Uno strano sogno
Il mattino seguente, Squall venne svegliato da un frenetico bussare alla porta.
-Squall, svegliati! Siamo stati chiamati per la nostra prima missione! Ci aspettano all'ingresso per i dettagli! Presto! Presto!
Era Selphie, col suo solito entusiasmo... chissà da dove le veniva tutta quell'energia...
Squall si alzò e si preparò, leggermente teso: dopotutto, era la sua prima missione ufficiale.
Una volta pronto, si incamminò verso l'ingresso del Garden. Durante il tragitto, si trovò a osservare tutto quasi con affetto: era cresciuto lí per gran parte della sua vita, ed era uscito pochissime volte. Adesso avrebbe affrontato il mondo reale. Sperava di essere all'altezza di ció che la vita avrebbe avuto in serbo per lui...
*****
Arrivato all'ingresso, vide che Selphie era già lì, insieme al preside Cid e un paio di funzionari del Garden. Mancava Zell, però....
Uno dei funzionari, visibilmente irritato, guardò l'orologio che portava al polso.
-Ancora un minuto...
Un improvviso, un suono rombante echeggiò alle loro spalle, e sia il funzionario che molti studenti si voltarono.
Era Zell, che fece il suo trionfale ingresso su un rumoroso T-Board, una tavola levitante elettrica blu e rossa.
In pochi secondi sfrecciò in mezzo agli studenti-che si diedero a un fuggi fuggi generale per paura di essere travolti- e poi frenò davanti al funzionario.
-Fiuuu, ce l'ho fatta!-sbuffò, asciugandosi la fronte con una mano, come se avesse corso, e rivolgendo un sorriso al funzionario, che però lo fulminò con lo sguardo.
-I T-board sono assolutamente vietati nel Garden, te ne sei dimenticato?-fece, in tono glaciale.
Zell assunse subito un'espressione imbarazzata.
-Oh, mi scusi! Però é comodo, sa? Dovremmo usarli anche nelle missioni Seed!
L'espressione del funzionario, a malapena visibile sotto il cappello, era sempre più granitica.
-Che sia utile o meno lo decido io.
Ora è sequestrato.
Un altro funzionario si avvicinò, e lo strappò dalle mani di Zell, per poi dileguarsi, mentre quest'ultimo rimaneva senza parole.
-Anche se sei un Seed, non sei autorizzato a fare quello che vuoi. Dovete essere proprio voi a dare il buon esempio. Ci siamo capiti?
Zell borbottò una specie di assenso, poi fece le boccacce appena l'altro si voltò a parlare con il preside.
-Preside, possiamo cominciare.
Cid si schiarì la gola e cominciò.
-Bene, ragazzi. Oggi avrete la vostra prima missione ufficiale: dovrete recarvi a Timber, città che da anni é sotto dittatura a causa dell'occupazione Galbadiana. Tuttavia, vi sono ancora molti gruppi di resistenza. Il vostro compito sarà appunto quello di dare supporto a uno di essi, i "Gufi del Bosco".
Il funzionario continuó.
-Alla stazione di Timber sarete avvicinati da uno dei ribelli, che vi dirà: "Il Bosco di Timber é cambiato". A quel punto voi dovrete rispondere: "Ma i Gufi ci sono ancora". Verrete così riconosciuti e portati alla base, dove seguirete le istruzioni del Gruppo. É tutto chiaro?
I ragazzi annuirono; Zell però si guardò intorno e infine chiese, un po' stupito:
-Ma siamo solo noi tre??
Squall gli diede tacitamente ragione: di solito le missioni Seed comprendevano più di dieci membri.
Il funzionario annuì.
-Abbiamo accettato questo incarico per una cifra veramente esigua. Di solito non trattiamo per un prezzo simile...
Dicendo ciò, Squall vide che lanciava al preside Cid un'occhiata contrariata; decisamente, tra gli addetti del Garden e il preside c'era qualcosa che non quadrava: era sempre stato abituato a vedere quegli strani tipi con le tuniche praticamente ovunque nel Garden. Molti di essi erano insegnanti, altri addetti alla sicurezza, ma sempre e comunque silenziosi e impegnati nelle loro mansioni. Ora invece sembrava che volessero gestire tutto loro!
Squall scosse leggermente la testa: ora doveva concentrarsi solo sulla missione.
Cid, in quel momento, si rivolse proprio a lui.
