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Nota autore:
Per ovvie ragioni domenica non aggiorno, ma ve li faccio oggi auguri di buon Natale a tutti voi.
Spero che il capitolo vi piaccia, un bacione.
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I giorni trascorsero sereni più o meno, per via della mia situazione a scuola, purtroppo peggiorò ancora di più, venivo presa di mira, più pesantemente del solito ad esempio ieri mattina trovai su Facebook una mia foto mentre ero china sui libri e sotto di essa vi erano tutti i commenti dei miei compagni, ad esempio: Quant'è brutta, è oscena, che secchiona, mi viene da vomitare ecc. A Tim non dissi nulla, non volevo farlo preoccupare e grazie alla scusa dei paletti riuscì a tenerlo lontano da tutta questa faccenda, ma non so per quanto ancora riuscirò a resistere.
Dopo alcuni giorni a subirmi le loro angherie la situazione iniziava veramente a pesarmi ancora di più, all'inizio di questa storia quando dovevo andare a scuola mi alzavo con gioia, ora però, alzarsi divenne una vera e propria tortura, ero benissimo consapevole che il mio letto era l'unico rifugio sicuro che mi teneva a riparo da tutti, anche il cibo divenne un optional, mangiavo giusto il necessario per non svenire, ovvero una volta al giorno, se non vi erano troppi "problemi."
Quel giorno a scuola mi misi a capo chino sui libri ignorando le frecciatine dei mei compagni, avrei voluto ribellarmi, farli smettere, ma era un impresa mi ritrovai da sola contro tutti ed in queste occasioni era difficile reagire. Alla ricreazione presi il mio panino cercando di uscire il più velocemente possibile dall'aula, ma prima che potessi allontanarmi, Jeremy ed i suoi amici mi sbarrarono la strada.
《Per favore, oggi non è giornata》 provai a farli desistere, ma non servì a molto visto che scoppiarono a ridere insultandomi in svariati modi diversi.
Cesarina mi disse che spesso gli altri facevano del male al prossimo per fuggire dai loro incubi, ma perché proprio io dovevo essere la loro bambola anti stress? Così dissi nuovamenuovamente con voce autoritaria:
《Spostatevi!》
O almeno ci provai perché il cuore mi batteva così forte che il risultato fu più come una supplica che un ordine, avevo così paura che l'agitazione prese il sopravvento, le guance mi divennero rosse per la rabbia, mentre cercavo disperatamente di trattenere le lacrime, non dovevo piangere, non davanti a loro o sarebbe stata la fine.
《Guardate ora si mette a piangere!》mi canzonò un amico di Jeremy.
Non caspico, perché, perché dovevano prendersela con me? Cos'ho fatto di male per meritarmi questo! Davvero non riuscivo a capire. me ne stavo sempre per i fatti miei senza infastidire nessuno, allora perché dovevo sempre essere vittima di questi bulli senza cervello? Ormai troppo infastidita ed arrabbiata abbassai la testa per nascondere le lacrime, non riuscivo più a trattenerle e per non dare loro soddisfazione li spintonai con forza correndo come una furia nei bagni più vicini.
Appena mi rifugiai in bagno accesi una sigaretta per calmare i nervi facendo tirate profonde, anche se può sembrare strano fumare mi rilassava, ma va bhe, solo tra fumatori ci si capisce. Attenzione so che non è una buona cosa, infatti provai a smettere per ben tre volte di fumare, il risultato? Ora fumo il doppio di prima. La campanella suonò da un pezzo ma ignorandola gettai il mozzicone nel water per accendermene un'altra, e proprio in quel momento apparve Tim dentro il bagno con le mani incrociate sul petto, intento ad osservarmi severo, sapevo cosa aveva con per certo deve aver assistito alla scena di prima e deve essersi arrabbiato con me per averlo tenuto all'oscuro di tutto, ma, non lo feci con cattiveria semplicemente non volevo farlo preoccupare. Ignorando le sue occhiatacce mi gettai fra le sue braccia scoppiando in pianto liberatorio.
«Volevo sgridati per la sigaretta, ma, deduco che sia accaduto qualcosa di più grave, vero?»
Quindi mi stava lanciando quelle occhiatacce solo per la sigaretta? Bhe… non so che dire, da una parte mi sentivo sollevata, ma dall'altra invece ne ero delusa, non mi andava di raccontarlo faceva male e molto, ed al pensiero di rivivere quegli attimi mi fece scoprire a piangere più forte di prima.
«Ok… qualcosa non va, ho capito, ma adesso calmati e raccontami cos'è successo?»
Anche se controvoglia spiegai a Tim l'intera situazione, e come previsto, non la prese per niente bene, contrasse la mascella per il nervoso dicendo a denti stretti "che si avrebbe pensato lui a sistemare la situazione" ma non vedo cosa possa fare, visto che io sono l'unica in grado di vederlo.
