(57: La mamma è sempre la mamma)
I risultati dell'esame che Flor aveva fatto per quell'altra questione arrivarono il giorno della Festa della Mamma. Arrivarono la mattina presto e fu Fede ad andarli a prendere. Lei era ancora tra le braccia di Morfeo e lui non se l'era sentita di svegliarla.
"Ehi! Che ti prende, amico?" chiese Matias, vedendolo che si rigirava nervosamente la busta tra le mani.
"Sono arrivati i risultati degli esami di Flor... per la malattia." rispose il giovane, continuando a stringere tra le mani la busta.
"Ma mi è sembrato che Flor stesse molto meglio. Non credo che i risultati siano positivi, tranquillo." cercò di rassicurarlo l'avvocato, sapendo che, nonostante l'atteggiamento contenuto, il povero Fede si chiedeva come diavolo facesse il suo apparato respiratorio a ricordarsi come funzionava.
"L'apriamo insieme, fratello?" si aggregò Franco.
"Io... io non lo so se voglio saperlo."
"Fede! Ehi! Su, coraggio... uno strappo secco e via!" lo esortò Matias.
Sedettero tutti e tre al tavolo del salone e lui posò la busta sul tavolo. Con il cuore in trepidazione, chiuse gli occhi e riprese soltanto l'apertura con le dita.
"Andiamo, amico! Ne avete passate tante... ce la puoi fare!" gli disse Matias.
Fede contò fino a tre e strappò lo scotch che chiudeva la busta con un colpo secco. Da esso uscirono due fogli con una serie di numeri e delle parole.
Franco e Matias li lessero e se li passarono, perché Fede non aveva il coraggio di aprire gli occhi.
"Fratellino, ora puoi aprire gli occhi!" lo esortò Franco, mettendogli davanti i fogli.
Fede aprì gli occhi e il suo volto s'illuminò dalla gioia: i risultati erano tutti negativi e l'emergenza era finalmente rientrata!
"Hai visto, amico? Flor è una tosta e l'ha appena dimostrato!" disse Matias.
"Ora, quando si sveglia, dalle la notizia!" gli disse Franco, e Fede, dopo aver ringraziato i due con dei colpetti sulle spalle, tornò nella stanza in cui il suo angelo dormiva ancora serenamente. Tornò a mettersi accamto a lei, che si era agitata un po' perché evidentemente aveva notato che lui non c'era più, e quando lo sentì cingerle la vita si rilassò.
Poco dopo aprì gli occhi, e lui le diede un bacio sulle labbra e le disse: "Buongiorno, piccolo miracolo!"
"Ciao, Fede... ma cosa... perché?" gli chiese stupita.
"Perché tu sei un miracolo, amore mio!"
"Non capisco..."
"Ho una bellissima notizia per te!"
"Davvero?"
"Sì, amore mio! Sono arrivati i risultati delle analisi per il male che avevi, e..."
"E...?" chiese lei.
"Sei in remissione!" disse lui.
"Cioè?" chiese ancora lei.
"Ce l'hai fatta, amore mio! Stai bene, stai bene!" E prese a mettere in atto il solito rituale: disseminandole tutto il viso di baci.
"Sto bene! Sto bene!" esclamò lei, e si sarebbe messa a ballare nel suo modo frenetico, ma lui la trattenne stringendola più forte a sé.
"Attenta, amore mio... hai ragione ad essere contenta, ma non ti agitare così, che altrimenti i pargoletti impazziscono!"
Lei gli sorrise dolcemente, ma poi cambiò espressione.
"Sai che giorno è oggi?" gli chiese.
"Sì... la Festa della Mamma." rispose lui, capendo subito dove voleva arrivare.
E nel frattempo Margarita li guardava.
"Amore mio... io sono mamma... ma la mia oggi mi manca più del solito... avrei voluto farle un regalo... avrei voluto metterle una margherita tra i capelli... io..."
"Anche a me manca la mia" le disse lui.
Non aggiunse altro, perché non c'era niente che potesse dire... poteva fare... poteva abbracciarla, consolarla.
"Oh, ma perché non posso ancora farmi vedere?" sospirò Margarita. "Tesoro... ti prego, fammi da interprete!"
Fede si voltò di scatto e vide la madre di Flor, che, con gli occhi da koala in cerca di coccole, (vizio di famiglia, direi) lo implorava di aiutarla.
"Che ti prende, tesoro?" chiese Flor, vedendolo stupito.
"Credo... credo che la tua mamma ti voglia parlare..."
"Cosa...?" chiese lei. "Ma allora è vero... tu puoi sentirla!"
"Certo! Dimmi se vuoi parlarle e io ti dirò cosa risponde lei!" disse Fede.
"Ma... ma dov'è adesso?" chiese Flor.
"Aspetta..." le disse lui. "Così potrai sentirla." Prese la sua mano e la incastrò in quella di Margarita. Flor non poteva più sentire il contatto diretto, perché in quel momento stava accadendo qualcosa che non lo permetteva, ma un formicolio le percorse tutto il braccio e le sembrò di non poter chiudere la mano a pugno. Fede si fece da parte, in modo che potessero avere un po' di privacy, per quanto possibile.
"Oh, che carino che è il tuo signor Freezer, tesoro mio!" esclamò Margarita, prendendo ad accarezzare il dorso della mano di sua figlia.
"Ti ha detto qualcosa?" chiese Flor.
"Niente... dice che le è piaciuta l'idea" rispose lui.
"Mamma! Mamma, sei davvero qui?" chiese Flor, non riuscendo ancora a crederci.
La finestra si spalancò e i rami dell'albero di Flor presero a muoversi.
"Ti sei scelta proprio una bella famiglia!"
Margarita sorrise, facendo l'occhiolino a Fede.
"Ti vogliono tutti così bene, tesoro... beh, non che sia difficile, però..."
"Che dice?" chiese Flor.
"Dice che hai scelto una bella famiglia, che ti ama tanto..."
"Ti prometto che un giorno ti sorprenderò, piccola... ma per ora, se vuoi cercarmi, guarda negli occhi uno qualunpue dei tuoi cari, e mi troverai."
Lui le ripeté la frase, perché lei potesse sentire... poi Margarita rimase per un po' immobile, ad accarezzare la mano della figlia... finché un tuono non riscosse la stanza.
"No... non così presto, ti prego!" esclamò Flor, cercando di stringere la presa.
"Accidenti, che strazio!" saltò su Margarita. "Perdonami, tesoro..."
"Ti capisco, Margarita!" le disse Fede.
"Abbi cura della mia piccola, tesoro, ti prego... sono certa che saprai farlo!" disse Margarita prima di sparire.
"Lo farò" le disse Fede, di rimando... poi si diresse verso Flor e la strinse a sé in un caloroso abbraccio.
"Grazie, signor Freezer..." gli disse lei, premendo la fronte contro la sua spalla. "Oggi mi hai fatto il più bel regalo del mondo."
"Tu mi hai regalato una vita intera di meraviglie... ho approfittato della presenza della tua mamma, perché il regalo più bello, oltre ai nostri figli, è vederti sorridere come stai facendo adesso."
E Margarita poteva vedere che era vero perché ogni volta che lei sorrideva, Fede sembrava illuminarsi.
"Ora sono certa di averti lasciata in buone mani, amore mio!" disse, tornando nel suo piccolo angolo di Paradiso.
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