-Squall, tu sarai il caposquadra. Valuterai come procedere a seconda delle circostanze.-Poi si voltò verso gli altri due.-Selphie e Zell, voi gli sarete di supporto. Ora andate: il treno per Timber partirà da Balamb tra circa mezz'ora. Buona fortuna.
Detto questo, sia lui che i funzionari si allontanarono e tornarono verso il Garden. Squall lo fissò per un momento in silenzio.
Comunque vada, quando tornerò qui, il Garden non mi sembrerà più lo stesso.
Fece un bel respiro, rivolgendosi poi ai suoi compagni.
-Andiamo.
****
Il treno per Timber era davvero molto lussuoso: in più, essendo Seed, Squall e gli altri potevano godere di una cabina privata.
-Caspita! Una ferrovia transcontinentale!-esclamò Zell, guardando fuori dal finestrino.-Per arrivare a Timber, passeremo per un tunnel sottomarino. Non é fantastico??
Squall si limitò a un cenno con la testa.
Zell scosse la testa e sbuffò-esasperato dall'atteggiamento di Squall-poi entrò nella cabina, mentre Selphie rimaneva a guardare il panorama dal finestrino.
-Wow, che cabina lussuosa!!- esclamò Zell.
Squall dovette ammettere che lo era davvero: era infatti dotata di due piccoli letti a castello e di un lungo divano che la percorreva interamente, facendola sembrare un piccolo appartamento.
Zell cominciò a rimbalzare sul divano per saggiarne la comodità.
-..... Dai adesso calmati però-lo ammonì Squall, con una certa severità, costringendo l'altro a dargli retta. Dopotutto, quella era una missione seria.
-Squall, conosci già Timber?-gli domandò Zell, dopo un breve silenzio.
-No, non ne so molto...-ammise lui.
Zell subito si inorgoglí tutto.
-Ok, adesso ti spiego io! Timber una volta era protetta e circondata da foreste; ma diciotto anni fa Galbadia le bruciò e occupò la città. Attualmente il territorio é ancora sotto il controllo di Galbadia. Peró sono ancora lì presenti molti gruppi di resistenza, sia grandi che piccoli.
-...E poi?-chiese Squall, suo malgrado interessato.
-Ehm... basta, so solo questo....-rispose Zell, leggermente in imbarazzo.
-...Grazie, signor "So tutto"-lo rimbrottó lui, ma con tono abbastanza scherzoso.
Zell fece una risatina.
In quel momento, anche Selphie entrò in cabina, ma per poco non cadde a terra per un capogiro.
-Ehh... che strano... mi gira la testa-mormorò.
Squall la osservò un po' preoccupato.
-Vieni a riposarti un po'.
Si alzò dal divano per farle posto, ma... Anche a lui cominciò a girare la testa. E anche Zell sembrava confuso.
-Ma che ci sta succed...??
Non fece in tempo a finire la frase che cadde lungo disteso sul divano, completamente addormentato. E così anche Selphie.
Squall tentò di resistere, premendosi le mani sulle tempie, ma tutto fu vano. Sentì un lungo fischio nelle orecchie, giusto un attimo prima di cadere a terra svenuto.
****
Un fitto bosco.
Tre uomini in divisa galbadiana stanno correndo.
-Sei sicuro che dobbiamo andare di qua, Laguna?
Ma che diamine...
Cosa ci sta succedendo??
È un sogno?
I tre continuano a correre e attraversano un fiumiciattolo.
Quello più robusto si rivolge a quello coi capelli neri.
-Hey, siamo venuti a combattere contro l'esercito di Timber, no Kiros?
-Sì, esatto- risponde il terzo, un ragazzo di colore con una pettinatura a treccine.-Ma allora perché perdiamo tempo qui? Non c'è nessuno!
Quello coi capelli neri-che a quanto pare si chiama Laguna-borbotta imbarazzato.
-Uh... ehm... cioè... è solo che...
Quello con le treccine, di nome Kiros, all'improvviso capisce, e lo guarda incredulo.
- Non dirmi che ci siamo persi di nuovo!?
Laguna si limita a dire:
-Su, torniamo a casa, a Deling City!
E si mette a correre.
-Hey, aspetta!-gli urlano gli altri due, correndogli dietro.
Che significa tutto questo?
Chi sono questi?
I tre salgono su una macchina e partono. Arrivano a una cittadina, e Laguna parcheggia proprio in mezzo a una strada, causando così un immediato ingorgo.
