Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

(51: Per te contro tutto)

"NOOOOOOOOOO!"
La ragazza urlò con tutto il fiato che aveva in gola e iniziò ad agitarsi nel letto, battendo la fronte contro la spalliera del letto.
"Flor... Flor, calmati!" disse Fede per poi bloccarla.
"Non voglio finire sottoterra! Non ancora! Voglio crescere i miei bambini" diceva la ragazza, "ti prego, aiutami!"
Lui le chiuse la bocca facendogliela posare contro il suo petto. Lasciò dei baci sulla sua testa e la strinse a sé per offrirle conforto.
"Tu non vai da nessuna parte, è chiaro? Tu resterai qui con me! Promesso!"
"No, no! Non promettermi nulla, ti prego! Cioè... non in quel senso! Ti chiedo soltanto di promettermi che faremo tutto il possibile per... per..."
"Per farti guarire? Lo farò e sono sicuro che tu ed io ne verremo fuori, insieme!"
La ragazza poco a poco si calmò e provò ad alzarsi, ma improvvisamente si portò una mano alla bocca.
"Flor, cos'hai? Non ti senti bene?" le chiese lui, mettendosi subito al suo fianco.
"Il... i-il..."
"Cosa? Che ti succede?"
La ragazza, pallida come un cencio, provò ad alzarsi dal letto, ma fu colta da un improvviso giramento e se lui non l'avesse presa al volo avrebbe sbattuto la fronte sul pavimento.
"Che ti prende? Che cos'hai?" chiese Fede, agitato, mentre Flor provava ad alzarsi da terra... ma purtroppo ricadde miseramente. Lui, disperato, cercò di riscuoterla: "Dimmi cosa senti, piccola... ti prego!"
"Vai... vai, ti prego..." sussurrò Flor, poi si girò e si trascinò fino al bagno sulle ginocchia per poi aprire la bocca e liberarsi dal peso che aveva sullo stomaco. Lui le fu subito accanto e le tenne fermi i lunghi capelli con una mano mentre con l'altra le sosteneva la fronte. Dopo lo sforzo la ragazza crollò per la seconda volta in quella giornata ed andò come pochi minuti prima. Lui tentò di confortarla, ma senza parole, solo con l'amore e l'affetto che da sempre nutriva per lei.
"Nemmeno quando stavo bene, per la mia gravidanza, mi è mai capitata una cosa simile" sussurrò Flor.
Lui non sapeva cosa dirle, non sapeva che fare.
"Non restare lì sul pavimento."
La prese tra le sue braccia. Nonostante la gravidanza lei era talmente fragile e leggera da fare quasi paura, eppure, a quanto pareva, quel calvario non era iniziato da molto.
"Vorrei tornare a casa, tornare tra i bambini!"
"Lo so, tesoro, ma prima cerca di rimetterti... Ehi, piccola!"
"Flor!" Si udì una voce femminile, ma non era di nessuna delle due sorelle.
"Roberta! Come mai sei qui?"
"Volevo sapere come stavi e sono entrata di nascosto!" sussurrò la bambina in risposta. "Qui non ci fanno entrare!"
"Tesoro... ma è pericoloso!" le disse Flor. "La strega non ti ha vista, non è vero?"
"Non mi ha vista, tranquilla!"
La bambina restò a guardare il viso pallido della ragazza e per un attimo fu assalita dal terrore che si fosse sentita male.
"Stavate parlando di me?"
La strega si presentò davanti ai tre, con gli occhi luminosi per la prima battaglia vinta.
"Che cosa vuoi? Non ti basta aver creato tanto caos?" le domandò Fede, guardandola in tralice.
"No, non mi basta! Non sarò contenta fincbé questa stupida rimarrà con te!"
"Questa "stupida", come l'hai ingiustamente chiamata tu, ha bisogno di aiuto perché si è ammalata. E perché si è ammalata? Perché tu dovevi per forza far impazzire Lorenzo per far litigare le due sorelle! Ma ti avverto fin da ora: se dovesse succedere qualcos'altro a Flor, ai ragazzi o ai miei futuri figli, io...Io ti distruggo!"
Flor ricordò quello che aveva provato quando la strega le aveva gettato in faccia colpe che non le appartenevano e, nonostante la colpevolezza della strega fosse veritiera, non fu in grado di lasciarlo continuare.
"Fede... lascia perdere" disse.
"Flor, perché?"
"Perché la mia malattia non è colpa di nessuno e per quanto la strega ci stia rovinando non è bombardandola di parole piene di rabbia che risolveremo le cose! E poi io non sono come lei che dà alla gente colpe che NON ESISTONO NEMMENO!" gli rispose lei, ma le ultime parole erano una frecciatina per la strega, la quale fece un passo indietro.
Non si sentiva colpevole, non sarebbe stato da lei, ma sapeva che Flor non dimenticava nulla di quello che lei le aveva deliberatamente gridato contro.
Dimenticare non è umano, purtroppo, e per quanto si possa passare sopra a certe cose, se la persona in questione continua a mantenere quel comportamento il passato torna a farsi sentire: più prepotente e perfido che mai per non spostarsi mai da dove si trova.
Flor ricordava le cattiverie di quella che una volta non si considerava nemmeno sua sorella, ma esse non riemergevano per il semplice fatto che lei non dava loro alcun motivo per tornare a farsi vive.
"Va bene Flor" disse Fede, ma voltandosi in direzione della strega le disse: "A te dico solo una cosa... a me non importa nulla di quello che fai. Sappi soltanto che se Flor lo vorrà io le starò accanto, e tu non dovrai intrometterti... MAI PIÙ! È chiaro, arpia?"
Sia la ragazza che la strega sgranarono gli occhi e Fede si avvicinò a Flor e chiese: "Tu sognavi il principe azzurro che lotta contro tutti e tutto, è vero?"
La ragazza si limitò ad annuire, ricordando che lei ancora sognava il giorno in cui il suo principe avrebbe lottato contro i draghi per difenderla. Lui stava lottando, con la differenza che l'avversaria era una strega. Non che non ci fossero fiabe nelle quali la principessa è in balia di una strega malvagia.
"Io lo sogno ancora il principe azzurro che lotta per me, e anche se conosco bene la sua faccia non posso obbligarlo a lottare per una causa persa" disse infine.
"Tu non sei una causa persa" la rimproverò lui.
Quelle parole erano dette con tono duro, ma questo era solo distorto dall'ira, infatti lui se ne accorse e le disse: "Scusami piccola, non lo volevo dire in quel modo... Ma fidati, per me tu non sei una causa persa. Tu mi hai insegnato a lottare da quando sei entrata nella mia vita e non posso di sicuro non riconoscerti questo merito!"
"E...?" chiese Flor, che aveva raggiunto il culmine dell'agitazione.
"Vuoi sposarmi?" furono le uniche parole che il giovane proferì, ma quelle erano parole che valevano come domanda e, in egual modo, come risposta.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro