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dieci anni dopo; JJ.




Sono passati dieci anni dall'ultima volta che i miei occhi hanno incontrato i tuoi.
Un decennio interno è scivolato via. Dieci lunghi anni di albe e tramonti, di giorni che si rincorrono e si sovrappongono, eppure il pensiero di te è rimasto cristallizzato, immune all'usura del tempo. Non so perché stia scrivendo queste parole, forse per sentire che, almeno per un istante, il tempo si arresta anche per me, che ti posso ritrovare nelle parole, nei pensieri.

Tra due anni compirò trent'anni. Fa paura, Ally. Trent'anni sembravano così lontani quando eravamo ragazzi, quando il mondo era un'immensa promessa e il futuro un orizzonte senza confini. Eppure eccomi qui, più vicino ai trent'anni che ai venti, e tu sei rimasta a diciassette. Ferma, perfetta, incrollabile. Una fotografia in bianco e nero in un mondo che non smette mai di mutare.

Non posso fare a meno di chiedermi come saresti stata tu a questa età. Forse avresti avuto qualche ruga di espressione, quei segni leggeri che il tempo lascia sul viso di chi ha sorriso tanto. Oppure, chissà, forse saresti rimasta identica, ancora con quegli occhi luminosi, vivi.

Ogni anno, noi sei ci ritroviamo. Sempre alla stessa tavola, quella della cucina di Kiara. Non ci serve un invito. È come un rituale, una celebrazione senza preghiere e senza altari. Un modo per evocarti senza infrangere il patto silenzioso che ci lega. Una tacita promessa che il tuo ricordo non svanirà mai, che resterà ancorato a noi. Nessuno dice mai il tuo nome, ma il tuo spirito è lì, nelle luci soffuse, nei bicchieri di vino che restano a metà, nei sorrisi un po' tirati quando il tuo pensiero diventa troppo pesante da contenere.

Sarah e John B hanno una bambina, Valerie. Un angelo dai capelli d'oro e gli occhi scuri, un misto perfetto dei suoi genitori. Ride sempre, come se il mondo fosse un gioco meraviglioso e nulla potesse mai ferirla. Mi chiama "zio JJ" e mi segue ovunque, sostiene che sia il suo preferito. Chissà se mentono i bambini, o se la purezza che portano dentro impedisce loro di farlo. Ogni volta che la vedo correre in giro con le sue piccole braccia tese, mi chiedo cosa sarebbe stato se anche tu avessi avuto una figlia. Avrebbe avuto il tuo sorriso? Avrebbe ereditato la tua risata che riempiva le stanze, che rendeva leggero anche il giorno più gravoso?

Sarah e John B sono rimasti a vivere qui, come me. "Qui" è una parola che racchiude così tanto e così poco. "Qui", che un tempo era il nostro regno, il nostro rifugio e la nostra prigione, ora è soltanto un luogo. Un luogo che custodisce i fantasmi di ciò che siamo stati, che sa di ricordi e di perdite.

Poi c'è Olivia. Ti starai chiedendo chi sia, o forse no. Forse ti starai solo chiedendo se mi sono finalmente dimenticato di te. Non ci sono risposte semplici, Ally. Olivia è nella mia vita da due anni. Non è stata la prima dopo di te; dopo che te ne sei andata, ho collezionato storie fugaci, relazioni superficiali che si dissolvevano al sorgere del sole. Anni in cui mi sono illuso di poterti dimenticare, ma tu eri sempre lì, nei sorrisi di qualcun'altra, nei capelli mossi dal vento, negli sguardi di sfida. E mi rende leggero poter dire che Olivia sia stata la prima ad avermi fatto sentire come se potessi guardare avanti senza voltarmi indietro ogni cinque passi. L'ho conosciuta mentre surfava. Era come vedere il mare prendere forma, un corpo fluido che si muoveva con la grazia di chi appartiene alle onde. Ha catturato la mia attenzione immediatamente, ma non è stato un colpo di fulmine. È stato un lento incendio, un calore che ha iniziato a crescere piano, fino a diventare qualcosa di inarrestabile.

Ti chiedi se sono innamorato di lei? Sì, Ally, lo sono. Ma è un amore diverso. Non è la tempesta che eri tu. Non è il vento che mi scompiglia i capelli e mi fa perdere l'equilibrio. Con lei è come costruire una casa, mattone dopo mattone. È stabilità, è calma, è il futuro. E sì, forse la sposerò. Ho persino immaginato un piccolo JJ che corre per casa, con i capelli spettinati e un sorriso vispo. Ti immagini? Un piccolo Maybank che guarda il mondo con l'aria di chi sa già di poterlo conquistare.

Kie invece continua a girare il mondo, inseguendo qualcosa in ogni angolo della terra. Ogni volta che torna a casa, ha una nuova storia da raccontare, un nuovo amore da pronunciare con occhi sognanti. Questa sera ha parlato di una ragazza conosciuta in Europa, giurando di essersi innamorata perdutamente. Lo dice sempre, ma non dura mai. Sai com'è fatta. Eppure, c'è qualcosa di tragico nella sua ricerca incessante, quasi come se fuggisse da qualcosa che non riesce a guardare in faccia.

