"Adesso pretendo che tu mi riporti a casa con i soldi che tecnicamente mi avresti rubato."

"Assolutamente no. Scordatelo, negativo, niet, non, nicht. Vuoi anche che lo dica in spagnolo? No."

"E perchè no, Ironia?" Era così difficile capire il perchè?

"Pronto? Non ti conosco, non so nemmeno se sei un pazzo piromane, pedofilo o un assassino" sbraito. "e soprattutto se in un taxi potresti combinare qualche guaio."

"No Signore, no. Tutto ma non un pedofilo! Sai, credo di avere la tua età all'incirca."

"Trovati una scusa migliore, signorino. Questo non vuol dire che non potresti abusare di me!"

"Ti ha mai detto nessuno che sei davvero paranoica?" Ridacchia.

"No, nessuno, perchè io non parlo con nessuno."

Ops, questo non dovevo farmelo scappare.

A tutta risposta il sorriso del tizio svanisce in un batter d'occhio e strabuzza gli occhi nocciola.

"Davvero?"

"Non sto scherzando, Aiden."

Passano alcuni secondi, in cui ci guardiamo negli occhi. È talmente strano ciò che provo in questo momento, sembra quasi che i suoi occhi possano leggere ciò che sento.

"Wow, il mio nome detto da te sembra poesia." Dice ad un tratto.

Scuoto la testa, tornando in me. "Sei un idiota."

"Ci andiamo pesante, eh?"

"In realtà peso soltanto cinquantotto chili, ma se mi vedi più grassa è soltanto un effetto ottico."

Scoppia a ridere "Sei una sagoma!" Dice, battendo la mano sul ginocchio.

"Ehm, no, per tua informazione -e lo vedi pure tu- sono tridimensionale, non una sagoma." Ribadisco. "Te l'ha mai detto nessuno che sei davvero stupido?"

"Lo prendo come un complimento."

"Basta che ne sei convinto, poi il resto è storia." commento. "Quindi alla fine vuoi tornare sì o no a casa? Se no potrei lasciarti anche qui. Per me è indifferente, tanto ho i tuoi soldi."

Sorride, impacciato, e ci alziamo dalla panchina, alla ricerca di un taxi.