Capitolo14||Hotel & Hospital||
Atterrammo a Madrid dopo parecchie e noiosissime ore di viaggio, la prima cosa che feci fu chiamare Marco per chiedergli dove si trovasse l'ospedale in cui era ricoverata. "Hey!" Dissi con un tono di voce tra l'allegro, perché finalmente posso usare il telefono, e affranto, perché comunque lo sto chiamando per chiedergli notizie di mia madre quasi morta... "Ciao Genn! Sei già atterrato?" Mi chiese lui piuttosto pacatamente"Si! Ma dove si trova l'ospedale?" Gli domandai io ansioso "Si ecco é l'ospedale Santo Domingo" Mi rispose cordialmente "Grazie" Dissi semplicemente chiudendo la chiamata "Allora dove andiamo?" Mi chiese Gio visibilmente stanco "Per prima cosa direi di cercare un hotel e mentre voi vi riposate io vado da mia madre" Parlai io digitando sul telefono 'Hotel a Madrid' poco dopo una schermata si aprì e c'erano parecchi hotel "Allora c'è ne uno non molto lontano da qui. In quella direzione" Dissi indicando loro una viuzza che portava, probabilmente, nella periferia della città.
Camminammo per un po lungo quella vietta e in seguito arrivammo dinanzi ad un hotel chiamato 'Rio hotel' Perché quel nome mi chiedo io quando non siamo in Brasile... Bha... "Hola" Ci salutò il portiere "Genn parlo io... Ho fatto spagnolo per 3 anni" Mi disse Davide incamminandosi verso il tavolo "Hola nos puede dar una habitación para 4" Chiede Davide in spagnolo "Ciertamente, aquí en su 2J habitación" L'uomo gli porge una chiave "Muchas gracias" Rispose Davide venendo verso di noi "A voi ragazzi" Ci dice lui lanciandomi la chiave "E bravo Davide" Gli dissi prendendo le chiavi al volo.
Saliamo le scale ed arriviamo ad una porta con su scritto 2J, entriamo e subito ci sono due letti a castello "Io sopra" Grido buttando la mia valigia su un letto che si trovava vicino alla finestra "Vai pure odio stare in alto" Afferma Alex sedendosi sul letto sotto il mio, io misi a posto alcune cose nel armadio e poi mi diressi verso la porta "Io vado" Dissi abbassando la maniglia "Okay fai attenzione e se non capisci una mazza di quello che ti dicono i passanti chiamaci" Mi dice Davide "Oh Davide ti va di accompagnarmi che almeno fai tutto tu?" Gli chiesi facendogli gli occhi dolci "Va bene" Acconsentì scendendo dal letto e raggiungendomi sulla porta che chiudemmo alle nostre spalle uscendo. Arrivammo alla hall deserta e ci dirigemmo all'uscita, una folata di vento freddo mi fece venire i brividi "Allora dove si va?" Mi chiese Davide "Ospedale Santo Domingo" Dissi iniziando a camminare senza meta "Aspetta Genn... In che direzione andiamo?" Chiese nuovamente il riccio "Non so chiedi a quel signore in bici" Dissi indicando un uomo sulla quarantina intento a salire sulla sua bici "Okay" Rispose il mio compare "Hola, puede decirme qué camino es el hospital de Santo Domingo?" Chiede cortesemente Davide all'uomo "Sí! Gire a la derecha y luego hay un cartel con el hospital de Santo Domingo y luego proceder a un centenar de metros y te encuentras en una plaza y de la izquierda es el hospital" Rispose l'uomo gesticolando più volte "Gracias" Rispose Davide venendo verso di me "Seguimi." Mi ordinò semplicemente e io feci come mi era stato detto. Camminammo per un po lungo quella vietta finché non sbucammo in un piazzale abbastanza grande, al centro c'era una fontana da cui guizzava dell'acqua limpida ma la cosa che mi colpì di più fu la bellezza della piazza. Attorno alla fontana c'era un prato ben curato con fiori rossi e gialli qua e la, non sembra di essere nemmeno in inverno. Con lo sguardo cercai un cartello o qualcosa di simile che indicasse la direzione per l'ospedale "Di la Genn" Mi disse Davide notando la mia curiosità Girai lo sguardo verso la zona che mi era stata indicata notando un grosso edifico grigio con davanti scritto in grandi lettere 'HOSPITAL SANTO DOMINGO' le gambe iniziarono a tremarmi non so per quale motivo se per paura di ciò che mi si sarebbe mostrato davanti ai miei occhi una volta entrato nella stanza di mia madre o per felicità di poter rivedere la fantastica donna che mi aveva messo al mondo. Camminai con grandi falcate verso il tetro edificio e varcai la soglia seguito a stento dal mio amico "Genn! Vai piano!" Mi disse il riccio fermandomi per un braccio facendomi notare il fatto che stessi correndo e non camminando come credevo, "Si scusa" Risposi rallentando per andare alla stessa andatura di Davide. Entrammo e subito andammo verso uno sportello dietro il quale si trovava una donna grassoccia coi capelli corti e rossi "Puedo ayudar" Ci chiese cordialmente la signora "Deja que la dama..."- Si interruppe guardandomi per sapere il cognome di mia madre "Mighetti" Risposi "Sí, por supuesto, es en la habitación 248" Rispose la donna con un sorriso materno "Graias" Rispose Davide indicandomi un corridoio di un blu molto scuro. Le stanze erano a centinaia! Ma dopo poco trovammo la 248 e ci fermammo e io bussai "Avanti" si udì dal interno, spalancai la porta e Marco si alzò dalla sedia venendomi incontro abbracciandomi forte le lacrime punzecchiavano minacciose di uscire i miei occhi. "Come sta?" Mi limitai a dire "É viva..." Rispose l'uomo... "Menomale..." Risposi avvicinandomi al letto e prendendo la mano di mia mamma la strinsi forte e l'accarezzai, "Vi lascio soli" Disse Marco uscendo e raggiungendo Davide fuori dalla stanza. Io mi accomodai sulla sedia che prima era occupata da Marco, "Hey mamma, so che non mi puoi sentire... Ma mi sento in dovere di parlarti... Mi manchi sai? Vorrei che tutto tornasse come quando ero piccolo e tu mi facevi le carezze perché non riuscivo ad addormentarmi, oppure quando mi portavi al parcogiochi e mi spingevi forte sull'altalena..." I ricordi si fecero spazio nella mia mente lacerandomi l'anima come fossero un coltello affilato, le lacrime che prima cercavo di trattenere ora mi rigavano il volto senza sosta. Mi faceva male vedere li mia madre mi faceva male sapere che non poteva asciugarmi le lacrime a dirmi che potevo stare tranquillo che tutto sarebbe andato per il verso giusto... Ora dubito sul fatto che tutto andrà bene "Ti voglio tanto bene mamma... So che non te lo dicevo spesso, ma ora mi rendo conto che tutte le volte che mi costringevi a studiare e mi vietavi di uscire lo facevi per me per far in modo che io possa avere un futuro... E ora non so perché ma mi sento in colpa... Mi viene da pensare che se non avessi combinato quella cazzata due anni fa tutto questo non sarebbe mai successo... Mi dispiace ma in un qualche modo so che é tutta colpa mia..." Dissi tra le lacrime e i singhiozzi "Piccolo mio... Non é colpa tua, tranquillo io ti vorrò sempre bene!" Una voce flebile e un po rotta si fece largo tra i miei singhiozzi "Mamma! Oddio mamma sei sveglia che bello! Credevo che non ti avrei mai più rivisto! Ora chiamo i medici" Dissi alzandomi di corsa andai verso la porta "Tesoro... Non reggerò ancora per molto, io non potrò più esserci per te! Ma ti giuro che se avrai bisogno io sarò sempre qui" Rispose lei indicandosi il petto "Ma cosa dici?"
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Bonjour a tout le monde! Ça va?
Allora!! Scusate se mi faccio viva ora ma ho avuto dei contrattempi, ma vi giuro che nelle vacanze natalizie posterò il più possibile! Altra cosina! Io vi amo!!! 1k visualizzazioni oddiooooo! Sono una persona felice! Comunque... Ve se ama...
Voglio sapere assolutamente a chi piace maze runner (Tutte me lo dovete dire!! Chi non lo fa gli mando uno spaccato a cavallo di un dolente sotto casa! Okay!? Okay!)
Kiss by me❤
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