𝘫𝘦 𝘵𝘦 𝘭𝘢𝘪𝘴𝘴𝘦𝘳𝘢𝘪 𝘥𝘦𝘴 𝘮𝘰𝘵𝘴
☼◦⚘☽✧⦙ Je te laisserai des mots
En-dessous de ta porte
En-dessous de les murs qui chantent
Tout près de la place où tes pieds passent
Cachés dans les trous de ton divan
Et quand tu es seule pendant un instant ☼◦⚘☽✧⦙
Il giorno successivo, Allison lo passò a letto, con le tapparelle abbassate e la porta della stanza chiusa a chiave, usando la scusa di essersi presa una febbre, probabilmente a causa di un'insolazione.
Che poi, in realtà, si era ammalata davvero.
Sentiva caldo ma sudava freddo, e le faceva malissimo la testa, a causa di tutte le lacrime che aveva versato.
Sapeva che quella mattina sarebbe dovuta andare a recuperare l'oro con i suoi amici, ne avevano parlato il giorno prima al the Wreck, ma era convinta di non essere una parte fondamentale del gruppo, quindi se la sarebbero cavata benissimo senza di lei.
Aveva scritto sul gruppo che aveva con Sarah e Kiara che non li avrebbe raggiunti, poi aveva spento il telefono, e sapeva che nessuno sarebbe venuto a cercarla, perché il padre era rimasto in casa, e nessuno dei pogues voleva affrontarlo.
Passò tutta la giornata a guardare una serie di cui non aveva nemmeno guardato il titolo, ed a cui non aveva prestato nessuna attenzione, avendo la testa da un'altra parte, ed accese il cellulare solo dopo che il sole fu tramontato.
Vide una serie di chiamate perse da parte delle amiche, ed un numero infinito di messaggi a cui non diede neanche uno sguardo.
L'unica cosa a cui pensava era un modo per distrarsi dalla situazione assurda in cui si trovava.
Scrisse ad una sua compagna di classe, con cui era abbastanza in confidenza, per chiederle se quella sera ci sarebbe stata una delle solite feste in casa di qualcuno come di routine da quando era iniziata l'estate.
Si fece accompagnare da Topper, non facendo parola sulla situazione con Rafe, ma chiedendogli solo di non farli incontrare.
Arrivata nella villa, si precipitò in cucina, al bancone dove un ragazzo preparava i cocktail, e gli chiese ciò che aveva di più forte.
Dopo essersi scolata tre shottini ed un vodka lemon, iniziò a trovare difficoltoso capire ciò che le succedeva intorno.
Si buttò in mezzo al salone ed iniziò a ballare insieme ai suoi vecchi amici, che più che suoi erano del suo ex.
"Allison? Era da un bel po' che non ti vedevo in giro." le disse un ragazzo da dietro le spalle.
Si girò, per vedere chi le avesse parlato.
Noah Davis, lo sportivo alto e moro per eccellenza.
Le andava dietro da quando erano alle medie, ma secondo i gusti della ragazza era così ignorante che se ci avesse parlato per più cinque minuti si sarebbe strappata i capelli.
"Ciao Noah! Come stai?" gli rispose euforica, pensando che lui avrebbe sicuramente avuto il modo perfetto per aiutarla a distrarsi.
"Il solito, sai dov'è Rafe?"
"Ma cosa te ne frega di lui? È una testa di cazzo e basta, vieni a ballare con me." gli disse, prendendolo per un fianco per avvicinarlo a sè.
Lui non se lo fece ripetere due volte, e seppur gli sembrasse strano ciò che la ragazza gli aveva detto riguardo il fidanzato, non ci fece particolarmente caso, ed approfittò della situazione per divertirsi con il sogno che aveva dall'inizio della sua adolescenza.
"Sai se qualcuno ha roba?" sussurrò lei al suo orecchio, e lui la sentì con difficoltà data la musica molto alta.
Il moro annuì, e la trascinò nel retro della casa, dove c'era un gruppo di ragazzi appartati intorno ad un tavolino.
"Guardate chi c'è." disse Noah alzando il braccio della ragazza di fianco a lui, che fece un sorriso a trentadue denti.
