(31: Cosa significa la parola "fratello?")
Reina istintivamente si avvicinò a sua sorella e l'abbracciò fortissimo, aveva quasi paura che quell'affetto che legava lei e Sofia potesse dissolversi da un momento all'altro e indurirla di nuovo.
"No, ti prego, tesoro! Non piangere!"
"Non ci riesco, Reina" disse Sofia.
"Ascoltami, Flor è una ragazza coraggiosa! Se è riuscita a contrastare me, che sono una dalla "rabbia" facile, figurati se non riesce ad affrontare quegli imbecilli che ce l'hanno portata via e che non erano neanche poliziotti!"
"Oh, Reina, ti ringrazio, ti ringrazio con tutto il cuore! Ti voglio bene!"
"Anch'io, Sofia! Il problema è che non me ne sono mai accorta prima d'ora!"
"Sì, invece: sì che te ne sei accorta!"
"Che cosa vuoi dire? Non ti capisco!"
"Ti ricordi quando eravamo piccole e la mamma mi sgridava? Tu eri sempre lì a difendermi. Poi non so cos'è successo."
"Lo so io, Sofia. Sono diventata una specie di mostro con lei."
Le due ragazze si abbracciarono forte e cercarono di darsi conforto a vicenda.
Tutti si riunirono al pianterreno. Volevano a tutti i costi trovare Flor.
Mentre riflettevano sul da farsi Reina ebbe una specie di visione. Crollò a terra e cominciò a sentire un dolore atroce al petto. Era un brutto segno.
Poi sentì la voce di suo padre. "Reina, Flor è ancora molto debole con il corpo, ma il suo cuore è sempre quello da guerriera che hai conosciuto!"
"Papà, non capisco, che cosa vuoi dire? Ti prego, dimmi di più, ti supplico!"
"Reina! Reina!" Fede le fu subito accanto e le prese con delicatezza la mano per cercare di tranquillizzarla. Dopo lo sfogo con Franco si era ripreso e aveva ripreso il controllo della sua famiglia. "Reina, che ti prende? Cos'hai visto?"
"Era mio padre, Fede! Era mio padre!"
"E cosa ti ha detto?"
"Mi ha detto che Flor ha il corpo un po' debole per la febbre, ma ha sempre il cuore da guerriera con cui l'ho conosciuta! Non so cosa significhi quest'apparizione e a dir la verità ho paura di scoprirlo. O meglio: da una parte vorrei saperlo, ma dall'altra parte ho paura!"
"Perché? Cosa potrebbe significare?"
"Potrebbe voler dire che Flor sta lottando per liberarsi e tornare a casa, ma anche che potrebbe essere in pericolo!"
"Come ti senti? Qualcosa non va?"
"Mi gira terribilmente la testa Fede!"
"Come?" Fede prese la mano della ragazza e l'aiutò ad alzarsi, facendola appoggiare a lui perché non cadesse e la fece sdraiare su di un letto. "Adesso cerca di stare tranquilla" le disse. "È necessario che non ci agitiamo per fare qualcosa per trovare Flor!"
Reina si sdraiò sul letto e si portò le mani sul petto che le faceva malissimo.
Il cuore le batteva più forte che mai come per avvertirla che qualcosa stava per accadere. Infatti poco dopo Reina perse i sensi a causa del forte dolore.
Si ritrovò in una grande stanza e lì c'era proprio sua sorella! Reina voleva correrle incontro, ma fu bloccata da una specie di torre di ferro. Lei non era davvero là, era una specie di sogno.
Accanto a Flor c'era una ragazzina e la strega aveva legato entrambe al letto che un uomo era in proccinto di portare via per suo ordine.
Fede cercò di rianimare la ragazza. Appena aperti gli occhi lei disse: "Flor! Adesso so dove l'hanno portata! Io l'ho vista Fede! Io l'ho vista!"
"Dov'era? Che cosa hai visto, Reina?"
"Era in una stanza grande, legata ad un letto e accanto a lei c'era una ragazza che somigliava moltissimo a Bella!"
Fede rimase sorpreso dalla rivelazione.
"Nico mi ha detto che Bella..." disse.
"Aveva una sorella?" chiese la ragazza.
