La perfezione del fiore di Ananas
Katrina era nata in Romania, aveva importanza ciò al fine del nostro racconto? In fondo era cresciuta in Italia, e l'unica cosa che ne ricordava le origini erano stati da sempre quel nome e i tratti somatici che si portava cuciti addosso.
I genitori non le avevano mai nascosto la sua provenienza, anche perché tanto biondi e di origini austro-ungariche loro, quanto lei bruna e dai tratti indoeuropei tipici della sua discendenza dai Daci. L'amore, d'altronde, non è mai stato misurato con le percentuali di sangue in comune, ma con il dare senza riserve e pretendere nulla in cambio.
Katrina aveva amato la sua città, Bolzano, sempre, o quasi sempre, ma c'era un periodo dell'anno che, da quando era diventata adolescente, aveva iniziato ad odiare sopra ogni altra cosa: il periodo che andava da fine aprile a inizio maggio, la "Festa dei fiori".
La manifestazione era stata organizzata, e si era svolta, nell'arco di un fine settimana da quando ne aveva memoria, ma quella primavera, il comune e le associazioni organizzatrici avevano deciso di fare protrarre la fiera un'intera settimana. Lei doveva essere per forza di cose presente, la sua famiglia gestiva un negozio di fiori, e lei che aveva amato sin da piccola, più di ogni altra cosa, lavorare nelle serre di famiglia, aveva odiato in egual modo dover presenziare a quella manifestazione.
Il motivo scatenante di questo odio era stato la stupidità e la superficialità delle persone.
Per tutti rumena era sinonimo di Rom e Rom per la maggioranza delle persone è sempre stato sinonimo di ladri e imbroglioni, o rumena, uguale donna di facili costumi che non vuol far altro che spillare soldi al mal capitato di turno.
Questa gretta mentalità le era stata sbattuta in faccia a soli tredici anni: imbecilli.
Da allora aveva sempre notato come le persone approcciandosi a lei tenevano la borsa sotto controllo, ricontassero il resto con precisione e come, man mano che cresceva, gli uomini le offrissero insistentemente da bere e la invitassero mettendo in mostra il fatto che potevano permettersi di regalarle accessori firmati o di offrirle alberghi di lusso o un "pagamento" adeguato.
Aveva quindi deciso che fiori e amore non facessero per lei e si era sempre rifiutata di aiutare a gestire lo stand di famiglia durante la fiera, ma quell'anno era successo qualcosa di particolare, la madre aveva contratto una tremenda influenza, che le aveva portato problemi intestinali gravi. Quindi, volente o nolente aveva dovuto andare a sostituirla durante quella settimana.
Aveva diciotto anni e qualcosa, anzi qualcuno quella settimana le fece cambiare idea, un ragazzo di pochi anni più grande di lei, con lui arrivò il primo amore, devastante solo come a quell'età può essere. Questi aveva partecipato alla "Festa dei fiori" con la sua famiglia, grandi produttori e distributori di rose.
Dal loro primo incontro le era sembrato di camminare sulle nuvole, lui si era approcciato a lei, il primo giorno, regalandole dei fiordalisi, per celebrarne la delicatezza e sensibilità.
Per Katrina era stato amore a prima vista, i genitori avevano cercato di metterla in guardia, i motivi: la lontananza; l'inesperienza di lei; i troppi soldi di cui lui faceva sfoggio; il modo sprezzante in cui i genitori di lui trattavano i piccoli produttori come loro, così come lo storcere il naso ai loro vestiti da grande magazzino. Ma lei si era buttata anima e corpo in quella storia con Michael, sì, si chiamava Michael, perché chiamare un figlio Michele, era troppo plebeo per gente così altolocata, ma i genitori di Michael sì dimostrarono invece essere delle persone diverse da quel che sembravano a un primo approccio e le begonie li rappresentavano bene per il loro essere cordiali e simpatici, tanto che fecero amicizia con i suoi genitori e trattavano lei con estremo rispetto.
Il secondo giorno Michael le aveva regalato dei fiori di Anamelide per dirle che lo aveva catturato con un incantesimo, un incantesimo fatto di dolcezza e candore e passarono tutto il giorno a parlare e a raccontarsi.
La terza sera l'aveva invitata a cena in un ristorante di lusso in cui Katrina aveva avuto paura anche di respirare, troppe posate, troppo cerimoniale, il menù con piatti troppo complicati e ricercati e poi il vino a cui non era abituata l'aveva stordita e rilassata.
Il dopo cena era stato quanto più romantico possibile, la aveva portata nel suo albergo, la stanza era colma di rose bianche simbolo di virtù e castità, i baci erano stati prima lievi e delicati poi si erano fatti più sensuali e passionali, Michael fu quanto più delicato e gentile possibile e chiese più volte a Katrina se fosse sicura del passo che stavano per fare, lei non era mai stata più sicura in vita sua.
Le mani tremanti di lui si infilarono sotto il golfino di lei carezzandone la pelle liscia, quelle delicate di lei sotto la sua camicia tastandone i muscoli, entrambi emozionati da quello che sentivano si spogliarono a vicenda e si amarono senza riserve.
Il giorno dopo le fece recapitare una rosa arancio simbolo del più acceso desiderio e infatti non vedevano entrambi l'ora di ritrovarsi da soli per continuare a esplorarsi.
Il quinto giorno ebbero il loro primo litigio, un compagno di classe di Katrina, da sempre innamorato di lei, le gironzolò sempre intorno, facendole una corte spietata e lui si presentò con una rosa gialla trasudante gelosia da ogni petalo. Lei gli comunicò il suo dolore per la mancanza di fiducia facendogli recapitare in albergo un fiore di aloe.
Michael si precipitò a casa di lei la sera stessa con giacinti color porpora per dirle senza parole: ti prego perdonami, cosa che lei fece immediatamente saltandogli in braccia e ricoprendolo di baci.
Il sesto giorno si svegliò ammantato di calendule per il dispiacere che ricopriva il cuore di entrambi per l'imminente distacco, ma poi si colorò della perfezione dei fiori di ananas durante la gita che fecero, mentre ridevano e scherzavano vedendo un film, mangiando una pizza con le mani e amandosi come solo una rosa rossa ne può rendere l'idea.
La mattina del settimo giorno arrivò in un battito di ciglia e li ritrovò ricoperti di nontiscordardime e del loro amore sincero.
Quell'anno la "Festa dei fiori" finì fin troppo presto, tanto Katrina l'aveva odiata gli altri anni quanto amata quello.
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