19
"Cosa prendi?" Chiede curioso il ragazzo alla mia sinistra, detto anche Aiden, mentre aspettiamo davanti al bancone la ragazza che prende le ordinazioni.
"Tu?"
"Ehi, ti hanno mai insegnato a non rispondere ad una domanda con un'altra domanda?"
Serro le labbra per non scoppiargli a ridere in faccia. "Sì, ma sai, mi diverto a darti fastidio."
Aiden sbuffa, sorridendo. "Comunque non lo so, cioè, qui è tutto così... pieno di caffeina... bleah!" Ammette poi, guardandomi con una faccia disgustata, la quale mi fa letteralmente esplodere in una risata.
"Ma allora sei proprio scemo!" Dico, scuotendo la testa.
"Perchè?" Aggrotta le sopracciglia scure.
Cerco di non guardarlo negli occhi un'altra volta. Mi rende nervosa.
"Perchè? Mi chiedi davvero il perchè?" Chiedo, assottigliando lo sguardo.
A quel che dico Aiden annuisce con veemenza.
Sospiro. "Non mi sembra normale che tu mi porti da Starbucks anche se a te quasi viene da vomitare sentendo l'odore del caffè, ecco."
"Sarah, io..." Dice, posizionando una sua mano sulla mia spalla.
"Stai prendendo tempo." Lo interrompo, bloccandogli la visuale con una mano davanti al viso.
Stringe leggermente la stretta sulla mia spalla, abbassandomi la mano. "Ma perchè è sempre così complicato parlare con te?" Dice poi, esasperato.
"Perchè mi fai diventare così nevrotica?" Chiedo io, invece, sentendo scricchiolare le nocche. Sento che sto per esplodere. "Rispondi e basta, cavol-"
"Buon pomeriggio! Volete ordinare?"
Subito ci ricomponiamo, girandoci verso la ragazza delle ordinazioni. Alta, snella, bionda e sembra avere circa la nostra età, o poco più.
"Sì, grazie. Io un latte alla nocciola medio con un donut al cioccolato, mentre lei un frappuccino al cioccolato medio con extra caffè." Annuncia Aiden calmo, stendendo il braccio, prima solo su una mia spalla, attorno a tutte due. Arrossisco appena senza darlo a vedere.
"Okay! Sono nove dollari e novantacinque. A che nome?" Chiede gentilmente la ragazza, mentre sorride a Aiden.
Mi giro verso il ragazzo che ho di fianco e vedo che sorride a trentadue denti alla tipa.
Mi innervosisco un pochino e, dato che lui non spiccica parola, prendo io il comando della situazione.
Scrollo le spalle, facendo cadere il braccio di Aiden, il quale ovviamente non si accorge di ciò che ho fatto. "Entrambi a nome 'Sarah', grazie." Dico. "Aspetta un secondo, per favore, arriviamo subito." aggiungo alla ragazza dietro al bancone, anche se noto che non mi sta ascoltando, poiché è troppo impegnata a fissare Aiden.
Prendo per un braccio il ragazzo di fianco a me, per poi portarlo dall'altra parte del locale.
"Ma cosa...?" Prova a chiedere lui, ma lo zittisco all'istante con un dito sulle sue labbra.
"Se non la smetti di fare il ragazzino in pieno dei suoi ormoni entro tre secondi giuro che me ne vado e ti lascio qui." Sussurro a denti stretti. "Ora vai a ritirare il mio caffè e a pagare, io ti aspetto qui, seduta su questa sedia." Tolgo il dito dalla sua bocca, indicando la sedia di un tavolo vicino e lui mi regala un sorriso da stupido.
È troppo vicino, così faccio un passo indietro. "Muoviti, ho bisogno di caffeina, se no divento pericolosa." Ammetto, incrociando le braccia al petto.
Aiden annuisce, ridacchiando, e torna a prendere il nostro ordine al bancone.
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