"Sì, ed era stata presa nello stesso modo in cui è stata portata via Flor!"
"Quindi potrebbe essere... la piccola?"
"Lo spero, ma anche se non fosse credo che potremmo farla vivere qui con noi."
Poi guardò Reina con espressione interrogativa: "Hai visto il percorso?"
"No, ho visto solo com'era quel posto!"
"Va bene, non agitarti, sapere com'è il posto è già molto importante" disse lui accarezzandole il volto.
Infatti, come Reina aveva visto, Flor ed Emma erano state incatenate ad un letto e il falso capo della polizia le stava trasportando in un'altra stanza. La strega era lì pronta ad accoglierle.
Emma cominciò di colpo a tremare e si avvicinò il più possibile a Flor.
"Ho paura, signorina Flor! Quella gente è capace di tutto, ci faranno qualcosa di male e io non voglio!"
"Non fare così, ti prego!" disse Flor.
La strega rinchiuse le ragazze in una stanza rimettendo davanti ai loro occhi immagini strappalacrime dei loro cari. Flor aveva imparato a non caderci, ma Emma era stremata dalla sofferenza che le portava la distanza da sua sorella. Flor se ne accorse quando gli occhi di Emma iniziarono a farsi lucidi. Non sapeva come, ma riuscì a slegarsi i polsi e le asciugò le lacrime con le mani, cercando di farla sentire meglio.
"Non piangere, Emma! Così farai solo il gioco di quella donna! Sfrutta il tuo dono, ti prego!"
"Signorina Flor, mi ha fatto vedere mia sorella e lei mi manca tanto! Io le voglio bene! Quando ero piccola lei mi proteggeva sempre, mi consolava se mi sentivo triste e mi abbracciava quando avevo paura!"
"Tornerete a fare tutte queste cose! Te lo prometto!"
Proprio in quel momento arrivò Pedro.
"Ragazze, state tranquille, adesso vi riporto a casa" disse slegandole da quel letto. Flor ed Emma si alzarono e il giovane le coprì in modo che la strega e i suoi seguaci non si accorgessero di nulla. I tre salirono in auto e si diressero a tutta velocità verso casa Fritzenwalden.
Nel frattempo in casa tutti stavano male, ma come si dice, non c'è rimedio migliore dell'amore.
Infatti Roberta era inginocchiata accanto all'albero di Flor e nascondeva il viso tra le mani. Stava piangendo.
Thomas s'inginocchiò accanto a lei.
"Lo so che stai male" le disse con tenerezza avvicinandosi per abbracciarla e offrirle tutto il conforto necessario. In quel momento ne serviva un bel po'.
"Thomas, io mi sento troppo male" disse Roberta. "È stata Flor a salvarmi ed ora l'hanno portata via, mi capisci?"
"Flor ha salvato tutti quanti" disse il ragazzino. Il cuore di lei iniziò a battere fortissimo, le sue guance si tinsero di rosso e una di esse toccò quella di Thomas per qualche secondo.
"Thomas... grazie" disse Roberta un po' tremante.
"E di cosa, Roberta?"
"Sei sempre così premuroso con me!"
"Faccio questo perché ti voglio bene!"
Nel frattempo Bella era da sola nella sua cameretta e stava davvero male. Il ricordo della sorella che le veniva portata via sotto gli occhi riaffiorava.
"Vi prego, non lo fate, Emma non sta bene, ha avuto un incidente, vi prego!"
"Oh, Emma! Dove sei, piccola?" pensò cercando di asciugarsi il viso. Quella però era un'impresa impossibile perché appena si asciugava le guance altre lacrime scorrevano veloci a inumidirle.
"È... è permesso?" domandò una voce gentile che a Bella piaceva moltissimo.
"Entra pure, Nico" disse Bella cercando di non sembrare troppo triste.
Nicolas però percepiva il dolore di Bella e quella sensazione lo faceva stare molto male. Entrò nella stanza e la vide seduta sul letto, con le mani sul volto. Si avvicinò e la strinse a sé. Poté sentire il battito accelerato del cuore di lei e il tremore del suo corpo.
