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Diciassette

⚠️SMUT ⚠️

"Penso che questo meriti una specie di festeggiamento, non credi?" Louis sorrise. Harry lo aveva appena informato di aver ricevuto il giorno precedente una chiamata. Era riuscito a prendere il controllo della pasticceria dove lavorava, passando da manager a proprietario. La donna anziana che era originariamente la proprietaria stava invecchiando, ed era felice che lui l'avrebbe sostituita.

Harry sorrise, alzando le spalle mentre seppelliva la testa nell'incavo del collo del fidanzato. "No," sospirò, "restare qui sarebbe meglio," disse, baciando la spalla di Louis, salendo sul collo. Si fermò lì, sospirando. Harry appoggiò la testa su quella di Louis, respirando l'odore dell'uomo. Nonostante usasse il suo shampoo, balsamo e spesso si infilasse nei vestiti di Harry, odorava ancora di.... Louis. E Harry non poteva avere abbastanza di lui.

Louis si rigirò nelle braccia di Harry, unendo le loro labbra. Spostò la mano nella guancia del più piccolo, e la fece scorrere lungo la sua nuca, dove giocò con i piccoli riccioli. Harry lasciò cadere le sue mani nei fianchi del fidanzato, vagando sotto la sua maglia e fermandosi nella vita dei suoi jeans. Louis sorrise contro Harry, baciando leggermente le sue labbra all'inizio, poi lasciando dei baci chiusi nelle sue labbra, che Harry ricambiò impazientemente.

Il più alto tirò Louis più vicino, trascinando la sua lingua lungo il suo labbro inferiore. Louis schiuse le labbra, e lasciò che la sua lingua creasse una danza veloce con quella di Harry. Entrambi i ragazzi stavano ansimando, le mani vagavano nei capelli e nella pelle tiepida.

Harry si spostò così che l'uomo più basso fosse intrappolato fra se stesso e il bancone, e si abbassò leggermente, stringendo il retro delle cosce di Louis mentre lo sollevava. Lo fece sedere sul bancone, ma le gambe del più grande erano ancora intrecciate attorno alla vita dell'uomo dai capelli ricci. Tirò gentilmente i suoi ricci, sapendo che fosse uno dei punti deboli dell'uomo.

Harry si staccò leggermente, "Sai," ansimò, "è il mio compleanno," sospirò, mordicchiando il labbro inferiore di Louis, succhiandolo.

Louis tirò leggermente i capelli di Harry, "Lo so," sussurrò, "camera?" chiese, guadagnandosi un cenno di assenso in risposta. Non protestò quando Harry lo sollevò dal bancone, e lo portò senza sforzo nella loro camera. Fu disteso, e Harry fu sopra di lui in pochi secondi. Non potè evitare di alzare i suoi fianchi quando Harry incollò le labbra nel suo collo.

Le mani di Harry scorsero nel busto di Louis, prendendo il controllo della situazione quella volta. Lasciò le sue grandi mani vagare nei fianchi dell'uomo, sentendo la levigatezza della sua pelle e assorbendo il calore che il suo corpo emanava. Louis buttò la testa all'indietro, amando la sensazione delle labbra del suo fidanzato viaggiare dalla sua pancia passando per il petto e arrivando al collo. Le magliette furono gettate nel pavimento, così come le scarpe e i jeans.

"Ti amo," Louis respirò, riunendo le loro labbra. Si lasciò sfuggire un gemito quando Harry si strusciò sui suoi fianchi. "Dio - cazzo, togliteli," Louis disse piano, agganciando le dita nell'elastico dei boxer di Harry e tirandoli giù nelle cosce. Non fu difficile per lui liberarsi dei suoi boxer e se li scosse di dosso.

"Sei così bello, angelo," sussurrò, avvolgendo il volto di Harry prima di baciarlo con passione. Harry fece distendere Louis completamente, e lo baciò in un modo che non poteva essere descritto. Il suo cuore stava battendo rapidamente contro il suo petto, e la sua pelle sembrava andare a fuoco con ogni tocco che gli veniva dato.

Harry preparò velocemente Louis, non dovendo impegnarsi molto a causa delle notti precedenti. "Ti amo," Harry gemette baciando Louis dopo aver indossato un preservativo. Baciò Louis profondamente, spingendosi dentro.

