43.
Il mattino seguente Cole si svegliò con lo stomaco brontolante e una palla di pelo di nome Milly che ronfava sul suo petto. Sorrise, divertito dal fatto che a Gregory avrebbe dato fastidio tutta quella confidenza che la gatta gli stava stranamente dando. Che cavolo, in tutti quegli anni di vita quella bestiaccia non aveva mai dato troppa attenzione né a lui né a Liam, arrivava questo Pel di Carota e improvvisamente era diventata una coccolona!
Si stropicciò gli occhi e si voltò, sorridendo lievemente nel vedere Gregory profondamente addormentato. Era bello persino con le occhiaie e con quell'espressione stanca a dipingergli il volto.
Si alzò col gomito e, riuscendo a non far scomodare l'animale, si avvicinò quanto bastava per donare al moro un bacio sulla fronte. Arrossì temendo di averlo svegliato, ma probabilmente, visto il profondo sonno che lo aveva travolto, non lo avrebbe fatto ancora per molto tempo. Così gli venne un'idea che di sicuro lui avrebbe apprezzato.
Innanzitutto spostò gentilmente Milly dal suo corpo e stiracchiandosi si alzò dal letto. La gatta lo seguì miagolante persino in bagno, dove Cole soddisfò i bisogni mattutini, e poi verso la cucina. Cominciò a frugare in qualunque cassetto o armadio di quella cucina prevalentemente fatta di legno, semplice, piccola e perfettamente ordinata e pulita, in cerca di cibo per l'animale affamato.
Finalmente trovò la busta di croccantini, probabilmente quelli di cui parlava Greg la sera prima, e li versò nella piccola ciotola posata a terra. Dovevano veramente essere i suoi preferiti perché Milly si fiondò sul cibo come se fosse rimasta a digiuno per giorni.
Dopodiché, anche se non era proprio a suo agio in quella casa non sua, si mise a cercare gli ingredienti per una colazione a base di pancakes accompagnati da sciroppo d'acero e crema di cioccolato.
Quando anche l'ultimo pancake fu impiattato sulla pila fatta da tutti gli altri, due braccia forti lo avvolsero in vita, facendolo prendere alla sprovvista. -Come sei dolce- mormorò Greg con voce arrochita, facendolo sciogliere e arrossire di botto.
-N-Non ti ho sentito arrivare!- esclamò: era talmente tanto concentrato su ciò che stava facendo che, davvero, non aveva percepito nemmeno i suoi passi!
-Io ho sentito il buon odore di queste delizie, invece...- rispose, baciandolo sul collo, dietro la nuca. Cole si sentì avvampare e i brividi gli ricoprirono la pelle.
-S-Spero che tu abbia fame... ne ho fatti troppi, mi sa...-mormorò girandosi col corpo, ritrovandosi perfettamente il suo viso a pochi centimetri dal proprio.
-Altroché, sei stato molto gentile.-
-È il minimo che potessi fare- rispose sorridendo, per poi trovarsi le labbra del moro sulle proprie, in un contatto breve ma carico di tenerezza.
Cole si disse quanto sarebbe stato bello passare il tempo con lui, nella semplicità di piccoli gesti quotidiani e in un amore che piano piano sarebbe cresciuto sempre di più. O almeno era quello che sperava... nessuno garantiva che il loro rapporto sarebbe andato lontano, come nessuno gli aveva detto che tra loro sarebbe sbocciato qualcosa. Infondo era solo questione di tempo e pazienza.
-Sono contento che tu sia qui, sai?- disse, per poi versare lo sciroppo d'acero sui propri pancakes.
-Anche io...- sviò lo sguardo, concentrandosi sul suo piatto, al contrario di quello del moro, era pieno di crema al cioccolato. -Mia madre dice che devo tornare però, non posso saltare troppo la scuola... ovviamente non la penso come lei!- tornò a guardarlo, mentre addentava un pezzo del dolce.
-Non ti piace molto la scuola, vero?-
-No... diciamo che mi impegno solo nelle materie che mi interessano...- rispose, prendendo un sorso dal suo bicchiere di latte caldo.
-Non tutti sono portati per lo studio, tu per esempio hai grandi capacità artistiche... magari, basandosi su di esse, hai già le idee chiare su cosa vorrai fare dopo la scuola?-
Cole scosse la testa sospirando -Non sono sicuro su niente... ma ovviamente, come hai detto tu, voglio fare qualcosa che abbia a che fare con l'arte. Forse insegnarla ai bambini... credo che sarebbe bello poter permetter loro di esprimersi attraverso il disegno, il colore, le forme...- Gregory sorrise.
-È una bellissima idea. Anche se di arte non ci capisco un tubo, sono sicuro che per i bambini sia un ottimo mezzo per divertirsi ed esprimere loro stessi.- Cole annuì concorde -quand'ero un bambino non so quante sculacciate mi presi perché disegnavo sui muri di casa! In qualche modo dovevo pur liberare la mia creatività, che cavolo!-
-Be' lo fai tuttora coi tuoi murales! Come dice il proverbio: il lupo perde il pelo ma non il vizio!- rise di gusto il più grande, per poi sorseggiare il proprio caffè, divertendo Cole.
-Scommetto che tu, alla mia età, eri un secchione invece- disse con tono sicuro il ragazzo.
A Gregory quasi andò di traverso il boccone che stava masticando ripensando a quando lui aveva l'età di Cole, in particolare alle sue... "attività". Ma fece finta di niente e ridacchiò annuendo -e-esatto, hai fatto centro, studiare mi piaceva... P-Però avevo anche io i miei... ehm, interessi? Al quale davo, per mia disgrazia, troppa importanza.-
Cole ignorò quel tono incerto e l'ambiguità di alcune parole e si concentrò su altro.
-Voglio vederti da adolescente! Ti prego, non hai una foto?- la curiosità lo pervase da capo a piedi, chissà se persino alla sua età era così attraente?
Greg impallidì e si annotò nella mente che avrebbe dovuto nascondere tutte le sue vecchie foto ancora meglio di quanto già non lo fossero. -No... mi dispiace! Non ho foto... dimenticatene!- avrebbe anche potuto prendere solo quelle in cui non veniva rivelato nulla (le poche rimaste, visto che la maggior parte di loro le tenevano i suoi genitori), ma erano nello stesso album in cui conservava le altre!
-Come no?! È impossibile... dai, una sola!- lo pregò facendo gli occhietti dolci e tirando fuori il labbruccio.
Greg scosse la testa e lo ignorò, continuando a gustarsi la colazione indisturbato.
-Va bene, se non vuoi farmele vedere... allora le cercherò io! Da qualche parte dovranno pur essere!- esclamò mollando la forchetta sul piatto e alzandosi dal tavolo. Ora Gregory sì che smise di ignorarlo e riportò l'attenzione sul ragazzo.
Cole corse in camera del moro venendo immediatamente seguito da quest'ultimo, -fermati, piccolo...!- dovette trattenersi nello sparare qualche insulto.
L'altro rise di gusto sentendosi un bambino dispettoso, aprì il primo cassetto del comò sotto lo specchio e ci frugò dentro.
-Cole, davvero... smettila!- era irritato? Il rosso si bloccò e lo guardò negli occhi. -Perché non vuoi? Sono solo curioso- mormorò rifacendo il labbruccio.
-Non è che non voglio... ehm, è che... Non devi frugare nelle mie cose!- buttò lì la prima scusa che gli passò per la testa. Il ragazzo scoppiò a ridere per la pessima recitazione, facendo sospirare il più grande che si arrese miserabilmente.
-E va bene... ma ad una condizione: se ridi ti sbatto fuori di casa!-
-Okay, okay giuro che non rido!- ma già cominciò a mordersi il labbro per trattenersi, immaginando quello che avrebbe visto di lì a poco. Che da ragazzo non fosse poi così bello come lo era adesso? Come se ci fosse il bisogno di vergognarsi!