"Bella, ti supplico, non devi stare male" disse. Bella, pallida e tremante, si scoprì il viso e anche lei strinse forte Nicolas per ringraziarlo. Quelle guance rigate di lacrime erano fredde al tatto e Nico esitò molto a toccarle.
"Bella, credimi, mi dispiace davvero tanto!" disse abbracciandola.
Bella si sentì meglio dopo l'abbraccio.
I due scesero di sotto e proprio quando raggiunsero gli altri si udì una scampanellata. Fu Bella ad aprire la porta e un attimo dopo si ritrovò a scoppiare di nuovo in lacrime.
"Emma!" Riuscì a dire soltanto questo.
"Bella!" Anche lei poté dire solo questo. Le due sorelle si abbracciarono fortissimo, avevano sentito tantissimo la mancanza l'una dell'altra e in quel momento volevano restare vicine, strette in quell'abbraccio che speravano di cuore durasse per sempre.
La stessa accoglienza la ricevette Flor da parte di Reina e Sofia che quasi la stritolarono per abbracciarla.
"Ragazze, mi siete mancate davvero tantissimo!" disse Flor che era al settimo cielo, senza smettere di abbracciare Reina e Sofia. "Però... ehi... piano, allentate la presa... mi state rompendo le costole!"
"Oh, scusa, tesoro" le disse Sofia.
"Anche tu sei mancata tantissimo a noi! E non solo a noi!" disse Reina.
Proprio in quel momento entrò Fede.
"Amore mio! Amore mio, stai bene?" le chiese correndole incontro.
"Sto bene amore, sto bene" disse Flor.
Poi si guardò intorno e aggiunse: "E non sai quanto sia felice di essere qui! Ora ho di nuovo la mia famiglia, il mio principe, le mie sorelle, i miei ragazzi, adesso sono di nuovo a casa!"
Lui si fiondò sulle labbra della ragazza, come se gli fosse mancato l'ossigeno per un sacco di tempo. Era come se fosse LEI il suo ossigeno. E lui lo dimostrava baciandole il volto centimetro dopo centimetro.
"Oh santo cielo, tesoro! Mi sei proprio mancato, ma non mi aspettavo quest'accoglienza!" esclamò lei.
"Mi sei mancata come l'aria, te lo giuro!" esclamò lui, e la sollevò letteralmente da terra.
"Oh, mio dolcissimo Freezer... quanto sei cambiato! Non mi sarei mai aspettata di..."
Lui le sorrise.
"Ti è anche passata la febbre, tesoro!"
"Sì, e... spero non ti dispiaccia... ma quando quei due mi hanno presa, ho incontrato Emma, la sorellina di Bella... e le ho parlato di te."
"Davvero? Beh, spero che non si spaventi, allora!"
"E perché? Sa che sei un uomo incredibilmente dolce!" E con fatica Flor si staccò da lui, godendosi il formicolio che le percorreva il corpo ogni volta che la sua pelle si scontrava con quella di lui. Era in difficoltà, nel senso che faceva fatica a staccarsi.
"Ti presento Emma!" disse facendole spazio. "Avanti piccola, vieni! Ti svelo un segreto: anche lui è molto riservato!"
"Salve... signore..." balbettò la ragazzina, intimidita.
"Perché "signore"? Se ti fa piacere sei una di casa, tesoro! Puoi chiamarmi Fede, o Freezer! Mi chiamano tutti così!"
"Credo più la prima... cavolo, dev'essere proprio contenta, la si..."
"Eh no! Io sono Flor, niente "signorina"!" intervenne Flor.
"Ecco! Flor mi ha parlato di le... di te, e sono sicura che sia molto fortunata! Non sono una che si mette ad osservare le coppie, ma è stato davvero un ballo romantico e bellissimo, il vostro!"
"Ehi! Chi è questa principessina?" Franco parve spuntare dal nulla, ma era nascosto dietro il fratello e la guardava incantato già da un po'.
"Piano, rubacuori!" scherzò Flor, vedendo che la ragazza era arrossita fino alla radice dei capelli. "Ti presento Franco, tesoro" aggiunse rivolgendosi ad Emma.
"Sono certo che starai bene con noi..."
E mentre lo diceva, i suoi occhi parvero illuminarsi come mai prima.
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