20
Aiden ha in mano il mio bicchiere pieno di frappuccino di Starbucks. È davvero la visione più bella del mondo.
Non lui, intendo il bicchiere.
"Finalmente! Quanto ci hai messo, tre anni?" Mi lamento, mentre il ragazzo si avvicina al tavolo dove mi sono appoggiata con i gomiti e ho aspettato con ansia per un sacco di tempo.
Si siede davanti a me e mi porge la mia porzione di felicità. "Uff, un 'grazie' magari? In ogni caso, ci ho messo un po' perchè ho chiacchierato con Missy."
Mi drizzo sulla sedia. "Missy? E chi cavolo sarebbe?" Analizzo il mio frappuccino e, senza smorfie, inizio ad assaporarlo, incontrando dolcemente il gusto tra caffè e latte che mi fa impazzire.
"La ragazza che abbiamo incontrato prima, quella del bancone." Dice tranquillamente, mescolando con la cannuccia verde il suo latte. "Sai, ho scoperto che abbiamo tantissime cose in comune!"
Quasi mi strozzo. Mi stacco violentemente dalla mia cannuccia e batto forte una mano sul petto, tossendo varie volte.
"Oh mio Dio, stai bene?" Aiden poggia una mano sul mio braccio, con gli occhi sbarrati.
"Si chiama Missy?" Cerco di chiedere con la voce ancora spezzata dalla tosse. Riprendo fiato e lo guardo, ancora allarmato. "Tutto a posto, grazie per l'interesse." Lo cerco di tranquillizzare, posando la mano libera sulla sua, ancora sul mio braccio.
Abbozza un sorriso. "Sembra quasi che fossi stato io il colpevole della tua probabile morte." La mette ironica ma io non rido, anzi sorrido appena e non so perchè.
Lascia la presa e comincia a gustare il suo drink con un sorrisetto, sicuramente indirizzato a me per via della mia espressione interdetta.
Ridacchio nervosa. "Senti, Aiden, lo so che può sembrare strano, ma-" cerco di spiegare, ma vengo interrotta dalla sua voce.
"Ah, Missy mi ha dato il suo numero, così magari restiamo in contatto." Ammette, prendendo il suo cellulare dalla tasca e sventolandomelo davanti. "E ha detto che vorrebbe diventare tua amica." Aggiunge.
Stringo il bicchiere tra le dita. "E chi non lo vorrebbe diventare?" Chiedo ironica, ma sembra che il ragazzo davanti a me non abbia inteso.
"Appunto!" Esclama.
"Sì... bevi e mangia, Aiden, zitto e bevi." Sussurro, così da non farmi sentire dal qui presente.
"Cosa?"
Porca paletta. "Ehm... d-devo tornare a casa tra poco, ti aspetto e andiamo?"
Annuisce mentre sorseggia il latte e guarda il telefono.
"Bene."
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