Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

50.

-Grazie- sussurrò afferrando la tazza di the caldo che il più grande gli stava porgendo. Il profumo dell'infuso al gusto di frutti di bosco gli riempì le narici e lui sorrise appena, stringendosi con la mano libera nel plaid con cui era seduto sul letto di Gregory. Quest'ultimo gli si accomodò accanto e con movimento delicato lo prese per la spalla, facendogli appoggiare il corpo sul proprio. Cole si accoccolò e lo baciò sul mento leggermente ruvido, facendolo sorridere.
-Allora? Mi racconti o no com'è andata oggi?- riprese l'argomento, sviato già troppe volte per i suoi gusti quel pomeriggio. Cole, con lo sguardo perso ad osservare il liquido bollente nella tazza, quasi sussultò nell'udire quelle parole.
-Bene, è filato... tutto liscio. Nessuno ha badato all'altro. Io ho fatto il mio lavoro e lui il suo- mentì, consapevole che quella non era affatto la scelta giusta. Ancora, dopo l'intera giornata, non se la sentiva di dirgli del bacio di Travis e della sua confessione. C'erano troppe cose che ancora doveva realizzare completamente e quando ciò sarebbe accaduto non avrebbe esitato a parlare.
-Bene! Non preoccuparti, finirà in fretta e poi...-
-Posso avere un po' di zucchero?- cambiò volutamente argomento, dopo aver assaggiato il the ed aver constatato che non era abbastanza dolce per le sue papille gustative.
-Certo, non devi nemmeno chiedere... quanti cucchiaini?-
-Faccio io, grazie- e si alzò.

Cole sospirò, si rimise dritto e si massaggiò la schiena dolorante, mentre una smorfia cresceva leggera sul suo volto. Aveva appena finito di pulire l'ultimo banco ed ora aveva decisamente bisogno di una bella pausa.
Proprio in quel momento entrò nell'aula Nolaan che li richiamò con voce autoritaria. -Ehi, voi due! Ho bisogno che andiate al piano terra, giù in auditorium, ho un gran mal di testa e l'ultima cosa che voglio è sentire il baccano di quelli del corso di teatro. Dovete solo pulire le tribune, le scope sono nello stanzino dietro le quinte. Al resto ci penserò io domani, prima di quel dannato spettacolo- borbottò qualcosa di incomprensibile e poi tornò ai corridoi.
Cole si voltò verso Travis, che intanto andava a mettere a posto i prodotti e il rotolo di scottex sbuffando. Prese il suo esempio e insieme uscirono dall'aula per dirigersi alle scale che portavano al piano di sotto.
-Quelli sono tutti degli sfigati- farfugliò il biondo, che aveva taciuto fino a quel momento.
Una volta giunta la loro meta, un grande e spazioso luogo dove si tenevano spettacoli, riunioni, presentazioni e piccoli eventi, dentro vi trovarono molti studenti del corso e non e alcuni insegnanti. Uno di questi, quello di recitazione, li guardò interrogativo mentre entravano, catturando l'attenzione di molti.
-Ci scusi...- "Dio, che vergogna!"
-Siamo in punizione e... dovremmo pulire il pavimento.-
-Fate quel che dovete, ma non distraete i miei ragazzi- disse astioso il professore, dopo averli squadrati da capo a piedi. Alcuni studenti ridacchiarono e presero a parlottare fra loro, altri li guardarono mentre, a testa bassa, cominciavano il loro lavoro.

"Chi è lo sfigato adesso, eh Travis?" pensò divertito Cole, ignorando completamente i curiosi, mentre il biondo si tratteneva dal tirare qualche insulto. Non era abituato ad essere umiliato; lui era uno di quelli che a scuola erano popolari, uno che si faceva rispettare.
L'insegnante di recitazione ottenne di nuovo l'attenzione generale con qualche battitto di mani e le occhiatine e i mormorii cessarono quasi del tutto.
M

entre andavano su e giù per i soppalchi dove prendevano posto gli spettatori, ascoltavano i monologhi e le battute dei giovani attori recitare l'opera "Romeo e Giulietta", il prof di recitazione andava sempre sul classico, Cole ne aveva già viste molte di recite dirette da lui.
-Meraviglisoso, Jonathan! Ora proviamo con la musica; Hoffman, Brown e Dott salite e mettetevi in posizione.-
Cole si voltò in tempo per vedere Gabe ed il suo violino salire sul palco seguito da due ragazze con lo stesso strumento e posizionarsi in un angolo.
Si fermò e rimase a guardare, mentre le parole di quel Jonathan e il suono dei violini iniziavano a riempire l'aria. Ne rimase incantato, se c'era una cosa che amava quella era la musica classica dal vivo. Quelle dolci note sembravano aver rapito anche Travis, che prima buttò l'occhio sul palco, per poi farlo cadere sulla figura non troppo lontana di Cole.
Deglutì a vuoto, rimanendo a fissare il suo profilo, la bocca semi aperta e i suoi grandi occhi estasiati. Era così bello.
Tornò a guardare il palco, ma questa volta l'attenzione era tutta rivolta a quel Gabe, che per la sua bravura spiccava di più delle due ragazze.
Gabe. Quello che si era da poco dichiarato gay, che al contrario suo aveva avuto il coraggio di accettarsi.

Il coraggio

"Sono solo un codardo!"
Così aveva detto a Cole il giorno prima in quel lurido bagno e non c'era niente di più vero. Ormai se lo ripeteva dalla mattina quando si alzava, alla sera quando andava a dormire.
Sì, era un codardo perché sapeva solo odiare e usare la violenza... perché nascondeva la verità. La stessa che lo avrebbe intrappolato in una vita infelice e miserabile, come gli era stato inculcato fin da piccolo nel cervello da suo padre e sua madre.

-È bravissimo, non trovi?- sussurrò Cole che si era avvicinato, incuriosito dal suo sguardo attento rivolto verso il palco, più precisamente al gran talento di Gabe. Travis sussultò e si voltò e per la prima volta nella sua vita di menzogne e reprusi arrossì lievemente, dando il via libera a quel gesto così naturale. Poi annuì, prima di esser catturato dalle belle labbra di Cole aprirsi in un luminoso sorriso.
Tornarono a guardare il violinista, ammirando la sua bravura e dedizione.
-Lui ti piace, vero?-
Cole sgranò gli occhi e lo guardò, poi scosse la testa. -Meglio parlare al passato...-
Poi ridacchiò, facendo accigliare il biondo. -Ma sei sempre stato così diretto?- "Già, lo è sempre stato, ma ciò che diceva non era così piacevole..."
Travis fece spallucce, portando gli occhi sul pavimento, la musica dei violini che ancora non si era fermata.
Sospirò e poi riprese a spazzare allontanandosi dal rosso, che invece  riportò l'attenzione alla scena sul palco.

Stavano rimettendo a posto le scope, quando Gabe venne loro incontro.
-Ciao Cole!- lo salutò allegramente, facendo sussultare il rosso. Riservò solo un cenno di saluto a Travis, che ricambiò allo stesso modo.
-Gabe! Sei stato formidabile!- esclamò congratulandosi sinceramente.
-Ti ringrazio! Come mai siete venuti per pulire?- chiese curioso, seguendoli mentre uscivano dallo stanzino dei bidelli.
-E a te che importa?- sbuffò Travis  con fare annoiato, mentre camminava più avanti con le mani nelle tasche. Gabe alzò un sopracciglio e Cole roteò gli occhi. -Siamo in punizione... una punizione speciale, ecco.-
-Capisco. E avete finito?-
-Per oggi sì, andiamo riprendere le nostre cose e poi torniamo a casa.-
Gabe sorrise -facciamo la strada insieme!-
Nessuno dei due sentì Travis imprecare a quell'affermazione.
Qualche minuto più tardi, dopo aver recuperato le proprie cose, erano tutti e tre sulla strada di casa.
Cole scrutava di tanto in tanto Travis; aveva una aura misteriosa che lo circondava, un'espressione indecifrabile e probabilmente una settimana prima non si sarebbe mai nemmeno sognato di camminare sul suo stesso marciapiede! Figuriamoci fare la strada del ritorno assieme!
Ed ora voleva parlargli, chiarire le cose, aiutarlo. Lo odiava ancora per tutto ciò che gli aveva fatto, ma provava anche molta pena per lui.
E soprattutto voleva parlare con Greg, voleva dirgli ogni cosa, da ciò che gli aveva detto Clare (con cui aveva chiarito quella mattina stessa) al bacio di Travis.
Perché? Perché non voleva segreti fra loro. Perché se n'era follemente innamorato e se lo avesse perso per non avergli detto la verità, non se lo sarebbe mai perdonato.

