Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

73: Un po' d'amore non guasta mai

Si era fatta sera. Flor stava iniziando a spogliarsi, per indossare il pigiama, e intanto cantava a mezza voce: "Solo vos, con un timio abrazo vas marcando el paso de este juego a dos. La razón no importa demasiado si estás a mi lado, ya no mento a vos..."
Fede, nascosto dietro la porta, la stava ascoltando.
"Si escucho el tic-tac, tic-tac, dulce, el tictac... cuento los segundos que faltan para verte. Tic-tac, tic-tac, dulce el tic-tac... y es mi corazón que se muere por tenerte a vos..."
Lui aprì piano la porta, per poterla ascoltare meglio, ma poi si accorse del fatto che la ragazza non indossava la maglietta. Flor, rendendosi conto della presenza di qualcuno, si affrettò a girare su se stessa e buttarsi sul letto nel tentativo di coprirsi.
"S-scusami..." balbettò, imbarazzato. Per una volta era stato lui a vederla mezza nuda.
"Oh mio Dio, che figura! Cioè, tu mi hai già vista così, però... non all'improvviso!"
"Volevo solo ascoltarti a dovere mentre cantavi, non sapevo che..."
"N-non ti preoccupare... ehm... beh, facciamo così: entra prima che i ragazzi ci vedano."
E lui entrò per poi chiudersi la porta alle spalle.
"Però non nego che vorrei abbracciarti, adesso... senza tessuti che si mettano in mezzo, almeno dalla parte di sopra... non sai quanto lo vorrei!" le disse.
"Beh, allora... che ne dici di sfilarti la maglietta? Ci chiudiamo dentro e ci facciamo un po' di coccole: ti va?"
Flor gli fece gli occhi dolci, come per supplicarlo, e lui comprese che anche lei desiderava tanto abbracciarlo, ma sentendo solo la sua pelle, non la maglietta che si frapponeva fra di loro.
"Non mi fare quella faccia... lo sai che non ti posso resistere se fai gli occhi dolci" le disse lui, che in realtà aveva già le mani puntate alla vita e faceva l'atto di alzare la maglietta.
"Dai, dai, dai, mio Freezer... mi sono mancati tanto gli abbracci che sai dare solo tu, e poi sono in convalescenza... dai, ti prego!"
Lui si sfilò lentamente la maglia... poi la fece tornare giù, per stuzzicarla un po'... e intanto non lesinava sulle occhiate a quel corpo che finalmente stava mostrando qualche accenno di gravidanza.
"Eddai, non vale! Tu mi puoi guardare, ma io no, se non ti sfili la maglietta" gli disse tornando a fargli gli occhi da cerbiatta.
"Tu mi hai già visto... quattro volte."
E, portando il conto sulle dita, gliele fece ricordare.
"La prima volta quando sei arrivata..."
Flor arrossì al ricordo.
"Dai, non essere cattivo!"
"Non è cattiveria, dobbiamo rimettere la bilancia in equilibrio..." disse lui.
Si batté il petto con due dita e aggiunse: "La seconda volta, quando ti sei infilata nel bagno per un motivo che ancora non conosco e ti sei nascosta sotto la doccia da vestita..."
"Dai... facevo un favore a Nilda, dovevo sapere cosa tramava la strega..."
"Poi ti sei mascherata da Petrovna..."
"Sì, e poi quando ho portato gli asciugamani" esclamò Flor, concludendo.
"Sì... va bene, può bastare!" disse lui gettando via la maglietta e prendendola in braccio.
"Chiudi, chiudi la porta, fa' presto!" esclamò Flor, imbarazzata.
Lui chiuse a chiave la porta, stringendo a sé la ragazza con un braccio e coprendole il collo di baci che la fecero sorridere.
"Ti prego, a meno che tu non debba respirare non smettere, ti prego!" disse imitando una vocina dolce che gli fece allargare gli occhi e le labbra. Il viso del biondo era illuminato da un sorriso spettacolare.
"Beh... posso sempre respirare te... tanto sai che non mi dispiace." le disse mentre continuava a tenerla stretta.
"Forse tra poco non ce la farai più a tenermi in braccio" gli disse lei, piegando il braccio all'indietro e facendo scorrere un dito sulle spalle di lui, che per tutta risposta finse di lanciarla in aria per poi riafferrarla. "Ehi, non sono una bambina!" gli disse.
"Invece lo sei, ed è una fortuna, perché non hai dimenticato come si fa a sognare e l'hai ricordato anche a me..."
L'adagiò sul letto, con delicatezza, e fu proprio in quel momento che Flor avvertì un movimento.
"Vieni! Vieni, presto!" disse.
Lui non le fece domande: si limitò ad arrampicarsi sul letto e lei gli afferrò la mano e se la portò sul ventre.
"Sembra che i pargoletti vogliano la buonanotte" disse Flor, sentendo che i bambini sembravano essersi rilassati.
"E va bene!" esclamò lui, chinandosi su di lei e premendo le labbra sul suo ventre. Stavolta gli parve di riconoscere una risata cristallina: la risata di un bimbo... o di una bimba. Quando si fu tirato su, non sapendo ancora come spiegare a Flor che ogni volta che salutava i suoi figli sentiva qualcosa di diverso, chiese: "A chi dedicavi quella canzone, Floricienta?"
"Floricienta... quanto mi piace come lo dici!"
Lui ripeté lentamente: "Floricienta" e a lei vennero gli occhi a cuoricino.
"Mio ex Freezer... tu sei una persona intelligente: se ci pensi ci arriverai."
"Potrei sembrarti presuntuoso, quindi ti dirò... Ariel?"
"Sei fuori strada!" esclamò lei, ricordando le scenate che lui le aveva fatto ogni volta che l'aveva vista con Ariel. "Devi sapere che quando l'ho scritta, Ariel non lo vedevo da un po', e in quel momento il mio cuore era tutto per una certa persona che si mostrava in un modo, ma in realtà era una persona dolce, affettuosa, buona.. un finto Free..." Ma Flor si fermò. Lui l'aveva già capito che la canzone era per lui, e lei aveva capito che lui faceva finta di non saperlo.
"Forse dovremmo rivestirci, sai?" le fece notare lui. Non avrebbe voluto farlo: gli piaceva avere un contatto diretto con lei, sentire il suo calore e i suoi battiti frenetici, ma i ragazzi avrebbero potuto cercarli e quello era un periodo di tensione, purtroppo.
"Credo che tu abbia ragione, mio Freezer scongelato." disse afferrando la maglietta del pigiama. Lui fece lo stesso, poi si sdraiarono l'uno accanto all'altro... ma lei desidevava ancora il suo contatto, quindi si appoggiò al suo petto e lui, stringendola al suo corpo come per proteggerla con un braccio, prese ad accarezzare la sua guancia morbida con la mano libera, e fare quel movimento lo fece rilassare, mentre lei, a sua volta, si rilassava sotto il suo tocco caldo e leggero. Era proprio come nei suoi sogni: lui era lì e le accarezzava teneramente il volto... fino a non molto tempo prima lei non l'avrebbe mai creduto possibile, ma ora, finalmente, i due innamorati stavano insieme.
"Se anche dovessi aspettare io so che non m'importerà, se ascolto il tic-tac, tic-tac, tic-tac, dolce tictac... se ascolto il tic-tac, tic-tac, dolce tictac, conto i secondi che mancano a vederti. Tic-tac, tic-tac, dolce tictac... questo è il mio cuore che muore per averti... per avere te..."

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro