𝘴𝘵𝘢𝘯𝘥 𝘣𝘺 𝘮𝘦
☼◦⚘☽✧⦙ If the sky that we look upon
Well should tumble and fall
And the mountains should crumble to the sea
I won't cry, I won't cry,
no I won't she'd a tear
Just as long as you stand, stand by me ☼◦⚘☽✧⦙
"Benvenuti a Tossicolandia." disse Sarah quando il gruppo arrivò a casa dello spacciatore.
Quando Allison pensò all'ultima volta che passò in quel luogo, trattenne un conato di vomito.
Ricordava la paura di tutti quegli uomini fatti che la mangiavano con gli occhi, e ricordava il pesante litigio tra Rafe e Barry a cui aveva dovuto assistere quando aveva solo quattordici anni.
"Tutto ok?" le chiese JJ, vedendola persa nei suoi pensieri.
Lei annuii, e lo seguì quando scese dal twinkie, per avviarsi all'interno dell'abitazione.
"Perché siamo venuti qui?" urlò Pope, che era rimasto all'interno del van.
"Yo soy justicia!" gli rispose il biondo, causando uno scambio di occhiate confuse all'interno del mezzo.
"Vado io." disse John B, alzandosi sbuffando, ed incitando Allison ad entrare insieme a lui.
"Lo sai che non riusciremo a fargli cambiare idea, qualunque cosa voglia fare." gli disse lei, ricevendo un cenno di assenso in risposta.
"Che diavolo fai JJ?"
"Occhio per occhio amico, ripago i danni."
"Ah si? Derubiamo gli spacciatori adesso? Ma hai la minima idea di quello che stai facendo, ci hai ragionato almeno per un secondo?"
"Ha ragione John B, sa chi siamo, ci verrà a cercare. Io lo conosco J, non è il caso di scherzare con persone del genere." seguì la kook.
"Non ho paura di lui." le rispose il ragazzo continuando a frugare in un armadio, finché trovò un borsone pieno di denaro.
"Se continui così finirai come tuo padre, lo sai vero?"
A sentire le parole del moro, l'altro scattò e lo sbattè contro il muro tenendolo per il colletto della camicia.
"Attento a ciò che dici."
Allison rimase paralizzata, finché JJ la prese per la mano e la trascinò all'esterno.
"Sono cinquemila a testa per i danni di oggi." disse quest'ultimo, facendo per distribuire le banconote agli amici, ma venendo bloccato da Kiara.
"Non mi sembra il momento adatto per fare cazzate come questa."
"Appunto, ci verrà a cercare."
"Vi è piaciuto avere una pistola alla testa? Te l'aveva puntata qui John B, proprio qui." disse indicandogli le tempie.
"Ho capito ma-
"Ma cosa? Non vi siete stancati di vivere così, come formiche? Di subire sempre? Non avete visto come le teneva il fucile puntato sulla schiena? Beh io si, non voglio neanche pensare a come avrei reagito se avesse premuto il grilletto, e deve capire che reagiamo anche noi, non solo i suoi amici kook." disse tutto d'un fiato, salendo sul furgoncino.
Guardando gli amici fermi dov'erano si accorse che nessuno l'avrebbe seguito, così si alzò in piedi e tornò tra loro.
"Ti senti un duro vero? Allora dimmi, cosa farai quando verrà a cercarci? Ti ricordo che sa benissimo dove abita Allison, visto che sembravi così preoccupato per la sua incolumità." gli disse Kiara, che si era stufata profondamente del comportamento sconsiderato dell'amico.
"Beh io gli tirerò un pugno alla gola."
L'altra sbuffò e si sedette su un tronco di albero caduto che era nel giardino.
"Siamo stanchi delle tue cazzate." gli disse Pope.
"Ah si? Allora sapete che c'è? Me ne vado da solo." concluse il biondo, incamminandosi verso la sua zona del Cut.
"JJ, aspetta." provò a dirgli la mora, ma inutilmente, dato che si era già allontanato.
"Ally lascia stare, tra due ore torna indietro dicendo che gli dispiace ecc ecc." la tranquillizzò Kiara, dandole due colpi sulla spalla.
