capitolo quindici
"Eccoti finalmente, hai idea da quanto ti aspetto?Sono diventato un tutt'uno col pavimento"
"Non è colpa mia se sei sempre in anticipo Stef, e poi, perché sei sul pavimento"
"Ma se sono le quattro e mezza saresti dovuto essere qui mezz'ora fa"
"Ah ehm, ho avuto un imprevisto" si difende Damon.
"Ed il tuo imprevisto si chiama Kai ed è in questo momento probabilmente nel tuo letto svestito"
"Comunque, dovevamo parlare".
Stefan storce gli occhi infastidito dal cambio di argomento di Damon.
"Ho sentito Elena, è davvero in pensiero per te, penso che dovresti vederla, anche per.. capire quello che provi per lei e farti un esame di coscienza"
"Ci penserò, penso di andare da lei dopo aver parlato con te"
"Bene.. così capisci anche se vuoi davvero darle quella cura.."
"Bonnie non poteva fare scelta peggiore che darla a me"
"Lei si aspettava tu la dessi a lei senza pensarci due volte, e anche io lo avrei pensato.. ma ora"
"Pensaci, se la dessi a lui tutto tornerebbe alla normalità e non avrei più problemi"
"Ma lui non la vorrebbe mai Damon"
"Perché lo dici, non lo sai"
"Damon.. per uno come lui essere un vampiro sono sicuro che sia la cosa migliore che gli sia capitata, non si lascerà scappare l'occasione di rimanerci"
"Hai ragione.."
"Quindi puoi toglierti dalla testa che lui accetterá con un sorriso di tornare umano, e non essere egoista, dio, sai Elena quanto desidererebbe tornare ad essere umana? Per una volta non pensare solo a te stesso, pensa a lei"
"Ci penso.. e proprio perché penso a lei, non so che cosa fare"
"Se pensassi davvero a lei come facevi prima di conoscere Kai, non ci avresti pensato due volte"
Suo fratello ha ragione, Damon ne è perfettamente consapevole, ma certe volte, fare la scelta giusta sembra quasi come commettere un crimine, la cosa più facile per lui sarebbe darla in qualche modo a Kai, ma sarebbe una scelta così dannatamente egoista persino per lui, ma intanto, ogni parte di lui gli dice di agire così.
"Damon, io so che non sei così, non sei un egoista, farai la scelta giusta"
Avrebbe voluto urlargli in faccia che si sbagliava ma si limitò a sorridere e annuire.
"Per quanto riguarda Bonnie.. le parlerò io"
"Tu?"
"Di sicuro sono più bravo di te con le parole, la convincerò in un modo o nell'altro a non dire nulla, e poi, mi deve un favore"
"Grazie.."
Dalla disponibilità di suo fratello, Damon sentí una fitta allo stomaco, quanto sarebbe deluso dallo scoprire che lui non ha la minima intenzione di andare da Elena e dirle 'hey ciao vuoi tornare umana?' , assolutamente, era l'ultima cosa che avrebbe fatto.
"Ad ogni modo... com'è stato?"
"Cosa?"
"Tu.. e Kai"
"Ah ehm.. perché"
"Ma così, non posso farti una domanda da fratello a fratello?"
"Si puoi.. solo che è imbarazzante"
"Dimmi solo che sopra non c'era lui"
"Assolutamente no, pazzo"
Stefan tira un sospiro di sollievo seguito da una risata e dopoaver scambiato qualche altra chiacchiera, Damon si dileguò e decise di andare davvero da Elena, non per parlarle, non per darle la cura, ma solo per sentire che effetto gli avrebbe fatto rivederla, magari stando di nuovo con lei, avrebbe capito che voleva rimanerci e che l'amore che provava per lei era davvero forte come credeva.
intanto in casa Salvatore
Kai avrebbe potuto andarsene, tradendo la fiducia di Damon, dopotutto, adesso aveva l'anello, ma decise di rimanere in casa dimostrando a Damon quello che lui credeva, ovvero che potesse essere una brava persona, Kai non lo riteneva possibile, ma se Damon pensava che fosse possibile, allora Kai doveva dimostrargli che aveva ragione, non sapeva il motivo, ma sentiva di dover fare così.
Mentre si sistemava i capelli bagnati allo specchio,appena uscito dalla doccia di Damon, sentí la porta di sotto aprirsi, allora tutto contento pensando che Damon fosse giá tornato da lui, scese di sotto con solo un asciugamano alla vita pronto a levarselo e urlargli 'papi guarda come sono stato bravo a obbedirti ricompensami' , ma non appena arrivò di sotto si scontrò contro Caroline.
"Ah sei tu" dice deluso.
Caroline lo scrutó dal basso verso l'alto, non lo aveva mai visto svestito e ne fu sorpresa.
