Mi svegliai. Vidi solo buio. Buio e basta. Fino a quando un cigolio non irruppe nel silenzio della stanza
.EXE: e giunta la tua fine, cara ragazza. Nessuno ormai può proteggerti. La crying Soul ormai è mia...
Mi prese per un braccio e mi portò in un grande salone dove mi stavano già aspettando Jodie e gli altri. Andai ad abbracciarli piangendo mentre .exe stava programmando qualcosa su un gigante schermo appeso al muro. Dopo poco dal pavimento uscì una piccola palla nera, un nucleo nero che se fosse esploso avrebbe mangiato qualunque cosa nel raggio di chilometri e chilometri. Erano chiare ormai le sue intenzioni. Premendo un piccolo pulsante sulla tastiera, il nucleo nero inizio a fluttuare.
Abbracciai forte i miei amici e gli animatronic: avevo paura. Molta paura. La palla nera iniziò a emanare luce. Infine esplose. La potenza del nucleo ci buttò a terra e non ci lasciò tregua. Vedevo, anzi sentivo i miei amici urlare e vidi, con la coda dell'occhio gli animatronic che piano piano iniziavano a diventare polvere. Ci salutavano con la mano per l'ultima volta. Stanca di muovermi in c'era di sopravvivere, chiusi gli occhi. Mi addormentai sentendo le urla di Antionio e Jodie e la fragorosa risata di .exe che risuonava per l'intero salone. Poi buio.

______più tardi________

Mi svegliai nella mia stanza. Nel mio piccolo letto. Ancora intensità corsi fuori e scesi le scale per avviarmi verso la casa di Jodie. Le telefonai.
LUNA: Jodie! Jodie dobbiamo parlare! Sarò a casa tua tra 10 minuti....
JODIE: Luna! Pronto..? Ha riattaccato. ..
Chiusa la chiamata, corsi il più velocemente possibile verso la casa della mia migliore amica.

Mi trovavo davanti a casa sua. Suonai il campanello.
JODIE: Luna mi spieghi che cosa è successo!
LUNA: l-la pizzeria... Freddy e...
JODIE: Sei sicura di stare bene?
LUNA: Oh andiamo! Non ricordi? .Exe, Antonio. ...
JODIE: chi? Luna forse è meglio se chiami un dottore...
LUNA: Uff.  JODIE vieni con me.
Dissi prendendola con forza per il braccio. Andammo nel luogo dove tutto era iniziato, dove avevamo trovato la pizzeria. Nulla. Era sparita. Tornai a casa con le lacrime agli occhi: non poteva essere finita. Non ora. Avrei dato qualunque cosa pur di trovare di nuovo la pizzeria dove avevo conosciuto i miei idoli.
Varcai la soglia di casa con ancora qualche lacrima che rigava il mio volto. Con sorpresa notai un piccolo pacchetto sul tavolo. Lo aprii. Un piccolo pupazzo di mangle con un bigliettino scritto accuratamente am mano

Non dimenticarci mai, torneremo
Antonio

Fine