Le ore successive le passarono al the Wreck in un tempo che sembrò infinito dati i silenzi imbarazzanti che si susseguivano, e dato che nessuno aveva niente da dire riguardo quella situazione.
Allison decise di tornare a casa a piedi, per schiarirsi un po' le idee.
Fece una doccia, e prima di tornare in camera venne bloccata da quell'arpia, così la definiva, della sua madrina, che le cinse un avambraccio con delle unghie decisamente sproporzionate rispetto alla lunghezza delle sue dita.
"Ti ho vista oggi. Quindi è con loro che passi tutti i giorni in cui stai fuori? Quante volte devo ripeterti che se esci con la spazzatura ti sporchi anche tu?" le chiese Julie, disgustata.
"Mi dite qual è il cazzo di problema che avete tutti quanti? Puoi lasciarmi vivere la mia vita in santa pace o non hai niente di meglio da fare che venire qui a giudicare le mie scelte?" le rispose la ragazza assumendo un tono di voce più alto rispetto al suo solito.
In risposta, ricevette dalla matrigna uno schiaffo sulla guancia, che le iniziò a bruciare.
"Non ti permettere di parlarmi in questo modo, se nessuno in questa casa ti ha insegnato l'educazione non sono affari miei." disse sprezzante la donna.
Allison si chiuse in camera sbattendo la porta, ed accasciandocisi accanto.
Ciò che le faceva male era che nessuno della sua famiglia la ascoltasse o le desse un minimo di spazio.
Aveva sempre desiderato una sorella, magari come quella di Sarah, che la copriva in tutte le situazioni e spettegolava con loro facendogli compagnia quando dormivano insieme.
Non che suo padre non le volesse bene, anzi.
Non le aveva mai fatto mancare niente, ma da quando si era risposato, i suoi occhi erano quasi esclusivamente per la moglie ed i suoi orridi capelli biondi tinti.
Dopo essersi calmata ed aver indossato una tuta per rilassarsi dopo una serie di giorni decisamente troppo pieni, scese in cucina con i capelli ancora bagnati, per prepararsi un frullato.
Mentre lavava la frutta, sentì una serie di forti colpi sulla porta d'ingresso.
"Allison, aprimi!" le urlò Rafe.
Sinceramente, dovette ammettere a se stessa, era l'ultima persona che avrebbe voluto vedere, anche per la paura che avesse scoperto qualcosa di correlato a ciò che era successo a casa di Barry.
"Arrivo, arrivo." disse, ciabattando annoiata fino alla porta.
Lui entrò nell'abitazione come una furia, sbattendo la ragazza contro il muro, ansimante.
"Che cazzo hai in testa? Andare a derubare Barry? Con i pogues?" le urlò in faccia, costringendola a chiudere gli occhi per il tono di voce troppo alto.
Lei balbettò qualcosa di incomprensibile, non sapendo cosa dire.
"Non rispondi? Non hai neanche il coraggio di rispondermi?" continuò, stringendole la spalla e tenendola contro il muro.
"Rafe mi stai spaventando." disse lei con voce tremolante.
"Tu non sai di cosa sia capace, mi ha detto che se non riavrà i soldi indietro se la prenderà con te." le rispose allontanandosi.
"E ti sembra un buon motivo per venire ad aggredirmi in questo modo?"
Si era spaventata così tanto da non riuscire a smettere di tremare.
Aveva sempre avuto paura che durante i loro litigi lui le mettesse le mani addosso, ma non l'aveva mai fatto.
Adesso, sentiva ancora la pressione della sua mano contro il braccio.
"Lo faccio solo perché tengo a te."
"Non si dimostra in questo modo il bene per qualcuno."
A seguito di questa risposta, le si piazzò davanti di nuovo, e la prese per il collo.
"E tu? Come me lo dimostri questo bene di cui parli tanto mh? Stando sempre vicina a quel Maybank del cazzo? Me l'ha detto Barry, di come sembravate affiatati."
Sentendosi mancare l'aria, la ragazza gli diede un calcio su uno stinco, che costrinse l'altro a lasciare la presa.
"Esci da casa mia, non ti voglio più vedere." gli disse boccheggiando, tentando di riprendere fiato.
