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(37: Una corsa contro il tempo)

"Flor! Flor, ti prego, dimmi qualcosa! Fammi capire che sei viva, amore mio!"
Il povero Fede era disperato, non sapeva cosa fare, si sentiva ancora debole e Flor gli stava dando la sua vita per salvarlo. Lui la strinse forte e in quel momento udì la voce della strega gridare: "La tua Flor è perduta per sempre! Solo se riuscissi a fare qualcosa entro la mezzanotte potresti salvare il tuo piccolo cardo, mio caro!"
"Entro la mezzanotte! Ma manca solo un'ora! Che cosa posso fare?" pensò fede, ma non osò pronunciare quelle parole ad alta voce.
Con le poche forze che aveva si alzò e corse a rotta di collo giù per le scale.
"Fede! Fede! Che è successo?" chiese Franco con preoccupazione.
"Flor sta male e io non so proprio cosa fare!" disse Fede, preso dal panico. "La strega ha detto che ho tempo fino a mezzanotte per salvarla..."
"Portiamola subito in ospedale!" disse Franco e i due fratelli corsero di gran carriera verso l'ospedale. La visita che fu fatta a Flor durò un quarto d'ora e la dottoressa corse fuori e disse trattenendo le lacrime: "Non posso fare niente! Mi dispiace tanto!"
"Non lo dica nemmeno per scherzo! Non è colpa sua" la tranquillizzò Fede.
Prese tra le braccia Flor e premette le labbra sulla sua fronte che era l'unico punto del corpo della ragazza che scottava. La strinse forte e vide la sua vita andare in frantumi davanti ai suoi occhi. Non poteva permetterlo!
Tornò a casa e sdraiò la ragazza sotto l'albero magico.
"Fede, Fede!" gridò Emma correndo in quella direzione e cadendo in ginocchio davanti a Flor. "Cos'è successo? Perché sta così("
"È solo colpa mia... lei voleva salvarmi!" disse Fede scoppiando in lacrime. "Mi sta lasciando per sempre!"
"No! No!" Emma scoppiò in lacrime e si avvicinò a Fede per abbracciarlo. "È un'ingiustizia, è un'ingiustizia!"
Mancava solo mezz'ora al momento fatidico e loro non sapevano cosa fare.
La strega apparve alle loro spalle e una creatura si avvicinò pericolosamente a Flor.
"Non potrete più salvare la vostra cara Floricienta! È finita per sempre, tra mezz'ora dovrete salutarla!"
"No, per favore!" disse Emma singhhiozzando. "Non ci faccia questo!"
"Non fare così, Emma!" disse Franco stringendo forte la mano della ragazza. "Supplicarla non serve, questa donna è sadica e senza cuore e prima o poi la sua coscienza le chiederà il conto!"
Quella creatura che si avvicinava a Flor era un angelo con un vestito lungo e nero di quelli che si usano per un funerale... le sue fattezze erano inquietanti e quel corpo dondolava nell'aria, sempre più vicino al volto della ragazza. Tutta la famiglia si radunò all'esterno e Flor fu circondata dall'affetto di tutti.
"Sorellina mia, ora che ci siamo ritrovate te ne vai così? Perché?" disse Reina con il viso rigato di lacrime e gli occhi stravolti.
"Tu sei stata la prima a parlarmi in modo diverso dopo che papà se n'è andato per sempre!" disse Sofia. "Non puoi lasciarmi così Flor, non puoi farlo!"
Fede avrebbe voluto dirle che Alberto non se n'era andato affatto, ma Flor gli aveva fatto promettere di non svelarlo a nessuno. Alberto non avrebbe mai voluto che le sue figlie scoprissero che la strega l'aveva condannato ad una vita nelle sembianze di un essere mostruoso che si nutriva di lacrime e soffriva la luce, perché sembrava che non esistesse un controincantesimo e l'unico modo per spezzare la maledizione era che la strega che l'aveva lanciata perdesse i poteri, o addirittura la vita, e questo era troppo anche per lui. Non l'amava più, ma non era perfido quanto lei e non avrebbe mai fatto niente per farle del male.
I ragazzi si avvicinarono di più a Flor e presero a turno le sue mani, portandole sui loro cuori per farle sentire quanto soffrivano per lei.
"Ricordi quando io avevo l'autostima a zero? Anzi, sotto zero! Tu mi hai fatto capire che quello che conta non è la faccia, è quello che abbiamo dentro!"
Nicolas piangeva a dirotto, e la sua ragazza gli stava vicino, abbracciandolo e piangendo con lui. Nessuna aveva mai fatto come lei: nessuna l'aveva mai confortato nonostante le lacrime. Bella era una ragazza molto speciale.
Fede entrò in casa e prese tutti gli amuleti di Flor, qualcuno le fu appeso al collo, altri le furono infilati nelle tasche e lui le mise la noce tra le mani. Quella noce era magica e lui sperava di riuscire a salvarla in quel modo. I ragazzi presero qualche foglia dall'albero e la misero sulla sua testa.
Mancavano pochi secondi alla mezzanotte e insieme all'orribile e sadica risata della strega c'era il fatto che la creatura che avrebbe portato via Flor si avvicinava sempre di più. Fede poteva vederla, perché era stato toccato da quell'essere... la vide a pochi centimetri dal suo viso... mancavano dieci secondi... un'ala nera si posò accanto alla tempia sinistra di Flor... cinque secondi... una mano le artigliò il braccio... quattro secondi... l'altra mano s'infilò sotto il suo corpo e prese a stringere... due secondi...
"NOOOOOO!" gridò Fede e, con un ultimo disperato tentativo, si gettò sulla ragazza e la baciò sulle labbra, frapponendosi fra lei e quell'essere. La risata della strega si spense in modo brusco. La creatura emise un verso stridulo, come d'aquila, e volò via. Le labbra di Flor, all'inizio ghiacciate, iniziarono poco a poco a riscaldarsi e la ragazza aprì gli occhi dicendo: "Grazie per avermi salvata, principe!"
"Flor!" I cuori di tutti presero a battere all'impazzata e il cerchio attorno a Flor si strinse sempre di più.
"Amore mio! Amore mio, stai bene?" chiese Fede avvicinandosi a Flor.
"Mi hai salvata, mio Freezer sbrinato!" rispose la ragazza. "Tu mi hai salvato la vita!" E, a quell'uscita, tutti scoppiarono a ridere.

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