Louis rilasciò un gemito gutturale, e buttò la testa all'indietro, "Cazzo," imprecò, "merda, Harry, più veloce," gemette, mordendosi il labbro. Harry non accelerò, tuttavia, e invece diede una spinta martellante, più profonda che veloce. Avvolse una mano attorno all'erezione di Louis con piccoli strattoni.

Louis poteva sentirsi tremare sotto il suo fidanzato, e alzò lo sguardo su di lui, leccandosi le labbra prima di scontrarle contro quelle di Harry. Le loro lingue evitarono che venissero all'istante, e Harry aveva ancora un ritmo piacevole, trovando una facile ma sensuale e veloce velocità che a entrambi gli uomini piaceva. Louis stava anche gemendo un sacco durante i baci che fu difficile per lui stare dietro alle labbra di Harry da quant'era mozzato il suo fiato. Ma ad Harry non sembrò importare, e invece appoggiò la testa nel collo di Louis per creare un insieme di succhiotti.

"H-Harry," Louis gemette, mordendosi il labbro, "Sto per..." la sua voce si affievolì. Le sue dita graffiarono senza meta la schiena di Harry, i nervi nel suo corpo stavano impazzendo mentre quella sensazione tiepida si accumulò nella buca dello stomaco. Louis gemette per l'ultima volta, urlando il nome di Harry mentre veniva su entrambi i loro petti. Harry cavalcò il suo orgasmo con altre spinte, e fece la stessa cosa, chiamando il nome di Louis mentre veniva nel preservativo.

Entrambi i ragazzi rimasero distesi per un po', lasciando che gli ansiti tornassero respiri regolari. Harry era collassato nel corpo di Louis, ma presto si alzò e si sbarazzò del preservativo. Ritornò al letto, facendo alzare Louis, portandolo al bagno con lui per pulirsi.

❃❃❃❃❃❃

"Non posso credere che il mio bimbo abbia già venti anni!" Anne tubò, baciando la guancia di suo figlio.

Harry arricciò il naso, "Mamma," borbottò, "non sono così vecchio," ruotò gli occhi.

Gemma ridacchiò, "Eh, invece stai diventando un po' vecchio," lo provocò

"Sei comunque più vecchia te," incrociò le braccia.

"Ma sono la Styles più figa," ammiccò.

"Oh, Buon Dio," Louis sospirò, condividendo uno sguardo con Anne, sapendo che i due fratelli avrebbero continuato con l'argomento "Miglior Styles" finché non fossero stati fermati.

Louis lanciò le braccia attorno le spalle di Harry, "Sei comunque lo Styles migliore per me," gli sussurrò, baciandogli la guancia. Harry sorrise, e girò la testa per stampare un bacio sulle labbra di Louis.

"Sì, beh almeno io non brillo, se sai cosa intendo fratellino?" Gemma gli canticchiò piano.

Gli occhi di Harry si spalancarono, e diede una gomitata a sua sorella, "Chiudi quella bocca, Gem, giuro su Dio," scosse la testa piano, guadagnandosi una piccola risata da parte di Gemma.

Jay ritornò al tavolo, "Okay, che mi sono persa?" chiese, ma venne distratta dai due ragazzi che lei stava guardando amabilmente. "Oh, ci credi che i nostri bimbi si sposeranno fra tre mesi," tubò, guardando Anne, che annuì con le labbra chiuse. Aver menzionato il matrimonio li fece girarsi l'uno verso l'altro con un sorrisetto e condividere un bacio.

"Sì," Anne sospirò, "hey, ragazzi, avete pensato a chi saranno i vostri testimoni d'onore?" chiese, aggrottando le sopracciglia.

Harry annuì, "Il mio è Liam."

"Niall," Louis annuì.

"E gli altri membri? I testimoni? Gente simile?" Jay chiese.

Louis nominò i suoi testimoni con le dita, "Ed, Josh, Calum e Stan," annuì.

Harry sospirò, "Ashton, Michael, Daniel," disse.

Quasi tutti i testimoni di Louis erano amici di vecchia data, risalenti all'inizio della scuola, fatta eccezione per Calum, che aveva incontrato tre anni prima quando stava iniziando l'università. Calum era il suo primo nuovo amico ed era anche nella sua squadra di calcio. Quando gli altri non c'erano quando aveva bisogno di qualcuno, Calum era una persona affidabile.