-Ma ora sembra che tu e Travis abbiate cominciato ad andare d'accordo... forse questo tipo di punizione sta funzionando- rispose Gabe, in maniera tale da farsi sentire solo da Cole, che gli aveva appena spiegato ciò che il preside aveva deciso per loro.
-Già, forse...-
-Be', guarda il lato positivo, prima non riuscivate neppure a condividere lo stesso ossigeno senza che uno dei due facesse del male all'altro! Siete come cane e gatto, ormai nessuno ci fa più caso.-
Cole annuì, era tutto vero, tutta la scuola sapeva del loro rapporto sempre teso, sapevano tutti che quei due litigavano all'ordine del giorno. Chissà ora cosa avrebbero pensato nel vederli tornare a casa assieme, come due normali amici.
-Lo sai, ho sempre sospettato che anche lui fosse gay... ma forse è solo una sensazione- aggiunse poi, facendo sgranare gli occhi a Cole.
-E-Ehm... a questo non ci ho mai pensato...- farfugliò, un altro motivo per cui avrebbe dovuto dire tutto e subito a Greg? Non era bravo a dire le bugie.
-Ehi frocetti, di che state blaterando? Non è carino parlare alle spalle delle persone- disse improvvisamente Travis, girandosi indietro per guardarli.
-Hai ragione, scusa Trav... parlavamo solo del test di scienze- rispose con naturalezza Gabe, lui e Cole facevano insieme il corso di scienze. Travis aggrottò di più le sopracciglia, così da già tutto il giorno, per nulla convinto.
-Lo sai? Se ti togliessi dalla faccia quel broncio, saresti più carino- sorrise facendo brillare gli occhi dal misto colore verde marrone.
Travis s'irrigidì e si voltò alla velocità della luce per nascondere il leggero rossore alle guance. Da quando arrossiva come le ragazzine? Oh, giusto, da quando un ragazzo per la prima volta gli stava facendo degli apprezzamenti.
-Oh, io devo andare da quella parte, casa mia è di là. Grazie della compagnia, ci vediamo in giro!- si salutarono con un gesto veloce della mano e Gabe andò per la sua strada.
-Travis... potremmo, ehm, parlare?- domandò timoroso il rosso, raggiungendolo con un solo passo.
Il biondo lo guardò interrogativo, rallentando. -Di cosa? Di quanto faccia schifo? No, grazie.-
-Che?! E non fare la vittima adesso!- era ancora difficile mantenere la calma quando si trattava di parlare con lui.
-Cosa devi dirmi?- giunse al dunque Travis, con quel suo modo di fare scocciato che lo accompagnava dall'inizio della punizione.
-Prima di tutto, smettila davvero con quel broncio perché proprio non lo sopporto; io non ti ho fatto nulla e, secondo, devo parlarti seriamente.-
-Cosa sei, mio marito? Parli come se fossimo una vecchia coppia sposata!- scoppiò a ridere di gusto.
"Be' almeno adesso non ha più quell'odiosa espressione sprezzante sulla faccia!" pensò Cole, leggermente divertito.
-Te lo immagini? Io e te sposati!- aumentò l'intensità della risata, aveva quasi le lacrime agli occhi. -Tu ed io! Come... come in un film!- rideva in maniera quasi isterica, mentre allargava le braccia in aria, rendendo il tutto più teatrale. Per fortuna erano in una zona poco abitata e con quel freddo di febbraio in giro non c'era quasi nessuno.
Cole rise ora nervosamente, non sapendo cos'altro fare. -Sì Trav, ho... ho capito...-
-E poi però tu... tu ti trovi un altro! E così... così dobbiamo divorziare!- ora le lacrime che scendevano non erano più scaturire dalle risate.
-Travis...- mormorò ora allarmato, non sapendo in quale altro modo reagire.
-E io sono troppo codardo per riuscire ad avere la persona che amo! Sono un codardo... un schifosissimo codardo c-che...- la voce gli si incrinò, le risate erano già cessate ed ora le lacrime scendevano calde solcandogli il viso, ora più corrucciato che mai. Un singhiozzo lo travolse e poi un altro e un altro ancora.
-Travis...- mormorò prima di abbracciarlo, credendo fosse la cosa migliore per farlo calmare. Lo strinse forte e lui gli si aggrappò disperatamente, bagnandogli di lacrime la maglietta. Non gli importava nulla se qualcuno lo avesse visto in quello stato, troppe emozioni si erano impossessate di lui in quel momento per riuscire a pensare a non farsi "scoprire".
-Sfogati, Trav... così- sfogarsi era anche meglio di chiaririe parlando; piangere a volte faceva più bene che altro.
-S-Sono solo un codardo...-
-No, non dirlo.-
-Perché fai questo? Perché ti preoccupi tanto? Sono la causa dei tuoi problemi a scuola, dei lividi che ti hanno ricoperto la pelle...- Cole si staccò bruscamente e lo guardò con autorità.
-Adesso piantala, okay? Anch'io sono colpevole, non sono stato capace di mantenere la calma, né di cercare di capire al posto di usare la violenza. Hai iniziato tu tutto questo, ma io ho fatto in modo che continuasse.-
Travis sgranò gli occhi lucidi a quelle parole, -smettila di parlare così... di essere comprensivo verso i miei confronti. Mi metti... mi metti in confusione- mormorò, abbassando lo sguardo, come se fosse ancora possibile nascondere le proprie emozioni.
Cole sospirò -vieni, casa mia è da questa parte. Ecco, asciugati le lacrime- disse, porgendogli un pacchetto di fazzoletto che aveva in tasca, che venne accettato di buon grado.