-Ma dovevi proprio fermarti qua in mezzo?-lo rimprovera Ward.
-Ma sì, dai, lascia perdere!-replica Laguna, stringendosi nelle spalle.-Piuttosto, andiamo a bere da qualche parte?
Kiros, sceso anche lui dalla macchina, subito lo sbeffeggia.
-Laguna, ma se sei astemio! Non prenderci in giro! Lo sappiamo che non vieni per bere, perché non lo ammetti?
Si intromette anche Ward, con un sorrisetto sarcastico, mentre Laguna arrossisce.
-Dái, Laguna, beviti un succo di frutta, ti siedi tranquillo e ti guardi la tua "signorina schiacciatasti".
A quel punto, l'altro esplode.
-NON CHIAMARLA COSÌ! Va bene, allora non ci andiamo...
-Sì sì, come no... -ribatte Kiros, sarcastico.
Si dirigono a un Hotel vicino, il "Galbadia Hotel". Scendono nella sala ristoro, con luci soffuse e molto elegante, dove all'estrema sinistra vi è una pedana rialzata e un pianoforte.
Un cameriere si avvicina a Laguna:
-Buonasera -sorride.-Il vostro solito tavolo è pronto.
Ma cosa?
Io proprio non capisco...
- STA' ZITTO!!!-urla improvvisamente Laguna, portandosi le mani alla testa.
Il cameriere fugge terrorizzato.
-... Ma che ti è preso??-esclama Kiros, stupefatto, mentre Laguna strizza gli occhi.
-Non so, ho come un ronzio in testa... mi è successo anche quando eravamo a Timber...
-Strano-interviene Ward, dubbioso.-Pure io l'ho avvertito....
Ma come ha fatto a sentirmi?!
È solo un sogno...
Come diavolo è possibile??
-È solo stanchezza, ci passerà bevendo qualcosa...-la liquida Kiros, mentre si siedono al tavolo.
Ma che caaarinooo Laguna!!!
Ma cosa diamine...
Cosa mi succede??!?!
In quel momento, dalla scala scende una bellissima donna con un vestito di velluto porpora scuro, i capelli corti neri e gli occhi scuri.
Incede elegantemente verso il pianoforte, attirando gli sguardi di tutti gli uomini presenti nella sala.
-Guarda, Laguna! È arrivata Giulia!-lo stuzzica Ward-Ci provi anche stasera?
-Dai, vai!-rincara la dose Kiros.
-Smettetetela, Giulia sta lavorando!
Infatti, proprio in quel momento, la donna comincia a sfiorare i tasti con le dita, diffondendo nell'aria una melodia dolcissima.
-Dai, non privarci dello spettacolo!
-Cretini...
-Tanto lo sappiamo che lo farai....
Laguna non risponde, ma poco dopo si alza e si dirige verso la pedana. Si avvicina molto piano, timoroso.
Essere così vicini a Giulia...
Ma questo tizio è proprio un IMBRANATO!!!
Laguna fa ancora qualche passo incerto, quando... la gamba comincia a formicolargli terribilmente!!!
Si immobilizza.
Oh, NO!! Il solito crampo! Proprio ora no!
Cerca di fare qualche altro passo, ma ha la gamba quasi del tutto paralizzata.
L'unica cosa da fare è tornare al tavolo, praticamente trascinando goffamente l'arto, sperando che Giulia non si sia accorta di nulla...
Che vergogna...
- Bravo davvero, Laguna. Piano perfettamente riuscito-lo apostrofa Kiros, soffocando le risate.-Siediti, dai...
Laguna si accascia sul divanetto con una smorfia, mentre la gamba, pian piano, riprende sensibilità.
-Non credevo che l'avresti fatto! Ti dò come voto "+1"-lo incoraggia Ward.
-Ma vista la figura pietosa, "-3" in virilità...-infierisce Kiros, ridendo stavolta apertamente.
-Fate come volete...-sospira tristemente Laguna, nascondendo il volto tra le mani.-Sigh, è così bella... È inutile, non mi vedrà mai...
All'improvviso, Kiros e Ward si alzano di scatto senza alcun apparente motivo.
-Laguna, noi andiamo... Tranquillo, offriamo noi! Prenditela con comodo...
L'altro rimane interdetto mentre i suoi amici si allontanano.
