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29- capito finale.

Rimasi a guardare quella ragazza con stupore, non sapevo dell'esistenza di creture simili. Vampiri e licantropi erano ben conosciuti, ma un essere per metà Drago, bhe… questo era davvero stupefacente.

Mi sono sempre piaciuti i draghi: così forti, maestosi, all'apparenza sicuri di sé, e lei rincarnava tutto questo solamente dallo sguardo, per non parlare della postura, si capiva subito che era la classica donna forte e determinata.

«Se scatti una foto durerà più allungo.» mi riprovero Kelly con superbia. Infondo la stavo fissando da mezz'ora buona, anch'io mi sarei spazientita.

«Scusami e che non avevo mai visto… un…» cercai di giustificarmi, ma lei intervenne dicendomi:

«Una dragoniana? Si è normale un tempo eravamo molti di più, ed avevamo schiavizzato la razza umana, ma per fortuna il dio del Tempo corresse il flusso temporale, ed ora sono l'unica. Comunque è una storia lunga. Serana ed Enogard mi anno parlato del vostro piano ed anche se è da folli, io ci sto.»

Feci di istinto un passo indietro, cosa voleva dire che aveva schiavizzato la razza umana?  Questo è un problema, se prendeva il controllo di tre cavalieri dell'Apocalisse era la fine, ci si poteva veramente fidare? Anche Serana era scettica riguardo al piano di Enogard, definendola instabile.

Anche Tim si mise sulla difensiva, con molta probabilità la pensava come me, ma Kelly avendo intuito le nostre paure intervenne nuovamente:

«Ve lo detto, è una storia lunga, però non ho intenzione di schiavizzarvi ve lo prometto. »

Dal tono sembrava sincera, però non la conoscevo così bene da potermi immediatamente fidare, facendomi sospettare sulle sue reali intenzioni. Però al tempo stesso non avevo altre alternative, dunque dovevo fidarmi del parere di Enogard e lasciare che lei compia il rituale.

«Ok, allora quando si mette in atto?» chiesi ad entrambi.

«Per prima cosa dobbiamo assicurarci che Fame si sia impossessato di un corpo, poi potremmo procedere. Ma per andare a buon fine il rituale bisognerebbe farlo durante la luna piena, a mezzanotte precisa, e chi compie il rituale e dovrà versare il proprio sangue in un calice, dopo di ciò dovranno bere anche gli altri.» spiegò brevemebte Tim.

«Infatti loro si faranno imprigionare come se nulla fosse, giustamente.» rispose Kelly spazientita.

Nonostante il suo carattere iniziava a risultarmi insopportabile aveva ragione, non si sarebbero mai fatti imprigionare così come se nulla fosse, come li avremmo convinti a bere dal calice? «Potremmo dire loro che è una posizione per dimenticarmi di Tim e di tutti loro, ma per far sì che funzioni gli diciamo che devono berla anche loro.» 

«Si fin qui tutto ok, ma come spiegamo loro la mia presenza» si intromise Kelly indicandosi in modo frenetico.

«Tu interpreterai il ruolo della strega.» fini la frase un po' infastidita, visto che lei non mi aveva dato il tempo di finirla.

Tim si sfregò il mento per qualche secondo, per poi esclamare: «Potrebbe funzionare.»

Mi voltai per chiedere una cosa a Kelly ma lei non c'era più, ed al suo posto sentì strani rumori provenire dal piano terreno. Sia io che Tim scendemmo per poi ritrovarla praticamente dentro al frigo in cerca di non so che cosa. 

«Eccolo!» esclamò lei euforica estraendo un cosciotto di pollo dal frigo.

«Sta per scoppiare la terza guerra mondiale, e tu pensi a mangiare?» le chiesi scioccata. Questa è totalmente pazza.

«Volare mi richiede molte energie, dunque si, e più importante mangiare.» mi rispose seccata.

Tim notando l'ostilità tra di noi si mise in mezzo esclamando a sua volta: «Ok calma ragazze, appena Kelly appena avrà finito di mangiare ci prepareremo per il rituale, ok?»

Io e Kelly ci scambiamo per qualche secondo delle occhiataccie per poi annuire. Non sarà semplice avere a che fare con lei, ma nonostante ciò dovevo mettere da parte le ostilità e lavorare insieme se volevamo raggiungere il nostro scopo, anche perché solo lei poteva intraprendere questo compito, spero solo che superi le mie apparenze, e che si dimostri affidabile… adesso come adesso non mi fidavo di lei.