-Il tuo fidanzato non si arrabbierà nel sapere che siamo soli a casa tua?- chiese, mentre scribacchiava distrattamente su un foglio di brutta che doveva essere usato per la relazione.
-Gregory non è il tipo, capirebbe. E poi non stiamo facendo niente di male- rispose, anche se aveva qualche dubbio. Si morse il labbro, per poi mormorare: -non siamo fidanzati. Cioè è come se stessimo insieme ma lui non me l'ha mai chiesto ufficialmente...- sospirò. "Forse dovrei farlo io il primo passo, d'altronde è passato molto tempo da quando ci frequentiamo. Credo che sia arrivato il momento di fargli capire quanto lo desideri."
Travis lo guardò attentamente.
-Non farti venire strane idee Travis, io sono innamorato di Gregory, niente potrà cambiarlo. E poi, io e te non siamo fatti per stare insieme.-
-Be', grazie... molto motivante!- sospirò, poggiando il mento sul palmo della mano.
Cole ridacchiò -scusa, ma prima lo capisci, meglio è.-
-Perciò non c'è niente che possa fare per avere anche solo una possibilità con te?-
Cole prese la sua mano libera e la strinse nella propria, lo guardò e gli sorrise dolcemente. -Travis, inizia a dare una possibilità a te stesso, devi prima imparare ad amarti, o come puoi credere che possano farlo gli altri? Quando capirai che ciò che sei non è sbagliato, il resto verrà da sé. Non devi avere paura, non sei solo.-
Faceva così strano parlare con lui come farebbe con un amico, ma sembrava che quel bacio avesse fatto scattare il lato di Travis che probabilmente nemmeno lui conosceva... forse si stava finalmente lasciando andare.
E, grazie a quelle parole e al sostegno di Cole, Travis decise di voler iniziare a cambiare.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro