Prologo
Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'Inferno, serbandoli per il giudizio.
Seconda lettera di Pietro(2,4)
(...)
Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti, mentre gli Angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore.
Seconda lettera di Pietro (2,10/11)
Molti secoli fa...
Il Primo Cielo del Paradiso era punteggiato da innumerevoli incendi, che avvolgevano senza sosta gran parte degli edifici presenti:gli alloggi, l'ala est della Sala del Consiglio degli Arcangeli e il Tempio del Fuoco Celeste.
Quest'ultimo era quello ridotto in condizioni peggiori. Un tempo era l'edificio più maestoso dell'intero Paradiso, con le sue due candide guglie altissime e il colonnato della facciata principale simile a quello dell'Antica Grecia ionica. Ora non era altro che un ammasso di profondi squarci paragonabili a grosse ferite il cui sangue altro non era che i detriti. Le statue al suo interno, raffiguranti Arcangeli maestosi affiancati agli uomini erano collassate su loro stesse.
Dalla breccia principale s'intravvedeva la debole fiammella del Fuoco Celeste, indebolita dal tradimento di un gruppo d'Arcangeli.
Infatti, nella piana che si estendeva dal Tempio alle Porte del Paradiso, si allargavano,come macchie d'olio, due schieramenti divisi solo dai corpi dei caduti.
Da una parte gli Arcangeli ancora fedeli a Dio e al Paradiso, feriti e per la maggior parte impauriti. Solo ancora pochi coraggiosi impugnavano le loro armi celesti diafane nel tentativo, vano, di proteggere loro stessi e i compagni rimasti.
Dall'altra i Traditori, bardati nelle loro armature nere, i volti stravolti da maschere di pura follia.
Lucifero, il Capo dei Traditori, si deterse il sudore dalla fronte, la spada d'ossidiana macchiata dal sangue vermiglio dei suoi vecchi compagni.
Sentiva che la vittoria era ormai prossima, e che per il suo Creatore era finalmente giunta la fine, pur avendo perso molti dei suoi seguaci sul campo.
Un cenno, e i suoi ancora in piedi si scagliarono sugli Arcangeli rimasti, ormai morenti e decimati vertiginosamente, all'unisono come macchine di morte che avevano scoperto essere veramente.
Primo tra tutti Belial.
Belial, uno degli Arcangeli più fedeli a Lucifero ora divenuto suo braccio destro sempre in prima fila, ansioso di stragi e di morte.
Colpiva senza sosta chiunque gli si parasse davanti, senza pietà.
Amixiel, uno dei pochi sopravissuti, provò un inutile tentativo di arrestare la sua follia omicida.
"Patetico"pensò il traditore increspando le labbra in un sorriso maligno. Altri prima di lui ci avevano provato, senza successo.
Un colpo, e la gola di Amixiel si aprì come un fiore di sangue.
Il corpo dell'Arcangelo crollò a terra, producendo sul pianeta di quelle patetiche creature così care al loro ex Signore, gli umani, un terremoto potentissimo.
Belial non si rallegrò, però, di fronte a quello spettacolo di morte. La sua concentrazione era già all'Arcangelo successivo.
Per lui l'importante era uccidere per avanzare e conquistare l'intero Paradiso.
Non avevano più tempo. Dovevano fare assolutamente qualcosa per fermare i Traditori.
Uriel richiamò i pochi sopravvissuti ancora abbastanza in forze, in quello che rimaneva della Sala del Consiglio: Gabriele, Michael, Raziel, Raphael, Takiel e Cassiel.
La paura nei loro occhi.
«Non deve, non può finire così»esordì l'Arcangelo. «I Traditori non metteranno mai totalmente le mani sul Paradiso. Non finché ci saremo noi a proteggerlo».
Gli occhi di Raphael brillarono di determinazione, Raziel sguainò la sua spada bianca diafana dai riflessi iridescenti, Takiel roteò la sua mazza ferrata, e Cassiel incurvò l'arco già armato di freccia.
Uriel alzò la mano.«Non ci serviranno le armi fratelli. Siamo indeboliti e loro ancora carichi di furia omicida».
