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•13• cuginanza sospetta •

Mio padre ha sempre detto che l'amore sarebbe comparso nella mia vita all'improvviso e che lì ne avrebbe visto delle belle.

Essendo James Sirius Potter pensavo che l'amore fosse ridicolo per me, desiderato da tutte le ragazze e con un tale fascino ereditato.

Ma non avevo considerato il destino e i sentimenti.

E Dominique.

Non avevo per niente calcolato come quel corpicino magro alto un metro e settanta con i capelli oro e l'oceano in tempesta al posto degli occhi potesse sconvolgere tutta la mia vita.

Non avevo per niente calcolato il potere che lei avesse su di me.

Delicata, cazzuta e intelligente.

E anche mia cugina.

Di cugine ne avevo tante, ma non so come e perchè per me Dom non è mai stata fra loro.

È sempre stata la mia migliore amica, con lei e Fred ho vissuto i momenti migliori della mia vita.

Quando eravamo piccolini, mentre mamma e zia Herm erano incinta, ci mettevamo a parlare sempre sulla terrazza della Tana, spiando Victore e Teddy che passeggiavano in giardino.

Mi ricordo una sera in particolare.

La trovai da sola, lì sopra ad osservare il cielo stellato.

Mi ricordo di aver pensato che fosse bellissima anche con il pigiama macchiato e i capelli scombinati.

Faceva freddo e aveva una coperta sopra le spalle.

Appena mi vide fece segno di sedermi a terra, accanto a lei.

"Secondo te potrò mai toccare una stella Jamie?" chiese con vocina fragile e soave, appoggiando la testa sulla mia spalla.

Sapevo benissimo che sarebbe stata una cosa impossibile, ma mi fissava con quegli occhioni dolci e profondi che mi riempivano, senza saperlo, di tanta felicità e sicurezza.

"Certo che potrai Dom! Ti ci porterò io quando saremo grandi, anche se lo sai, secondo me faresti troppa invidia alle altre stelle" Dissi stringendola a me e sperando che mi credesse.

Mi sorrise, anche se con qualche finestrella fra i denti, e mi baciò vicino alle labbra.

"Sai mi fido tanto Jem, non mi lasciare mai"disse, avvicinandosi di più a me.

"Mai" promisi.

E fu così, sentii sempre il dovere di proteggerla.

Le sono sempre stato vicino, come lei è sempre stata vicina a me.

Siamo cresciuti e lei da quella bambina indifesa e timida si trasformò in una ragazza sicura di se e indipendente.

Il suo corpo cominciò a modellarsi, le curve ad accentuarsi.

Diventava sempre più bella, e tanti ragazzi cominciarono a guardarla.

E io ero sempre li, accanto a lei.

Scherzavamo, correvamo per i corridoi di Hogwarts e lei mi prendeva in giro per le ragazze che cadevano ai miei piedi.

Al quarto anno mi resi conto che ero decisamente troppo geloso dei ragazzi con cui usciva e anche piuttosto invidioso.

Fu questa la cosa impossibile per uno come me, desiderare una ragazza che mai avrei potuto avere.

Ma pensavo che sarebbe stato solo un periodo.

Ricordo un episodio, durante le vacanze di Natale alla Tana.
Seduti sotto il nostro albero, abbracciati per sentire meno freddo, mi resi conto di quanto per me fosse una droga il suo profumo.

Quel giorno, con la bacchetta segnai sull'albero le nostre iniziali, dicendole che era speciale.

Come cugina, naturalmente.

O meglio era quello che volevo credere.

Poi, qualcosa è cambiato dentro di me.

Successe al quinto anno.
Eravamo seduti sulla riva del lago nero, parlando dello scherzo che Rose e Scorpius avevano fatto ad un gruppo di corvi e della loro punizione.

Lei rideva.

I ciuffi biondi sfuggiti alla sua crocchia scombinata le corniciavano il viso.

I suoi occhi erano raggianti.

Ricordo perfettamente quel momento.

I raggi del sole le illuminavano il viso e il lago era limpido.

La sua risata era meravigliosa e familiare.

Mi fece venire il batticuore e mancare il respiro.

Già da qualche mese cominciava a confondermi e io stesso la vedevo con occhi diversi che come una semplice amica.

Ma pensavo fosse soltanto per il fatto che fosse una bellissima ragazza,
Sarebbe stata solo una cotta.

Di solito, quando mi piaceva una ragazza ci uscivo una settimana o due e poi mi stancavo.

Ma lei era diversa, e io non potevo accettare il fatto che mi piacesse mia cugina in senso romantico.

Invece no.
Quel pomeriggio mi sono accorto che mi ero innamorato perdutamente di lei.

Del suo profumo.
Del suo essere perfetta.
Della sua voce.
Delle sue lentiggini sugli zigomi.
Della sua risata.
Del suo voler avere ragione.
Di ogni suo atteggiamento e particolare.

E senza pensare la baciai.

D'improvviso, mentre gesticolava e parlava a vanvera.

Poggiai le mie labbra sulle sue, morbide.

Aveva un sapore buonissimo e la strinsi forte come non mai.
Per sentirla vicina e perché sapevo che era tutto sbagliato.

Fottutamente sbagliato.
Era mia cugina.
Una Weasley.
Sangue del mio sangue.

Eppure se era sbagliato perché mi sentivo bene e finalmente in pace con me stesso?

Perché fra le sue braccia mi sentivo esattamente dove sarei dovuto essere?

Mi staccai da lei, come scottato, rendendomi conto che avevo appena messo entrambi in un casino tremendo, dal quale non saremmo più usciti.

Mi guardò con un'intensità da farmi venire il mal di testa.

Ricordo esattamente cosa dissi.

"Scusami, non so che mi è preso ma... sei bellissima, cazzo."comincia, rendendomi conto di volermi sfogare, dirle tutto quanto, magari avrei smesso di soffrire e doverla guardare uscire con altri.

Ma non potevo rischiare di buttare anche lei in questo pozzo senza fondo.

Non potevo dirle quello che ormai avevo realizzato.
Non potevo dirle che mi ha rubato il cuore.

"Fai finta di niente. Quello che è successo è sbagliato." Dissi.

E la lasciai, per la prima volta, da sola.

D'allora cercammo entrambi di ignorarci, non parlavamo più e ognuno andò avanti con la sua vita.

Speravo di dimenticarla, ma sembrava impossibile.

Soffrivo sempre di più senza poterle parlare.
E soffriva anche lei, lo capivo ogni volta che il suo sguardo triste si posava sul mio.

Non era una semplice cotta neanche per Dominique.

Dopo che le stetti a distanza per un anno, capii.

Realizzai che per non impazzire dovevamo stare insieme.

Realizzai che se vogliamo essere felici cosa c'è di male?

Così un giorno, mentre eravamo alla tana prima del nostro ultimo anno ad Hogwarts, la seguii in terrazza.

Era affacciata e guardava il tramonto.

Il vento fra i capelli e canticchiava una canzone babbana, dei Queen mi sembra.

Era fantastica.

Senza trucco, vestita a caso.

Mi sentivo speciale a poterla vedere così intimamente, mentre gli altri ragazzi no.

L'abbracciai di dietro, in modo molto azzardato visto che per poco con uno schiaffo non mi buttava di sotto.

"Cosa vuoi James" disse.

Cosa volevo.

Volevo stare insieme a lei.
Non doverci preoccupare di niente.

Volevo che lei mi credesse.
Volevo farle capire che era importante.

Ma ho il cervello di un bradipo secondo molti, quindi risposi semplicemente:
"Te".

Successe una cosa assolutamente inaspettata e che fece fare le capriole al mio cuore.

Lei mi baciò.
Mi strinse a sé.

Il bacio colmò il vuoto del tempo passato senza stare insieme.

Come se un vortice di magia travolse entrambi.
Cosa era uno stupido legame di parentela in confronto a tutto questo?

"È sbagliato..." sussurrò, staccandosi da me.

"Veramente mi sento tremendamente bene e giusto quando ti bacio o ti penso o ti parlo" le dissi lasciandole un leggero bacio sul collo.

Rise.
In quel momento decisi.
Le avrei detto tutto, tanto ormai era chiaro che non potevamo sfuggire a ciò che stava succedendo.

"La tua risata mi fa perdere i sensi.
Domi mi confondi troppo. "
Cominciai guardandola dritta nei suoi meravigliosi occhi e tenendola ancora stretta.

"Non ho mai provato cose del genere per nessuna e tu sei mia cugina.
Non so che mi stia succedendo, ma in fondo non sei mai stata solo una parente per me, lo sai, giuro che non ho mai baciato Rose! Comunque il punto è ..."

"James... " mi interruppe, accarezzandomi la guancia con una mano.

"tu ci sei sempre stato, da quando ero una piccola Weasley bionda che voleva volare insieme alle farfalle.
Pensavo non ricambiassi, ma neanche io ti ho mai visto come un cugino.
Cosa facciamo? Non sappiamo se è una cosa duratura o se..." stavolta fui io ad interrompere lei.

"Basta soffrire. Voglio pensare a noi.
Minuto per minuto.
Proviamoci e non diciamo nulla, se dovesse funzionare allora confesseremo tutto."
Lei mi guardò sorridente e mi baciò, di nuovo.

Il mio povero cuore, quel 16 Agosto, ha avuto diversi infarti.

Iniziammo a provarci, vederci di nascosto, baciarci.

Era tutto fantastico, fin che non sentii il bisogno di dirle quelle parole dalle quali non si torna più indietro.

Lì capii che non avrei mai più potuto fare a meno di lei.

Dei suoi baci.
Della sua voce.
Del suo profumo.
Delle sue coccole.
Dei suoi capricci da bambina piccola.

La scuola era finita ed eravamo sulla nostra terrazza a coccolarci.

Poter starle così vicino e sentire il suo meraviglioso odore di vaniglia era meraviglioso.

"Per me finiranno insieme" disse, riferendosi a una rossa selvatica che inseguiva un biondo platinato nel giardino della tana, entrambi ridevano come pazzi.

"Beh, non sono tipo da relazione seria, ma Malfoy è cotto di Rose, basta vedere come cerca sempre un contatto con lei e come la guarda" dissi.

Lei rise e mi guardò con aria divertita.
"E tu che ne sai? "

"perché anche tu mi hai stregato in questo modo, sai Weasley" dissi ridendo anche io e con un gesto fulmineo la presi e cominciai a farle il solletico ai fianchi.

Dopo mesi mi decisi.
Era una mattina di Febbraio.
Eravamo a casa mia e i miei erano a lavoro.

Coricati vicini, uno accanto all'altro dopo aver fatto l'amore.
Pelle su pelle.

Mentre pensavo a come lei mi abbia cambiato la vita.

Dovevo proprio innamorarmi di mia cugina?

"Devo dirti una cosa" le dissi.

"Cosa hai bruciato?"chiese preoccupata.

"Donna di poca fiducia" sbuffai.

Entrambi scoppiammo a ridere e io mi resi conto che era la sua risata a rendere magico tutto il mio mondo.

Il nostro mondo.

Un'altra volta ancora, la guardai neglio occhi e la strinsi a me.

"Non so se è giusto, ma ti amo.
Ti amo e vorrei poter gridare al mondo che sei mia.
Non posso, perchè sappiamo entrambi come finirebbe.
Ma non mi importa, io voglio stare con te Dom.
Dovessi bruciare all' inferno o litigare con tutta la nostra famiglia.
Ti amo parchè sei bella e non te ne vanti.
Ti amo perchè non sei come le altre.
Ti amo perchè sei unica" dissi, beandomi del suo sguardo tenero e commosso tutto per me.

"Perché sei perfetta e buona.
Sei la mia migliore amica, la mia metà e quando sono con te mi sento veramente completo e dannatamente giusto.
Ti amo perché niente e nessuno mi fa sentire speciale come te.
Ti amo e non mi interessa di ciò che succederà .
Voglio pensare a noi.
Minuto per minuto. "

La baciai, pregando che avrebbe detto qualcosa.

E così fu, anche se dopo innumerevoli e spaventosi secondi di silenzio.

Merlino, cosa mi ha fatto questa ragazza?

" Da quanto sei un poeta? " domandò ridacchiando sotto il mio sguardo ansioso.

" Non ci posso fare niente se fai uscire la parte peggiore di me!" scherzai.

"Ti amo anche io, stupido.
Da sempre, credo.
Ma o prima o poi dovremmo dire la verità."
Disse e in quel momento le sorrisi, perchè mi aveva detto ti amo anche lei.

Ma l'idea di dire tutto agli altri mi spaventava.

Mi spaventa.

Per questo ieri ho rovinato tutto, per la paura.

"Forse dovremmo dire a tutti della nostra relazione James, va avanti da anni" disse.

La musica era alta, ma noi eravamo nascosti in un angolino del giardino.
Quel vestitino microscopico era veramente straziante da vedere.

Ma il vero problema era quando gli altri ragazzi la osservavano e pensavano quello che pensavo io.

Solo che loro erano nessuno, io il suo ragazzo.
E suo cugino.

"Cosa? Sei impazzita!?" gridai.

Lei mi guardò come se quello pazzo fossi io.

"Jem è giunto il momento. Vuoi continuare a nasconderti da tutti per il resto della vita?" Rispose, staccandosi dall'abbraccio.

La verità è che avevo paura.
Troppa paura per affrontare tutta la mia famiglia.

"Hai ragione ma... ho paura Dom" ammisi.

Radendo al suolo l'ultima barriera che la separava completamente dal mio cuore.

Per lei James Potter ha persino ucciso il suo orgoglio.

"Anche io ne ho, amore, ma non possiamo continuare così" il suo sguardo era più dolce ma comunque fra il deluso e arrabbiato, si aspettava che le avrei dato subito ragione.

