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"Ehi, Siri, come si fa a capire quando si è innamorati?"
"OK. Ecco cosa ho trovato su come si fa a capire qua-"
Blocco all'istante lo schermo del mio cellulare, stizzita, facendo scomparire la voce metallica del mio assistente Apple.
Di sicuro, anche se in qualche modo speravo di sì, Siri non mi è affatto d'aiuto in questo momento.
Sono in un grosso dilemma: forse potrebbe essere che Aiden mi interessi, ma non nel senso di... ehm, amicizia.
È da almeno un'ora che sono seduta su questa dannata panchina, a trovare una specie di supporto morale da parte di qualcuno, anche da Siri, per non parlare con Aiden.
E, come ribadisco, non è ancora arrivato. Di solito è il primo, ma stavolta a quanto pare non c'è.
Batto una mano sulla panchina. Mi sono dimenticata pure di portare il libro da leggere, perciò sono a posto!
"Qualcosa non va?" Chiede una voce familiare dietro di me.
Mi giro e rimango pietrificata a vedere Aiden con in spalla il suo solito zaino blu e un sorrisino.
Si siede di fianco a me, silenzioso. Le nostre gambe si sfiorano e solo ora capisco che non ci avevo mai dato tanta importanza.
"Scusami per l'altro giorno" Ammetto, girandomi a guardarlo. "Non avevo intenzione di litigare."
"Figurati, a volte tutti sbagliamo per qualcosa." Mi rassicura.
Torna il silenzio pochi secondi dopo. Sembra esserci tensione tra di noi, ma non sono sicura per cosa, come un filo teso tra due oggetti.
Ma nelle parole che ha detto penso che si stia riferendo a quella sera. Che si sarà accorto della mia presenza? Sto andando in paranoia.
"Come è andata con Missy?" Domando, senza essere troppo sospetta.
Aiden sorride, assorto nel guardare la poca neve sul prato del parco. "Non lo so..." dice facendo ritornare la sua espressione neutra.
"Come non lo sai?" Scuoto la testa, sistemandomi la frangetta da sotto il cappello di lana.
Si gira verso di me. "Sono felice che ti sia interessata a questo particolare, ma, davvero, non so come sia andata."
"Perchè?" Insisto. "Perchè non lo sai? Ci deve essere un motivo, Aiden."
Sembra esitare nel rispondere, perciò continuo a parlare. "C'è stato qualcosa che non ti è piaciuto nella tua serata? Non ti sei divertito, dato che eri con la ragazza che probabilmente ti piace?"
Punta lo sguardo sul mio. "Ho sempre pensato che Missy fosse quel tipo di ragazza con cui mi sarei fidanzato, perchè, diciamolo, è fantastica" ammette, mentre cerco di nascondere una smorfia. "Ma ho capito che in realtà..."
Per quanto non voglia staccare questo contatto con Aiden, sposto lo sguardo dai suoi occhi. C'è qualcosa che sta attirando la mia attenzione dietro di lui, più precisamente una coppia in fondo al parco che ridacchia.
Sono quasi indistinguibili con i rami degli alberi e la neve, dato che lei è bassina e indossa un cappotto bianco panna quasi come i suoi capelli e lui invece è altissimo da far paura.
"... E, insomma, sto dicendo che Missy, per quanto mi piaccia, non è... te."
Metto a fuoco le due figure e quasi non mi viene un colpo. Riconosco troppo bene la figura di lui come se fosse uno schiaffo di prima mattina.
Sì... è proprio lui.
Ryan.
"Oh, mio Dio!" Esclamo guardando sempre quel punto lontano.
"Accidenti, lo sapevo che non dovevo dirtelo!"
Sposto lo guardo verso il ragazzo che ho davanti a me. "Che cosa? Scusami davvero tanto, non stavo ascoltando."
Il suo sguardo rivela una sorta di sorpresa. "Oh, beh, allora..."
Mi alzo di scatto, prendendo la mia borsa. Anche se vorrei restare per capire meglio di cosa parlava Aiden, è meglio che me ne vada, prima che Ryan mi possa vedere. E se è davvero amico di Aiden sono nei guai. "D-devo andare." Balbetto.
Il ragazzo mi blocca per un braccio. "Non è per quello che ti ho detto, vero?" Chiede preoccupato.
Non ho idea di cosa stia parlando, ma sorrido. "Assolutamente no. Ne parliamo domani, okay?"
Annuisce.
Devo parlare con Perrie.
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