello che sto vivendo in questo preciso momento, è del tutto nuovo. Il ballo della scuola, per ogni liceale americano, è il tipico sogno da favola che merita di vivere. Io lo sto vivendo grazie a Nathan, che si è offerto di accompagnarmi in un giorno così importante per la vita di una ragazza americana adolescente. Mi sono sempre piaciuti i preparativi che ci sono dietro a questo evento. Io non gli ho vissuti in prima persona, ma li ho visti con Maddison gli anni scorsi, ed è un immergersi totalmente nell'emozioni.
Per cominciare, tra i corridoi del liceo, si vedono ragazzi agitati che camminano da ogni lato. Chi magari non ha ancora raccolto il coraggio di invitare la sua dama, o chi è consapevole che la sua scelta andrà con qualcun altro. Secondariamente, con l'avvicinare del ballo, non c'è altro argomento di conversazione. Vedi le ragazze prenotare dal parrucchiere, chi invece decide di fare shopping all'ultimo minuto, e chi spera che quella sera possa portare una relazione amorosa nella loro vita.
Per quanto possa essere un cliché, gli adolescenti di Ronwood, si dichiarano sempre durante la sera dello Spring Prom. Sì, in teoria ci sarebbero altri balli durante il corso dell'anno scolastico, in cui loro potrebbero benissimo ammettere apertamente il loro amore. Ma quello è il ballo per eccellenza. Ogni anno, viene impiantata una piccola aiuola di primule, dove solitamente i ragazzi portano le loro dame per il bacio di fine serata. Beh, ho detto bene, solitamente. Il posto molto spesso è già occupato dalla coppia dell'anno, infatti i ragazzi che ci tengono particolarmente, varcano i cancelli della scuola, per poter così baciare la loro amata vicino alle primule. Siamo molto tradizionalisti, noi cittadini di Ronwood.
Mi alzo dal letto, guardando l'orario sul telefono. Otto e mezza del mattino. Oggi a scuola si entra dopo e non si studia per niente. Bisogna preparare la palestra per l'evento, non è mica cosa di cinque minuti. Io ci sono andata ogni anno, anche se non ho partecipato al ballo. Stavolta, dovrò occuparmi personalmente di allestire soprattutto il palco per la gara di ballo. Considerando che, c'è chi sogna il vestito principesco per questa magnifica serata, insieme a Denis abbiamo deciso che fosse stato meglio scegliere dei costumi per la gara, in modo che potessero cambiarsi e ballare comodamente. Se devo essere onesta, la prima cosa che ho fatto quando sono andata a scegliere il vestito, è stata vedere se avrei potuto ballare. Infatti, sono andata sul semplice, niente di troppo complicato o pieno di fronzoli. Forse potrò permettermi l'abito da principessa per il ballo di fine anno.
Mi metto dei leggings, una maglia di Harry Potter e un paio di adidas. Meglio stare comodi, durante l'allestimento della scuola. L'ultima volta Cassie aveva messo un vestito davvero costoso e il risultato è stato vernice in ogni singola parte del tessuto. Ryan e la squadra di football si sono divertiti a schizzare i colori che sarebbero dovuti andare invece nello striscione. I soliti idioti, in pratica. Ma è stato davvero epico.
Prendo una mela dal portafrutta e do un bacio in guancia a mio padre, per poi salutare anche Isaac ed Ethan. Da quando è tornato in città, si è praticamente trasferito da me. Ha una casa tutta sua, per carità, ma evidentemente preferisce dormire qui e fare casino con mio fratello. La cosa comunque non mi dispiace. Adoro questo ragazzo, è un altro membro della famiglia, per me.
Esco di casa e faccio un fischio ad Addison, mordicchiando la mia succosa mela rossa. Il ragazzo si affaccia dalla finestra, con il petto ancora nudo e l'espressione assonnata.
«Che? Mi vuoi dire che è già ora? Ma io ho sonno!» si lamenta, appoggiando la testa sul davanzale.
Ruoto gli occhi, sbuffando. «Oh, e muovi il culo! Ci prenderemo tutta la mattinata! E io devo ancora andare dal parrucchiere alle sedici.» lo guardo male, appoggiandomi al muretto rosa chiaro.