Rafe si accorse troppo tardi di ciò che aveva fatto, e tentò di riandarle vicino, ma inutilmente, dato che ad ogni suo passo lei ne faceva uno indietro.
"Lo sai che è stato solo uno scatto di rabbia, non l'ho fatto intenzionalmente, mi hai provocato." disse lui dolcemente provando a giustificarsi.
"Non ne posso più Rafe. Di te che ti arrampichi sugli specchi per farmi risultare sempre colpevole di cose per cui dovresti imparare a prenderti la responsabilità. Me la vedo io con Barry, ti chiedo di non pensare più a me o noi o altro. Abbiamo chiuso."
Si tenne una mano sulla gola, su cui stavano iniziando a spuntare i segni delle dita del ragazzo, che non sapeva cosa dire, finché sentirono un rumore, e videro un'altra persona all'interno della stanza.
JJ si era presentato in cucina con solo un pantaloncino addosso ed una bottiglia di vino scadente nelle mani.
Il suo viso era ricoperto di tagli e lividi, ed aveva tre ematomi sull'addome scoperto.
"Oh scusate, ho interrotto qualcosa?" farfugliò biascicando, rivelando lo stato di ebrezza in cui era.
"Che cazzo è successo?" gli chiese Allison, precipitandosi da lui, prendendogli la bottiglia dalle mani ed aiutandolo a sedersi sul divano.
In quel momento, Rafe capì che niente sarebbe più tornato come prima.
La premura che la ragazza aveva per il biondo, ed il modo in cui lo guardava, indicava che per lui provava qualcosa di più di ciò che diceva.
Si trattenne dall'andare a prenderlo a pugni solo perché provò un secondo di compassione per lo stato in cui era ridotto.
Ormai non era più lui il suo primo posto, l'aveva preso qualcun altro.
Ma come poteva biasimarla? L'aveva spaventata a morte chissà quante volte, ma alla fine lei tornava sempre.
Ma stavolta, era preoccupato che non tornasse più.
Uscì dall'abitazione senza dire niente, per andare a parlare con qualcuno che gli avrebbe sicuramente dato una mano.
Nel frattempo, Allison aveva focalizzato tutte le sue attenzioni al ragazzo biondo sul divano, e si stava prendendo cura di lui come nessuno aveva mai fatto.
"Hai una casa prooprio bella, quasi bella quanto te." disse lui, scandendo lentamente le ultime quattro parole, ed alzandosi dal divano per girovagare.
"JJ! Mi spieghi che cosa è successo per favore già sono un po' fuori di mio non ti ci mettere anche tu." lo supplicò la ragazza, che stava per scoppiare a piangere a causa della situazione stressante.
"Io credo che tu mi piaccia molto." le rispose semplicemente, senza neanche girarsi a guardarla.
"Ma che stai dicendo."
"Si, mi piaci proprio tanto- disse sembrando parlare con sè stesso- non ho mai sentito per nessuna quello che sento per te. È da quando abbiamo parlato quella sera al solstizio che penso a te costantemente."
Allison si bloccò sul posto, riflettendo sulle parole del ragazzo.
"E mi fa così incazzare, il fatto che tu abbia un potere così grande su di me. Di farmi cambiare completamente umore quando ti vedo o quando parliamo. Lo sai perché mi sono piaciute tanto quelle poesie che mi hai fatto leggere? Perché mi fai provare le stesse cose." ragionò a voce alta, e lei fu sicura che se fosse stato sobrio non le avrebbe mai detto nulla del genere.
Quando finì di parlare sembrò avere il fiatone, come se avesse fatto una corsa per scappare dai propri sentimenti.
"JJ io-
"No, non dire niente. Lo so che stai con Rafe e che lo ami. E poi io sono troppo incasinato per te."
Dopo aver detto l'ultima frase si accasciò su uno scalino che portava al piano di sopra, mettendo i gomiti sulle ginocchia e portandosi le mani sul viso per nascondere le lacrime.
"Hey, stai tranquillo. Va tutto bene, guardami un attimo e dimmi che cos'è successo."
"Io non ce la faccio più Allison. Non lo reggo più, stavo per ucciderlo." sussurrò tra i singhiozzi.
Immediatamente, capì che si trattava di suo padre.
