Capitolo 12
Matthew's pov
Il viaggio fu lungo,a ogni metro che il treno faceva il mio cuore sussultava,un po' per il sollievo che provavo ad allontanarmi dall'Italia,un po' per il terrore che provavo nell'avvicinarmi alla mia meta.Ormai ero lì,lo stavo facendo,niente e nessuno mi avrebbe fatto tornare indietro.Pensai molto in quelle ore,pensai a mia madre,a come avrebbe reagito l'indomani mattina,pensai a quello stronzo,cosa le avrebbe fatto?Mia mamma non ha idea di dove io mi trovi ma se loro pensassero di si?La paura si fece spazio nella mia testa,avevo paura,stavo morendo di paura.L'avrei ritrovata?E se non fosse più in California?Tra tutti quei pensieri che mi facevano pulsare la testa mi addormentai.
Sentii qualcuno scrollarmi un braccio e mi svegliai,aprii gli occhi e lo vidi.La cicatrice sul suo viso fu la prima cosa che notai, gliela feci io quella cicatrice.
"Dobbiamo tornare a casa Matthew" disse con un sorriso finto
"Non è casa mia quella" lo spinsi via
La signora nel sedile accanto al mio ci guardava spaventata.
"Mi scusi signora,solo una piccola lite familiare" disse l'uomo che aveva escogitato tutto questo,l'uomo che odiavo più di ogni altra cosa al mondo.
La signora gli sorrise comprensiva per poi intimarmi di dare ascolto a mio padre.Mio padre...non avrei voluto quell'uomo come padre neanche se mi avessero minacciato di morte,un essere crudele,malvagio,un essere che mi ha tolto dalle mani tutto ciò che amavo.
"Dai andiamo figliolo" disse con un sorrisetto sulla faccia,faccia che avrei voluto rompergli.
Mi strinse per un polso trascinandomi via dal treno,una volta fuori un dolore forte alla testa,poi il buio.
Arianna's pov
Camminavamo per le vie centrali di Juneau.Per arrivare in macchina a Vancouver ci sarebbero volute 37h,il problema era che non avevamo un auto.Nessun autobus aveva quella destinazione e un volo sarebbe stato troppo costoso.
"Come faremo Nash?" Domandai stringendomi nel cappotto.
"Non lo so Ari,qualcosa ci inventremo" disse lui baciandomi la fronte.
Il telefono di Nash squillò,era Jason.Mi stava simpatico quel ragazzo,ci aiutava a trovare i percorsi da fare e gli autobus da prendere.
"Novitá?" Chiese Nash senza nemmeno salutarlo,mise il vivavoce.
"Ciao Jason" lo salutai io
"Ciao Arianna.Allora,per Vancouver nulla,ma potete prendere un autobus fino a Prince Rupert e poi proseguire da lì" disse lui dall'altro capo del telefono
"Quando?" Chiese Nash
"Domani,alle 5 am" rispose lui
"Ok,grazie Jas" disse Nash per poi attaccare.
Si girò verso di me sorridendo leggermente.
"Ce la faremo Ari,te lo prometto"mi sussurrò avvolgendo la mia mano con la sua.
Spazio autrice
SONO VIVA!
Io mi scuso ancora una volta per tutto,aggiorno una volta ogni cento anni lo so.Ma da ora in poi prometto che proverò ad aggiornare più spesso,diciamo che quel "brutto periodo" lo sto superando quindi spero di riuscire ad aggiornare.Vi ringrazio tantissimo perchè continuate a scrivermi e a commentare e a leggere la mia storia,non vi merito,siete i lettori migliori del mondo!!
Grazie di tutto.
-V
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