Pope, ti renderà felice sentirlo, è diventato professore. Avresti mai pensato a qualcosa di differente? Lui, con quella sua testa ad ingranaggi, sempre piena di idee, ora è dall'altra parte della cattedra. Di recente ci ha confessato di aver avuto una tresca con un'altra docente, molto più piccola. Non riuscivo a smettere di ridere. Pope, il più morale di tutti noi, coinvolto in uno scandalo. Eppure, quando racconta la storia, c'è un guizzo nei suoi occhi, un misto di vergogna ed orgoglio.

E poi c'è Rafe. Chi avrebbe mai immaginato che lui e io saremmo diventati amici, o meglio, per essere precisi, migliori amici? Abbiamo condiviso ombre e abissi, ma siamo risaliti insieme. Ora lavoriamo fianco a fianco nella sua azienda. Rafe ha sofferto, Ally, più di quanto chiunque possa immaginare. La morte di Ward lo ha distrutto, ma allo stesso tempo lo ha salvato. È stato come un fulmine che ha squarciato il buio, obbligandolo a guardarsi allo specchio. Ora si sposa con Emma, te la ricordi? Quella ragazza con gli occhi verdi incontrata la brutta notte allo strapiombo, che una volta hai definito "troppo perfetta per essere vera". E forse avevi ragione.

Rafe ogni tanto ti pensa ancora, sai? Me lo ha detto, una volta, dopo una serata in cui avevamo bevuto un po' troppo. Mi ha detto che avrebbe voluto essere diverso. Non so bene cosa intendesse, ma mi sono fatto un'idea.

Tuo padre, invece, è in carcere. Ci sono andato una volta, a trovarlo. Non sapevo cosa sperassi di ottenere. Abbiamo parlato di te, e nei suoi occhi ho visto una sofferenza che non riuscivo a comprendere del tutto. L'ho odiato per ciò che ti ha fatto, ma in quel momento ho capito che lo odia anche lui.

Vado ancora alla nostra spiaggia, quella nascosta sotto casa tua. È un luogo che nessuno conosce, un segreto che appartiene solo a noi due. Ci vado quando il mondo diventa troppo pesante. Lì fumo, anche se Olivia mi minaccia ogni volta di lasciarmi se non smetto. Lei non sa nulla. Del mio passato, di mio padre, di tutto il resto. Non so se gliene parlerò mai.

Qualche giorno fa, forse pensando alla cena di stasera, mi sei tornata in mente. Mi sono domandato allora come potrebbe essere la realtà se tu fossi qui adesso. Se ci saremmo lasciati anni fa dopo qualche battibecco di troppo per i tuoi (e miei) capricci, o se avremmo avuto un finale come quello dei Routledge. Credo di essermi dato una risposta. Quella notte ho sognato di sposarti, Ally. Era un sogno così vivido che al risveglio ho dovuto ricordare a me stesso che non era reale. Indossavi un vestito bianco, semplice, e camminavi verso di me con i piedi scalzi. I tuoi capelli erano sciolti e il vento li faceva danzare intorno al tuo viso. Sorridevi, e quel sorriso mi ha trafitto il cuore.

La mattina successiva sono passato a visitarti. Ti ho raccontato un paio di cose, soffermandomi cinque minuti sopra una serie di problemi a lavoro. Poi mi sono fermato a riflettere. A te non importerebbe. Perché tu non crescerai mai, Ally. Resterai per sempre quella ragazza di diciassette anni, ribelle e luminosa, con il futuro così lontano ed il presente nello sguardo. Io invece sono cambiato. Non sono più il ragazzo che eri abituata a vedere. Ora penso a costruire una famiglia, a comprare una casa, a mettere radici.

Ma non ho mai venduto la mia moto. Non ci salgo più, ma non riesco a lasciarla andare. È come un legame con ciò che ero, con ciò che eravamo.

Mi fa rabbia che il mondo non ti abbia vista crescere. Mi fa rabbia che tu non abbia avuto il tempo di sbagliare, di imparare, di diventare la donna che avresti potuto essere. Ma sto iniziando a capire che tu non crescerai mai, e che io devo imparare a lasciarti andare.

Ally, sei stata una delle parti più belle e dolorose della mia vita. Ma devo lasciarti vivere solo nei ricordi, nelle foto che tengo in una scatola sotto il letto, e non nei sogni che mi tengono sveglio. Devo lasciarti andare, non perché voglio dimenticarti, ma perché voglio poter essere libero di vivere senza fantasmi.

Addio, Ally. Ti amerei per sempre, se tu fossi ancora qui.


ciao amici!
dopo il finale della 4x10 (...) per cercare di superare il lutto sono tornata a rileggere un po' di vecchie storie ed ho trovato questa bozza di agosto 2022, scritta da una quindicenne tristolina senza grandi doti. Non credo di averne molte di più adesso, ma mi sono permessa di correggere qualche frase scritta in maniera troppo approssimativa.
Riuscirò mai a dire addio?
Se siete ancora qui, grazie per il supporto dopo anni, vi voglio bene<3
-ali

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