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Finché milione non ci separi

«Ma io vorrei che andasse via! Via!»
«Ferma! Stai ferma Heather, se no...»

Vuoto.
Percepì tutti i suoi sensi abbandonarla e il suo corpo diventare sempre più leggero.
L'impatto con l'acqua sarebbe stato inevitabile.
Tutto ciò lo aveva calcolato in quei millesimi di secondo, quando non sentì più le braccia di lui avvolgerla.
Anche il calcolo, a volte, era un gioco d'azzardo, e lei, stratega per eccellenza, lo sapeva fin troppo bene.
Come quando sapeva –ci sperava– che avrebbe fatto impazzire Alejandro, avvinghiandosi a Duncan.

Calcolato.

Come quando Sierra si era rifiutata di prendere in marito Alejandro, e lei si era sacrificata.

Calcolato.

Come quando si era messa la benda della quale non aveva bisogno perché si sarebbe fidata di lui ciecamente, in quanto entrambi ambivano alla vittoria come unico obiettivo.

Calcolato.

Come quando aveva preventivato che quell'imbecille avrebbe potuto farli cadere –forse anche di proposito– pur di farla irritare di più, perché se c'era una cosa che bramavano quasi quanto la vittoria, quella era la sconfitta del loro peggior nemico.
E fato volle che il nemico fosse anche l'alleato ideale.

Calcolato.

L'acqua la ridestò dai suoi pensieri, facendola riemergere in superficie e fu allora che la sua collera ritornò a tormentarla appena vide sbucare la testa del latino accanto a lei.
«TU» gli puntò il dito contro completamente dimentica dei possibili squali che avrebbero potuto sbranarli da un momento all'altro, «COME HAI POTUTO FARMI PERDERE LA SFIDA?!» urlò con tutto il fiato che aveva in gola, tanto che Alejandro dovette indietreggiare per evitare i suoi pugni.
«Chica, era una fune sottile e chiunque può perdere l'equilibrio!» si giustificò, alzando le mani in segno di innocenza.
Heather gli riservò una risata beffarda.
Che bravo attore, non c'era che dire.
Il fatto era che –le costò molto ammetterlo– entrambi sapevano perfettamente che lui non era chiunque e questo bastò per incrementare la sua rabbia, che fosse perché aveva appena perso contro Courtney o che avesse ammesso la bravura di Alejandro, questo non ci è dato saperlo.
«Ancora non l'hai capito, eh?»
I suoi occhi si incatenarono a quelli verde smeraldo di lui.
«Capito cosa?» le domandò mentre nuotavano per arrivare alla riva.
Solo giunti a destinazione e uno di fronte all'altro, Heather si degnò di rispondere:
«Non fare certi giochetti con me. Non ti conviene.»
«Mi stai minacciando?» le sorrise come nulla fosse, per niente intimorito, con le braccia conserte, aspettando solo che lei attaccasse di nuovo.
La sua strafottenza l'aveva già messa in conto, perciò non si fece fregare.

Calcolato.

«Quando capirai che non sono idiota come le altre? Quando capirai che tutto ciò che stai architettando, io l'ho fatto prima di te? Quando capirai che nella tua strategia c'è una falla, Al?»
Enfatizzò sul nomignolo lasciato di proposito per ultimo nel suo discorso, in modo che gli rimbombasse nella testa ancora e ancora tutto il suo fastidio, il suo astio, il suo odio verso di lui.

Calcolato.

Lui parve irrigidirsi e socchiuse gli occhi guardandola male.
Non le aveva mai detto di detestare quel nomignolo, eppure lei sembrava stata attenta pure a quello.
Si ricompose, avvicinandosi e prendendole il mento per farle alzare meglio lo sguardo.
«E suppongo che questa falla sia tu, non è vero?»
Non rispose, ma ad Alejandro non serviva per capirlo.
«Hai ragione, non sei come le altre. E, fidati, di questo ne sono più che consapevole» le sussurrò piano, accarezzandole una guancia e scostandole qualche ciuffo di capelli che nascondeva i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi d'argento.
«Courtney è manipolabile e può essere un buon alleato per eliminare Duncan. Al contrario, Owen, è del tutto inutile, capisci?»
Si morse il labbro, nervosa.
Sì, se fosse stata lucida come tutte le altre volte, lo avrebbe già capito da prima. Tuttavia, la vista di Courtney avvinghiata ad Ale, le aveva offuscato completamente il cervello, facendole perdere la razionalità di cui tanto si vantava.
Il ragazzo parve comprendere il suo filo di pensieri e quindi ritornò a parlarle, prendendola per la vita e avvicinandosi al suo orecchio:
«Courtney è una pedina del gioco, come tutti gli altri. E vedrai che a rimanere in piedi saranno solo il Re e la Regina.»
«Chi ti dice che tu sia il Re?» lo provocò, dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio.
«Perché tu sei la Regina» ghignò, soddisfatto e incredibilmente sincero.
Heather avvertì i brividi percorrerle la schiena e un calore mai provato prima invaderle ogni senso.
Anche Alejandro aveva giocato d'azzardo, rivelandosi così apertamente, ma appena notò il rossore dipingere le guance dell'asiatica, capì di aver fatto la mossa migliore e sorrise compiaciuto.

Calcolato.

La sua mano le accarezzò il dorso, arrivando fino alla zip del vestito da sposa.
«Penso ti doni molto il bianco.»
«Io sto bene con tutto.»
Si guardarono a vincenda, scrutandosi a fondo, attendendo uno la resa dell'altro.
Poi, i loro occhi scesero fino a giungere alle vista delle loro bocche e tutto fu buio totale.
Le loro labbra si scontrarono fino ad aderire perfettamente, i loro corpi erano un tutt'uno con la loro mente calcolatrice.
Chi aveva deciso di farli incontrare, doveva essersi davvero divertito a giocare con loro: più cercavano di odiarsi e più non riuscivano a stare lontani, più stavano lontani e più si odiavano.
Avrebbero continuato per ore pur di vincere anche quella piccola battaglia, perché, se si parlava di Heather e di Alejandro, allora era sempre una questione di sfida; di umiliare l'altro fino a renderlo insignificante; di dominarlo fino a farlo cedere.
Il tonfo in acqua di un'altra coppia li fece destare, facendoli allontanare quasi fossero stati scottati dal sole. 
Sgranarono gli occhi a vicenda in modo talmente simile che sembrava si stessero specchiando, probabilmente vestiti degli stessi timori e incertezze.
Il cuore prese a battere talmente forte che pareva volesse uscire dalla gabbia toracica, e un unico pensiero iniziava ad aleggiarsi prepotentemente nella mente di entrambi mentre si giravano in direzioni opposte come avrebbero fatto due giurati nemici.

Non calcolato.

...

Che dire?
Un'altra delle mie innumerevoli one-shot sulla mia ship preferita.
Spero sia piaciuta.
Appena avrò tempo farò una FF più lunga su di loro, che ho in mente da un po'.
Ditemi che ne pensate.
Baci,
Ila

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