"Chi credevi che fossi" dice seccata cercando di non far notare l'attenzione che gli stava riponendo addosso.
"Nessuno" risponde indietreggiando.
"Ero venuta a cercare Stefan, hai idea di dove sia?"
Kai fa no con la testa.
"Bene, me ne vado"
"Oh aspetta, stavo giusto per andare a rubare qualche sorso del bourbon di Damon, vuoi farmi compagnia?"
"Hm" .
Passare del tempo con lui era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare, ma un pó di alcool le serviva.
"Sembri diverso" nota Caroline mentre lo guarda cercare la bottiglia.
"Se ti metto inquietudine,mi vesto"
"Non intendevo quello, intendevo che sembri meno apatico del solito"
"Sono psicopatico non
psico-apatico"
"Ok ma, oggi il tuo sorriso fastidioso non sembra finto, insomma, trasmetti emozioni reali, non sembri star recitando un copione"
"Pensi che io fossi finto?"
"Decisamente si, vuoi negarlo?"
"Hm, nah, tu invece sembri più depressa del solito"
"Io non sono depressa"
"E io non sono finto"
Caroline storce gli occhi e prende il bicchiere che Kai gli sta porgendo.
"È solo che.. Stefan"
"Oh si ti prego raccontami dei tuoi problemi mi interessano proprio" recita sarcastico Kai.
"Gli ho detto che lo amo, non ha risposto, se ne é andato e adesso mi evita.."
"Tu? Stefan? Tu ami Stefan?"
Caroline annuisce guardando il bicchiere.
"E come lo hai capito?" Domanda Kai come se la cosa lo riguardasse.
"Più che capirlo, diciamo che l'ho accettato"
"Non capisco"
"Ho sempre visto in lui qualcosa di speciale, qualcosa che gli altri non avevano, qualcosa in più, qualcosa che volevo fosse mio.."
"E come sei giunta alla conclusione di amarlo?"
"Perché tutte queste domande?" risponde infastidita.
"Quando ami qualcuno lo sai e basta, non ti chiedi come é successo e perché"
Kai la guarda pensieroso e lei lo nota, "C'è qualcuno che credi di amare?"
"Nah non sono fatto per queste cose" risponde ridendo.
"Stai mentendo"
"Non sto mentendo"
"Stai mentendo"
"Sto mentendo"
"Ecco"
Kai sospira e si scola il bicchiere che si era riempito, riempiendolo di nuovo.
"È Damon vero?"
"Non credo siano cose che riguardano te"
"E dai, io ti ho detto cosa e chi mi turbava, fallo anche tu, mi sento già meglio, fidati, parlarne con qualcuno che non è nessuno per te aiuta molto"
"Non mi turba niente"
"non è vero"
"Perché?"
"Perchè adesso che te l'ho nominato sembri afflitto"
Dopo un lungo sospiro Kai tutto d'un fiato sputa fuori:
"Lui non smetterá mai di amare Elena, saró sempre la ruota di scorta da cui andare quando ci si annoia ma la cosa non può toccarmi più di tanto perché non posso mica pretendere di essere qualcuno per lui come lo è lei" come se lo tenesse dentro da molto.
"Aspetta, come hai fatto?" dice Kai come se fosse stata lei a tirargli le parole di bocca.
"Io non ho fatto assolutamente nulla, hai detto tutto tu"
"Ah"
"Cosa ti fa pensare che tu sia una scorta?"
"Magari il fatto che subito dopo essere stato con me abbia magicamente deciso di andarsene da ELena" disse scandendo con disgusto la parola 'Elena'.
"Aspetta.. questo significa che tu e lui avete.."
Kai la guarda con un mezzo sorriso senza dire nulla.
"Oh DIO"
"Si ho reagito allo stesso modo, sapessi quante volte ho detto la stessa frase con toni molto più acuti" risponde Kai ridendo.
"TU E DAMON AVETE- Versamene un altro subito" dice porgendogli il bicchiere che aveva svuotato.
"Sembri un alcolizzata depressa" nota Kai ridendo.
"No ho solo bisogno di rimuovere l'immagine di te e Damon dalla mia testa"
"Esagerata"
"Anche se, non è poi cosí male" ammette Caroline facendo un espressione di apprezzamento.
"Sai fare ancora quella cosa?" chiede dopo un po'.
"Quale?"
"Quello che hai fatto l'altra volta"
"L'orgasm-"
"NON QUELLO, L'ALTRA COSA, quella dello sguardo"
"Ah, non lo so non ci ho più provato in realtà.."
Caroline gli fa un gesto con le mani che diceva 'beh fallo'
"Adesso?" chiede lui preso alla sprovvista.
"Sí, io penso una cosa e tu mi dici cos'è, funziona così no?"
"Non esattamente" risponde Kai avvicinandosi a lei per guardarla negli occhi.