I testimoni di Harry erano una storia leggermente diversa. Ovviamente, Liam, amico da quando erano ancora in fasce. Ashton lo aveva incontrato quando aveva appena iniziato a lavorare nella pasticceria. Ashton era stato l'unico ragazzo che lavorava lì a quel tempo e l'unico che gli aveva mostrato Manchester quando Louis era a scuola. Era stato il suo primo amico e la prima persona a cui aveva detto del suo passato quando si era trasferito a Manchester con Louis. Dopo Liam, e Niall, Ashton era in quel gruppo di migliori amici.

Poi c'era Michael. Lui era il ragazzo strano, coi capelli verdi che aveva iniziato a lavorare nella pasticceria subito dopo Harry. Era il tipo di ragazzo che rilasciava delle vibrazioni a chiunque avesse attorno di una sensazione tiepida e sciocca. Lui e Harry si trovarono d'accordo dal primo giorno, e furono amici stretti da allora.

Ultimo ma non meno importante, Daniel. Dan era sempre stato amico di Harry. Erano una sorta di cugini di secondo grado, ed erano soliti parlare sempre. Harry sapeva che avessero perso contatto quell'anno quando aveva sedici anni. Non intendeva tagliarlo fuori, ma dei "problemi" erano sorti, e non avevano parlato per un po'. Harry, tuttavia, era grato che fosse stato in grado di rimettersi in pari col cugino di un anno maggiore, e che fossero stati in grado di riconnettersi come usavano fare, praticamente come dei fratelli.

"Aw, che bello," Gemma canticchiò tra sé e sé.

"E le paggette?" Daisy chiese, facendo su e giù con le sopracciglia, "dai, sono abbastanza carina, non è così?" sorrise sfacciatamente, facendo ridere tutti a tavola.

"Penso che sarebbe un po' difficile scegliere fra te e tua sorella se dovessi farlo," Louis disse.

Harry aggrottò le sopracciglia, "Beh, che ne pensi se Phoebe fosse quella a portarci gli anelli? Così sarebbe giusto," disse.

Louis alzò le sopracciglia, "Oh, sì. Possiamo fare così se vuoi," annuì.

Harry sorrise, annuendo emozionato "Sì, facciamolo!" e poi guardò gli altri.

"Bene," Louis ridacchiò, baciando la tempia di Harry. Il più piccolo arrossì, e giocò con la sua nuova collana con l'aereo appesa al suo collo. Le sue dita ripassarono le parole incise "...un aeroplano di carta perfetto". Altri metterebbero in questione la formulazione, ma lui sapeva perché quelle parole fossero importanti.

Harry era seduto di fronte a Louis, la sua schiena davanti a Louis. Era a casa da un paio di settimane in incognito dall'ospedale psichiatrico, ed era stato tutto il tempo con Louis.

Il più grande aveva le braccia avvolte attorno alla vita di Harry, giocando e piegando il foglio che aveva fra le mani. "Hey," mormorò, "guarda," disse a Harry. Il più piccolo aprì gli occhi, e guardò in basso verso il piccolo aeroplano di carta nelle sue mani.

"Un aereo?" chiese, un piccolo sorriso nacque nella sua faccia.

Louis ridacchiò, "Sì, un aereo," borbottò, "Avrei fatto un angelo ma non sono uno specialista di origami," disse, facendo ridere Harry. Sorrise, "No, ma seriamente. L'aereo, può volare, e può portare la gente nei posti più favolosi. Ha portato Niall in Grecia, dove ha da sempre voluto andare. Ha.. ha portato il mio patrigno per tutta l'Inghilterra, dove ha incontrato la mamma. Ha portato il mio cugino in America per l'università, e ora sarà probabilmente in un ospedale a fare il dottore e quello che ama fare," parlava piano, guardando le espressioni di Harry mentre guardava davanti a sé pensando.

"E ha portato la mia nonna qui da Wales, dove ha incontrato il mio nonno e dove hanno avuto mio padre, che ha sposato mia madre, che ha avuto me, e da qui deriva il nostro incontro. Quell'aereo è la ragione per la quale ci siamo incontrati," mormorò, appoggiando il mento nella spalla di Harry. Sospirò, "quindi, sei il mio aereo perfetto," sorrise, premendo un bacio nella spalla di Harry, e sorridendo quando il più piccolo sorrise a trentadue denti alle sue parole.

Harry sorrise tra sé e sé, ricordandosi di quel momento di tre anni prima. Rialzò lo sguardo, riunendosi alla conversazione. Il gruppo parlò e rise senza scopo mentre mangiavano, separandosi tutti appena ebbero finito e augurando di nuovo un buon compleanno a Harry.

Buon Natale

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