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Il giorno seguente non vidi Tim per tutto il resto del pomeriggio, dov'era finito? Iniziavo a temere le conseguenze forse dovevo proprio evitare di dirgli la verità, ma ormai il danno è fatto, è poi non poteva fare niente, giusto? Sospirai preoccupata dovevo distrarmi, e starmene qui chiusa in camera ad arrovellarmi le meningi non sarebbe servito a nulla, ma non potevo far altro che aspettarlo e pregare che sia tutto a posto. Visto che era domenica mattina e non avevo compiti per distrarmi decisi di guardare alcuni anime giapponesi, presi il computer e cercai il mio anime preferito "Lovely complex" faceva ridere, piangere ed era anche una bellissima storia d'amore perfetta per la mia situazione attuale, almeno mi facevo due risate, così andai sul sito e clicca play.
Come previsto funzionò alla grande, ma arrivata alla decima puntata fui distratta da due forti braccia che mi stringevano da dietro, mi voltai, ritrovandomi il viso di Tim ad un centimetro dal mio, divenni più rossa di un peperone ma non tentai di liberarmi da quel abbraccio, perché ad essere onesta un po' lo volevo anch'io e nonostante il mio cervello c'è la stava mettendo tutta per dirmi di allontanarmi il mio corpo non ubbidiva, forse perché un altra parte di me voleva rimanere fra le sue braccia… ma che vado a pensare, dev..
«Zitta, mi distrai» mi riproverò Tim distraendomi dai miei pensieri.
«Ritardato non ho detto nulla!» mugolai infastidita.
«Tu si, ma il tuo cuore sta battendo così forte che tra poco mi fa diventare sordo» mi rispose ridacchiando.
Bastardo, ora capisco lo sta facendo a posta per indispettiti, mi divincolai infastidita rispondendogli a tono: «Ma che vuoi e normale che batti, se così non fosse morirei. E poi non fare l'esagerato, che sono perfettamente consapevole che mi stai punzecchiando»
Lui scoppiò a ridere, mi afferrò il mento se guardandomi con malizia rispondendomi:
«Tranquilla, se dovesse accadere una cosa del genere, ti risveglierei con un bel bacio»
E no, questo no. Mi alzai di scatto più rossa di prima, e proprio un bastardo nato, infatti iniziò a sghignazzare trionfante, giuro che un giorno di questi lo strangolo. Lo guardai torvo, ma per non continuare quella conversazione imbarazzante gli chiesi:
«Dove sei stato?»
Lui mi guardo con un sorriso beffardo, ed inarcando un sopracciglio mi rispose:
«Oow… ti sono mancato così tanto tesoruccio?»
Mi voltai imbufalita urlandogli un bel "Vaffanculo!" Ma quel bambinone scoppiò a ridere come un ossesso, provando a scusarsi tra una risata ed un'altra. Quando finalmente si placò, si decise a rispondermi mentre si asciugava una lacrima:
«Ho avuto vari impegni, e visto che ero in giro ho sistemato anche il tuo problema!»
Lo guardai sospettosa, lui non specificava mai quali impegni doveva svolgere e visto che erano abbassai frequenti, mi veniva spontaneo pormi delle domande, ma nemmeno provavo a chiederglielo, tanto so che svierebbe il discorso facendomi imbarazzare al suo solito modo. Sperò solo che Jeremy stia bene.
Il resto della domenica la passai assieme a Tim a guardare il resto di Lovely complex, non che a lui piacessero questo genere di cose, ma non si lamentava, si limitò a sedersi accanto a me. Le ore a trascorsero in fretta e mentre stavo guardando il finale dell'anime mia madre fece irruzione nella stanza con una busta in mano:
«Victoria va a fare la spesa, sono già le sette ti conviene correre prima che Chiuda!»
Che palle proprio ora che stavo per vedere il finale, ovviamente lo avevo già visto per ben tre volte quindi sapevo benissimo come andava a finire, però odio quando mi si interrompeva sul più bello, provai a controbattere, ma mia madre non volle sentire ragioni per ciò presi quella maledettissima busta ed uscì sbattendo con forza la porta alle mie spalle. Ero furiosa, non sopporto quando mi trattava così poteva andarci benissimo lei almeno avrebbe smaltito quel culone da vacca che si ritrovava, ma no?!? Rompiamo le scatole alla povera Victoria.
Avevo quasi raggiunto il minimarket, quando mi imbattei per caso nella casa di Jeremy, la riconobbi perché vidi il suo cognome sul citofono dunque viveva in un appartamento… visto che ci siamo e che quel bastardo dispettoso se ne restò a guardare il finale dell'anime da solo ne approfittai per vedere come stava, avanzai con incertezza l'indice verso il citofono, cosa gli avrei detto? In fondo non abbiamo tutta questa confidenza, e sinceramente, dopo come mi trattò non dovrei nemmeno preoccuparmi della sua salute, ma, che sono stupida lo sapevo già da tempo.
Alla fine scacciando le mie paure presi coraggio e suonai al citofono, passò qualche minuto ma niente nessuna risposta, sarà mai possibile che non ci fosse nessuno? Non so perché, ma avevo un brutto presentimento. Tim cosa diavolo hai combinato!
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