"Invece si, possiamo continuare così!
Nessuno si è ancora accorto della nostra cuginanza sospetta." Dissi.

Era così che inizialmente definivano il nostro rapporto.

Una cuginanza sospetta.

Anche se nel nostro rapporto c'era di tutto, ma non cuginanza.

Anche se Dom è convinta che la parola cuginanza non esista sul vocabolario.
Che sciocchezza!

"James! Siamo adulti, fra pochi mesi lavoreremo e tu pensi sul serio di non dire niente a nessuno? Ancora? "

Si passa una mano fra i capelli e comincia a gesticolare.

Non è per niente un buon segno.

Ops.

"No! Stiamo bene e nessuno ci vede!" Insistetti, agitandomi anche io.

Sapevo che aveva ragione da vendere,  ma potevamo aspettare un altro pochino.

Che poi si sarebbe trasformato in un altro anno.
O due.

Si. Ha decisamente ragione, ma ieri sera non ero pronto ad ammetterlo, dirle che per lei ero pronto a qualunque cosa, sarebbe stata la fine.

E avrebbe fatto arrabbiare Albus.

" Perchè non puoi farlo per me?
Noi non ne valiamo la pena?"
Mormorò con le lacrime agli occhi.

Certo che ne valiamo la pena.

Ma se questa cosa ci separasse?
Come farei a vivere senza di lei?

Perciò mi limitai a distogliere lo sguardo dai suoi gli occhi.

"Ma non possiamo continuare così" disse singhiozzando.

"Allora non continuiamo" dissi io, in uno scatto di rabbia.

Corsi via, prima che quegli occhi mi facessero cambiare idea.

Ero arrabbiato con me stesso perché mi sono complicato la vita in questo modo.

Ero arrabbiato con lei perchè insisteva e aveva persino ragione.

Ero arrabbiato con noi, perchè eravamo innamorati persi l'uno dell'altra.

Così ho combinato un casino tremendo.

Visto che lei è rientrata ieri nella notte fonda.

Non mi ha dato il buongiorno stamattina e mi ignora completamente.

Proprio perchè sono un idiota totale, ora mi ritrovo a pancia in giù sul mio letto, struggendomi per capire come risolvere questo grande problema.

Almeno finchè la voce di quell'imbecille di Fred non interrompe completamente i miei pensieri, entrando nella stanza con una grazia pari a quella di un elefante.

"Ehi come mai non sei sotto con gli altri? Zio Ron parla a vanvera di come zio Harry sia imbranato e mio padre sta riprendendo tutto con... " Si ferma osservandomi e cercando, probabilmente, di capire se fossi ancora vivo.

"che ti prende? È successo qualcosa ?" Disse preoccupato, buttandomi giù dal letto con un colpo di bacchetta.

Non che sia cambiato qualcosa, naturalmente.

Ora sono coricato a pancia in giù sul pavimento.

E ho appena ritrovato la cioccorana che avevo rubato ad Albus e poi persa la scorsa settimana, perfetta per uno spuntino pomeridiano.

"Mi sono innamorato di nostra cugina, amico"dico afflitto.

"Intendevo qualcosa che non so, idiota" si lamenta, buttandosi sul suo letto.

"Sono un gran coglione" dico alzandomi e sedendomi sul mio letto, con la testa fra le gambe e tirando incazzato i miei favolosissimi capelli.

"Sapevo perfettamente anche questo"
Sbuffò, poi, come sempre, si sedette accanto a me.

Gli fui immensamente grato, di capirmi e non lasciarmi solo.

Di essere il mio migliore amico.

"Raccontami tutto."

"Amor che nullo amato amar perdona"
-Dante Alighieri-

Spazio autrice che vorrebbe regalato uno snaso ma non è ascoltata da nessuno:

Sorpresa sorpresina... Ecco un po' di jaminique.
Vi piace il carattere di Dom?

So che a molte non piace, ma quando ho iniziato la storia volevo assolutamente inserirla e ho deciso di proseguire così!
Spero che vi piaccia la loro complicata storia d'amore, ho cercato di scrivere molti ricordi e dettagli...

Che ne pensate di questo capitolo dal punto di vista del nostro idiota James?
Fatemi sapere se vi piace l'idea di introdurre le storie anche degli altri personaggi.
Non vi preoccupate che nel prossimo capitolo vedremo cosa deciderà di fare Rose!

A domenica fiorellini e buona festa della liberazione!

❤️❤️❤️

Ps: siamo a 2k di visualizzazioni, grazie a voi che nonostante tutto continuate a leggere! Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.. Se vi va lasciate un commy e una stellina!

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