«E se avvertissimo gli Arcangeli rimasti negli altri Cieli?»propose Gabriele.
Qualche settimana prima era avvenuta la scissione tra loro Arcangeli, e i Traditori avevano preso di mira il primo Cielo. La situazione era diventata così insostenibile che tutti gli Arcangeli, ad eccezione di nove lasciati nelle retrovie, sciamarono nel Cielo più vicino alla Terra e custode del Fuoco Celeste, nel tentativo di sedare e arrestare la rivolta, senza successo, come testimoniato dalle innumerevoli vittime mietute.
Uriel scosse la testa.«Non possiamo rischiare. Stiamo già scherzando con il fuoco lasciando solo nove Arcangeli a coprirci le spalle. Se venissero anche loro qui e venissimo sconfitti, non ci sarebbe più nessuno a difendere il Paradiso. Solo noi siamo in grado di fermare questa guerra. Ma ci serve un piano. Michael?»
Tutti si voltarono verso l'Arcangelo più saggio della compagnia.
Sentendosi osservato, Michael si scostò dalla fronte una ciocca bionda quasi in imbarazzo. I suoi compagni contavano su di lui fino all'ultima cellula della loro essenza.
"Mio Signore. Come possiamo agire?"pensò solennemente.
La risposta fu appena un sussurro, che però riscaldò il cuore di Michael, perché Loro Padre era sempre al loro fianco, e ci sarebbe stato fino alla fine.
«Cos'hai in mente?»
Raphael pendeva dalle sue labbra.
«Bisognerà cacciarli dal Paradiso. Per sempre»annunciò Michael determinato.
«E cosa proponi?»
«Dovremo far ricorso alla Formula».
Gabriele sussultò non appena sentì pronunciare quelle parole, equivalenti a una condanna definitiva, mentre gli altri abbassarono lo sguardo.
La Formula era stata ideata da tutti loro Arcangeli per far fronte a una situazione come quella in cui si trovavano in quel momento.
«Non c'è altra soluzione?»mormorò Gabriele tentando di far cambiare idea ai suoi compagni.
«Purtroppo no».
Gabriele distolse lo sguardo, sconfitto. Ma era tutt'altro che sciocco, e capiva che in quel momento non vi era altra soluzione.
«Ma sono i nostri compagni»sussurrò infine.
Michael gli scoccò uno sguardo di compassione, percependo l'angoscia nel cuore del compagno. Anche se in teoria doveva essere il primo ad essere d'accordo con lui per il piano, dato che aveva perso la sua ragazza solo qualche ora prima, assassinata barbaramente da un Traditore.
Ma la verità, che lo rendeva contrario a quella mossa così drastica, era che uno dei Traditori, Asmodeus, era suo fratello, nel vero senso della parola. Un caso unico tra loro Arcangeli. Ed era a conoscenza del legame profondo che li legava, che non si sarebbe mai estinto, malgrado gli errori commessi da Asmodeus, che li aveva schierati nei due fronti opposti.
Gli mise la mano sulla spalla.
«Gabriele, capisci che non c'è altra soluzione? Dispiace anche a noi, lo sai. Sono stati anche nostri compagni».
Gli altri annuirono tristi.
Gabriele lo fissò con i suoi occhioni azzurro cielo lucidi, ma malgrado l'apprensione che provava, annuì brevemente.
Michael strinse la presa sulla spalla con fare fraterno, cercando in qualche modo di confortarlo.
«Bene».
Uscirono dalla Sala del Consiglio insieme, uniti come fossero un'unica entità, animati di nuova determinazione. Erano disposti a tutto per la salvezza non solo del Paradiso, ma anche della Terra e i suoi abitanti.
Gabriele volò con lo sguardo su tutto ciò che lo circondava, e i suoi occhi si fermarono sulla distruzione che li circondava con dolore profondo. In fondo quel Cielo era stata la sua casa dalla sua nascita fino a quel momento.
Ma in cuor suo capiva che non si poteva più tornare indietro.
Trovarono i Traditori a infierire sui corpi dei loro compagni già morti, senza pietà e ridendo crudelmente. Michael sentì qualcosa dentro di sé muoversi. Orrore e disprezzo per la loro freddezza di fronte a quello scenario di morte di cui erano artefici.
Non appena li vide, Lucifero cominciò a ridere sguaiatamente.
«Bene, bene. Abbiamo ancora sette Superstiti».
Li fissò uno a uno con una crudeltà senza pari.
«Il Vostro tempo è finito. Mi basterà uccidervi e per il Paradiso e il Fuoco Celeste saranno la fine. Però...».Fece una pausa d'effetto.«Oggi mi sento magnanimo e vi darò due alternative possibili:arrendervi e giurarmi fedeltà, o morire. A voi la scelta».
Michael fissò gelidamente il fratello negli occhi. E in quel momento capì che nulla sarebbe stato come prima. Lucifero e i suoi seguaci rimasti, anch'essi ridotti di numero, avevano superato ogni limite concesso. E adesso dovevano subire le conseguenze delle loro scelte.
«Non ci avrai mai Lucifero. E neanche il Paradiso finirà nelle tue mani»esordì con tenacia.
I Sette Arcangeli si presero per mano.
«Traditori, che avete rinnegato il vostro compito, rivelate la vostra vera essenza!»
recitarono all'unisono.
Lucifero rise ancora più forte.
«Pensate di potermi davvero battere? Neanche la Formula potrà fermarmi. Il vostro tempo è finito! Arrendetevi, o morirete»urlò con tono vittorioso.
Ma quando si rese conto che i suoi vecchi compagni non davano segni di cedimento, alzò la sua spada, subito imitato dagli altri Traditori.
«Bene. Avete scelto la morte, e la morte avrete. È ora di chiudere la partita. Per sempre».
Gli Arcangeli non si lasciarono intimorire e ripeterono la Formula caricandola ancora di più di potere. I loro corpi sprigionarono lingue di fuoco azzurre che raggiunsero in brevissimo tempo i Traditori, investendoli in pieno. Le loro urla di dolore agghiaccianti riecheggiarono in tutto il Paradiso.
Ma in quell'istante non morirono.
Mutarono.
Le loro maestose ali bianche annerirono perdendo il loro candore e diventando nere come la pece. Gli occhi persero il loro colore originario e assunsero tonalità vermiglie. E quell'ultimo legame che ancora li legava agli Arcangeli Superstiti si ruppe, trasformandoli in creature piene di rabbia e odio, e incapaci di provare sentimenti come l'amore.
All'improvviso si alzò un vento fortissimo, che sferzò violentemente tra i Traditori facendoli cadere a terra, ancora in preda al dolore, conseguenza della Formula.
«E ora...»tuonò la voce di Michael che riuscì a sovrastare il fischio impetuoso del vento.«Siete banditi dal Paradiso per sempre! Da questo momento non sarete più creature del Paradiso, Demoni! Che la vostra prigione sia il buio eterno!»
I Superstiti allargarono le braccia, e sotto i piedi di Lucifero e gli altri Originari si aprì una voragine che li fece piombare giù, sempre più giù.
Ma la Terra, per non marchiarsi della loro dannazione si ritrasse al loro passaggio facendoli cadere nelle sue profondità.
Ed esattamente nel centro si arrestò la loro Caduta.
Michael e i suoi compagni con un semplice gesto richiusero la terra sopra le loro teste sigillando i Traditori nel buio totale.
Solo allora si permisero di respirare liberamente.
Avevano vinto.
Il Paradiso e la Terra erano salvi.
Lucifero si riebbe.
La prima cosa che i suoi occhi registrarono fu il buio più totale. La mente era ancora piuttosto confusa, eppure ricordava perfettamente la luce sprigionata dalle mani dei suoi vecchi compagni, le lingue di Fuoco Celeste che l'avvolgevano, ardendolo e trasformandolo.
Poi più nulla.
Una strana sensazione attraversava le sue membra. Si sentiva come prigioniero in quella landa desolata infuocata dove Michael e gli altri li avevano esiliati. Abbassò lo sguardo e solo allora si accorse di avere i polsi stretti nella morsa di due pesanti bracciali in metallo simili a quelli delle Prigioni che, come avessero vita propria, emettevano una fievole luce dorata. Emisero un lieve luccichio, e scomparvero alla sua vista, eppure continuava a sentirli a contatto con la pelle.