"No?" domanda lei intimorita dalla vicinanza.
"Leggere lo sguardo non significa leggere la mente, gli occhi dicono tutt'altro da quello che pensi, la maggior parte delle volte" spiega lentamente mettendo le mani attorno la faccia di Caroline concentrandosi sugli occhi.
"Sei troppo tesa, rilassati"
Gli sussurra Kai mantenendo saldo il contatto visivo.
"Non mi rendi le cose facili" afferma lei, sempre più tesa dalla sua vicinanza.
"Niente, non ce la faccio" si arrende Kai indietreggiando,
"concentrati di più, è impossibile che tu non riesca più" dice lei lentamente.
Ritorna davanti a lei e si avvicina pericolosamente concentrandosi ancora sugli occhi, e mentre stava per arrivare a una conclusione dettagliata, Caroline ruppe il contatto visivo.
"E dai stavo per riuscir-" cerca di dire prima di venire interrotto da lei che si fiondò sulle sue labbra cercando il consenso, che chiaramente non ebbe.
Kai la respinse quasi subito e la guardò con un sopracciglio alzato
"Scusami?" chiede.
Caroline si mette una mano davanti la bocca "Oddio, perdonami, non so che mi sia preso non volevo ero presa dalla situazione, poi guardati come sei combinato, non sei proprio il massimo per mantenere.. la calma"
"Bionda, capisco che Stefan ti ha respinta e sei depressa, ma ciò non vuol dire che devi saltarmi addosso"
"Non ti piacciono proprio le ragazze vero?" chiede inclinando la testa.
"Non mi piacciono le persone in generale" risponde con un sorriso.
"Ma Damon si, cos'é ? Sei Damonsessuale?"
"È diverso"
"E che ha di diverso" risponde avvicinandosi di nuovo mettendogli una mano nel petto.
"É inutile che ci riprovi, non è andata bene la prima volta, non andrá bene la seconda"
"Se vivessero tutti secondo questa filosofia non andremmo da nessuna parte"
Kai mantiene il silenzio e lascia che Caroline riprovi a baciarlo.
Gli mette le braccia attorno al collo e trova stavolta l'accesso da parte di Kai, che però, staccò pochi secondi dopo, allontanandola con le mani.
La guarda, e fa no con la testa.
"Hai ragione, non ha senso"
"No, affatto."
"Anche se mi aspettavo che dal mio sguardo capissi che stavo per farlo"
"Il tuo sguardo urlava 'Stefan' sciocca ,volevi baciarmi per distrarti da lui, giusto?"
"No a dirla tutta volevo portarti a letto , ma si penso tu abbia afferrato il concetto"
Kai ride a quell'affermazione.
"Ma mi respingono tutti a quanto pare"
"Io non credo che Stefan ti abbia respinta"
"Ma certo che l'ha fatto" dice mettendosi le mani ai capelli sul punto di piangere.
"Oh no ti prego non davanti a me non so come reagire a queste cose"
Ma ormai aveva già iniziato, "Perché tutti quelli che amo scappano da me?" chiede con le lacrime agli occhi.
"Non lo so, vuoi un biscotto?" domanda Kai cercando di farla smettere.
"Un altro bicchiere? Un peluche? Vuoi fare una strage? Di solito aiuta"
Le risposte di Caroline furono solo singhiozzi.
"Un.. abbraccio?" chiede con un sorriso allargando le braccia,
di solito nei film funzionavano.
Lei si alzò da dove si era seduta e gli andò incontro avvolgendolo con le braccia, lui come risposta inizio a darle piccole pacche sulla testa, insomma, non aveva mai e non era mai stato consolato da nessuno, non aveva idea di come si facesse ma, sembrava fosse utile fare in quel modo.
Durante quello squallido abbraccio dato per pietà, entró qualcuno dalla porta, era proprio lui, Stefan.
Rimase un pò sull'uscio della porta a fissarli fin quando lo notarono e si staccarono.
"Non lo so, vuoi fotterti anche mia madre mentre che ci sei?" chiede infastidito.
"Come scusa?"
"Prima la mia casa, poi mio fratello, ora lei- guarda, vi lascio da soli, continuate pure a fare quello che stavate facendo"
"Stefan possiamo parlare di quello che ti ho detto stamattina perfavore.." chiede teneramente Caroline guardandolo.
Stefan la guarda,annuisce e le va incontro seguendola, mentre lancia un'occhiataccia a Kai ed un "Vestiti mi metti a disagio"
"Antipatico" dice offeso per poi tornare di sopra a mettersi qualcosa addosso.
ammetto che per un secondo nella mia testa è girato "e se facessero..."
ma no, é una storia tra kai e damon e tale rimane
qualcuno ricorda come si chiama il padre di Kai? ho un vuoto e mi serve saperlo-
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