Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

(157: Flashback: facciamo una follia)

"A che pensi, Flor?" chiese Fede, mentre cercava di riparare una culla. Si era fatto insegnare a lavorare con la legna da Ariel e questa volta, oltre ad essersi schiacciato le dita di tanto in tanto, era riuscito ad imparare molto rapidamente.
"Non vorresti andare da tua madre, alla spiaggia? Domani è il suo compleanno, no? E magari... potremmo portare i ragazzi con noi... per staccare un po', intendo."
"Sei dolcissima, amore mio... ma non credo sia possibile... c'è ancora tanto da fare, qui in casa... e..."
"Possiamo fermarci per un giorno... tutti quanti. Oppure fare i turni. Io sto molto meglio, sono più forte, e i bambini hanno bisogno di prendere un po' d'aria... non dico solo i nostri figli: anche i ragazzi. Non... non è giusto che permettiamo alla strega di rovinarci sempre tutto, non credi?"
Flor non aveva tutti i torti. Il giovane, infatti, sperava davvero di poter andare sulla spiaggia, a salutare la sua mamma... e Flor, che da lui aveva ricevuto molte attenzioni quando era triste per sua madre, aveva voluto ricambiare il gesto.
"Sai che ti dico? Hai ragione: quella strega ci ha rovinato la vita anche troppo. Domani chi vorrà si prenderà una pausa" disse infine, "e i bambini verranno con noi. Sono cresciuti fin troppo velocemente per i miei gusti."
I bambini naturalmente furono entusiasti di uscire, e soprattutto della meta. I più grandi decisero di fare una sorpresa a Flor e Fede, che erano quelli che stavano lavorando più di tutti, tra i bambini e il lavoro di ristrutturazione. Pur essendo "fresca di gravidanza", Flor non aveva voluto sentire ragioni. Si era messa all'opera immediatamente: portava scatoloni, vorva riparare sedie, portava su e giù i bambini... era praticamente infaticabile. E Fede, dal canto suo, con l'aiuto di Pedro ed Ariel aveva costruito una sorta di accampamento provvisorio e si era messo a dar di martello nelle pareti in parte piegate su se stesse, ai piedi rotti dei letti o delle sedie, e al tavolo, che era sfondato.
Mentre i ragazzi correvano sul bagnasciuga, inseguendosi e schizzandosi, (perché loro il costume l'avevano portato), Fede prese in braccio Eduardo e si alzò, facendogli rivolgere l'attenzione a quella grande distesa azzurra.
"Lo sai come si chiama questo gigante?" chiese Fede. "Si chiama Mare!" Il piccolo Eduardo prese a sbracciarsi e a spingersi in avanti'
"Ehi... attento, piccolino! Dove vuoi andare?" Flor rimase lì a guardarlo, incantata. Quanto poteva essere dolce, il suo principe? "Ehm... ho l'impressione che se non lo porterò in acqua ci arriverà da solo, con braccia e gambe. È vero, marinaretto?" Il bambino naturalmente non sapeva cosa fosse un "marinaretto", ma il suono sembrava "Mare" e doveva essere qualcosa di bello. "E va bene! Uno... due... tre... via!"
"Ma che fai, signor Freezer?" chiese Flor, vedendolo correre verso l'acqua con i vestiti addosso.
Vedendo questo, anche gli altri tre bambini si agitarono nelle carrozzine.
"Dobbiamo andare a prendere anche gli altri, però" disse Fede tornando indietro. "Ah, ecco la principessina!" aggiunse, prendendo in braccio anche Aurora.
"Aspetta! Così si raffreddano" disse Flor. "Togliamo questa roba."
"Non serve. Per i bambini abbiamo i cambi, ti ricordi?" le fece notare il giovane. I due bambini scalpitavano, tanto che il giovane fu costretto a buttarsi in acqua a capofitto.
"Attenti, è pericoloso!" disse Flor, agitata.
"Perché non vieni con Derick e Margarita, piuttosto? Guarda che anche loro stanno puntando dritto da questa parte!" esclamò il giovane. Non avendo un salvagente, si assicurò di riuscire a tenere in braccio i due gemellini.
"Oh, no, no, ho paura, no! Eddai, per favore... Margarita, Derick... smettetela di guardare lì, vi prego! Papà sa nuotare, ma io no!" disse Flor, supplichevole.
"Non è alta, l'acqua! Coraggio, piccola, vieni. Ti aiuto io" la esortò Fede. Aveva tutti i vestiti appiccicati addosso, cosa che metteva in evidenza il suo corpo scolpito. Flor spalancò gli occhi, incantata. Era bello davvero, il suo principe.