Il segno del suo esilio e prigionia.
Al suo fianco scorse la luce scaturita dal palmo della mano di Belial. Si trattava di un fuocherello vermiglio dai riflessi dorati ipnotici.
Belial lo stava fissando con il viso sconvolto.«Mio Signore, cosa ci è successo?»
Lucifero percorse il nuovo aspetto dei suoi seguaci. Stavano fissando sconvolti i loro cambiamenti. A cominciare dalle loro ali piumate nere di cui si distingueva alla tenue luce del fuoco di Belial solo la forma.
«Mio Signore?»
Adesso il compagno era al suo fianco.
«Vieni con me Belial»lo invitò.
Passeggiarono fianco a fianco fino a raggiungere il centro dell'immensa voragine che si era aperta durante la loro caduta. Con il naso al in su contemplarono l'enorme buco che si era creato durante la loro caduta. Aveva una forma vagamente simile a un imbuto, e sembrava formato da grosse fasce. Perfette per il suo progetto, che piano piano stava prendendo forma nella sua mente.
«Cosa vedi Belial?»domandò al compagno ancora scosso dall'accaduto, fissandolo con i suoi nuovi occhi dalle iridi ardenti come brace.
Lo vide chiudere la mano a pugno.«Desolazione dal sapore di sconfitta»mormorò funereo, guardandosi attorno con rabbia.
Lucifero riportò lo sguardo davanti a sé.«No. Io vedo, invece, l'alba del nostro ritorno. Come la fenice risorgeremo dalle nostre ceneri. E per loro sarà la fine».
Belial lo fissò carico di nuova speranza.«Lo pensate davvero?»
«Non solo lo credo»fu la risposta.«Ne sono certo».
Ritornarono dai loro compagni, ancora visibilmente scossi dalla loro nuova natura.
Demoni li aveva chiamati Michael. Non erano più Arcangeli, ormai ne era consapevole. Erano diventati ben altro, finalmente padroni della loro vita, non più al servizio di quelle patetiche creature che dovevano proteggere.
Erano diventati i custodi delle Tenebre, e il loro nuovo scopo era seminare il male sulla terra. La realizzazione della nuova esistenza e i nuovi traguardi che avevano di fronte gli fece salire sulle labbra un sorriso trionfale, anche dopo la bruciante sconfitta inflittagli dagli ex compagni.
Lucifero sorrise malignamente.
«Non abbiate paura di questa vostra nuova forma»annunciò.
Tutti si voltarono verso di lui.
«Credono di averci sconfitto, ma non è così»continuò Lucifero risoluto.«Creeremo il nostro Regno qua sotto. Inferiremo sulle loro creature predilette, gli umani. Danneremo le loro anime. E quando il nostro potere sarà ritornato al suo antico splendore torneremo a riprenderci ciò che ci appartiene».
Li fissò con determinazione uno a uno. Asmodeus, Baal, Moloch, Samael, Akibeel, Danel, Belial e Dagon.
Alzò un pugno verso l'alto imitato subito dopo dagli altri Originari eccitati.
«Gioite con me. Perchè alla fine la vittoria sarà nostra!»
Angolino autrice :)
Hola a tutti ^^ e benvenuti nella nuova storia che ho pubblicato :3
Allora, qualche premessa sulla storia:
-è già presente su EFP, ma questa nuova versione che posto qui su wattpad me gusta di più(ci sono dei leggeri cambiamenti) :)
-questa è la prima storia di una "trilogia"
- La storia è più "anziana" di Brucerò per te (la storia che ho in corso) ma ho deciso dopo un po' di condividerla anche qui :)
Spero che questo primo assaggio vi sia piaciuto e al prossimo capitolo,che sarà ambientato ai giorni nostri,nell'anno 2012 XD
FreDrachen
P.S:commenti positivi o negativi sono sempre ben accetti ^^
PPS: sto scrivendo una raccolta di interviste dei persoanggi di questa saga con l'intervento anche di voi lettori/lettrici ^^ Passate se vi va :D
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