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Nota autore:

Ok, questo capitolo era pronto già da tempo, ma volevo pubblicarlo proprio oggi in occasione del mio compleanno. Perché? Bhe... Lo capirete presento, diciamo che mi sono fatta un auto regalo ma lo fatto anche a voi :3

Detto ciò vi lascio alla lettura.

*******

Mi sembrava di vivere un meraviglioso sogno, ero con Tim in un gazebo che sembrava essere spuntato da un cartone della Walt Disney. E tutto così romantico e perfetto che ancora stentavo a crederci, mi sentivo una principessa e Tim era il mio principe, all'inizio non capivo il motivo per cui le ragazze andassero così matte per il ballo di fine anno, ma ora lo so, questo evento diventa ancora più magico e speciale se ci si va con la persona che ami, soprattutto se quella persona è una romanticona come il mio Tim.

Appoggiai la testa nel incavo del suo collo, continuando quella danza spinta dai nostri cuori che battevano all'unisono l'uno per l'altro. Tim mi guardò con amore, e nonostante i suoi occhi in questo momento fossero diversi, io riuscivo comunque a vedere quel suo azzurro chiaro che riusciva a scrutarti l'anima, gli stessi occhi che ogni giorno mi colmavano di gioia, gli stessi occhi che mi rapirono il cuore fin quando ero solo una bambina, spesso mi domando come sarebbe stata la mia vita senza di lui, ed al solo pensiero non riesco nemmeno ad immaginarla, Tim non è solo il ragazzo che amo, ma anche il mio migliore amico, il mio sostegno in poche parole tutto il mio mondo, perciò non potrei vivere senza di lui.

Ci guardammo negli occhi per qualche secondo ma per me sembrò un infinità, tutti i miei problemi sparirono comprese tutte le forme di vita sulla Terra, in questo momento c'eravamo solamente noi due ed era bellissimo, il mio cuore non voleva smettere di battere. Ci avviciniamo lentamente l'uno a l'altro, come se avessimo paura che questo meraviglioso sogno potesse finire da un momento all'altro fino a quando le nostre labbra si toccarono, fu come un esplosione di sensi. Mi aggrappai al suo collo con foga ed il bacio che all'inizio era lento e romantico si fece più acceso e passionale fino a quando Tim  afferrandomi per il fondo schiena mi posò sul bordo del gazebo ed iniziò a toccarmi con una passione tale da mandare il mio corpo in fiamme. Mi staccai un attimo dal bacio per dirgli con voce affannata:

«Tim, non voglio farlo così... Vorrei farlo con il tuo vero aspetto.»

Lui mi sfiorò dolcemente la guancia, e baciandomi nuovamente con dolcezza  mi rispose:

«Lo so piccola, ma non possiamo. Se perdessi il controllo delle mie emozioni, cosa molto probabile, potrei assumere le mie vere sembianze e non sono ancora pronto a mostrartela. Mi capisci vero?»

Sì che lo capivo, e questa volta non avrei insito, gli avrei lasciato tutto il tempo che gli serviva senza investigare ne fargli pressioni come feci in precedenza, così gli risposi un bacio appassionato.

Le nostre lingue esploravano l'uno la bocca dell'altro come in una danza sensuale è leggiadra. Dopo quello che mi era successo non avrei voluto farlo con nessun'altro se non con lui, ed è lui ciò che voglio in questo momento.

Circondai le gambe intorno al suo bacino, avvolgendo braccia intorno al suo collo. Tim aveva il fiatone corto ed a ogni bacio e carezza sentivo chiaramente la sua impazienza.

«Fiore sei sicura?» mi chiese prima di continuare.

Io feci cenno di si con il capo, rispondendogli: «Sono è sarò sempre solo tua.»

Lui mi sorrise dolcemente a quella risposta, ed iniziammo a fare l'amore. Era travolgente, passionale, ma al tempo stesso gentile e premuroso. Ad ogni movimento non potetti far a meno di trattenere gemiti di piacere, mi sembrava di essere in paradiso, volevo che questo momento non finisse mai.

Non mi preoccupai che qualcuno potesse vederci, perché era così buio che a meno che non abbiano la vista di un gatto nessuno avrebbe potuto vedere niente, e poi ad essere onesta, il rischio di essere scoperti lo rese ancora più eccitante.

*******

Lo facemmo altre quattro volte, prima di stancarci entrambi. Infine io è Tim ci straiammo sul pavimento del gazebo e mentre mi accarezzava una ciocca di capelli mi disse con un sorriso a trentadue denti:

«E persino meglio di quanto immaginassi.»

Aspetta, non sarà mica… «Tim, tu non l'avevi mai fatto?» 

Tim mi guardò imbarazzo, e deviando il mio sguardo mi rispose: «Io sono la morte. Non ho mai provato questi desideri da essere umano, né tantomeno l'amore eppure tu sei riuscita a stravolgere la mia natura.» si voltò nuovamente verso di me e dandomi un tenero bacio sulle labbra mi disse dolcemente:

«Solo Dio sa quanto ti amo, ed anche se questo sentimento è sballato allora voglio continuare a commette errori.»

Non potetti far a meno di sorridere dalla gioia alle sue parole, come si poteva non amare un uomo del gene? Non si può, ecco come. Tim incrociando le braccia dietro la testa, se ne uscì rovinando tutta l'aria romantica che si era creata, dicendo in un ghigno divertito:

«E davvero divertente, dovremmo farlo più spesso. Anzi sempre, ogni secondo.»

Scoppiai a ridere di gusto alla sua affermazione, rispondendogli con tono divertito:

«Ma così mi uccidi, capisco che ti sia piaciuto ma l'abbraccio fatto già quattro volte.»

Tim mi sorrise malizioso, e mettendosi a cavalcioni su di me mi rispose con uno sguardo pieno di desiderio:

«Com'è che dite voi umani? Cinque volte sono meglio di quanto?» 

«No» ridacchiai «Due sono meglio di una o una cosa del genere, sinceramente in questo momento mi hai mandato il cervello in pappa» confessai.

Vederlo sopra di me, mentre mi baciava il collo mi fece letteralmente sciogliere il cervello e sinceramente parlando, non mi importava tanto trovare il termine corretto, in questo momento quello che mi premeva maggiormente era il desiderio di averlo tutto per me. E alla fine lo rifacemmo altre tre volte consecutive, lasciandomi praticamente senza forze, adesso capisco quello che intendeva Peste con "Secoli di assistenza lo anno reso molto pericoloso" non si stanca mai…

Ma infondo lo capivo, ha trovato il giocattolino nuovo anche se la morte rimane pur sempre un maschio del resto, in più lui non provava stanchezza, un mix micidiale per me. Ma la tempo stesso bellissimo.

*******

A fine serata essendo praticamente esausta, o almeno io, chi sa come mai... Tim mi accompagnò alla carrozza in braccio a mo' di sposa. Tornammo a casa che era l'una passata, ma mia madre caso strano non disse nulla, forse era contenta che mi fossi divertita al ballo, se solo sapesse quello che ho realmente fatto con molta probabilità mi avrebbe rinchiuso in un convento di clausura a vita. 

Andai in camera mia e quando stavo per sdraiarmi sul letto saltai per aria nel vedere Tim, ancora nel corpo di quel ragazzo, disteso sul letto con un ghigno che non prometteva niente di buono, così ponendo una mano fra me è lui lo frenai sul nascere dicendogli:

«Oh, no, no, no e no. Non ci pensare neanche, so che tu non sei stanco ma io si, e non c'è la faccio più.»

Tim scoppiò a ridere portando la testa all'indietro. E dopo qualche minuto a ridere di gusto, mi disse facendo chiaramente il finto broncio:

«Che cattiva che sei. Ho carenze da affetto, ho bisogno di tante e ma davvero tante coccole.»

«Penso proprio che tu ne hai ricevute a bastanza per sta sera, non pensi?»

Tim mi guardò divertito, e portandomi fra le sue braccia in modo tale di avvisarmi meglio a lui, aggiunse ridacchiando:

«Hai ragione, allora rimandiamo a domani mattina!»

«Tim?!?» gli urlai divertita.

Solo dopo mi resi conto di quello che avevo fatto, Tim ora è nel corpo di un essere umano, di conseguenza mia madre poteva vederlo benissimo, e non penso che l'avesse preso molto bene che un ragazzo dormisse nella mia stessa stanza, così come se nulla fosse. In fondo anche la carta del tumore aveva i suoi limiti. Stranamente Tim non vi era per niente preoccupato a differenza mia, e notando il mio turbamento, mi abbracciò più forte di prima, portando i nostri corpi ancora più a contatto,  rispondendo tranquillamente:

«Tranquilla, a tua madre ci penso io, ti ricordo anche se in questo momento sono nel corpo di questo umano posso sempre farle il lavaggio del cervello.»

«Che? Non se ne parla neanche, non farai il lavaggio del cervello a mia madre.» gli risposi subito con decisione.

Lui a quella risposta sbuffò rumorosamente, e dicendomi di aspettare si teletrasportò chi sa dove, per poi tornare subito dopo con il suo aspetto di sempre. Sì sdraiò nuovamente accanto a me, e abbracciandomi come prima, mi diede un tenero bacio sulla guancia, sussurrandomi dolcemente:

«Ora però dormi mi piccolo Fiore.»

Lo guardai intensamente, per qualche secondo per poi rispondendogli con un tenero e dolce bacio sulle labbra sussurrandogli:

«Ti amo d'amore amore mio.»


















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