Prima di decidersi, Flor guardò in che punto era il giovane. Non si era spostato troppo: l'acqua gli arrivava poco sopra il ventre. Lui si era piegato leggermente sulle ginocchia, per far giocare i gemellini, che aveva provveduto ad ancorare a sé con delle fasce non troppo strette. Questo Flor gliel'avrebbe chiesto di certo, se fossero andati fuori con loro, soprattutto dopo il rapimento di Margarita. E lui, previdente, si era procurato le fasce, che, tra parentesi, secondo Flor gli stavano alla grande.
"Va bene..." disse, ancorandosi addosso i bambini. "Uno... due e... tre... accidenti, ma è gelida!"
"Non è poi così male essere un ghiacciolo, vero?" scherzò lui, raggiungendola.
"No no no no no, non ti azzardare a schizzarmi o il tuo fioretto potrebbe risultarti un'arma dolorosa!" lo rimbeccò lei, alludendo ad un litigio durante il quale aveva usato... un piccolo trucco di autodifesa.
"Ah, no, grazie! E comunque non c'è bisogno di minacciare: mica volevo fare quello" disse il giovane. "Se stiamo tutti vicini ci scalderemo anche nell'acqua fredda... e i bambini si divertiranno. Vero, angioletti? Guarda: vedi come giocano con l'acqua?" Infatti i gemellini avevano preso a fare dei mulinelli con l'acqua. Il Mare era una tavola, fortunatamente. Inoltre quel giorno l'acqua era piuttosto fredda... ma le fatine rimediarono a questo, per impedire ai neo-genitori e ai neonati di beccarsi un raffreddore.
Flor, letteralmente attaccata a Fede, smise quasi subito di tremare. Anche i suoi abiti si stavano impregnando d'acqua e le aderivano addosso. Guardandosi nell'acqua cristallina, Flor esclamò: "No, sono ingrassata tanto, uffa... ora non ti piacerò più, ecco!"
"Certo che per essere una bellissima, dolcissima ed intelligente principessa, di stupidaggini ne dici, Floricienta!" la riprese lui, in modo affettuoso. "E piantala di dire che non mi piacerai, perché davanti ai bambini dobbiamo fare i bravi, e lo sai... non costringermi a lottare contro me stesso più del dovuto, per favore!"
"Sai... a volte penso che noi... ecco... nel nostro... ehm... primo... corpo a corpo... cioè, corpo a spirito, no, spirito a corpo, ecco... insomma: quando abbiamo concepito questi angioletti... è stato strano... però bello... solo che... nei nostri baci, e negli abbracci e nelle coccole... mi dispiaceva sentire come se mi passassi attraverso... avevo paura che fosse solo un sogno... troppo bello per essere vero, ecco..."
"Mi dispiace... di averti fatto soffrire tanto" le disse il giovane, un po' mestamente.
Flor sospirò. Quelle prove erano costate molto a tutti e due. Quell'incidente era costato molto a tutti e due.
"Guarda come sono tranquilli. Si sentono al sicuro, qui, in acqua" constatò Flor.
"Si sentono sicuri perché hanno una mamma come te" aggiunse Fede.
"E un papà come te" concluse Flor.
"Va bene, come ti pare."
Rimasero lì ancora un po'... fino a quando non videro delle grosse nuvole profilarsi in cielo.
"Ragazzi, dobbiamo andare. Sta per piovere!" esclamò Flor.
"Dai, Flor... ancora cinque minuti!" supplicò Thomas.
"Tesoro, ti accontenterei volentieri, ma guarda" disse Flor, indicando il cielo.
Guardando le nuvole che si profilavano all'orizzonte, i bambini uscirono rapidamente dall'acqua... e anche la coppia, con i neonati, fece altrettanto. I bambini furono asciugati e cambiati con abiti puliti, poi il piccolo corteo si diresse velocemente verso casa.
"Oh... ma che vi è successo?" chiese Titina, preoccupata.
"Ma niente, zia! Abbiamo voluto fare i matti, per una volta... era da tanto che non lo facevamo" disse Flor.
"Tu da un anno soltanto. Io da otto... e mi mancava tanto" disse Fede.
"No, qualche follia l'hai fatta... il volo in elicottero e il mancato matrimonio, per esempio... o il nostro matrimonio speciale, fatto solo da noi due. Queste cose le ricordi?"
"Sì... ma quelle erano le cose più corrette che potessi fare, per me e per te" replicò lui.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro