•12•vendetta•
Sbuffo davanti al riflesso dello sguardo accusatorio e da "te lo avevo detto" di Alice.
Sono seduta davanti allo specchio della sua camera, mentre lei cerca di fare un grandioso miracolo e rendermi decente.
Sono passati solo quaranta minuti da quando ho fatto la mia tragica entrata qui e mi ha già reso profumata, truccata e vestita.
Ma tutti sappiamo che la parte più difficile sono i capelli, per questo è dietro di me con la bacchetta in una mano e una bottiglietta di lacca nell'altra da decisamente troppo tempo.
Scuote la testa mettendo l'ultima forcina alla mia crocchia quasi perfetta e mi gira verso di lei.
"Io e le altre te lo avevamo detto che nascondeva qualcosa, Rose!" mi sgrida.
Le ho raccontato tutto quello che mi è successo ieri, omettendo i momenti della serata passati con Scorpius.
Quello, momentaneamente, era un problema secondario, anche se i suoi occhi verdi sono costantemente fra i miei pensieri.
"Lo so Alice, e ti prometto che la prossima volta vi ascolterò... ma non è questo il punto. Mi serve vendetta! Devo farla pagare a quell'idiota di Carter" dico sperando di risultare più convinta possibile.
" Oh non siamo più a scuola! Discutete in modo maturo e chiudila qua!"mi rimprovera, come se fossi una bambina di cinque anni.
Effettivamente lo sembri.
" Può essere anche maturo, ma discutere con lui non mi darà la soddisfazione di vederlo strisciare ai miei piedi chiedendo perdono."
ribatto stringendo e agitando un pugno in modo teatrale e drammatico, alzandomi dalla sedia e facendola sobbalzare.
"e poi la vendetta non ha età! Basta vedere mio padre e zio George!"continuo.
Sbuffa e alza gli occhi caramello al cielo, mordendosi un labbro e spostandosi i capelli lisci e castani tutti da un lato.
Era indecisa se aiutarmi o cercare di fare ragionare quella che precedentemente aveva definito "la mia zucca vuota".
Ma probabilmente mi conosce davvero bene da capire che è impossibile farmi ragionare se mi convinco di voler fare una cosa, infatti comincia a suggerire vari modi per metterlo in ridico davanti a tutti.
Questa è la mia amica!
"Oh sul serio Alice? Dire che spaccia droga e uccide gente? Non siamo in un film!" Inizio a ridere sotto il suo sguardo assassino.
"Era un' ottima idea!" Esclama tirandomi un cuscino e sbagliando completamente mira.
Per fortuna non aveva mai fatto i provini di quiddich, nonostante fosse convinta di non giocare poi così male, sarebbe stata cacciata immediatamente dal campo al primo tentativo.
In realtà anche prima.
"No non lo era! Beh non so tu, ma io credo che andrò a chiedere al primo serpeverde che incontro. Tu non sei creativa..." sbuffo e le lascio un sonoro bacio in una guancia, sporcandola leggermente con il mio rossetto.
Ha la fronte corrucciata e mi guarda indecisa sul da farsi.
"Okay le mie idee fanno schifo" dice, afferrandomi per un polso, prima che potessi aprire la porta.
" ma approfitta della stampa, sono sicura che lui verrà ad assistete per mettersi in mostra."
Continua, con aria soddisfatta per essere riuscita ad attirare la mia attenzione.
"Rendilo uno stronzo davanti a tutto il mondo magico, vedrai che nessuno si avvicinerà più a lui se sanno che ha ferito la dolce figlia di Ron ed Hermione Weasley" termina di parlare e incrocia le braccia sotto il seno, guardandomi con un espressione di superiorità.
Però... a quanto pare non è poi tanto ingenua e buona, le idee malvagie può averle anche lei.
"Ottimo lavoro, l'influenza di Albus si fa sentire, eh?" Mi complimento, facendola arrossire, prima di uscire dalla stanza.
Scendo velocemente le scale, cercando di non fare caso a zia Ginny che sgrida James per aver utilizzato l'accappatoio fucsia di Lily e picchiato Fred.
Mi fermo, per osservarmi, davanti lo specchio del corridoio.
Mamma mi aveva preparato un vestitino beige da mettere e raccomandato di truccarmi bene e mettere i tacchi.
Ovviamente, io non ho fatto neanche una di queste cose estremamente pericolose per la mia persona.
Ho messo una gonna nera lunga fino al ginocchio e una maglia bianca con la stampa della faccia di Frida Khalo.
Non era sicuramente quello che mi aveva chiesto, e neanche quello che avrei messo io naturalmente, ovvero un jeans e la prima felpa pulita che avrei trovato in camera di mio fratello.