"La principessa che ci degna della sua presenza? Impossibile." disse una bionda, che dall'inizio del liceo disprezzava Allison per la sua tendenza ad emergere in mezzo ad un gruppo di persone, che portava lei ad essere eclissata.
"Sono venuta per una cosa e basta Heather, non c'è bisogno di adularmi sempre conosco da sola le mie qualità." biascicò l'altra kook, sedendosi affianco a lei per poi prendere una banconota dalla borsa, arrotolarla e sniffare la striscia di polvere bianca che era sul tavolo.
Dopo aver preso un paio di tiri alzò la testa, in estasi, con le narici che le bruciavano.
Le sembrò di vedere le stelle scintillare sopra la sua testa, dopo una giornata in cui vedeva tutto buio.
Si pentì di averlo fatto dopo due secondi, era stufa di scappare dai propri problemi rifugiandosi in abitudini sbagliate.
Era per questo motivo che non le piaceva stare con i kook, si faceva influenzare troppo.
Non era un caso che durante i pochi giorni passati con i pogues non avesse fatto uso di nessuna sostanza; la felicità che provava con loro era genuina.
"Se vedi Rafe dici a lui di pagare, non ho soldi sottomano." disse al ragazzo che gestiva la cosa, il quale annuì.
Si allontanò nuovamente con Noah, che la portò al piano di sopra, dove le uniche persone che c'erano erano addormentate o troppo impegnate a baciarsi e spogliarsi per notare qualsiasi cosa intorno a loro.
"Cos'è che mi dicevi di Rafe?" chiese lui, poggiando una mano sul muro, bloccandole il passaggio per le scale, cosa di cui lei sfortunatamente non si accorse in quanto troppo disorientata.
"Che è sempre stato tutto una grande puttanata. Lui, il suo amore e la nostra storia; tutto una grande puttanata." gli rispose, senza pensare alle conseguenze di ciò che stava dicendo.
Si fidava di lui, ma se fosse stata sobria avrebbe avuto sicuramente un occhio di riguardo in più nel parlare così apertamente del fatto di essere single, data la reputazione non esattamente idilliaca del ragazzo di fronte a sè.
"Quindi vi siete lasciati?"
Il tono diventò più mieloso, e data la differenza di altezza che c'era tra i due, il più grande si dovette abbassare per riuscire a parlarle davanti al viso.
"Si, e stavolta non torneremo più insieme perché l'ho deciso io." disse decisa.
"E ti ricordi di quella volta, due estati fa, quando mi dicesti che se ti fossi lasciata con lui mi avresti dato una possibilità?"
"No, non ricordo proprio."
Invece Allison se lo ricordava benissimo.
Di quando una sera, ad un falò in cui aveva bevuto tanto ma non abbastanza per uscire completamente di testa, aveva litigato pesantemente con Rafe, e aveva trovato un'attraente distrazione nel palestrato che adesso le stava di fronte.
"Penso che questo sia il momento giusto, per darmi questa possibilità." disse, spostando il braccio che aveva poggiato contro il muro dietro il collo della ragazza.
"Non mi va adesso Noah, facciamo un'altra volta."
Ma lui non la ascoltò, e si avvicinò ancora di più a lei, quasi facendo sfiorare le loro labbra.
"Smettila di essere sempre così rigida, lasciati andare ogni tanto." sussurrò lui.
"Sul serio, non è il momento adesso." gli rispose la ragazza, provando a spostarlo, ma inutilmente.
"Non hai sentito? Ti ha detto che non vuole."
La voce ferma di Kiara fece girare entrambi nella sua direzione, ed Allison le fu più grata che mai.
"Carrera! Sempre in mezzo come al solito vedo."
"Sempre Davis." gli rispose sprezzante, prendendo l'amica per un braccio e trascinandola via.
"Stai bene?!" chiese preoccupata ad Allison, la cui sbronza stava diventando uno stato di sonnolenza.
"Mai stata meglio."