Era risaputo in giro, che pezzo di merda fosse, e di come trattasse il ragazzo, ma lei non avrebbe mai pensato che un genitore potesse ridurre in condizioni simili il proprio figlio.
Si accorse che stava crollando, e non ci pensò due volte prima di avvolgerlo in un abbraccio, che esprimeva molto più di quanto avrebbero potuto fare le parole.
Lei stava attenta a non stringerlo troppo per non fargli male, e lui si aggrappava a lei come se fosse l'unico modo per salvarsi.
Si strinsero e lui si lasciò andare, tirando fuori tutte le lacrime che teneva dentro da troppo tempo.
"Ci sono io con te adesso hai capito? Sono sempre qui, e ho lasciato Rafe." disse sommessamente.
A sentire l'ultima frase il ragazzo alzò lo sguardo prima verso gli occhi della ragazza, per poi spostarlo sulle sue labbra.
"JJ, anche io sento qualcosa per te. Te lo dico adesso solo perché probabilmente domani mattina te ne dimenticherai e tornerà tutto come prima, ma quando ti sono vicina non riesco quasi a respirare da quanto ti desidero. Ho sempre creduto di essere diversa rispetto a tutti gli altri, e non ho mai pensato di poter trovare qualcuno come te. Mi sembra che entrambi proviamo raramente qualcosa, ma quando lo facciamo è talmente forte che-
Non fece in tempo a finire la frase, che lui si spinse in avanti, e fece unire le loro labbra, annullando la distanza che c'era tra i loro volti.
Allison si sentì più leggera che mai.
Finalmente stava realizzando ciò che aveva sperato per un tempo decisamente troppo lungo per i suoi gusti.
Si alzarono in piedi e si piantarono contro un muro, continuando a baciarsi, e facendo scivolare le mani l'uno sul corpo dell'altra, fermandosi solo per prendere fiato.
"Allison?"
La voce di Richard Smith risuonò nel salone, ed appena la sentirono, i due adolescenti si staccarono immediatamente per guardare la sua figura.
"Papà ciao." disse lei visibilmente imbarazzata, mentre si passava una mano sulle labbra per rendersi un minimo presentabile.
"Mi sono perso qualcosa? Dov'è Rafe e chi è questo ragazzo." disse arrabbiato, facendo insospettire la ragazza.
Non si era mai preoccupato di niente che riguardasse la sua vita al di fuori delle sue condizioni di salute e della scuola, che gliene fregava di quale ragazzo baciasse?
"JJ Maybank, piacere." disse il biondo, tendendo la mano per salutare l'uomo.
Ma lui non gli porse la sua.
JJ intese che la situazione stava per diventare spiacevole, e con uno sguardo fece capire alla ragazza che sarebbe stato meglio per lui andarsene.
Lei annuì, ma prima che se ne andasse gli toccò una spalla per fargli capire di stare attento nella strada del ritorno, dato che pensava fosse ancora ubriaco.
"Papà perché hai reagito così? Ho lasciato Rafe, mi ha fatto del male, e JJ non è una persona a caso. Gli voglio bene davvero."
"Maybank? Il figlio di Luke? Hai presente di che gente stiamo parlando Allison? È stato in carcere, non penso che il ragazzo sia tanto diverso da lui." le rispose il padre, con fare autoritario.
"Non l'hai detto tu che devo pensare per prima cosa alla mia felicità? Lui mi rende felice."
"Secondo me non sei lucida in questo momento. Ti sei preoccupata per la sua situazione a causa della tua sindrome da crocerossina che hai da sempre, vai a riposare e domani parla con Rafe, sono sicuro che chiarirete."
La ragazza rimase esterrefatta.
Suo padre non sapeva praticamente niente su di lei e si permetteva di giudicarla o di dirle chi doveva amare?
"Seriamente? Mi ha messo le mani addosso, le mani addosso papà!" gli gridò ormai allo stremo, stanca di discutere.
"Non ne voglio più parlare. Fai come ti ho detto, e non vederti più con quel ragazzo, è una cattiva influenza." concluse, salendo in camera sua per togliersi il completo che indossava al lavoro.
Allison non capiva.
Non capiva perché qualunque cosa la rendesse felice le scivolasse dalle mani.