********

*Dal punto di vista di Fame.*

Camminavo per i corridoi dell'ospedale ad ammirare  il mio operato. C'era una bambina ridotta praticamente pelle ed ossa, avendogli fatto credere che fosse troppo sovrappeso, ella smise di mangiare, riducendosi come volevo io.

Iniziai con il bestiame, ed ora colpì i bambini perché se la nuova generazione moriva, ne rimaneva solamente la vecchia, di conseguenza piano piano i nuovi nati sarebbero stati sempre meno, e come ciliegina sulla torta Pestilenza contagiò loro per dare l'apparenza di un virus letale che colpiva solamente i bambini.

«Morte ancora non si decide a tornare.» ringhiò Guerra.

«Pazienza, a Victoria non rimane molto tempo.» le risposi tranquillamente.

Non capisco cos'ha di tanto speciale quella ragazza da spingerlo a rinnegare i suoi fratelli, ma di una cosa ero più che certo, Victoria sarebbe morta per mano mia e non per il tumore.

******

"Dal Punto di vista di Victoria*

Come da programma io, Tim e Kelly ci incminammo su per la collina quando la luna era più alta nel cielo. Anche se non avevamo ancora la certezza che Fame era in un corpo umano o meno, dovevamo procedere all'istante. Al telegiornale sentimmo svariati notiziari cui annunciavano un aumento sponenziale di morti improvvise di neonati e bambini in torno hai dieci anni, non potevamo perdere altro tempo, non con delle vite così giovani in ballo, quindi decidemmo a malincuore di rischiare la sorte visto che il tempo era nostro tiranno.

Prima di tutto prendemmo il calice che si procurò Tim dalla mia credenza. Sì avete capito bene, lo ha preso dalla mia cucina ma in fondo non necessitava di un calice antico o chi sa che cosa. Gli ingredienti c'è lì avevamo tutti: acqua santa, ip fiore della morte ed un ampolla con il sangue di Kelly, visto che era lei ad effettuare il rituale. 

Ero preoccupata ovviamente, il rischio di essere scoperti era molto alto, di conseguenza ero l'unica in grado di morire, visto che sia Kelly che Tim erano immortali. Tim notado il mio stato d'animo mi osservò preoccupato, aveva capito immediatamente che qualcosa non andava così si affrettò a corrermi in contro per poi sussurearmi dolcemente:

«Traquilla, andrà tutto bene finché rimarrò con te.»

Mi voltai, cercando di sorridergli dolcemente, infondo avevo affrontato il limbo per lui, figuriamoci se non posso intrappolare tre cavalieri dell'Apocalisse. «Grazie.» gli sussurai a mia volta con uno sguardo carico d'amore.

«Ehi piccioncini. Mi sgridate se mi fermo a mangiare qualcosa, ma voi potete fare i romanticoni?» si lamentò Kelly, agitando la sua coscia di pollo come se fosse una clava.

Tim si voltò dall'altra parte per non farsi vedere mentre rideva di lei, io invece avrei voluto ucciderla in questo preciso istante, come osa parlarmi così? Primo lei stava curriosando in casa mia e non è educato, secondo, io faccio quello che mi pare visto che solo io potrei morire da un momento all'altro.

Ma non potevo perdere tempo a litigare, così mi limitai a fare un grosso respiro, per poi ignorarla:

«Tim chiama qui i tuoi fratelli.»

Tim annuì, ed iniziò a parlare una lingua a me sconosciuta, antica, e poco dopo tutti e tre apparirono davanti a noi, scrutandoci confusi. Fissarono specialmente Kelly, visto che non la conoscevano.

Fissai anch'io Kelly, per fargli capire di effettuare il piano. Lei capendo immediatamente, andò da Tim, e con una forza sovrumana lo scaraventò a terra, tenendolo ben fermo al suolo. Gli altri adesso erano più confusi di prima, mentre Tim fingeva di imprecarmi contro per convincere i presenti del mio tradimento nei suoi confronti.

«Tim, mi dispiace ma devo farlo, non possono continuare a morire persone innocenti.» dissi cercando di sembrare il più triste possibile.

«Ma non capisci, se lo fai tu ti dimenticarai di tutti noi… di me. Ti prego non farlo, Vichi.»

Guardai Tim con uno sguardo carico di pentimento, dopo tutto se non ero in fin di vita sarei potuta diventare un ottima attrice.

«Lo so, ma non posso permettere che muoiano migliaia di innocenti a causa mia, farei di tutto per te, ma siamo arrivati ad un punto tragico. Mi dispiace di averti tradito, però è necessario, un giorno mi capirai.» mi voltai verso i presenti e dissi loro:

«Guerra, Fame, Pestilenza io dimenichero tutto, soprattutto Tim, ma per far sì che funzioni dovrete bere anche voi, e questo il rituale.»

Rivolsi il mio sguardo a Fame per qualche istante, è molto diverso da come me lo immaginavo: capelli castani, occhi neri e spenti con due enormi occhiaie sotto gli occhi, molto alto è magro troppo a mio parere per essere la fame… insomma me lo aspettavo più incarne del tipo che mangiasse di continuo. Mi chiedevo se anche lui come Pestilenza e Guerra era in un corpo umano, ma quando Pestilenza scosse la testa senza farsi vedere da loro due, ricordai solo ora che Peste poteva leggere nel pensiero di conseguenza sapeva che tutto questo era un blaf, ma nonostante ciò fuori da ogni mia previsione non disse nulla. 

Però dovevo trovare un modo per ingannarlo e farlo entrare in un corpo umano, ma come. Qui c'erano tutti immortali, ed essendo notte fonda non vi erano passati ed anche se ci fossero non avrei mai acconsentito ad un omicidio… come potevamo fare….

Improvvisamente mi venne un idea, anche se ciò significava dire a dio a tutti, avrei fatto entrare Fame nel mio corpo, tanto stavo per morire, la mia vita era agli scogiolli.

Peste avendo sentito i miei pensieri mi guardò con uno sguardo suppliche, implorandomi di non farlo, Tim invece avendo capito che qualcosa non andava mi fissò stranito ma non potevo dirgli cosa avevo immediatamente, altimetri pur a costo di fermarmi avrebbe mandato a monte i miei piani, i nostri piani e non potevo permetterlo dovevano essere fermati.

Ripensai a tutti i bei momenti trascorsi con lui, con mia madre ed una lacrima solcò le mie guance, odiavo gli addii ma ciò che mi dava forza era la consapevolezza che avrei rivisto mio padre da lì a poco mi sarei ricongiunta a lui, ma mia madre? Lei ne sarebbe rimasta distrutta e non potevo chiedere a Tim di prendersi cura di lei, non ora che vi erano tutti, così guardai peste e gli chiesi:

"Ti prego, prenditi cura di mia madre. So che non sei del tutto cattivo, nonostante quello che mi hai fatto, ma se c'è una cosa che ho capito è che tutti possono cambiare, che diamine Tim è la Morte in persona eppure si è preso sempre cura di me, mi ha amato. Quindi per favore esaudisci il mio ultimo desiderio."


Pestilenza sembrava riluttante al pensiero, non perché non volesse, ma pensava che fosse strano che lo chiesi proprio a lui, la stessa persona che mi ha fatto violentare.  Ma gli sorrisi gentilmente come per fargli capire che ormai avevo accantonato il rancore, attenzione non l'avevo perdonato, ma gli stavo dando l'opportunità di fare ammenda hai suoi peccati, ed avendolo capito anche lui accennò con il capo per farmi capire che potevo stare tranquilla.

"Adesso faremo il rituale, tu pensa a far entrare Fame nel mio corpo una volta che sarò morta. Ti darò io il segnale"  dissi per specificare a Peste.

«Bene iniziamo.» disse all'improvviso Kelly rompendo il silenzio creato.

Gli altri si guardarono riluttanti, ma quando Pestilenza avanzò anche gli altri fecero lostesso per il semplice fatto che lui sapeva leggere nel pensiero, e normalmente non si sarebbe mai fatto intrappolare, ma percepivo dal suo sguardo che il senso di colpa era più forte dell'orgoglio.

Una volta che fummo tutti in cerchio Kelly per fare un po' di scena inalzò il calice con dentro gli ingredienti verso il cielo, iniziando a dire alcune parole a me senza senso, ma forse servivano per il rituale. La prima a bere fui io, o almeno feci finta per poi passarlo a Tim, anche lui fece come me per poi passarlo agli ignari fratelli.

La prima a bere fu Guerra, poi preste ed infine quando arrivò il turno di Fame rimase con il calice in mano per qualche istante per poi chiedere con tono sospettoso a Tim:

«Perché rinunci proprio a lei ora? Perché non prima? Tutto questo non ha senso. Se vorresti veramente liberarti lo avresti già fatto.»

Tim voleva rispondergli, ma voltandosi verso di me si bloccò, poi tornando verso il fratello rispose in modo vago ma con le lacrime agli occhi: «Tu sai il perché.»

Io non avevo capito, ma Fame, Guerra e Pestilenza parvero capire, perché Peste mi guardò con uno sguardo completamente stravolto, come se avesse ricevuto la notizia peggiore del mondo. Fame annuì ed infine dopo lunghi minuti che sembrano ore sorseggiò anch'egli il calice.

Quello che successe subito dopo mi spiazzò, non ero preparata per una cosa del genere, Pestilenza e Guerra stavano urlando in preda a convulsioni tremende, mentre Fame si limitava a barcollare stordito, e forse dipendeva dal fatto che lui non ha un corpo.

«Che diavolo sta succedendo? Perché Fame non si accascia come gli altri?» intervenne Kelly confusa.

«Ma-maledetti, ci avete ingannati» internenne Fame balbettando per via della pozione.

Sapevo cosa fare, ma non era semplice dovevo dire addio a molte persone, tra cui Tim. Le domande mi assillavano le tempie, l'avrei rivisto? Dopo la morte dove sarei andata? Ma nonostante sapessi qual'era la cosa giusta da fare, in questo momento era molto difficile metterla in atto, insomma per compiere il rituale dovevo sucidarmi.

Feci un grosso respiro, guardado Tim con affetto, per poi urlare a Peste: «Ora, fallo ora!»

Peste raccolse le sue ultime forze avanzando verso di me con le lacrime agli occhi, piangeva, ed era la prima volta che lo vedevo in quello stato, Tim capì che qualcosa non andava di fatti avanzò verso di me intento a intercettare il fratello, ma per evitare un suo intervento avanzai di scatto verso Pestilenza. 

«VICTORIAAA!» urlò Tim, ma ormai era già troppo tardi.

Pestilenza mi prese fra le sue braccia ed immediatamente iniziai a sentirmi strana, il mio corpo si fece di marmo, la vista si offuscò, e poco dopo mi ritrovai per terra. Ma dovevo fare un ultimo sforzo, perciò chiesi a Kelly:

«Quando sarà il momento spingi il mio corpo su Fame, e finisci il rituale.»

«Vichi, no.»  Accorse Tim prendendomi fra le sue braccia:«Perchè lo hai fatto, perché? Potevamo salvarti, io potevo. Avevo già trovato un modo per evitarti la morte.» prosegui piangendo a dirotto. Mi accarezzava la testa con una tale delicatezza che nemmeno feci caso al suo vero sospetto e le ossa che mi sfioravano. Era la prima volta che vedevo uno scheletro piangere e le sue lacrime erano diverse dal solito, erano di colore rosa chiaro luminescente, illuminando le orbite oculari. Potrebbe sembrare una scena raccapricciante, ma non per me, non per il mio cuore innamorato.

Mi sollevai finché il mio corpo me lo permetteva, e con un bacio gli asciugai una lacrima, per poi sussurrargli:

«Tesoro mio, non devi piangere perché io tornerò da te. Io ti troverò.»

«T-tu n-non capisci.» balbettò lui disperato, per poi continuare con voce roca:«Una volta morta saremo divisi per sempre, io non posso raggiungerti e viceversa. Perché!» disse appoggiando la sua fronte sulla mia. 

«Tim» lo chiamai dolcemente scostando leggermente il mantello: «So che sarà difficile, ma io tornerò da te, fosse l'ultima cosa che faccio. É non prendertela con Peste, sono io che glie lo chiesto.» prosegui con un sorriso.

Avrei voluto aggiungere che era la mia vita, che non mi importava delle avversità, ma la voce veniva meno così come le mie forze. É come se stessi per andare a dormire, non sentì dolore semplicemente mi addormentai.

Nota autore:

Ecco il capitolo finale di fiori di ciliegio. Alla fine il seguito si farà, nonostante volevo publicare la nuova storia che è ugualmente molto romantica ma triste, ma va bene vuol dire  che ne approfitterò per lavorarci con calma.

Dunque visto che si farà il seguito volevo chiedervi un consiglio  riguardante il titolo del capitolo seguite. Scrivete nei commenti un titolo, ed il più bello sarà usato.

Un ultima cosa, la protagonista nel seguito sara ancora Victoria e non svelo altro. 😊😊

Spero che vi sia piaciuta questa storia.










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