Alza la testa, facendo una smorfia. «Dammi dieci minuti, Bellatrix Lestrange.» dice ridacchiando e rientrando in camera. Scuoto la testa e prendo il telefono, nell'attesa che Addison si muovi. Vado sulla chat di Nathan, notando che mi aveva scritto dopo che praticamente ero crollata.
"Sì, il film è stato carino ma Jared si è messo ad urlare come una femminuccia tutto il tempo. Temo che la prossima volta, pur di non sentirlo strillare, al cinema ci vado da solo. È un film, cazzo. Sì, è horror, ma dovrebbe rilassarsi!"
Scoppio a ridere, aprendo la tastiera per rispondere. "Tralasciando il fatto che ero tipo crollata, ma sorvoliamo questi dettagli inutili. La prossima volta puoi andarci con me, se non altro, non urlo come le ragazzine isteriche. Amo gli horror, non prendermi per psicopatica. Ah, e buongiorno, comunque." rispondo velocemente, bloccando il telefono e mettendolo in tasca. Vedo Addison raggiungermi di fretta, con il ciuffo decisamente fuori posto. Scoppio a ridere, scuotendo la testa, mentre lui mi fissa confuso. «I capelli sembrano reduci da una scossa elettrica e hai la maglietta al contrario. Mi sa che hai fatto troppo di fretta, Thor.»
Ruota gli occhi, togliendosi la maglia e sistemandola, per poi rimediare al danno dei capelli con un cappellino che mette al contrario. «Scusa, Red, se sto morendo di sonno. Cristo, almeno la mattina del ballo potrebbero farci dormire.» borbotta infastidito, premendo il tastino per aprire la sua adorata automobile.
«Dai, poteva andare peggio. Tipo che ci facevano pulire l'intero istituto.» faccio spallucce, mordicchiando la mela.
«Allora stasera dopo il ballo, andiamo al drive-in? Danno un film horror parecchio interessante.» dice prendendo la strada per la scuola.
Mangio la mia mela e osservo davanti a me, facendo una smorfia. «Voi siete tutti lì? Non so se per Nathan la cosa vada bene. Devo chiedere.» borbotto, sospirando.
Mi lancia una lieve occhiata, mentre io finisco la mia mela e la tengo in mano, nell'attesa di arrivare e gettarla nel cestino dei rifiuti. «Ma quindi alla fine state insieme o no?» chiede curioso, cercando un parcheggio nell'ala privata della scuola.
«Ni.» replico guardando dal finestrino e vedendo Mad, Ryan, Max e Denis immersi in un discorso che visto da qui sembra parecchio interessante. Scendo dall'auto, gettando il torso della mela dentro il cestino e raggiungendo quei disagiati dei miei amici. «Ti dico che è così, Ryan, non insistere. Se ci va bene stasera Harry indovina la musica giusta per i lenti.» borbotta Maddison. Sta bene, oggi. Non so perché ma è particolarmente bella. Ha i capelli legati in una coda alta e ordinata, una salopette di jeans, una canottiera bianca e delle converse. Mi sorride, facendo poi l'occhiolino ad Addison, il suo quasi ragazzo.
«Scusa, eh, ma perché non canta Soph? Voglio dire, canta bene e penso che una canzoncina ce la può regalare.» Denis fa spallucce, dandomi un pizzicotto sul viso.
«Sì, perché no. Ma suppongo che un lento con Nathan vorrà farselo, o sbaglio?» Ryan mi fissa con i suoi profondi occhi azzurri, mentre Max ridacchia divertito.
«Ragazzi, io con Tyler non ci ballo mica. Tra gay i lenti non funzionano. Posso scegliere io la canzone, in modo che tutti possano ballare senza alcuna lamentela. Però, un duetto con Nathan ce lo devi.» mi indica, facendo l'occhiolino.
Incrocio le braccia, alzando un sopracciglio. «Chi vi ha detto che Nathan abbia voglia di cantare con me?» sbuffo.
Addison mi circonda il collo con le braccia, dandomi un bacio in guancia. «Ginny Weasley, Nathan ha detto che è la tua serata e di conseguenza farà la qualsiasi cosa per farti contenta. Solo Shallow, poi ci leviamo dai piedi.» ride.
Ruoto gli occhi, sospirando. «Parlerò con lui, vedremo che mi dice. Ora andiamo a sistemare la palestra che onestamente abbiamo un sacco di cose da fare. Alle tre ci sono anche le prove per la gara. Spero che Nathan si svegli in tempo, perché non ci arrivo ad andare a casa sua per provare anche con lui.» sospiro, raggiungendo l'ingresso.
