UN INCONTRO INASPETTATO
Yuuto, un ragazzo ventenne, venne svegliato dal raggio di sole che passava dalla finestra finendo sui suoi occhi rossi, si alzo e guardò ľorologio, erano le sei e cinque, la domestica sarebbe passata alle sei e mezza, perciò decise di fare una doccia veloce e mettersi i vestiti del giorno: una camicia bianca abbinata a dei pantaloni neri con sopra una giacchetta marrone scuro, sotto si mise delle scarpe eleganti nere e per ultimo i suoi inseparabili occhiali da aviatore, furono donati a lui dalla oramai defunta sorella minore, Celia che morì cinque anni prima. Si legò i rasta in una coda ma lasciò alcuni ciuffi sciolti che gli rigavano il viso. Intanto che aspettava la domestica ripensava ľaccaduto della famiglia Fudou, da quanto detto da Kageyama, il sovrano attuale, erano morti tutti in un misterioso incendio, dopo quindici anni ancora nessuno sa cosa o chi l'abbia causato. Ad un tratto la domestica bussa avvertendo il giovane che la colazione era pronta, Yuuto si dirige di sotto dove trova suo padre intento a parlare al telefono, si siede silenziosamente e inizia a mangiare. Mentre faceva colazione un maggiordomo gli disse il programma del giorno: "alle otto arriverà il signor Kageyama con sua figlia per i preparativi del ballo di domani, poi alle nove deve leggere alcuni documenti importanti, alle dieci dovrà decidere cosa mettere per il ballo insieme alla principessa Ai, alľuna ci sarà il pranzo costituito da , poi alle tre deve andare a fare il giro del villaggio Raimon, alle cinque ritornerà a palazzo e avrà le lezioni di piano questa volta accompagnato col violino dalla principessa Ai, dalle sei alle sette e mezza è libero, per le otto meno venti deve trovarsi a tavola per cenare, alle otto e mezza andrà a prepararsi per dormire e deve stare a letto per le nove e mezza massimo, detto questo, tra mezz'ora arriveranno il re Kageyama e lei signorino, starà con la principessa Ai per il resto della giornata, escludendo il giro al villaggio. Con permesso, mi congedo." Detto questo fece un inchino e andò via, Yuuto invece andò in biblioteca a leggere, si immerse nella lettura così profondamente che non si accorse di qualcuno avvicinarsi di soppiatto a lui e, quando la persona mise la mano sulla spalla del principe perse cinque anni di vita, ma riconoscendo la risata quasi inudibile si rilasso e si girò per vedere gli occhi smeraldo della principessa Ai, sempre elegante con i capelli castani legati in una treccia, e il vestito blu notte con varie sfalze nere facevano risaltare i suoi occhi. La ragazza smise di ridere e Yuuto le chiese ironico: "mi vuoi far morire di paura?" "Forse" rispose vaga la ragazza, i due continuarono a parlare fino a che il maggiordomo, lo stesso che a colazione aveva detto il programma, entrò in biblioteca "signorino Yuuto, sono le nove ed è tempo che si diriga nel suo ufficio" Yuuto non troppo felice di dover leggere dei noiosi documenti, si diresse seguito da Ai.
Si fecero le tre e Yuuto andò senza la principessa verso il villaggio a cavallo, scortato dalle guardie Sakuma, un ragazzo di vent'anni dai capelli abbastanza lunghi azzurri e una benda nera che copre uno degli occhi arancioni, e Genta, ventunenne dai capelli castani che assomigliabano alla crignera di un leone che facevano tisaltare gli occhi blu,migliori amici fin dalla nascita, quando arrivò tutti i passanti fecero un inchino in segno di saluto, fecero svolta in un quartiere poco piacevole dove vennero bloccati da una banda di ladri, erano circa una decina e anche se le guardie erano esperte combattenti, non c'è lavvrebbero fatta contro questo numero di ladri armati senza rischiare che il principe si fosse ferito, fecero retromarca ma vennero bloccati da altri cinque ragazzi, erano circondati, ma una voce fece rabbrividire i ladri "che ci fate nel MIO territorio?" Chiese essa, i cinque ladri che erano davanti al principe scapparono ribelando un ragazzo più o meno della stessa età dei tre, la cosa che saltò di più agli occhi del principe furono i suoi occhi grigi con alcuni accenni al verde, il suo sguardo era tagliente come se ti guardasse dentro ľanima, ma al principe non sfuggirono nemmeno i suoi capelli corti e castani o i suoi muscoli non troppo accentati coperti solo da una cannottiera con sotto dei pantaloni, entrambi grigi e malconci, ghignò spaventando i ladri che scapparono via. Il principe scese dal cavallo seguito dai suoi due amici e si avvicinò al ragazzo, ma esso si girò tornando da dove era venuto. I tre restano impalati risalendo poco dopo sui cavalli e dirigersi verso il castello. Quando arrivarono vennero accolti da un maggiordomo che guidò Yuuto fino alla sala musica dove ľho stava aspettando Ai, già pronta con il suo violino, suonarono finché non arrivò la meritata pausa da quella monotonia. Si cambiarono per poi dirigersi verso la foresta coi loro cavalli, giunti ad una grande quercia fuori dal villaggio, scesero dai cavalli sedendosi sotto ai rami iniziando a parlare "Ai..." disse Yuuto, la ragazza lo guardo curiosa "...conoscebi i membri della famiglia Fudou?" Per un attimo la maschera di Ai sembrò frantumarsi, cosa che non sfuggi al principe, ma poi si ricompose e rispose: "sì, da piccola giocavo spesso con il principe Akio" "sai se qualcuno abbia avuto dei motivi per dar fuoco al castello uccidendoli?" Ai non rispose, 《se gli dico qualcosa, Kageyama potrebbe farli del male... ed io non potrei sopportare di perdere il mio migliore amico...》 pensò. Yuuto stette in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare: "per quanto ne so no, la loro famiglia, come ben tu sai, era molto rispettata da tutti i loro sudditi" "hai ragione, e dimmi, questo Akio com'era?" "Perché ti interessa?" Yuuto non rispose, non sapeva cosa dire "ecco..." la principessa rise per la sua reazione "dai su, non devi rispondere per forza, ma se vuoi saperlo ti dirò quello che so su di lui" il ragazzo la ringraziò con lo sguardo mentre Ai iniziava a raccontare: "era un ribelle, non stava mai alle regole e per questo veniva spesso ripreso dalla madre, ma nonostante questo era gentile, a modo suo, cercava sempre di aiutare gli altri senza però farlo sembrare apposta, se trovava un uccellino caduto dal nido lo riportava con la scusa che gli intralcava la strada..." sorrise mentre Yuuto ľascoltava attentamente "nonostante appariva forte e sicuro, in alcuni casi era anche molto fragile, ricordo il giorno prima delľincendio che si era tuffato in un fiume per rinfrescarsi, i suoi capelli castani erano tutti bagnati ma nonostante questo i suoi occhi grigi splendevano come argento dalla felicità" "come scusa?" Yuuto interruppe il suo discorso, cosa che normalmente non fa, perché la descrizione del principe combaciava col ragazzo visto al villaggio, la ragazza non capì il suo comportamento e comprendendolo, Yuuto le racconto cos'era accadunto al villaggio, Ai rimase senza parole e gli occhi le divennero lucidi, questo fece preoccupare non poco il principe "impossibile..." sussurrò la ragazza. Yuuto, sentendosi in colpa, pensò che forse non avrebbe dovuto parlarne e stare zitto "Yuuto... domani mattina mi devi portare dal ragazzo di qui mi hai parlato" Yuuto non capì ma annuì ugualmente, dopo un po' tornarono al castello, si cambiarono e andarono a mangiare. La cena fu silenziosa. Quando finirono andarono ognuno nelle proprie camere e dormirono.
