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«Quindi mi stai dicendo che il fiore della morte, non è altro che un albero che funge da portale per l'aldilà? E perché Enogard non me ne ha parlato prima? Sono la Purificatrice ed è mio compito è dovere aiutarli…» disse Serana rivolgendo un occhiataccia al suo amato, nonostante stesse parlando con me.
Enogard sbuffò rumorosamente ma non rispose, dalla faccia sembrava molto antipatico nonostante Serana mi ripeteva ormai in continuazione che in realtà non era come voleva far apparire, però quando lo guardavo mi rivenivano in mente tutti i miei compagni di classe, in sostanza aveva la faccia da bullo. Però mi fidavo della parola della mia nuova amica, dunque decisi di dargli una possibilità, e poi sono proprio l'ultima persona al mondo a poter criticare qualcuno.
«Da quello che mi ha detto Tim si, ha detto anche che lo avrei riconosciuto subito perché è l'unica pianta che cresce in quel luogo, ma quando ho visto il regno di Hermeus le cose non mi tornavano...» specificai confusa.
«Sicuramente si riferiva al Regno di Boethia, lì non cresce nulla per via del terreno intriso di sangue. Ma ancora non capisco come faccia questo Tim a sapere così tante così tante cose riguardo il nostro mondo.» si intromise Enogard nella conversazione con la sua solita espressione indifferente dipinta in volto.
Giusto, io lo chiamavo in quel modo ma per tutti era conosciuto come Morte dunque era normale che non capiva, così gli spiegai meglio l'equivoco, nonostante gli avessi già raccontato del perché ero qui è a cosa mi serviva, ma non menzionati mai il vero nome di Tim, ed una volta chiarito l'equivoco, sia Serana che Enogard mi guardarono sbalorditi. A riprendersi per primo fu appunto Enogard, chiedendomi scettico:
«Mi stai forse dicendo che tu e la Morte state insieme?»
Serana gli diede un leggero colpetto sul petto, rimproverandolo: «Non usare quel tono, si è inaspettato ma l'amore è sempre Amore e tu più di altri dovresti saperlo meglio di tutti dopo quello che abbiamo passato per arrivare a questo punto.» detto ciò, Serana si girò verso di me è posandomi una mano mia sulla spalla prosegui dicendomi con tono confortante:
«Sta tranquilla, ti aiuteremo noi e tornerai in men che non si dica dam tuo Tim.»
Più la conoscevo e più rimanevo sorpresa da tutta la sua bontà, quando pensavo hai demoni mi venivano in mente creature minacciose tipo Enogard, ma lei è totalmente diversa.
«Voi due smettetela di fare combutta, siamo quasi arrivati nel regno di boethia.» ci rimprovero Tim.
Guardandomi intorno notai che il paesaggio era totalmente cambiato, la terra era rossa sangue ed in lontananza si scorgeva un castello più simile ad un immensa prigione.
«Ma non dovevamo cercare il fiore? Perché stiamo andando nel castello di Boethia?» chiese Serana confusa.
«Ho detto che si trova in questo regno, non il luogo preciso in cui è situato. Boethia la sempre tenuto nascosto, provammo più volte a chiedergli dove fosse situato ma senza alcun risultato, non voleva dircelo.» specificò Enogard con una calma innaturale.
Perfetto, ora si che eravamo in mezzo ad un mare di guai, se Boethia non volle mai rivelare la posizione precisa dell'albero, perché ora dovrebbe essere diverso? Mi passai le mani sul volto in preda alla frustrazione, se Boethia avesse rifiutato di aiutarci il mio viaggio fin qui sarebbe stato inutile.
Serana corse subito in mio soccorso stringendomi in un forte abbraccio, e guardandomi con determinazione mi disse:
«Se si ritira di aiutarti io non purificherò più le anime per lei.»
Enogard a quelle parole arrestò la carrozza di colpo, voltandosi a fissare Serana con uno sguardo talmente minaccioso da farmi accapponare la pelle:
«Spero che tu stia scherzando, non butteremo nel cesso secoli di pace per una meretrice qualunque.» urlò Enogard furibondo.
Io mi ero rannicchiata in un angolo della carrozza completamente nel panico, mentre quei due si urlavano a dosso non solo i peggio insulti, ma anche le minaccie più assurde ed immaginabili. Dopo ore di battibecchi Serana stufa di litigare con il suo uomo, gli andò ad un centimetro dal viso e con un ghigno lo minacciò dicendogli:
«O ci porti da Boethia o questo corpo potrai solamente immaginatelo per il resto dell'eternità.»