La palestra è già piena di studenti, c'è chi attacca lo striscione con lo stemma dei Lion, chi fa volare in aria dei palloncini colorati e chi sta attaccando dei fiori finti sul tetto. Mi guardo intorno, vedendo che il palco è già quasi sistemato da Cassie e Vicky, che stanno tentando di attaccare le rose rosa sulle pareti.
«Cassie, hai montato tu il video delle lezioni che abbiamo fatto? Il preside ha detto che era una cosa carina e ha usufruito della telecamera messa in palestra per prendere i filmati.» dico intingendo la mano sulla vernice per stamparla sul cartellone. Lo facciamo ogni anno, è come una sorta di firma che attesta che noi siamo gli autori dell'allestimento della sala.
«Sì, mi ha aiutato Harry ad editarlo, mi ha detto che ti deve parlare per le canzoni della gara.» dice con la sua solita aria da snob.
Premo la mano sul cartellone, lasciando la mia impronta, poi la metto dentro il secchio dell'acqua, per pulirla. «Adesso lo raggiungo. Aiuto un attimo Carl con la scala, dobbiamo attaccare le strisce filanti colorate.» dico, prendendo il pennarello e firmando sotto la mia mano. Faccio per raggiungere il ragazzo, ma vengo bloccata da Christina, una ragazza che frequenta il corso di musica con noi.
«Ehi, abbiamo avuto un idea e stiamo raccogliendo dei consensi per attuarla.» dice allegra, salutando Blake che sta montando gli strumenti sul palco.
«Certo, dimmi pure.» rispondo lanciando un'occhiata decisamente brutta a Ryan, che sta osando fare casino con la tempera.
«Essendo che quest'anno per molti di noi è l'ultimo, avevamo pensato di disegnare la parete con dei disegni o scritte a piacere, firmando sotto il nome della coppia che li ha fatti. Se raccogliamo i giusti consensi, il preside ci ha detto che ci dà la parete in fondo che è abbastanza grande, con l'approvazione del sindaco, ovviamente.» spiega, passandomi un foglietto dove firmare.
Sorrido enormemente. «Ottima idea. In ogni caso, se la cosa andrà in porto, provvederò io a portare i pennarelli. Il padre di Ethan ha una cartoleria.» metto la mia firma, passandole il foglio.
«Grandioso, ti farò sapere allora! Mi manca solo il consenso di Ryan, Cassie e Josie, spero di farcela.» sussurra, andando verso la cheerleader.
Aiuto Carl a sistemare le strisce, facendo attenzione che la scala non mi butti giù. A lavoro finito, vado da Harry, fermandomi prima a guardare lo striscione. Ha la scritta in rosa, con dei fiori attorno, disegnati alla perfezione. Ryan è un mago nel disegno, lo dico sul serio. Ha rappresentato la primavera in tutto e per tutto. Sembra che la scritta sbuchi da una siepe di primule. È perfetto.
"SPRING PROM 2K19! 😉"
Sorrido. «Mi piace, Ryan. Hai fatto un ottimo disegno, ma secondo me dovrebbe stare sul palco, al posto di quello dei Lion. Inoltre, non è centrato.»
Il ragazzo si volta, guardandomi dalla scala. «Dici che quello dei Lion dovremmo metterlo qui? Sì, hai ragione. In effetti non è una festa sulla squadra, il tema centrale è il ballo.» replica staccandolo, e urlando ad Addison di togliere l'altro. Menomale che lo stava sistemando, se no col cazzo che io sarei salita di nuovo sulla scala.
Vado da Harry, notando che il ragazzo sta già scrivendo una lista di canzoni richieste per la serata. «Ehi, Harry! Niente foto per l'annuario quest'anno?» chiedo appoggiandomi al pianoforte.
«Se ne occupa Cody, è il mio collega nel giornalino scolastico.» dice sistemando gli occhiali. «Allora, mi devi dire le canzoni che vuoi per la gara.» dice guardandomi un attimo.
«Bene, quando balleremo io e Denis, Propuesta indecente di Romeo Santos. Sarà diviso in quattro manche, quindi farai la seguente: Darte un beso di Prince Ryoce, Tuyo di Romeo Santos, Lejos di Toby Love, ed Eres Mia sempre di Romeo Santos.» dico sorridendo, mentre il ragazzo appunta tutto sul foglio.