Il giorno dopo, il principe non aveva compiti perciò porto, come promesso Ai al villaggio. Furono accompagnati da Genta e Sakuma che erano molto felici di passare del tempo con loro, quando arrivarono al quartiere videro il ragazzo del giorno precedente mentre si picchiava con un gruppo di altri cinque ragazzi. Esso, nonostante era in minoranza riuscì a batterli e li guardò scappare "Cosa volete di nuovo da me?" Chiese notando i quattro, i ragazzi guardarono Ai che scese e si avvicinò al castano, Genta e Sakuma erano pronti ad intervenire ma rimasero sorpresi, come tutti d'altronde, vederla abbracciare il ragazzo "cos-" iniziò a dire ma venne interrotto da Ai "mi sei mancato fratellino" il castano rimase immobile per un po' di tempo ma poi strinse a se Ai, quando si staccarono videro le facce dei tre rimasti in disparte shockkati e capirono che volevano delle spiegazioni. Si misero ďaccordo che si sarebbero ritrovati quella stessa sera alla quercia appena fuori il villaggio, dopo i vari saluti, Ai, Yuuto, Genta e Sakuma tornarono a palazzo e fecero finta di niente. Quando calò la notte, i cinque si incontrarono al posto prestabilito e si sedettero ai piedi delľalbero, Ai sembrava quella che sapeva di più perciò iniziò a raccontare: "quel giorno, Reiji Kageyama era più irritabile del solito, non voleva parlare con nessuno e sembrava avere qualcosa in mente, io avevo capito che qualcosa non andava perciò quando tutti andarono a dormire, mi misi a spiare nella camera dei miei genitori e vidi Reiji con un coltello dietro la schiena, mi diressi di corsa nella camera di mio fratello e sentii il grido di mia madre..." fece una piccola pausa e continuò "quando arrivai da mio fratello lo vidi già sveglio e mi chiese perché nostra madre aveva urlato... ovviamente non potevo dirli quello che era successo e lo portai alla finestra dicendogli di scappare, lui mi chiese spiegazioni ma alla fine lo convinsi. Dopo la sua fuga Reiji entrò in camera e mi ordinò di dire dov'era Akio..." Yuuto, Genta e Sakuma rinasero sotto shock dalľaffermazione di Ai "t-tu... s-sei la sorel-" Yuuto venne interrotto da Ai " io non gli dissi nulla e lui si infuriò, mi picchiò fino a che non svenni e uscì con me in braccio dando poi fuoco al castello. Mi minaccio che se avessi detto qualcosa a qualcuno lo avrebbe ucciso insieme ad Akio..." il castano, che sembrava essere il più calmo le prese la mano "come avrete capito, io non sono Ai Kageyama, ma Ai Fudou, la principessa del regno est e lui" disse indicando il castano "è Akio Fudou, principe e legittimo erede della dinastia Fudou" tutti rimasero sorpresi, Akio prese la parola dicendo "dobbiamo trovare un modo per far condannare Reiji, dopo tutto quello che ha fatto non può restare a piede libero!" Yuuto lo fissò "quindi cosa volete fare?" Chiese "...c'è solo un modo per fermarlo..." disse Ai, gli sguardi incuriositi degli altri la fecero continuare "il Cristallo Oscuro" Yuuto, Akio e le due guardie non stavano capendo niente "Cristallo Oscuro? Ma non era una leggenda come il Cristallo Lucente?" Chiese il principe Kidou, lo sguarfo serio di Ai fece capire che non era così "em... scusate la mia ignoranza ma... cosa sono questi cristalli?" Chiese Sakuma "sono cristalli da un potere enorme, è stato sempre ambuto da molti ma cento anni fa, due ragazzi ci riuscirono, si narra che nascosero questi cristalli nelle loro anime e che siano rinati in quest'epoca" spiegò Ai, e dopo di che osservò Yuuto e Akio "aspè... stai dicendo che io e questo principino saremo la loro incarnazione?" Chiese incredulo Akio, la castana annuì, Genta e Sakuma osservavano i tre silenziosi "quindi? Che si fa?" Chiese il leone "tra un mese ci sarà il ballo per ľannuncio della tua incoronazione, vero Yuuto?" Il principe annuisse "il mio piano è semplice ma complesso allo stesso tempo, però, prima una domanda, sapete combattere tutti, vero?" I ragazzi annuissero e Ai li guardò uno per uno "bene, ci servirà, vi assegnerò i vostri compiti e il piano lo spiegherò la prossima settimana, Genta e Sakuma, dovete prendere delle armi, spade, pugnali, archi, tutto quello che trovate, basta che siano leggeri e facili da trasportare, Yuuto, tu dovrai procurare un abito ad Akio che sia possibilmente con una maschera, mentre tu, Akio, devi ricavare quante più informazioni possibili sulľaccaduto di tradici anni fa, tutto chiaro?" Ci fu un sì generale "tu invece cosa farai?" Chiese Yuuto "vedrete". Dopo aver parlato ancora un po', tornarono tutti nelle rispettive abitazioni cercando di prendere sonno, cosa non facile dopo tutte quelle informazioni. Il giorno dopo, la missione iniziò.
Questo è un libro per il concorso di Ymawari
(So che non arriverò nemmeno al decimo posto) e niente, spero che sia di vostro gradimento e scusate per eventuali errori (anche se ľho riletto dievi volte quakcosa mi sarà sfughito di sicuro)
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