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Corro a per di fiato mentre raggiungo in pochi istanti il solito vecchio parco.
"Aiden! Dove cavolo sei?" grido, guardandomi intorno.
Ma ciò che vedo è solo bianco, alberi innevati, neve e ancora bianco.
Mentre cerco in qualche modo di togliermi di dosso la neve che cade delicatamente sui miei capelli, inciampo come una pera e cado di faccia.
'Bene ma non benissimo' penso ironica, pietrificata dal freddo.
La neve si insinua velocemente tra gli incavi del mio collo, nonostante sia coperto da uno sciarpone di lana color viola melanzana, e, come se fossi un pezzo di carne sottovuoto, aderisce al mio viso.
"Oh Dio, tutto bene?" sento dire da una voce familiare.
Ancora appiccicata al suolo bianco borbotto di aiutarmi a tirarmi su e noto che anche la presa della codesta persona che riesce ad alzarmi mi è molto familiare.
"Grazie..." dico all'istante, mentre sposto i rimasugli di neve sul viso, che in poco tempo inizia a bruciare.
Sistemato anche il cappotto alzo lo sguardo e ritrovo davanti a me gli occhi magnetici di Aiden.
Rimane in silenzio con un'espressione a dir poco unica: occhi luccicanti, capelli scompigliati ricoperti da piccoli fiocchi di neve, bocca semiaperta in uno dei suoi soliti sorrisetti, labbra ancora rosee.
Guardandolo lì, davanti a me, il mio cuore perde un battito.
"Scusa." è l'unica cosa che dico, l'unica parola che riesco a emettere dalle mie labbra.
Un sussurro e una pausa che valgono più di mille altre parole.
Aiden mi sorride ed è proprio in quel momento che rivivo tutti i bei momenti passati insieme in questo stupido vecchio parco che odio, ma allo stesso tempo amo.
"Ti perdono." mi dice facendo spallucce, con finta superiorità. "Ti va di sederti?"
"Con piacere"
Camminiamo verso la solita panchina, innevata ormai da non so quanto tempo, e ci sediamo.
"Alla fine ti ho trovato" gli dico, girandomi dalla sua parte.
"Sono felice che tu sia qui."
"Anch'io."
Aiden mi rivolge uno sguardo sognante, ma il mio sorriso subito svanisce appena ricordo perché sono venuta fin qui.
"Sei ancora arrabbiato con me?" sposto il braccio dallo schienale della panchina, mettendomi a braccia incrociate.
"Sarah" incalza il ragazzo. "è inutile rimanere arrabbiato con te se appena ti vedo..."
Subito si blocca.
"Se appena mi vedi...?" ripeto curiosa.
Aiden sbuffa sorridendo imbarazzato. "sei incorreggibile"
"Ma ho anche dei difetti" lo assecondo, ridacchiando.
"Dicevo che è inutile rimanere arrabbiato con te se appena ti vedo sono di nuovo felice, come ogni volta che ci vediamo qui, in questo parco." pronuncia.
Le parole erano semplicemente come nel messaggio che mi aveva mandato.
Il mio cuore perde un altro battito vedendo Aiden parlare con un'inspiegabile timidezza, il capo chinato con lo sguardo rivolto verso il suo polso, dove tenta di giocherellare con un elastico nero per capelli.
Aiden alza lo sguardo e fissa i suoi occhi nocciola nei miei.
"Aiden..."
A questo solo sguardo le guance mi si colorano di rosso.
"Hai capito, Sarah?" mi chiede.
Rimango incantata a fissare la tale bellezza del ragazzo davanti a me, scrutando prima i suoi occhi, i dettagli del suo viso e infine le labbra.
Lui posa una mano sulla mia destra, estremamente gelida, che all'istante diventa calda.
"Mi dispiace di non averti detto prima di Ryan, è solo che ho sofferto troppo a causa sua e speravo di non incontrarlo più in vita mia e soprattutto di non parlarne più." spiego a corto di fiato.
"E quando ho scoperto che era diventato tuo amico avevo paura che sarebbe tornato per farmi ancora del male... lo so, sono stupida a immaginare queste cose, ma ho pensato che volesse fare del male anche a te dato che fin da subito siamo diventati molto amici"
"Ti piace proprio la parola 'amici'..." borbotta lui ridacchiando.
"Ma fino ad adesso ero solo preoccupata di trovarti"
Aiden mi scruta tornando serio. "Sarah lo sai, ti perdono. All'inizio mi ero arrabbiato perché non eri stata sincera al 100% con me, poi lo ero anche con Ryan ovviamente... Ed ero preoccupato per tutta questa situazione."
"Avevo paura di perderti..." gli stringo la mano. "perché, Aiden, significhi molto per me."
"Anche tu, non sai quanto" risponde sorridendo.
Aiden si avvicina a poco a poco a me lasciando la sua mano calda intrecciata alla mia e posizionandola sulla mia guancia.
Arrossisco quando mi accorgo che inizia a chinare il capo verso il mio viso e anche io, chiudendo gli occhi, poso delicatamente le mie mani sulle sue guance.
Una volta per tutte lascio parlare il mio cuore e, in pochi istanti, le nostre labbra si collegano in un dolce bacio.
È normale sentire le guance andare a fuoco, le farfalle nello stomaco e il cuore battere all'impazzata? direi proprio di sì.
I nostri respiri si fondono in un respiro unico e solo adesso mi rendo conto di non vivere nella normalità, ma solo in una favola e il principe azzurro ce l'ho proprio davanti a me.
Mi rendo conto di essere felice.
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