«Perfetto. Se vuoi cantare stasera, avvertimi che ti metto la base.» borbotta.
Sospiro. «Vedi se riesci intanto a procurartela di Shallow, non so se ancora canto. In ogni caso, porto la chitarra.» borbotto, raggiungendo Denis per aiutarlo ad allestire il tavolo.
Sono le sette di sera, la palestra è stata allestita a dovere e sono appena uscita dal parrucchiere. Mi ha fatto dei boccoli, che poi ha raccolto in un'acconciatura con una treccia al centro della testa. Il trucco è molto leggero, somiglia molto a quello che fanno alle spose, uno smokey eyes con l'azzurro chiaro e rosa carne, una riga di eyeliner dritta, il rossetto rosso e tanto mascara. Prendo il vestito dall'armadio e lo metto, guardandomi allo specchio. È blu, lungo, con una piccola coda, uno scollo a cuore, le spalline sottili e un piccolo spacco sulla coscia destra. Metto i miei tacchi neri e sospiro. Sono pronta, non riesco ancora a crederci che tra poco andrò al mio primo ballo. Mordo il labbro, mentre vedo mio fratello dallo specchio che entra.
«Okay, papà se ne è appena andato, ho scritto a Nathan e... wow.» dice a bassa voce, osservando il mio sguardo dal vetro. «Sei... sei divina.» si avvicina, mentre i miei occhi si fanno lucidi. Mi sento sul punto di scoppiare a piangere, ma non perché sono triste. Mi sento felice, mi sento... bella.
«Nathan ti ha risposto?» chiedo prendendo la pochette nera e la giacca elegante dallo stesso colore del vestito. Oggi Nathan ha rischiato seriamente la morte. Non si è praticamente svegliato per le prove e alla fine mi sono salvata grazie a Lali, la fidanzata di Jared. Menomale per lui, in effetti. Oggi avrebbero pianto una perdita.
«Sì, cara, mi ha detto che sta arrivando.» mi fa l'occhiolino, guardandomi ancora un altro po'.
Ruoto gli occhi, mordicchiando il labbro. «Oh, ti prego, non rendere tutto più imbarazzante.» borbotto, guardando dalla finestra. Nathan è arrivato. È qui. «C'è... Nat.» sussurro.
Isaac sorride. «Lo accolgo io, tu fai con calma.» mi dà un bacio in fronte e scompare.
Non passa molto tempo, che sento la sua voce provenire da sotto. Mi guardo ancora allo specchio, chiudendo gli occhi e prendendo un profondo respiro. Niente paranoie, Sophie. Goditi la tua serata.
Vado verso le scale, scendendo molto piano. Nathan sta ridendo con Isaac e non appena si volta, rimane con la bocca spalancata. Ha un vestito molto elegante, scuro, che lo rende decisamente meraviglioso. Per una volta, i suoi capelli sono ordine, niente ciuffo davanti al viso, niente ciocche sparate qua e là. I suoi occhi verdi sono dritti sui miei, la sua espressione non è decifrabile. Ha una primula viola, in mano, che gira nervosamente tra le dita. Non credo possa esistere qualcuno più bello di Nathan. Sarebbe impossibile, non sarebbe reale. Neanche lui lo sembra in questo momento. Eppure, è qui, davanti a me. Ed è qui per me. Per quella ragazza che qualche mese fa non aveva idea di cosa significasse provare emozioni intense come quelle che lui mi fa provare. È come se fosse un risveglio da un profondo coma, come se non avessi mai vissuto per diciassette anni e lo stessi facendo adesso, mentre scendo queste scale.
«So che solitamente si portano le rose, per queste occasioni. Ma se ben ricordo, nel ballo delle primule, il fiore da regalare è questo.» dice osservandomi con uno sguardo diverso, che gli dona una luce spettacolare.
«Sì, è questo.» sussurro, quando sono abbastanza vicina a lui.
Il ragazzo alza la primula, mettendola dietro al mio orecchio. «Non esiste oggetto o fiore, che possa renderti più bella. Tu sei spettacolare, sei una Dea. Anche questa primula, addosso a te, sembra non valere nulla.» mi accarezza il viso, guardandomi negli occhi.
