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Nota autore :

Grazie mille per i voti e perché seguite la mia storia, mi commuove sapere che nonostante tutto vi ritiro sempre nelle mie storie. Detto ciò vi lascio alla lettera, un bacione.

Nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa che capiranno solo chi mi segue dall'inizio. :)

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Mi dovetti subire una bella ramanzina da parte di mia madre per svariati minuti sull'importanza di risparmiare e sul denaro, ma questo è niente il vero incubo mi aspettava proprio ora, Tim mi aveva visto in biblioteca e sapendo quando ero testarda non penso che ci mise molto a fare due più due.

Andai titubante in camera mia e come da immaginarsi c'era Tim con le braccia incrociate sul petto intento a fissarmi con rimprovero.

«Vichi, sei in un bel guaio lo sai? Pensi davvero di poter ingannare la morte? Io so sempre tutto fartene una ragione, ed esigo un ottima spiegazione per la tua stupidità.» disse con tono furioso.

«Tim» lo chiamai dolcemente. «So che è pericoloso, come so che tu non puoi venire con me ed è per questo che hai così paura, ti capisco, al tuo posto reagirei allo stesso modo ma non sono disposta a rinunciare né a te né a starmene con le mani in mano mentre milioni di essi umani muoiono a causa mia. Devo fare qualcosa.» risposi autoritaria.

Non volevo scegliere, Tim è la persona più importante della mia vita e se devo affrontare sia il limbo che tre cavalieri dell'Apocalisse per essere felice con lui che ben venga, sarei andata anche in capo al mondo per lui.

Lo amavo da morire, ma al tempo sentivo di dover fare qualcosa, e vedendo che la sua espressione contrariata non spariva dal suo volto, mi avvicinai a lui, per poi sedermi a cavalcioni su di lui, e dandogli un dolce bacio sulle labbra lo supplicai: «Per favore devo farlo, sia per te che per noi, davvero non lo capisci?»

Tim mi scostò in malo modo e facendo avanti ed indietro per la minuscola stanza mi rispose visibilmente arrabbiato: «Vichi tu non mi ascolti mai, e devo ammettere che una parte di me ama la tua tenacia ma questa volta devi ascoltarmi, non sai a cosa vai in contro»

Posso immaginare che sia pericoloso, ma se non lo facevo io chi l'avrebbe fatto? Sia Tim che Peste non potevano andare nell'oblio, si Tim da quello che mi raccontò poteva darci una sbirciata ma niente di più, non era sufficiente per cogliere il fiore e se volevo sigillare i tre cavalieri dell'Apocalisse rimanevo l'unica in grado di svolgere un simile compito, anche perché ero anche l'unica a conoscere la verità.

«Si lo so che è pericoloso ma io voglio stare con te, e non c'è la faccio più a sopportare tutte quelle morti che gravano sulle mie spalle cerca di capirmi.»

Tim mi guardò seriamente per qualche minuto, per poi dirmi con tono sconfitto: «Ok, tanto anche se ti direi di no lo faresti lo stesso, quindi preferisco monitorare la situazione ma se vedo che qualcosa va male ti riporterò immediatamente indietro, sono stato chiaro?»

Non posso crederci che sia riuscita a convincere quel testone di Tim, gli saltai addosso con gioia per poi esclamargli con entusiasmo: «Oh, Tim sei il migliore»

Lui di risposta sbuffò rumorosamente, dicendomi che domani avremmo fatto il rituale per andare nell'oblio. Tim mi afferrò dolcemente e posandomi delicatamente sul letto mi sussurrò: «Un giorno la tua testardaggine mi farà morire di crepa cuore.»

Gli sorrisi trionfante per poi trascinarlo sotto le lenzuola con me. Restammo per qualche secondo l'uno tra le braccia dell'altro per poi calare in un sogno profondo.

********

La mattina seguente Tim mi disse di aspettarlo sulla casa sull'albero e dopo qualche minuto mi raggiunge con due fiale in mano, una era di un colore azzurro chiaro intenso, mentre l'altra era di un colore così rosso da ricordare il sangue.

Tim mi porse la fiala rossa dicendomi timoroso: «Vichi l'oblio è immenso ed io non ci sono mai stato, non so molto su questo posto ad eccetto che il fiore della morte e di un colore rosa luminescente. Devi essere preparata, non sai cosa potresti incontrare li.»

Lo rassicurai dicendogli che se per caso dovesse andare male poteva sempre riportami in dietro quando voleva, ma la verità è che nonostante avessi fatto di tutto per convincerlo anch'io avevo tanta paura, insomma stavo per andare nel limbo. Feci un grosso respiro per infondermi coraggio, e guardando dolcemente il mio amato gli sussurrai dolcemente prima di prendere la pozione:

«Qualsiasi cosa accada ricorda che ti amo e niente e nessuno potrà mai cambiare questa cosa.» detto ciò mi scolai tutto d'un sorso il siero ed in men che non si dica la vista iniziò ad appannarsi, il cuore rallentava ed in fine l'ultima cosa che vidi era il volto di Tim sopra il mio che mi guardava supplicante.

*********

Quando riaprì gli occhi mi ritrovai immersa in un cielo senza stelle, dove solo grazie a delle piccole lucciole luminose mi permettevano di scrutare l'orizzonte, guardai affascinata quelle piccole sfere di luce e ne rimasi incantata da tanta bellezza, più le guardavo e più mi trasmettevano un senso di pace assoluta.

Mi rialzai a fatica, stranamente mi sentivo molto pesante ed era molto strano visto che in questo momento vi ero in questo posto solo con lo spirito, ma non ci diedi molta importanza avevo solo ventiquattr'ore per trovare il fiore della morte e tornare nel mio corpo, di conseguenza dovevo affrettarmi.

Appena alzai lo sguardo davanti a me vi era un immenso casello circondato di fiori e di siepi a mo di muro... Che strano, eppure Tim mi disse che a parte le anime non vi erano altre vegetazioni, di conseguenza lo avrei capito immediatamente qual era, ma qui era tutto verde possibile che io abbia sbagliato posto? In più di anime non ne vedevo nemmeno una a parte le piccole lucciole che mi volavano tutte intorno.

Dovevo scoprire dove fossi e alla svelta, di conseguenza senza perdere altro tempo mi incamminai verso il castello, li ci sarà sicuramente qualcuno in grado di aiutarmi anche perché non sembrava abbandonato.

Appena varcai le soglie dell'immenso portone come da me previsto vi era un gran movimento di persone, successe tutto in una frazione di secondo, appena si accorsero di me tutti quelli nei paraggi mi circondarono, buttandomi a terra. Etano queste le anime di cui mi parlava Tim? No, non penso perché loro sembravano molto diversi da desituazione umane, avevano zanne, occhi rossi ed tentavano in tutti i modi di mordermi.

La paura prese il sopravvento, piangevo, tremavo ed ora come ora volevo soltanto tornare a casa per riabbracciare il mio Tim... E se non l'avrei rivisto mai più? Se non avrei mai più potuto riabbracciarlo o peggio vederltenacia la prima volta in vita mia la paura di morire non fu mai così forte in vita mia...







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