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•20•La Mia Sfida•

S. A: capitolo dal punto di vista del nostro Biondo preferito... Pronte a scoprire cosa ne pensa lui?

Rose Weasley è il nome che darei alla stella più splendente fra tutte.

Non perché sono un romanticone o perché penso che le belle parole possano conquistarla, anzi credo proprio che non glielo dirò mai.

Semplicemente, è la mia luce sia nei momenti bui della mia vita sia in quelli belli.
Lei lo è sempre.

Da quando ci siamo conosciuti non mi ha mai abbandonato.

Sono sempre stato un ragazzo che non ha mai avuto bisogno di niente, dopo la morte di mia mamma e poi quella di mia nonna, l'abbandono di mio padre e i giudizi della gente solo per il mio cognome, la vita mi ha aiutato a costruire un'armatura di acciaio intorno a me.

Eppure la mia rossa è l'unica che è riuscita, senza problemi, ad entrarmi nel cuore e piazzarci una bandiera come l'america ha fatto con la luna nel 1969.

Infatti, è la mia dipendenza, una droga.

Sono cresciuto con la convinzione che lei fosse solo la mia migliore amica, pensavo fosse già più di quello che avremmo dovuto essere, tutti ci hanno sempre criticato per questo nostro rapporto, figuriamoci per altro.

Eppure ogni volta che qualcuno faceva qualche battutina sui nostri continui flert, l'idea di vederla in modo diverso non mi dispiaceva.

Ma quel bacio di tre settimane fa mi ha fatto accorgere dell'innevitabile, tutti i sentimenti che ho provato in quel momento, simili a dei fuochi d'artificio nello stomaco, ci sono sempre stati.

Forse avrei dovuto capirlo quando guardavo male i ragazzi che frequentava non solo con l'intenzione di proteggerla, come suo fratello o i suoi numerosi cugini, ma perché ero geloso e invidioso di loro.

Fra le sue braccia ci sarei sempre voluto essere io.

Anche quando avevo quella stronza Hanna, nessuno è paragonabile a Rose.

Insomma per solo pochi minuti con la rossa darei il mondo.

Mi fa sentire vivo, in ogni momento e non è semplice.
Con lei al mio fianco ho superato di tutto e sento che potrei superare l'impossibile.

È sempre stata una delle poche certezze della mia vita, colei a cui mi sono aggrappato con tutte le forze per restare in piedi e vivere in questo mondo che mi ha tolto tutto quello che avevo di speciale, tranne lei.

O meglio, ora mi evita.
E questa cosa mi fa sentire un vero schifo.

Soprattutto perché so che mi ignora per quello che è successo.

Ma sono sicuro che anche lei prova qualcosa, quando la stringevo fra le mie braccia sentivo il suo cuore battere velocemente almeno quanto il mio.

E poi le parole che ci siamo detti, anche quando siamo saliti sul Big Ben...

Mi farà diventare pazzo quella furia rossa.
Ma è normale che, pazzo di lei, credo di esserlo già?

Vorrei solo che parlasse con me, anche se forse i miei sentimenti  nei suoi confronti sono sbagliati.

Ma non me ne frega un cazzo, per me va bene mandare qualsiasi cosa a buttane per lei, perché mi fa sentire giusto, io che credo di essere completamente sbagliato.

Con lei il mondo sembra molto più bello.
Lei rende tutto più bello.

Scuoto la testa per la milionesima volta, consapevole che non mi libererò facilmente da questi pensieri.

Posso giurare di aver sentito la mia dignità e il mio cuore sbriciolarsi qualche ora fa, quando lei mi ha di nuovo ignorato ed è letteralmente scappata fuori in giardino con Lysander.

Vorrei solo parlare, chiarire.
Anche se ho una paura fottuta che lei possa rifiutarmi, perché so che non posso fare finta di nulla, non più.

Sono sempre stato forte, con un cuore d'acciaio aperto a pochi e impossibile da ferire.
Poi è arrivata lei.

Adesso, sono affacciato alla finestra della camera mia e di Albus, mentre fumo e osservo il cielo stellato e la luna.

A mia mamma piaceva tantissimo guardare le stelle, quando ero piccolo mi indicava sempre le costellazioni.

Chissà se ora lei è lassù, fra quelle stelle, che mi osserva e se la ride.
Secondo lei o prima o poi Rose mi avrebbe fatto perdere la testa.