-Aspettami qui, vado a prendere l'album- disse, dirigendosi verso la cabina armadio chiusa a chiave. Dentro c'erano ancora molte cose di cui non sapeva cosa farne (tra i quali quel maledetto album) e le uniche che ancora non avevano trovato il posto negli scatoloni per il trasloco che riempivano il pavimento del salotto. Altri invece erano oggetti che gli ricordavano il passato, che ancora non aveva il coraggio di disfarsene.
Cole sentì l'impulso di seguirlo, ma resistette perché se gli aveva chiesto di aspettare forse significava che lì, Gregory avrebbe preferito che lui non ci entrasse.
Tornò un minuto dopo con in mano un album dalla copertina gialla, si sedette sul bordo del letto e Cole fece lo stesso.
-Premessa: ero un ragazzino, non sapevo quello che facevo e, per favore, non ridere!-
-Va bene, va bene! Che sarà mai!- fremeva nel vedere quello che avrebbe visto... cosa poteva esserci di così tanto imbarazzante?!
Gregory aprì la prima pagina, sbirciò senza farla vedere a Cole e, dopo essersi assicurato che non ci fossero quelle foto, la mostrò anche a lui.
Nelle tre immagini che occupavano la pagina c'era un Gregory sorridente con il diploma in mano, il tipico cappello da cerimonia e vestito con il classico completo lungo nero.
-Perché ti vergognavi tanto? Eri molto carino da ragazzo!-
Era cambiato parecchio da allora: i capelli erano tenuti molto più lunghi, la barba assente, il viso meno marcato e più morbido. Ovviamente, niente a che vedere con quello che era oggi, pensò Cole.
-Okay, adesso sei contento? Spero di aver soddisfatto tutti i tuoi desideri, perciò posso rimettere a post- -No che non sono soddisfatto! Voglio vederne altre!-
-Non è facile fartele vedere, okay? Non sono foto... "normali"! Quelle le ha mia madre da qualche parte in casa sua a me sono rimaste queste e... ehm, non sono proprio il genere di foto che farei vedere a chiunque, perciò sappi che sto facendo un enorme sforzo!-
Be' ora la curiosità di Cole era moltiplicata per mille! -Okay! Mi stai facendo leggermente preoccupare, sai?-
Greg prese un enorme sospiro e, facendo in modo che vedesse solo lui, voltò la pagina, arrossendo come una ragazzina a quello che vide. -Sto per fartela vedere ma, ti prego, sappi che ora sono cresciuto! Non le faccio più queste cazzate... e...-
-Oh Santo Dio! Che cosa potrà mai essere!?- esclamò, rubandogli di mano l'album aperto e sgranando gli occhi quando ne vide il contenuto.
Gregory si coprì la faccia con la mano sprofondando nell'imbarazzo, mentre con l'altra teneva stretto le pagine in maniera tale che l'altro non potesse voltare alla successiva.
-W-Wow, sei veramente tu?!- esclamò, arrossendo.
Nella foto Gregory era raffigurato completamente nudo che con le mani si copriva i genitali e sul volto aveva un'espressione provocante.
-Quando avevo circa la tua età mi chieserò spesso il permesso di farmi questo tipo di foto per una serie di... di r-riviste pornografiche... ahem, gay. Io accettavo e alla fine dei lavori mi spedivano le copie, di cui io non me ne sono mai disfatto- disse tutto d'un fiato, o almeno ci provò.
-Be'...- tossì per mascherare la risata che stava trattenendo -sei venuto bene.- Si morse il labbro inferiore per non scoppiare a ridere.
Ciò che lo divertiva di più non era il fatto che avesse posato in quel modo per una rivista, ma tutto quell'imbarazzo che Gregory stava provando in quel momento!
Poi però si concentrò di più sul suo corpo allenato e muscoloso: era sexy, provocante e... cazzo se sentì gli ormoni farlo ribollire!