Tuttavia Alice ha voluto rovinare i miei piani, affermando che dovevo apparire un po' meno barbona davanti alla stampa e assomigliare ad una ragazza.
Indosso le mie amate scarpe da ginnastica perfette per concludere e rovinare tutto, ovviamente.
Il trucco era carino e più nel mio stile in effetti...
Un po' di farde per colorare leggermente la mia pelle chiara, un rossetto leggermente rosato.
Anche gli occhi erano truccati in maniera semplice: l'ombretto nude usato solitamente da Ali, matita nera e mascara.
Nel salone di casa, da dove già proviene un profumo delizioso, trovo Albus a condividere le foto scattate al fratello stamattina con i suoi migliori amici.
Compreso, naturalmente, Scorpius.
Sono tutti in con una camicia, credo che questo miracolo sia opera di mamma.
Lui ride, ignaro del mio sguardo sognate da ragazzina di quattordici anni puntato su di lui.
Il suono della sua risata mi provoca dei brividi in tutto il corpo, i ricordi di ieri riaffiorano nella mia mente e un sorriso nostalgico si dipinge sul mio volto.
Per un istante, mi chiedo perché non potessi stringerlo come stanotte tutti i giorni, perché noi non potessimo essere fidanzati.
Scuoto immediatamente la testa, come per levarmi dalla mente tutti questi pensieri soffocanti e nuovi.
Attenta alla bava e chiudi la bocca.
Ah ah che divertente...
Mi avvicino a loro, che mi salutano allegramente, soprattutto Derek.
Oh ci credo, questo ragazzo mi deve un grande favore.
Il biondo, come me, è troppo impegnato ad evitare che i nostri sguardi si incontrino, per sentire una sola parola del nuovo argomento preso dai ragazzi dopo che mi sono seduta accanto a loro.
Questo, però, non passa inosservato ad Albus.
Miseriaccia, ci manca solo che lui cominci a capire i miei sentimenti al volo esattamente come fa Hugo o Dominique.
Interrompo, con un finto colpo di tosse, il discorso che stavano facendo, di qualunque cosa si trattasse.
"Thomas mi stava usando" dico molto bruscamente, dopo aver attirato la loro attenzione su di me.
Gli racconto tutto, senza tralasciare i dettagli riguardanti Carter.
Mi fido di loro, ad Hogwarts abbiamo organizzato le migliori feste e gli scherzi più belli facendo squadra, sono i miei migliori amici.
Quando concludo Dek e Lorc mi guardano scioccati, al contrario di Albus e Scorpius.
Il primo ha uno sguardo molto arrabbiato e stringe forte i pugni, crede ancora che mi debba proteggere come se fossi la sua cuginetta indifesa.
Il secondo, invece, mi guarda con un ghigno.
Ha colto, come sempre, il mio intento.
Questa cosa, senza che io possa capire il perché, mi fa perdere la testa.
Come faccio ad essere un libro aperto per lui?
"Che cosa ti serve Rossa?" Chiede, dopo uno strano silenzio.
La sua voce mi era mancata tantissimo, in così poco tempo: è molto familiare, ma allo stesso tempo sembra più complice del solito.
Questo pensiero mi fa sorridere e perdere un battito.
Mi sento un idiota a pensare queste cose, ma è la verità.
Che ti sta succedendo?
Vorrei saperlo anche io.
"Mi serve un piano" dico.
***
I giornalisti sono arrivati da poco, e dopo le presentazioni non hanno esitato nemmeno un secondo ad accomodarsi sul comodo e vecchio divano del salone per iniziare l'intervista.
Nonna Molly sforna teglie di biscotti in continuazione e li serve ai poveri ospiti ficcanaso, che ne accettano uno ogni volta... chi non lo farebbe?!
Nessuno, quei biscotti e la nutella sono la mia ragione di vita.
Ben detto.
La maggior parte dei miei familiari è in cucina per origliare la conversazione, zio George si è addirittura procurato una telecamera per filmare tutte le 'figure di merda ' che avrebbe fatto mio padre.
E ne farà sicuramente tante.
Odio le interviste, non capisco che frega alla gente di sapere i dettagli della vita privata delle persone famose.
Ma mia madre era il Primo Ministro e non potevo permettermi di obiettare.
Prima che iniziasse l'intervista mi ha chiesto di seguirla in camera perché mi doveva parlare.
Ero sinceramente spaventata che, durante l'ultimo cambio di arredamento, avesse scoperto del muro sfondato nascosto dietro una foto di famiglia a casa nostra, inconveniente successo questo Natale alla festicciola organizzata dalla sottoscritta.
Invece, dopo mille raccomandazioni per dare il buon esempio davanti la stampa, mi parlò del mio futuro.
Fece un discorso che aveva visibilmente ripetuto diverse volte davanti allo specchio.
Mi disse che dovevo crescere una volta per tutte e concentrarmi su qualcosa di giusto per me, semplice ma efficace, di rispondere vaga ai giornalisti ed educatamente.
Mi raccomandò di non farle fare brutte figure e parlare il meno possibile.
Naturalmente, queste parole mi fecero arrabbiare talmente tanto da rompere un bellissimo specchio in camera di Dom.
Ma oltre alla rabbia, provavo un'enorme solitudine e tristezza dentro di me.
Ero una grande delusione per lei, un grosso problema.
Scuoto la testa per liberarmi ancora una volta da pensieri fastidiosi che per poco non mi fanno esplodere la testa e asciugo una lacrima solitaria, sperando che nessuno la noti.
Sono appoggiata alle scale, osservando Albus e James fare l'ennesima ramanzina, anche se stavolta sottovoce e senza dare grande spettacolo, a Lily per i suoi rapporti definiti dai fratelli 'troppo intimi' con un certo Scamander.
Beh, sostenevano che anche se era il suo fidanzato non aveva il diritto si guardarla e tanto meno toccarla.
Patetici.
Hugo è l'unico che si sta impegnando seriamente a fare finta di essere interessato: è seduto tra mamma e papà, sorridente.
Il suo buon umore è visibile da un miglio di distanza e non vedo l'ora di parlare con lui di quello che è successo ieri sera e prenderlo un po' in giro facendolo arrossire.
Un uomo alto e barbuto chiede a zio Harry e papà le nuove idee per il distretto di auror londinese, mentre mamma e zia Ginny ascoltano interessate.
Almeno questa sembra una domanda intelligente.
Sbuffo e controllo l'orologio appeso al muro... che fine ha fatto Malfoy!?
Mi aveva promesso che lui, Derek e gli Scamander si sarebbero impegnati al massimo per organizzare al meglio il nostro piano e poi non si fanno più vedere.
Dopo pochi minuti, due mani mi coprono gli occhi, ed è proprio vero: parli del diavolo e spuntano le corna.
"Chi sono?" Domanda, cercando di camuffare le voce.
Certo, come se non avessi riconosciuto immediatamente il suo profumo.
"Idiota!" Mi giro verso di lui e incrocio le braccia sotto il seno, cominciando a sbattere impaziente un piede a terra.
"Hai le informazioni?" chiedo.
Lui ghigna e alza gli occhi al cielo, guardandosi intorno con nonchalance.
"Quanta fretta..." canticchia.
"Malfoy..." ammonisco, guardandolo storto e arrabbiata.
"Okay Rossa"
Avrei voluto ridere e prenderlo in giro, come ho sempre fatto.
Ma Alice dice che quello che facciamo noi si chiama 'flirtare'.
Per quanto io non sia d'accordo con lei, in questo momento non devo illudere né lui né, soprattutto, me stessa.
"non guardarmi con quello sguardo, mettiamo da parte ciò che... si ecco quello che sta succedendo. "
Dice, distogliendo lo sguardo e torturando un po' le mani.
Bene 100 punti a Grifondoro.
Come faccio a risultare così tanto un libro aperto per lui ?
Annuisco e gli faccio segno di continuare.
"Ho scoperto delle cose, su Carter. " comincia, incrociando le braccia al petto e ripuntando gli occhi sui miei, facendomi venire voglia di scappare lontano dalle senzazioni strane che quel verde intenso suscita in me.
"Mai parlato della sua famiglia?
A quanto pare vive in Canada... avevo notato quell'accento americano! "
Alzo gli occhi al cielo quando mi guarda sollevando le sopracciglia e aspettando che io gli chieda scusa.
È sempre stato convinto che fosse di origini americane e che, essendo tanto strano e insopportabile, era sicuramente Canadese.
Naturalmente non ho niente contro i canadesi, ma Scorpius evidentemente si.
A quanto pare un bambino canadese gli ha rotto la sua macchinina magica preferita quando aveva cinque anni.
E poi l'immatura secondo tutti sono io....
Sbuffa e ricomincia a parlare, anche senza le mie scuse.
"Per questo il primo e il secondo anno non lo abbiamo mai notato, non era ad Hogwarts! Ma viveva ad Ilvermony.
Si è trasferito perché è stato espulso dalla scuola, tieni qua dentro c'è tutto sul perché. Avevo delle amiche li che mi hanno aiutato. "
Si passa una mano fra i capelli e mi passa una cartellina con appunti, ritagli di articoli giornalistici, documenti d'archivio della scuola e foto.
"Comunque sia, non è solo questo il motivo. I genitori lo vogliono costringere a sposare la cugina, brutta e a quanto pare una so tutto io con i fiocchi, per metterlo in riga. Inoltre il padre è un impiegato del MACUSA che vuole far intraprendere al figlio maggiore la sua stessa strada. Ha un lavoro molto noioso." Continua, avvicinandosi a me e abbassando il tono della voce.
" Thomas odia suo padre, ma non ha le palle di affrontarlo, potrebbe salvarlo solo un matrimonio con una delle persone più importati del mondo e un lavoro importante come uno accanto al primo ministro. Ecco tutto." Dice sorridendo.
Ogni volta che sorrideva i suoi occhi meravigliosi brillavano e mi facevano impazzire.
Proprio per questo, per colpa dei occhi suoi magnetici ai miei, lo abbraccio di slancio e gli stampo un bacio all'angolo della bocca, non curandomi delle occhiatacce di mia madre e della presenza dei giornalisti.
" Detto questo, il nostro piano è perfetto... ma questo fascicolo tienilo per ricattarlo, tranquilla conoscendo la tua sbadataggine non è l'unica copia. " ride, sotto il mio sguardo assassino.
Io sbadata? Mha.
Certo certo...
Gli tiro un pugno sul petto, ma ovviamente lui non sente niente e continua prendermi in giro.
"Credo di essere pronta per la mia vendetta." Dico, quando sento suonare il campanello.
"Lo sei. Sicura di non volere una base musicale? Beliver degli Imagine Dragons? " propone con uno sguardo abbastanza convincente e sexy.
"No, non siamo in un film, cretino!" Gli rispondo, rimproverandolo per la poca serietà, ma ridendo sotto i baffi.
Adoro quello che c'è fra di noi.
Tutto quanto.
Anche i particolari che a tutti sfuggono.
Tipo il suo sorriso ogni volta che incrocia i miei occhi e il mio cuore che batte a mille dopo ogni suo tocco.
"Ma io sono bello proprio come il principe azzurro!" Afferma con tutta la modestia di questo mondo.
Bhe a mio parere il principe azzurro non è nessuno in confronto a lui, lo sai anche tu...
"Credici, io di certo non sono la tua damigella in pericolo. "
Gli rispondo con superiorità e mostrandogli il mio favoloso dito medio.
"Sia mai!" Alza le braccia al cielo in segno di resa ridendo di gusto e mi fa cenno di andare da mia madre.
Sinceramente sono molto agitata.
Non so che aspettarmi da me stessa, ce l'avrei fatta?
Cosa sarebbe successo?
Devo fidarmi del mio istinto?
Ma, non so come e perché, quello che dice subito dopo Scorpius mi fa prendere sicurezza.
Infatti poggia una mano sulla mia guancia e con un ghigno, che io ricambio con complicità, fa scivolare l'altra mano dentro la mia e intreccia le dita.
"Sei grande, fammi sognare rossa"
Di nuovo, non desidero altro che baciarlo e perdermi nei suoi occhi.
Di sognare insieme, ancora una volta.
Di nuovo, maledico me stessa
perché si sta innamorando di lui.
Lui, che mi sta facendo
perdere la testa.
Oh merda.
"Qualunque cosa tu sia fisicamente, maschio o femmina, forte o debole, malato o sano... tutte queste cose contano meno di ciò che è contenuto nel tuo cuore. Se hai l'anima di un guerriero, sei un guerriero. Qualunque sia il colore, la forma, il disegno che la nasconde, la fiamma all'interno della lampada rimane la stessa. Tu sei quella fiamma."
Cassandra Clare
Spazio autrice che riemerge da una voragine di compiti:
Insomma... I'm back, biches!
Spero che il capitolo vi piaccia, siamo ad un punto di non ritorno.
A Rose piace Scorpius.
A Scorpius piace Rose.
Ma, in questo capitolo, secondo Rose è solo un 'problema secondario'.
Secondo voi si renderà conto che il Biondo cade ai suoi piedi?
I
o dico di no, ma fatemi sapere la vostra...
A quanto pare Thomas non lo conosciamo affatto... Che passato oscuro, alla faccia del santo corvonero.
Come reagirà la nostra Rossa?
Si comporterà come se nulla fosse o lo manderà a fanculo?
Nel prossimo capitolo risponderete ai vostri dubbi, ma dovrete aspettare qualche giorno (almeno stavolta non mesi).
Se vi è piaciuto il capitolo e siete contente che io sia tornata, lasciate una stellina e un commy!
A presto, Ele❤️
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