Enogard contrasse la mascella furibondo, ma senza aggiungere nient'altro, rimasi sbalordita dalla tenacia di quella donna io solamente a fissarlo negli occhi tremavo come una foglia, lei invece gli teneva testa come se nulla fosse. Serana avendo letto i miei poteri fece un sorrisetto soddisfatto, ed avvicinandomi al mio orecchio mi sussurrò trionfante:
«Vedi mia cara, Enogard anche se è il futuro Re del limbo, rimane pur sempre un uomo, e c'è un solo modo per ottenere ciò che vogliamo da loro…» fece una breve pausa, per fare uno strano gesto con le mani: «La vagina mia cara. Con questa possiamo fargli fare tutto quello che vogliamo.»
«Ti sento benissimo e ti posso assicurare che pagherai cara questa umiliazione.» ringhiò Enogard.
Io e Serana scoppiammo a ridere di gusto, adesso capisco cosa intendeva quando mi diceva che non era come voleva far credere di essere, essendo un demone avrebbe dovuto ucciderla per un simile affrontò, invece si mise a brontolare come un bambino capriccioso. Ok, forse Enogard non è così male come sembra.
******
Finalmente arrivammo al cospetto di Boethia, Serana ed Enogard spiegarono immediatamente la situazione al posto mio. Boethia ascoltò l'intero discorso dall'inizio alla fine senza aprir bocca, solo a discorso finito, facendo un grosso respiro disse con tono dispiaciuto:
«Capisco la gravità della situazione, ma non posso portarvi dall'albero.»
Mi feci avanti per intervenire, ma Serana mi fermò con gesto della mano, e ponendosi tra me è la regina, rispose:
«Con tutto il rispetto sua maestà, ma non ci sono altre opzioni. I Divoratori aumentano a visita d'occhio e nonostante tutti i miei poteri a disposizione non ho le forze per purificarne così tanti. I cavalieri dell'Apocalisse stanno sconvolgendo l'equilibrio sia della terra che del limbo, di questo passo saremmo sommersi d'anime corrotte.»
Boethia alla irruenza di Serana, lanciò un ringhio minaccioso talmente forte da farmi accapponare la pelle, mentre la mia amica ed il suo uomo non si mossero di un millimetro continuando a fissarla impassibili in attesa di una risposta.
«Serana, quando dico che non posso, non posso. Quell'albero annulla i poteri di noi demoni compresi i tuoi, andare lì è una condanna a morte.» specificò la Regina.
«Si ma solo se ti avvicini troppo. Se ci dici dov'è io ed Enogard possiamo diffondere Vichi da lontano mentre prendere il fiore.» aggiunse lei irremovibile.
«Tu ed i tuoi poteri telepatici, gradirei che stessi fuori dalla mia testa, ma va bene visto la vostra insistenza ve lo dirò, ma che sia chiaro mi tengo fuori da ogni responsabilità. Quando annuimmo con il capo tutti insieme Boethia sbuffando sconsolata prosegui dicendo: «Dovete percorrere il bosco delle anima dimenticate, dopo di esso proseguendo ad est giungerete a destinazione.»
Serana la ringrazio con enfasi e tutti e tre di seguito ci dovremmo verso l'indicazione che ci diede la regina. Ma ciò che non capivo era del perché stavamo andando a piedi quando avevamo la carrozza, non era per niente semplice camminare in quel terreno, anche se il paesaggio assomigliava più ad un deserto il suolo era viscido e scivoloso, di conseguenza rischiai di cadere per ben tre volte se non fosse stato per la prontezza della mia nuova amica.
«Di questo passo non arriveremo più.» si lamentò Enogard scocciato. Sono più che sicura che si riferisse a me.
«Sei impossibile, non puoi pretendere che stia al nostro passo, lei è qui da poco tempo rispetto a noi.» intervenne Serana rimproverandolo severamente, per poi voltarsi verso di me, e mentre mi aiutava a non inciampare prosegui dicendomi dolcemente:
«Tranquilla ti aiuterò io. Guarda siamo arrivati alla foresta della anime dimenticate.» indicò la foresta con enfasi.
Come per il resto del paesaggio, la foresta era per lo più piena di alberi secchi e morti, alcuni a dirittura erano persino neri come la pece. Di tanto intanto, mentre ci inoltravamo nella foresta si udivano delle urla strazianti, più simili a ruggiti in realtà, è delle strane ombre sfrecciavano velocemente poco lontane da noi, come se qualcuno o qualcosa ci stesse tenendo d'occhio.
«Le urla che senti sono i Divoratori. Ma non oseranno avvicinarsi finché io avrò i miei poteri.» specificò Serana per tranquillizzarmi, avendo letto i miei pensieri.
Anche se non è che fu tanto efficace, quelle cose mi stavano tenendo d'occhio nell'attesa che fossi da sola, solo adesso capisco che senza l'auto di Serana ed Enogard a quest'ora sarei morta da tempo. Ma cercai di farmi coraggio, Tim contava su di me, come tutto il resto del mondo, anche se ignoro dunque dovevo essere forte ed andare avanti cercando di farmi forza. Ma più avanzavo è più percepivo una strana angoscia, questa foresta così oscura iniziava a farmi mancare l'aria, ed era strano in questo momento ero fuori dal mio corpo, dunque non dovrei respirare a fatto. Ad interrompere i miei pensieri fu Enogard, dicendo severamente:
«Il tuo piano e destinato a fallire.»
Sia io che Serana lo guardammo malamente, ma lui non fregandosene prosegui con la sua solita aria da menefreghista: «Anche se riuscirai a sigillare i cavalieri dell'Apocalisse, dopo la tua morte sarebbero liberi dal tuo vincolo, visto che non ti rimane molto da vivere. Ti servirebbe qualcuno di immortale, qualcuno che possa vivere in eterno e al tempo stesso controllarli.»
Finito di parlare Guardò Serana con complicata, a quel punto ella scattò all'indietro rispondendogli impaurita:
«NO, LEI NO. E UNA FOLLIA»
«Sarà anche una follia, ma è l'unica in grado di fronteggiarli, in più ora è anche una mezza divinità.» aggiunse con il suo solito tono distaccato.
Enogard e Serana iniziarono a discutere animatamente, mentre io li osservavo nella più completa confusione, di chi stavano parlando?
Serana che come sempre aveva letto i miei pensieri si voltò verso di me, spiegandomi ancora scossa:
«Enogar vorrebbe affidare i cavalieri dell'Apocalisse a Kelly, l'unica dragoniana esistente al mondo. E prima che mi chiedi cos'è, si tratta di una creatura mitologica per metà umana e metà Drago. Per carità non è una cattiva persona, ma… ora come ora è instabile.»
Ok, demoni, cavalieri dell'Apocalisse, anime corrotte, draghi, mancava qualcun'altro all'appello? No, davvero perché più passavo il mio tempo qui dentro e più venivo a conoscenza di creature a me ignote.
«Victoria, anche se instabile in questo momento ci si può fidare di lei, non è cattiva, e solo un po' bipolare tutto qui.» si intromise Enogard fissandomi negli occhi.
Normalmente avrei accettato una cosa così importante senza nemmeno sapere chi fosse questa Kelly, ma Enogard aveva ragione, se questa Kelly è immortale avrebbe potuto tenerli a bada per l'eternità. Così annuì nonostante il disappunto di Serana, ma fu proprio lei a dirmi di fidarmi di Enogard.
«Perfetto. Tu pensa a trovare tutti i componenti per fare il rituale, io invece cercherò di contattarla, visto che è nel futuro in questo momento, non sarà una passeggiata trovarla ma a questo ci penserò io.» detto ciò Enogard tornò al suo mutismo, mentre Serana mi lanciava occhiatacce di disappunto.
Dopo ore ed ore di cammino finalmente raggiungemmo il famoso albero della morte. Lo osservai estasiata, è immenso con petali piccoli simile ad un albero di ciliegio, ma brillavano così intensamente da illuminare l'intera area come se fosse appena sorta l'alba solo in quel pezzo di terreno. Intorno ad esso però, vi erano molti divoratori, e vedendoli alla luce del giorno, per così dire, iniziai a tremare come una foglia, erano più simile a scheletri ma completamente neri, con zanne ed occhi rossi che si muovevano come automi, per quanti vi erano, il terreno rossastro non si vedeva neanche.
Anche Serana deglutì rumorosamente a quella vista, per non parlare il volto turbato di Enogard. L'albero è ad un solo metro di distanza, ma raggiungerlo sarebbe stata una vera è propria impresa.
******Continua*****
Nota autore:
Chiedo scusa se ultimamente non aggiorno tanto spesso ma lavoro come un mulo e non ho né le forze né il tempo.
Comunque anche se questa non è una storia molto seguita, la finirò lo stesso, e spero che a quei pochi che la leggono piaccia.
Un bacione.😘😘😘 Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento
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