Ed effettivamente non avrebbe potuto avere più ragione.
Quanto vorrei fosse qui, lei sapeva sempre cosa dire e come agire.
Per certi aspetti mi ricorda la Rossa.

Di certo Astoria Greengrass era una donna elegante e sofisticata che mi starebbe dando in pasto alla piovra gigante con tutto il pacco di sigarette e le parolacce che dico.
Mi ha insegnato le buone maniere da gentiluomo, ne vado fiero.

La rossa mi prende in giro per questo mio passato.

Scuoto la testa e avvicino la sigaretta alle labbra, anche se so che nulla potrà aiutarmi a risolvere tutto questo casino.

"Non fumiamo da mesi e quando ne accendi una non mi chiami nemmeno"

Albus mi affianca e sorride radioso.
Ha i capelli scombinati e gli occhi verdi sembrano due smeraldi che risplendono nel buio della stanza.

Probabilmente ritorna dalla camera di Alice, semplice intuizione.

Evito però di dirgli che ha la cerniera dei jeans aperta, se ne accorgerà da solo.

"bell'amico! " esclama, togliendo la sigaretta dalle mie mani e portandola alla bocca.

Ghigno e ne prendo un'altra dal pacco, accendendola con un colpo di bacchetta e ritornando a fissare l'orizzonte pensieroso.

Lui fa finta di tossire e, attirando la mia attenzione, alza teatralnente un sopracciglio.

Come sempre ha capito che c'è qualcosa che non va, mi conosce meglio di chiunque.

Sbuffo e non oppongo resistenza, perché negli anni ho imparato che in un modo e nell'altro riesce comunque a farti sputare il rospo.

Non è la prima volta che affrontiamo l'argomento 'provo strani sentimenti per tua cugina aka la mia migliore amica'.

Ne abbiamo già parlato ieri, il giorno prima, quello prima ancora e... Ogni volta che ne ha occasione lo fa saltare fuori dopo che gli ho rilevato tutto ciò che provo.

Perciò, deciso a chiarire questa situazione, comincio a sfogarmi.

"Quel maledetto obbligo in piscina, qualche maledetta settimana fa ha cambiato tutto..." inizio, ma vengo interrotto, ovviamente, da lui.

"O forse quel bacio ha fatto emergere ciò che ci è sempre stato." il tono di voce è esitante, lo sguardo penetrante.

Come fa a capirmi al volo?
Faccio finta di non aver capito cosa intende, ma so che risulteró solo uno scemo.

È ovvio che ho capito immediatamente.

"Amico tu non sei stupido" dice, dopo qualche secondo, leggendomi nel pensiero.

"No, non lo so" affermo, ghignando verso di lui.

"Già non sei nemmeno modesto" ride, passando si una mano fra i capelli morì e scombinato, simili a quelli del padre.

" Si. Sono egocentrico, bellissimo, intelligente, ma soprattutto molto confuso." continuo.

Se non mi sfogo, esploderó.
Lui mi fissa serio e, rivolgendo di nuovo lo sguardo fuori dalla finestra, ricomincio a parlare di lei.

"Mai mi ero sentito così per una ragazza. Ma lei non è mai stata una ragazza, ma la ragazza.
L'unica ragazza, effettivamente.
La sola che ci è sempre stata e non ha mollato mai, nemmeno quando ero uno stupido ragazzino e ho fatto l'insopportabile e l'insensibile per la morte di mia madre." un sorriso triste e nostalgico si dipinge sul mio volto ricordando quel giorno, ero distrutto, ma non volevo farlo a vedere.

Eppure lei, anche in una giornata buia e triste come quella, è riuscita a farmi stare bene.

Nella mia vita è come l'arcobaleno che compare dopo un temporale.

"Lei lì, quando le ho gridato di andare via, è rimasta.
Sotto la pioggia, ad abbracciarmi mentre piangevo.
Senza giudicare la mia debolezza, anzi ti ricordi che il giorno dopo mi ha gridato, davanti a tutto il dormitorio, di  smetterla di far finta che non me ne fregasse nulla perché era una cosa normalissima soffrire? " chiedo, asciugando velocemente una lacrima che mi era sfuggita mentre parlavo.

Lui annuisce e mi lancia uno sguardo sghembo da sotto le lunghe ciglia scure.

"Come no, poi siete stati tutto il giorno chiusi in camera a vedere serie TV."

Il mio sorriso si allarga, al pensiero di ciò che è successo dopo.

"Lei aveva un appuntamento con quel Josh, ma è rimasta ad asciugarmi le lacrime e consolarmi, anche se a modo suo." dico fiero, forse col tono di un bimbo che si vanta perché ha ricevuto quello che voleva per il suo compleanno.

La consapevolezza che aveva rinunciato ad un altro per me, mi fece sentire subito un po' meglio.

"Anche io avrei fatto lo stesso per lei. Per lei farei l'impossibile." bisbiglio e mi volto verso di lui.

"Quando mio padre mi ha lasciato solo ed è partito per l'america lei era lì, lo era anche quando mia nonna è morta. " sospiro, spegnendo la sigaretta e cominciando ad elencare.

" Quando i ragazzi mi parlavano dietro e mi giudicavano per ciò che mio padre ha fatto anni fa, lei era lì, a prenderli a calci in culo. " Al cerca di trattenere una risata, ma con scarsi risultati e mi dà una placca sulla schiena.

"Ma era anche alla mia prima partita di Quiddich, quando ho vinto contro Grifondoro e nonostante tutto mi è saltata addosso abbracciandomi e dicendo che la prossima volta mi avrebbe stracciato. " rido anche io e sembra di essere su un viale dei ricordi.

"Era lì quando ho esposto il mio progetto di nuove medi-pozioni alla Mcgranitt " ha sempre sostenuto i miei programmi per il futuro, anche quando pensavo di voler fare l'artista in giro per l'Europa.

Per fortuna ho cambiato idea, mi sono reso conto che non so disegnare nemmeno una casa.

Negli ultimi anni ho seguito e coltivato la mia passione per le pozioni e la medicina.

Sono sempre stato un bambino molto curioso e volenteroso di aiutare gli altri.
Vorrei dimostrare che posso fare del bene nonostante il mio cognome, in modo che i miei figli non avranno gli stessi pregiudizi che ho avuto io.

Inoltre, mio padre, senza volerlo, mi ha trasmesso la passione per la medimagia.

Lui vorrebbe che io diventassi auror, il lavoro dei suoi sogni, se solo non fosse stato per suo padre e i precedenti della guerra.

Ma io non avrei il coraggio e la tenacia di farlo, è più un lavoro per Albus.

Comunque, parlandone con i professori e vari esperti in campo, ho affrontato diverse situazioni mediche e con lo studio delle pozioni ho abbozzato nuove possibili soluzioni magiche che potrebbero essere usate per la cura di alcune malattie.

Ovviamente saranno perfezionate da guaritori professionisti, ma secondo la preside con le mie conoscenze potrei entrare a far parte di qualunque università medica.

La Rossa è stata la prima ad aiutarmi a realizzare questo progetto, restandomi accanto durante le noiose ricerche e i pericolosi esperimenti esplosivi.

Il problema è dirlo a mio padre ed infrangere i suoi sogni.

Sospiro e riprendo il mio discorso.
"Rose era lì in ogni momento, bello o brutto, in cui avevo bisogno di qualcuno."

Poggio i gomiti sul ripiano e metto le mani sotto il mento.
Albus sbuffa e si mette nella mia stessa posizione.

"Sei più incasinato di quanto pensassi." mormora.

Il vero problema è che ho ancora molto da dire.
In effetti potrei parlare di lei per ore.

"Non è unica solo per questo, anche tu ci sei sempre stato. Ma lei è speciale in tutti i sensi, non sta ore davanti allo specchio o a scegliere vestiti come le altre ragazze. Non fa mai ciò che le dicono, ed ogni volta che sorride non posso fare a meno di pensare quanto sia bella, capelli ricci, rossi e ribelli compresi.
Poi con lei è così semplice parlare, dire ciò che penso davvero.
So che non mi giudicherebbe mai."

Ho cominciato a gesticolare in maniera pericolosa, infatti Albus mi dice di star calmo e respirare.

Non ho mai provato questo per nessuno, perché proprio lei?!

"Ed ora che sto dicendo tutto questo ad alta voce mi rendo conto che, tutti i sentimenti che provo per lei, non sono dovuti ad un capriccio o legati solo a quel bacio" esclamo tutto d'un fiato, pochi secondi dopo.

"Ci sono sempre stati." continua lui per me, ed io annuisco lentamente.

Non ci credo, sto uscendo fuori di testa per quella furia rossa.

Porto il palmo della mano alla tempia e scuoto la testa.
"Mi sento uno stupido"

Albus ghigna soddisfatto e con lo sguardo di chi la sa lunga saltella contento come un bambino dopo che gli hanno regalato delle caramelle.
"Ti piace. "

Annuisco e mi chiedo perché sia contento di una tragedia del genere.
"Mi piace tantissimo, in senso romantico."

"Allora non capisco che aspetti amico... la mia benedizione? Vi shippo dalla notte dei tempi!" scopre il braccio e mi mostra un piccolo segno, che inizialmente scambio per uno di quei timbri delle sette demoniache dei film.

Invece è un cerchio con delle lettere intrecciate un po' sbavate ed è fatto con il pennarello nero.

Dopo qualche secondo riesco a leggere cosa c'è scritto.

Scorose.
Chi diavolo è? Il nome della sua amante?

Quando gli pongo queste domande lui mi guarda male e mormora un ' lascia perdere' molto scocciato e ripone l'ultima sua domanda.

"No Al, ma ho paura di rovinare il nostro rapporto, magari lei..." lui mi interrompe.

"non puoi saperlo se non le parli" afferma sollevando leggermente le spalle.

"lei mi ignora" sgrano gli occhi e lo guardo scioccato.

"Riprova"
"Di nuovo?"

Lui si avvicina a me e poggia una mano sulla mia spalla.
"Magari anziché chiederle il permesso dovresti agire e basta. "

Sbuffo e mi separo da lui, sedendomi sul letto e prendendo la testa fra le mani, tirando un po' i capelli dalla disperazione.

Di solito le ragazze che voglio, me le prendo.
Lei, però, non è come tutte.
Ma questa parte l'abbiamo già stabilita.

Albus sospira e si siede accanto a me.

"Tipo quando stavi male per la partenza di tuo padre e non volevi parlare con nessuno, io e Rose abbiamo organizzato la gita in barca... mica te lo abbiamo chiesto" mormora.

Seguono alcuni minuti di silenzio, per niente imbarazzante.

Lui mi capisce, meglio di chiunque altro.
Albus Potter è mio fratello, non il mio migliore amico.

Ripenso alle parole che ha detto...
Quella gita in barca è risultata un disastro, neanche un pesce ha abboccato all'amo e i panini di Hermione erano orribili e decisamente troppo pieni di cetriolini.

Eppure io mi sono divertito tantissimo insieme a loro, ho capito che la vita continua, nonostante tutto.

Ricorderò quella giornata come una delle fra le più belle della mia vita.

A pensarci bene...

Salto giù dal letto e alzo le braccia al cielo.

"Sei un genio"  esulto, con un sorriso che va da un orecchio all'altro.

Lui si alza titubante, probabilmente sospettano della mia salute mentale.

"La porterai in barca? " tenta di indovinare.

Scuoto energicamente la testa e gli mollo uno schiaffetto sul braccio.
"No, idiota"

Lui mi guarda interrogativo e spaventato, cercando la bacchetta nella tasca con una mano, mentre con l'altra si massaggia la parte colpita.

Esagerato!

"La porterò in un posto fantastico! Ma tu mi devi aiutare" esclamo entusiasta, con forse troppa euforia.

Mi vorrei baciare e congratulate da solo per la genialità, ma poi sembrerei un pazzo.

Lui borbotta qualcosa di molto offessinvo, ma decido di far finta di non sentire.

"Ok ma sei disposto a..."

Lo interrompo immediatamente e mi sento uno di questi protagonisti dei film sdolcinati che ho sempre criticato.

"Sono disposto a tutto per stare con lei!" dico agitato , passandomi per la centesima volta una mano tra i capelli.

"Anche ad aspettare? "chiede piano, cercando di non guardarmi negli occhi.

Sgrano gli occhi, non era lui a in citarmi di darmi una mossa fino a pochi secondi fa?

"Cosa?"  balbetto incredulo. 

"Si Scorp, è distrutta per quello che è successo... sai com'è Rose, chissà che cose strane le passano per la testa.
Ma ti assicuro che non ti allontanerà." spiega, fissando il suo sguardo nel mio.

Annuisco e rispondo sicuro del mio piano.
"Allora la aspetterò, farò tutto con calma, ma per domani... Voglio che riacquisti il sorriso e la fiducia in sé stessa e nella vita."

In fondo la conosco bene, anche se riesce sempre a stupirmi...

Conosco i modi per farla ridere e renderla felice.

Credo debba fare questo un ragazzo, no?

Salazar, che diavolo mi succede!
Io sono sempre stato un mago dell'amore con le regazze.

"Perfetto, ho una squadra di pronto soccorso scorose pronta!" esulta, battendo le mani contento.

"Chi diavolo è scorose?" insisto, credo che impazziró o prima o poi.

"Lascia perdere! "
"Va bene"

"Allora da dove iniziamo? " chiede dopo qualche secondo, mentre io cercavo già di organizzare i dettagli mentalmente.

Deve essere una gran bella sorprese, devo farle capire che Thomas non le ha portato via tutto, anche se l'ha presa in giro per così tanto tempo lei non è stupida.

"Ti ridordi shadow? "domando, sovrappensiero.

"Quella strana serie di angeli e demoni che guardate!" gli lancio uno sguardo colmo di disapprovazione, se solo ci fosse la Rossa...
Se lo sarebbe mangiato con un po' di Nutella sopra.

"No, la nostra moto, quella che mia mamma mi ha regalato... Io e Rose, insieme, l'abbiamo aggiustata con la magia l'anno scorso" ricordo quella meravigliosa giornata, ho passato tutto il tempo a pensare quanto fosse bella con gli occhi che risplendevano sotto i raggi del sole.

Eppure ero fidanzato al tempo.

Forse ha ragione Al, è sempre stato così fra di noi... Solo avevamo bisogno di una spintarella.

"Si, la ricordo" afferma dopo qualche secondo.

"Dove si trova? " abbiamo poche ore per organizzare tutto.

"Nel ripostiglio del nonno, in cima alla collina a est" ghigna e appella le chiavi del capannone con un accio non verbale.

Sorrido immensamente grato a Merlino o a chiunque mi abbia dato questa geniale idea!

Lei è così complicata, eppure ho sempre sentito il bisogno di darle testa.

Rispondere in modo da non farle avere l'ultima parola, facendola arrabbiare, mi fa impazzire.

Arrabbiata è più bella.
Ma lo è ancora di più quando scoppia a ridere dopo che con qualche battuta le chiedo scusa.

Bella come il sole dopo il temporale.

Non so in che modo andrà a finire, se staremo mai insieme.

So che non sarà facile.
Ma so anche che per lei, per noi, vale la pena provare.

Per lei ne vale sempre la pena.

Anche se è pazza, bipolare, parzialmente violenta e con una fissazione per la giustizia.
È totalmente instabile.

Ma a me sono sempre piaciute le sfide, soprattutto perché riesco a trovare il modo di vincerle.

E Rose Weasley è la mia sfida.

Esco dalla camera seguito dal mio migliore amico.

"Quindi ti va una passeggiata all'aria fresca, verso la collina a est?"

“Non potevano stare
insieme
ma allo stesso tempo
non potevano nemmeno
stare separati.”

~@ibattitidelcuore~

Spazio autrice che odia questi 38 gradi:

Tantissimi si erano lamentati e brutto tempi, ma io chiedevo solo 25 gradi... Non così caldo! Comunque sia, eccomi qua, risuscitato e con qualche capitolo pronto!

Che ne pensate di Scorpius?
Di certo molto più aristocratico e deciso di Rose, non pensate?

Insomma, anche se dopo molti tortuosi discorsi mentali degni di uno psicopatici, arriva alla conclusione.

Ringraziamo anche Albus per il sostegno morale e per il supporto al scorose club.

Dalla redazione mi dicono che abbiamo un annuncio importante:
comprate una padella nel sito www.derugo.com per sostenere il funclub derugo e le ricerca su tale coppia (come per capire chi sia il passivo) .

Grazie amici, restate sintonizzati per altri annunci del genere e per scoprire la grandiosa ideona di Scorp!

Baci
Ele ❤️

Ps: vi andrebbe un nuovo capitolo sulla Jaminique?

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