Prese le cuffiette e mise Stand by me a tutto volume, addormentandosi pensando al momento di trascurabile felicità di quel pomeriggio, che si aggiungeva al lungo elenco di quelli passati con il ragazzo biondo.
𝗌𝗉𝖺𝗓𝗂𝗈 𝖺𝗎𝗍𝗋𝗂𝖼𝖾
𝖽𝗎𝖾 𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗂 𝗂𝗇 𝗎𝗇 𝗀𝗂𝗈𝗋𝗇𝗈 𝗉𝖾𝗋𝖼𝗁𝖾́ 𝗁𝗈 𝗌𝖼𝗋𝗂𝗍𝗍𝗈 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝗈 𝗂𝗇 𝗆𝖾𝗓𝗓'𝗈𝗋𝖺 𝖾 𝗇𝗈𝗇 𝗋𝗂𝗎𝗌𝖼𝗂𝗏𝗈 𝖺𝖽 𝖺𝗌𝗉𝖾𝗍𝗍𝖺𝗋𝖾 𝗉𝖾𝗋 𝗉𝗎𝖻𝖻𝗅𝗂𝖼𝖺𝗋𝗅𝗈 𝗒𝖾𝗌
𝖼𝗈𝗆𝗎𝗇𝗊𝗎𝖾 𝗁𝗈 𝗏𝗂𝗌𝗍𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗅𝖾𝗍𝗍𝗎𝗋𝖾 𝗌𝗍𝖺𝗇𝗇𝗈 𝖼𝗋𝖾𝗌𝖼𝖾𝗇𝖽𝗈 𝖾 𝗆𝗂 𝖿𝖺𝗋𝖾𝖻𝖻𝖾 𝗌𝗎𝗉𝖾𝗋 𝗉𝗂𝖺𝖼𝖾𝗋𝖾 𝗌𝖾 𝗅𝖺𝗌𝖼𝗂𝖺𝗌𝗍𝖾 𝗊𝗎𝖺𝗅𝖼𝗁𝖾 𝗌𝗍𝖾𝗅𝗅𝗂𝗇𝖺 𝖼𝗈𝗌𝗂̀ 𝗆𝗂 𝗌𝖺𝗅𝖾 𝗂𝗇 𝖼𝗅𝖺𝗌𝗌𝗂𝖿𝗂𝖼𝖺 𝖾 𝗅𝖺 𝗅𝖾𝗀𝗀𝗈𝗇𝗈 𝗉𝗂𝗎̀ 𝗉𝖾𝗋𝗌𝗈𝗇𝖾!! 𝗉𝖾𝗇𝗌𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗌𝗂𝖺 𝗎𝗇𝖺 𝖼𝗈𝗌𝖺 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖾 𝖼𝗈𝗌𝖾 𝗉𝗂𝗎̀ 𝖻𝖾𝗅𝗅𝖾 𝗂𝗅 𝗋𝗂𝖼𝖾𝗏𝖾𝗋𝖾 𝗎𝗇 𝖿𝖾𝖾𝖽𝖻𝖺𝖼𝗄 𝗌𝗎 𝗊𝗎𝖾𝗅𝗅𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗌𝗂 𝗌𝖼𝗋𝗂𝗏𝖾 𝗊𝗎𝗂𝗇𝖽𝗂 𝗌𝖾 𝗌𝗍𝖺𝗍𝖾 𝗌𝖼𝗋𝗂𝗏𝖾𝗇𝖽𝗈 𝗊𝗎𝖺𝗅𝖼𝗈𝗌𝖺 𝗌𝗎 𝗈𝖻𝗑 𝖽𝗂𝗍𝖾𝗆𝖾𝗅𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗉𝖺𝗌𝗌𝗈☺︎︎
𝗉𝗌 𝗂𝗅 𝗆𝗈𝖽𝗈 𝗂𝗇 𝖼𝗎𝗂 𝖺𝗆𝗈 𝗌𝗍𝖺𝗇𝖽 𝖻𝗒 𝗆𝖾 𝗊𝗎𝖺𝗌𝗂 𝗆𝖺𝗅𝗌𝖺𝗇𝗈
-𝖺𝗅𝗂☼
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