"Io ti giuro Ally non ho parole. Tutto il giorno a chiamarti senza ricevere neanche una risposta, prima siamo passati a casa, non c'eri e né tuo padre né Julie sapevano dove fossi. Rafe lo stesso. Vengo qui e ti trovo ubriaca fradicia con Noah Davis? Non ho parole." borbottò la riccia, sbuffando dopo essersi girata ed aver visto che l'altra non aveva prestato alcuna attenzione alle sue parole.
"Non sai che è successo oggi, è stata una giornata assurda." continuò sapendo di parlare con un muro.
"Hai schiarito i capelli?"
"Oh si l'hai notato? Pensavo di aver fatto un- oh ma che te lo dico a fare." disse Kiara, innervosendosi ancora di più.
Si fecero spazio tra i corpi che emanavano profumi costosi, ed arrivarono al twinkie, dove le stavano aspettando JJ e Pope, assonnati.
"Ho recuperato la fuggitiva."
La spinse dolcemente dentro, nonostante fosse ancora irritata dal suo comportamento sconsiderato.
Le bastava badare ai ragazzi, non le serviva una responsabilità in più.
Appena vide il biondo, Allison gli si fiondò accanto, dandogli un bacio sulle labbra, che lo lasciò spiazzato.
"Che mi sono perso?" chiese Pope, guardando la scena con aria confusa.
JJ si portò una mano alla nuca imbarazzato, mentre la kook si stava addormentando sulla sua spalla.
"Io l'avevo già capito, da quel pranzo al the Wreck, non ti eri mai preoccupato così per nessuna." sentenziò Kiara, con un'alzata di spalle e mettendo in moto il van.
"Mi sono messo in un bel guaio Kie." sospirò il biondo, guardando la ragazza di fronte a lui ed avvicinandola a sè, per poi mettersi il cappello sugli occhi e stringerla come per volerle stare accanto per tutti i giorni e tutte le notti che si sarebbero susseguite.
𝗌𝗉𝖺𝗓𝗂𝗈 𝖺𝗎𝗍𝗋𝗂𝖼𝖾
𝗌𝗍𝖺𝗏𝗈 𝗌𝖼𝗋𝗂𝗏𝖾𝗇𝖽𝗈 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝗈 𝖾𝖽 𝗂𝗅 𝗉𝗋𝗈𝗌𝗌𝗂𝗆𝗈 𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗂𝗇𝗌𝗂𝖾𝗆𝖾, 𝗆𝖺 𝗆𝗂 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝖺𝖼𝖼𝗈𝗋𝗍𝖺 𝖼𝗁𝖾 𝗌𝖺𝗋𝖾𝖻𝖻𝖾 𝗏𝖾𝗇𝗎𝗍𝗈 𝗍𝗋𝗈𝗉𝗉𝗈 𝗅𝗎𝗇𝗀𝗈, 𝗊𝗎𝗂𝗇𝖽𝗂 𝗅𝗂 𝗁𝗈 𝖽𝗂𝗏𝗂𝗌𝗂
𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝗈 𝖼𝗈𝗇𝗌𝗂𝖽𝖾𝗋𝖺𝗍𝖾𝗅𝗈 𝗎𝗇 𝗉𝗈' 𝖽𝗂 𝗉𝖺𝗌𝗌𝖺𝗀𝗀𝗂𝗈 𝖾𝖼𝖼𝗈
𝖽𝗈𝗆𝖺𝗇𝗂 𝗆𝖾𝗍𝗍𝗈 𝗂𝗅 𝗉𝗋𝗈𝗌𝗌𝗂𝗆𝗈<𝟥
𝗏𝗈𝗍𝖺𝗍𝖾 𝖾 𝖽𝗂𝗍𝖾𝗆𝗂 𝖼𝗁𝖾 𝗇𝖾 𝗉𝖾𝗇𝗌𝖺𝗍𝖾 𝗀𝗋𝖺𝗓𝗂𝖾 𝖼𝗂𝖺𝗈 𝗎𝗇 𝖻𝖺𝖼𝗂𝗈 𝗌𝖾 𝗅𝖾𝗀𝗀𝖾𝗍𝖾 𝖺𝗇𝖼𝗁𝖾 𝗀𝗅𝗂 𝗌𝗉𝖺𝗓𝗂
-𝖺𝗅𝗂☼
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