-Ragazzi, ma perché... Dove andate?
-Posso sedermi?-dice una voce dolce alle sue spalle.
Laguna rimane folgorato e si volta.
Giulia! È lì. Gli sta parlando!
Vuole sedersi con lui!
Se è un sogno, nonostante svegliatemi...
-Disturbo?- chiede ancora la donna, con un sorriso.
-N-No, scherzi?- balbetta Laguna, facendola accomodare.
Dopo un momento di silenzio, Giulia chiede, in tono a metà tra il preoccupato e lo scherzoso:
-Sta meglio la tua gamba?
Laguna distoglie lo sguardo
-...S-sì, grazie. È un crampo che mi viene quando sono teso... come prima... Anche ora, in realtà...
-Ti prego, rilassati-dice lei, e il suo sorriso si accentua.-Vorrei chiederti un consiglio.
Gli sussurra in un orecchio, e lui sussulta: è talmente vicina che può sentire il suo profumo.
-Non voglio parlare qui. Potresti raggiungermi nella mia stanza?Chiedi il numero alla Reception.
Laguna rimane interdetto, ma annuisce.
Giulia gli strizza l'occhio è si allontana.
Laguna la fissa, ancora incredulo.
Questo è proprio andato...
Ma non ci andrà mica, vero?!
Laguna si dirige titubante verso la reception.
-Posso aiutarla?
-Ehm... Gi-giu-giulia?
Oh mio Dio, ma ci va SUL SERIO!!!
"..."
- Ah sì, il signor Laguna Loire!Giulia la sta aspettando. Stanza 394.
-Grazie molte.
Arrivato davanti alla porta bussa, esitante.
-Avanti!
Giulia è seduta ad attenderlo, un bicchiere di cristallo tra le dita, e gli sorride.
Quanto è bella...
-Sono felice che tu sia venuto. Posso offrirti del Brandy?
-Ehm... Volentieri, grazie- si sente rispondere lui, sebbene sia astemio.
Lei gli versa il liquido ambrato in un bicchiere di cristallo.
-Sai, è da tanto che volevo parlare con te. Ti vedevo seduto in sala a ogni mia esibizione: avevi sempre gli occhi fissi su di me...
-Non pensavo che mi avessi notato!-dice Laguna, imbarazzato.
-Certo. Mi piacciono i tuoi occhi, anche se ora sono un po' impauriti...-aggiunge Giulia, con un piccolo sorriso.-Ma parlami un po' di te!
Ecco, questo non avrebbe dovuto dirlo... già Laguna era tipo molto loquace, ma complice il brandy comincia a parlare a ruota libera: del suo lavoro nell'esercito, la sua aspirazione di diventare un giornalista itinerante, la sua amicizia con Kiros e Ward...
Ma, proprio a metà di una frase, crolla svenuto sul letto.
"..."
Stavolta ha proprio toccato il fondo...
Si risveglia mezz'ora dopo, con un dolore martellante alle tempie.
-Mi dispiace, non sapevo che non potessi bere!-si scusa Giulia, seduta vicino a lui.
Che imbarazzo... Laguna avrebbe voluto sprofondare.
Si alza dal letto con un gemito.
-Sai, ti devo ringraziare.
-Per che cosa?-chiede lui, confuso.
-Grazie alle tue parole, i volti che mi hai mostrato, mi hanno dato l'ispirazione per scrivere una canzone. Non sono mai riuscita a scrivere ai testi, ma ora posso. Grazie a te...
Gli stringe delicatamente la mano.
-Beh... sono davvero felice di averti aiutato-mormora lui.
Si fissano per qualche secondo...
Ma vengono interrotti da un leggero bussare alla porta.
Accidenti! impreca mentalmente Laguna, Proprio Adesso!...
-Laguna!! Sono Kiros. Mi dispiace disturbarvi ma ci hanno convocato alla Residenza Presidenziale. Dobbiamo andare!
Laguna non vorrebbe lasciare Giulia, ma con una convocazione del genere non c'è da scherzare.
-Mi dispiace, ma il lavoro mi chiama- scherza.-Ma tornerò il prima possibile....
Giulia lo guarda ancora un momento negli occhi, la mano ancora nella sua.
-Io ti aspetterò. Promesso...
La scena diventa confusa, come se fosse salita una fitta nebbia.
Nel vagone di un treno per Timber, Squall, Zell e Selphie si stavano risvegliando...
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