Sorrido, chiudendoli leggermente, mentre mi accorgo dello sguardo di Isaac leggermente imbarazzante. «Vi faccio una foto!» esclama. Ci mettiamo l'uno a fianco all'altro, lui mi cinge la vita e io faccio un enorme sorriso. «Fatta! Divertitevi.» mi guarda dolcemente.
Nathan sorride, prendendo la sua mano e intrecciandola alla mia. «Andiamo, Muffin, il ballo ci aspetta.»
La palestra è già gremita di studenti, sento la musica risuonare da fuori e quando entro, noto di come sono praticamente già presenti tutti. Guardo Nathan, facendo un lieve sorriso, mentre raggiungiamo i ragazzi già vestiti per la gara.
«Dobbiamo aprire le danze, Ginger.» dice Denis, facendo l'occhiolino a Nathan. Saliamo sul palco e parte la canzone che avevo detto di mettere. Non vi so spiegare com'è stato il ballo. È stato tipo qualcosa di unico, sentivo che il corpo di Nathan combaciare perfettamente con il mio. Sentivo come se fossimo connessi da qualcosa che c'entrava poco con la musica. Mi inchino agli applausi e scendo in pista per guardare i miei amici gareggiare, mentre il mio accompagnatore prende qualcosa da bere. Alla fine della gara, i vincitori sono Ryan e Cassie. Sono contenta, il biondo si era impegnato tanto, lo merita. Harry mi fa cenno di salire sul palco, mentre sento la base di Shallow. Non gli avevo detto che avrei cantato alla fine, mi chiedo cosa gli sia passato per la testa. Mi guardo intorno, Nathan è sparito e io farò la figura della scema.
Sento una voce, la sua. Sta cantando la strofa maschile, mentre avanza da dietro le quinte del palco con il microfono in mano. Lo guardo con la bocca spalancata, sentendo le gambe tremare in modo incontrollabile. Okay, bella sorpresa Nathan, sul serio. Lo raggiungo a passi lenti, prendendo un microfono e cantando il mio pezzo con voce leggermente agitata, mentre avanzo verso di lui. Cantare per me, come ho sempre detto, è vita. Farlo con lui, sentire quella sintonia che ci appartiene in un modo assolutamente straordinario, mi fa sentire come se la mia anima fosse uscita dal mio corpo per raggiungere la sua. Facciamo il pezzo insieme, guardandoci negli occhi, parlandoci con lo sguardo. Io e Nathan siamo bravi in questo, ci parliamo senza bisogno di usare le parole, solo con la forza degli occhi. E il mio sguardo, nel suo, ci sta davvero da Dio. Finiamo la canzone, cantando l'ultima parola così vicini da sentire l'uno il fiato dell'altro. Non so come siamo arrivati a questa vicinanza, ma è successo. È questa la magia della musica, lasciarsi trasportare e non rendersi conto delle azioni che compi. Vedo gli occhi di Nathan fissarmi le labbra, che poi copre con le sue, in un bacio casto ma incredibilmente dolce. Si innalza un fragore di applausi in pista, ma non ci bado più di tanto. Il ballo perfetto, la serata perfetta, siamo noi e le nostre labbra unite in un bacio. Si stacca, sorridendomi, mentre sento il corpo in preda ad un tripudio di emozioni.
«Rimaniamo sulla superfice, Muffin?» mi chiede.
Lo guardo negli occhi, sorridendo appena. «Anche il fondo sembra interessante, se al mio fianco ci sei tu.» sussurro, strofinando il mio naso contro il suo.
Non appena scendiamo, Cody si piazza davanti a noi con la fotocamera. «Foto per l'annuario.» dice allegro. «Anche se tecnicamente, tu non fai parte del nostro liceo.» aggiunge.
Nathan ridacchia. «Mi offendi, amico. Io sono un illustrissimo studente della Ronwood High School, da molto prima di te. Questa scuola si ricorderà per sempre il mio volto.» dice fiero.
Il preside, che sta passando proprio in questo momento, alza un sopracciglio. «E ci credo, Nathan Coleman. Ben tornato tra le mura della Ronwood.» gli dà una pacca sulla spalla, andandosene.
Facciamo la foto per l'annuario, poi lui mi lascia un secondo per andare in bagno. Mi siedo, osservando le coppie ballare un lento, mentre mangiucchio un Muffin. Non so spiegarvi la magia del ballo scolastico, secondo me è una cosa che si deve vivere in prima persona. Non puoi esprimerlo a concetti, è praticamente impossibile. Vedo Nathan raggiungermi e porgermi la mano, mentre sorrido enormemente.
«Spero che la signorina Muffin voglia concedermi questo ballo. Altrimenti potrei crogiolare nel dolore a vita.» dice con aria giocosa.
«Oh, sia mai, signorino Caffè!» rispondo alzandomi e raggiungendo la pista insieme a lui.
Mi appoggio al suo petto, lasciandomi cullare dalle note di "I have nothing" di Whitney Houston. Lui mi accarezza i capelli, dandomi dei piccoli baci sulla fronte e facendomi dondolare. Mi sento in paradiso, vorrei che questa notte non finisse mai. Non è come quando sorridi, o giochi con gli sguardi. C'è molto di più. Ci sono io, la mia testa appoggiata sul suo petto e il battito del suo cuore che mi risuona alle orecchie. E credetemi, da oggi questo ritmo incostante che avviene dentro di lui, è diventata la mia melodia preferita.
Sono le due. La serata è stata perfetta, tra balli sfrenati, quattro risate con gli amici di sempre e tanto buon cibo. Credo che sarà un giorno che porterò dentro per tutta la vita. Adesso sto camminando con il mio solito gruppo di amici, mentre Nathan mi tiene a braccetto. Ci fermiamo nel muro con le incisioni fatte dagli studenti e lui sorride, accarezzandomi il viso.
«Amico? Puoi darci un pennarello?» chiede ad un ragazzo che li sta distribuendo a tutti. Gliene lancia uno, così lui si avvicina al muro e disegna un muffin piuttosto sconnesso.
Ridacchio. «Ma che fai?» scuoto la testa.
Mi passa il pennarello, facendo l'occhiolino. «Tocca a te.» dice facendo spallucce. Appoggio le ginocchia sul pavimento e disegno due chicchi di caffè, nel modo più decente possibile, scoppiando a ridere per la forma pessima. Lui mi toglie l'oggetto dalle mani, ridacchiando.
"S&N, 21-03-19. È INUTILE PROIBIRE A DUE SGUARDI DI INCROCIARSI, QUANDO QUESTI HANNO GIÀ IL CAMMINO SEGNATO. RIPROVATECI, NON CI ABBATTERETE MAI." incide, alzandosi e facendomi l'occhiolino. Cerco di non piangere e lo stringo in un forte abbraccio, sospirando.
«Mai, prometti?» sussurro.
«Mai.» risponde dolcemente.
Il resto dei ragazzi ci raggiunge di nuovo, visto che erano spariti. Si mettono vicino a noi, canticchiando una canzone a caso.
«Cody, ci fai una foto per l'annuario?» urla Ryan contento.
«Uh, mi sento un liceale a tutti gli effetti, adesso.» dice Nathan divertito. Sorridiamo all'obbiettivo e il ragazzo ci fa cenno di poterci staccare. Siamo i ragazzi di sempre: Ryan, Den, Max, Mad, Addy, io e Nathan.
Addison si stiracchia, facendo spallucce. «Andiamo da Daisy?» chiede.
Nathan sorride. «E Daisy sia.» mi circonda il collo con il suo braccio, mentre usciamo tutti insieme dalla palestra.
Probabilmente è vero, non so descrivervi la magia del ballo, ma conosco una potente magia capace di sconfiggerne ogni forma esistente. Nathan, i miei amici, le loro risate, le loro voci, tanto cibo spazzatura e un tavolo da Daisy. Al diavolo i balli, le feste dove ti vesti elegante, i posti affollati, la gente. Al diavolo tutto.
Non c'è magia più potente di questa: sentirsi a casa negli sguardi delle persone che ami.
-Spazio Autrice
Finalmente il ballo! Ce l'abbiamo fatta! Ve lo aspettavate così? Io ho adorato la parte in cui Nathan ha scritto sulla parete, i loro nomi saranno per sempre incisi alla Ronwood! Detto questo, ci vediamo sabato con un capitolo un po' meno lieto, ma non vi faccio troppi spoiler!
Vi è piaciuta la leggenda? L'ho praticamente sognata!
A sabato! ❤️
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