-Guarda che non c'è nulla di cui vergognarsi! Eri così figo! Anzi... eri molto sexy! Ecco, l'ho detto- esclamò arrossendo leggermente e con facilità riuscì a voltare pagina, tanto ormai Gregory era sepolto sotto metri e metri di vergogna e non fece molta resistenza. Le altre foto erano simili alla prima; in una si mordeva il labbro, in altre le mani si accarezzavano il corpo ma i genitali non si vedevano mai. "Peccato..." pensò una qualche parte del cervello del rosso che lo fece divertire. Dire che si stesse facendo prendere da quegli scatti era riduttivo... ne era fotturamente ammaliato! Lo voleva nudo lì, adesso... e in carne ed ossa!
In altre aveva persino in mano un dildo oppure altri sex toys, tipo manette giocattolo e così via, questo lo fece letteralmente scoppiare a ridere e ricevere uno scappellotto da parte dell'altro, rosso da capo a piedi.
-Se continui a ridere, 'sta sera dormi sul pianerottolo!- sbottò strappandogli di mano l'album e chiudendolo una volta per tutte.
-Scusa! Scusa! È che...- ridacchiò ottenendo un'occhiataccia -è che pensare che questo sia tu... è strano. Non ce lo si aspetta da uno come te... cioè... ehm...- Greg lo guardò fintamente allibito.
-Cosa stai insinuando?! Che ho la faccia di un tipo noiosetto e senza un minimo di sex appeal?!- a queste parole il ragazzo sprofondò dalle risate.
-Non intendevo questo!-
-Oh... quindi pensi che io, adesso, sia ancora sexy?- adesso chi era rosso per l'imbarazzo era Cole. Greg lo stava mettendo in difficoltà e si stava gustando un po' di "vendetta". Si era avvicinato al suo viso e lo guardava con sguardo provocatorio, forse più intenso di quello che aveva nella prima di quelle foto. Con un semplice movimento lo fece sdraiare sul materasso e lo intrappolò sotto il proprio corpo, senza allontanare le labbra dalle sue.
-N-Nemmeno questo mi aspettavo- si fece sfuggire il ragazzo in un lieve sussurro, le due bocche a pochi millimetri di distanza l'una dall'altra.
-No? Forse perché devi ancora conoscermi meglio- mormorò il moro, che aveva spostato le labbra al suo orecchio. Dopodiché sollevò il capo e godendosi quelle guance rosse, gli fece l'occhiolino più provocante che gli avessero mai potuto fare ed infine si spostò dal suo corpo, posiziandoglisi a fianco.
Dopo qualche secondo di silenzio, Cole ritrovò la voce.
-Se ti interessa saperlo, intendevo che sei una persona molto posata, educata, per bene... è difficile immaginarti con... con un dildo in mano!- esclamò scoppiando a ridere, seguito dal moro, lasciatosi andare a quella ilarità che, doveva ammetterlo a sé stesso, era più che giustificata.
-Non so perché lo feci, mi andava e basta. Ovviamente adesso me ne vergogno perché è qualcosa che al giorno d'oggi non farei mai... e poi, diamine, hai visto quanto ero ridicolo?!- risero come dei matti, anche se, più che ridicolo, agli occhi di Cole era sembrato fottutamente sexy!
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Questa è una di quelle volte in cui la mia testolina partorisce certe cavolate! [CHE POI QUESTA COSA È LEGALE??? FATTIBILE??? ESISTE CHIEDERE ALLA GENTE DI FARE FOTO PORNO?! BOH, MI FACEVA RIDERE.]
Be', che dire? Spero vi sia piaciuto questo capitolo! Lo avreste mai immaginato Gregory con un passato così... "hot"? Che ragazzaccio!
Lentamente si sta lasciando andare e, chi lo sa, magari vi farà scoprire un lato di lui che tuttora è nascosto dal dolore che si porta nel cuore... o, forse, sta solo confondendo il povero e timido Cole con i suoi giochetti idioti... in effetti nemmeno questo ci si potrebbe aspettare da un "gentleman" (?) come lui. :')
Rido e non so il perché.
...
Forse lo so.
Vabbè al prossimo capitolo!
(Quando le crisi isteriche saranno finite)
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