(36: Sacrificio)
Mentre Flor e Reina assistevano Fede Franco si era allontanato, stava molto male per quello che suo fratello stava vivendo.
Mentre camminava si sentì toccare una spalla, si voltò e vide Emma al suo fianco.
"Ciao, piccola" la salutò, felice di vederla, ma comunque con voce triste per quello che accadeva in casa.
"So che stai male" disse Emma, "e ti assicuro che farei qualunque cosa pur di non vederti soffrire!"
"Quello che sta davvero male è mio fratello" disse Franco con tristezza. "Ha fatto tanto per tornare, e adesso è di nuovo al punto di partenza per colpa di quella strega!"
"Lo so" disse Emma. "E sai cosa penso? Il signor Fe... cioè, Fede, è molto buono, come te e la signorina... oh, accidenti... e Flor, e sono certa che non vorrebbe vederti così."
"Sei davvero molto dolce" disse Franco tirando a sé la ragazza e stringendola in un abbraccio. "Speravo che tu mi parlassi, lo sai?"
"Io ho solo detto quello che penso" gli disse Emma, "non ho fatto niente di speciale!"
"Invece l'hai fatto eccome! L'amore e l'affetto sono cose speciali e tu li hai tutti e due nel tuo cuoricino!"
La ragazza arrossì a quel complimento.
"T-ti ringrazio" balbettò intimidita da quella frase.
"Sono io che devo ringraziare te" disse Franco stringendola ancora più forte a sé. "È davvero molto bello che tu sia venuta a parlarmi piccola mia, credimi!"
"C-come mi hai chiamata?" chiese Emma, più che sicura di non aver sentito bene.
"Ti ho chiamata Piccola Mia." rispose il ragazzo. "Tu per me sei la mia piccola e come tu hai consolato me ti giuro che lo farò anch'io se dovesse servirti un appoggio! Conta su di me, sempre, hai capito piccola? Io sono qui e ci sarò sempre per te! Lo prometto!"
Emma non si sentiva dire questo da anni perché i suoi rapitori non pensavano di sicuro al suo stato d'animo, anzi, infierivano il più possibile, sua madre non c'era mai e del padre meglio non parlare! Franco era stato il primo ad averglielo detto, oltre a Bella.
"È da un bel po' che nessuno mi dice queste cose" gli disse la ragazza.
"Beh, allora sono il primo ad aver avuto l'onore di farlo" disse Franco.
"Sì, è vero, sei il primo" disse Emma, "e a dirla tutta mi fa molto piacere."
"Ragazzi, ragazzi, correte!" La voce di Dominick fece voltare i due ragazzi che si trovarono davanti una bambina pallida e terrorizzata.
"Cos'è successo, Dominick?" chiese Franco.
"Si tratta di Fede! L'unico segno che ci dice che è vivo è la febbre, ma lui non si muove più!"
Quella notizia fu un colpo al cuore per tutti e due, che si presero per mano e corsero nella stanza di Flor... lei era inginocchiata sul pavimento e cercava di far riprendere Fede usando i suoi poteri visto che con i metodi classici non le riusciva.
"Flor! Flor!" la chiamò Franco. "Che cosa è successo? Perché sta così?"
"Non lo so, poco fa mi ha detto che voleva vedere i suoi figli, poi ha gettato la testa all'indietro e non si è più mosso! Non so che fare, ho paura!"
Franco ed Emma presero le mani di Flor e si accorsero che la pelle della ragazza era fredda come se fosse stata di ghiaccio.
"Flor, ti senti bene?" chiese timidamente Emma.
"Sì, piccola, non preoccuparti, sto bene! Ora ho bisogno solo di un po' di conforto, ma so che dovrò aspettare! Domani dovremo separarci, il cristallo sul tetto è diventato troppo debole!"
"Flor... sei sicura di sentirti bene?" chiese Franco stringendo l'altra mano della ragazza nel tentativo di scaldarla.
"Sì, tranquillo, sto bene, sul serio!"
Di colpo la strega apparve alle loro spalle e graffiò la ragazza sul collo. Emma e Franco se ne accorsero e la spinsero via per evitare che la bacchetta penetrasse troppo nella sua pelle. Infatti, facendo uno sforzo immane, la ragazza aveva ceduto a Fede buona parte delle sue energie vitali. L'aveva già fatto tempo prima con Reina e la prima volta era riuscita a salvarle la vita. Ora sperava che per Fede fosse la stessa cosa. Infatti quando i ragazzi la lasciarono sola con lui Flor disse: "Fatine, proteggete Fede e i bambini!"
Si portò le mani alle tempie, guardò negli occhi Fede e si concentrò il più possibile perché lui potesse guarire. A poco a poco tutta la sua pelle sbiancò e diventò fredda come il marmo, lei appoggiò le mani sul pavimento e sentì una sorta di velo calare sulla sua schiena, oscurando probabilmente la visione del suo corpo stremato a tutti coloro che cercassero di proteggerla. Flor capì che quella era stata un'idea della strega e la ringraziò solo per quello. Poi, con le ultime forze che aveva, congelò la sua vita perché la sua gravidanza continuasse, non avrebbe messo a repentaglio anche la vita dei suoi figli e poiché aveva la possibilità di proteggerli decise di approfittarne.
Avvertiva dei brividi in tutto il corpo, ma sembrava che il suo corpo fosse fatto di marmo, non aveva neanche la forza di tremare. Chinò la testa in avanti, si girò a fatica e si ritrovò sdraiata sul pavimento accanto al letto sul quale giaceva il suo principe. Prima di crollare svenuta gli sussurrò: "Perdonami... ti scongiuro!"
"Sei proprio una ragazza dal cuore d'oro, Flor" disse la fatina che vegliava su di lei. "I tuoi sacrifici non saranno inutili, sarai ricompensata per i tuoi sforzi e sarai molto felice!"
La strega, però, decise che non avrebbe lasciato alle fatine e Flor via libera con tanta facilità, infatti fece un incantesimo alla ragazza che avrebbe impedito che quest'ultima potesse essere salvata dopo la mezzanotte, proprio come Cenerentola e il suo ballo a palazzo.
Un po' alla volta, per il coraggio e l'amore di Flor, Fede riprese conoscenza, ma gli sembrò di vedere una specie di nebbia in quella stanza. Tese la mano e afferrò una mano fredda come un cubetto di ghiaccio.
"Piccola, non andartene!" le disse saltando a terra e prendendola tra le braccia per cercare di rianimarla, ma senza ottenere nessun risultato. Strinse a sé quel corpo gelido e sentì il battito lieve e lento del suo cuore.
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