L'invasione Galbadiana
Squall rientrò velocemente sottocoperta: la nave stava acquistando sempre più velocità, al fine di superare le barricate.
Grazie alla spinta presa, il vascello Seed le superò e attraccò alla spiaggia di Luptan insieme alle altre della flotta.
Appena scesi, Quistis gli ordinò:
-Squadra B, andate a presidiare la piazza principale!
-Andiamo!-li spronò Seifer, e Zell e Squall gli andarono dietro.
Naturalmente, raggiungere la piazza non era così semplice: i tre cadetti si ritrovarono più volte circondati da diversi soldati di Galbadia.
Alcuni all'inizio non li presero sul serio:
-Sono questi i rinforzi richiesti da Dollett?!
-Ma sono dei ragazzini!
Ma cambiarono presto idea, quando Seifer e Squall li passarono a fil di spada; anche Zell con le sue tecniche di Kung Fu non era da meno.
Più incontravano nemici, più Seifer sembrava al settimo cielo. Anzi, li provocava.
-Heyyy soldati!!! Dove siete? MI STATE FACENDO ANNOIARE! USCITE FUORIII!
-Che razza di idiota...-mormorò Zell, sottovoce.
******
Dopo vari scontri, finalmente, arrivarono alla piazza principale; alcuni soldati tentarono un'imboscata, ma li fecero fuori in breve tempo.
-Ora dobbiamo star qui ad aspettare-li informò Seifer, contrariato.-"ASPETTARE"... Che parola noiosa...-sbuffò.
Squall non poté dargli torto: rimasero lì per mezz'ora a far assolutamente nulla, con Zell che camminava avanti e indietro nervosamente.
In lontananza si sentivano i rumori dello scontro, mentre loro, invece, erano bloccati lì.
-Basta! Non ce la faccio più;-sbottò Seifer, agitando con rabbia il Gunblade.
Improvvisamente, un cane che gironzolava nella piazza cominciò a ululare in modo strano; Squall e gli altri, dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa, si nascosero prontamente dietro a una colonna, e videro passare una truppa nemica.
-Ma dove diavolo vanno??-sussurrò Zell: notò poi che nella direzione presa dai soldati, cioè in cima alla montagna, c'erano degli strani impianti, e li indicò agli altri.
-Cosa sono quelli?
-Non so. Andiamo a vedere!-suggerì Seifer.
-Ma é contro gli ordini!-protestò Zell, stupito.- Vero, Squall?
Lui si limitò ad una noncurante alzata di spalle.
-Se sono gli ordini del Caposquadra...
Seifer rimase allibito.
"Gli ordini del Caposquadra"???-gli fece eco; Squall di solito non era così arrendevole.-Vorrai anche tu rompere un po' di teste no?-disse, mettendogli amichevolmente una mano sulla spalla.
Ma Squall la scostò, infastidito.
-É l'occasione per vedere a cosa é servito il training con te. Grazie a te, neanche l'avversario più spregevole riuscirà a battermi!
-Allora un giorno mi ringrazierai...-replicò Seifer rudemente.
-Smettetela! Siete proprio uguali voi due!-intervenne Zell, esasperato.-Ascoltatemi! Questa non è una comune battaglia, ma anche un esame importante. Dobbiamo rispettare gli ordini!
-Allora resta qua. Gli sfaticati non ci servono!- lo liquidò Seifer, con chiaro disprezzo.
-COSA??
Visto che Zell sembrava sul punto di saltare addosso a Seifer, Squal si mise in mezzo.
-Non badargli, Zell. Piuttosto, Seifer, se vogliamo andare muoviamoci.
L'altro annuì, con un sorriso compiaciuto.
-Bene, ecco i nuovi ordini: andiamo a presidiare la cima della montagna!
-Ricevuto-replicò Squall, alzando gli occhi al cielo.
-All'inferno...-borbottò Zell, per poi aggiungere, ma a voce alta:
-... Ricevuto.
******
Durante il tragitto in salita, i tre videro molti soldati di Dollet feriti, ma non potevano fermarsi per soccorrerli. Squall sentì uno di loro nominare la "Torre di trasmissione"... probabilmente erano gli impianti che avevano visto prima.
Prima di arrivarci, naturalmente, si scontrarono non solo contro Galbadiani, ma anche con alcuni mostri della zona.
Finalmente, giunsero su uno sperone roccioso leggermente sopraelevato: da lì potevano osservare la situazione senza essere visti.
Due soldati di Galbadia uscirono dalla Torre proprio in quel momento.
-Controllo generatore completato.
-Nessun problema col motore ausiliario.
-Sostituire cavo danneggiato.
Dopo quel breve scambio di battute, rientrarono.
-Ma... la stanno riparando??-Squall rimase stupito: non aveva senso.
Ma a Seifer non interessava.
-Che ce ne importa! È la prima volta in un campo di battaglia. Paura?
-...Non so. Cerco di non pensarci-ribattè l'altro.
-Io non la ho affatto. Anzi, adoro le guerre. Vorrei non finissero mai! Mi fanno sentire più vicino alla realizzazione del mio sogno.
-...Sogno?-fece Squall, sorpreso; da quando Seifer faceva certi discorsi???
-Avrai anche tu i tuoi, no?-replicò lui, per nulla imbarazzato.
-Non è un discorso che mi va di fare.-troncò subito l'altro, lapidario.
Zell, che non aveva sentito la conversazione, si intromise.
-Che succede? Voglio sentire anch'io!
-Pensa ai fatti tuoi!-lo liquidò Seifer.
-Brutto scemo!-ringhiò Zell, e si preparò a tirargli un pugno, ma Seifer lo schernì, ridendo.-Hey Zell, cosa c'è? Una mosca che vola?
Poi, non badando agli altri due, scese giù per il sentiero per arrivare alla Torre.
-Maledizione!-imprecò Zell, dando un pugno per terra dalla rabbia,
D'improvviso, una voce fece trasalire sia lui che Squall.
-ECCOVI QUA!
Subito, i due cadetti si misero in guardia; ma poi, si rilassarano, vedendo che la voce apparteneva ad una Seed, come loro. Aveva un'espressione solare, i capelli castani tagliati corti, con le punte all'insù, e un sorriso sbarazzino.
Venendo verso di loro, inciampò e ruzzolò per terra, a causa del sentiero sconnesso. Si rialzò, a fatica, e sorrise, un po' imbarazzata per la figuraccia.
-Voi siete la Squadra B?-chiese, ancora col fiatone, mentre i due annuivano.
La ragazza, però, sgranò gli occhi quando vide Squall.
-Hey! Ma io ti conosco! Sei quello che mi ha accompagnato a vedere il Garden!
All'improvviso Squall ricordò: Qualche giorno prima quella ragazza, che si era trasferita dal Garden di Trabia, si era persa, e lui l'aveva portata a fare un breve giro dell'Accademia.
-Sì, è vero. Selphie Tilmitt, giusto?
-Sì! Ti ricordi!-fece lei, tutta contenta.-Grazie a te mi perdo un po' meno di prima...-aggiunse, con una piccola risatina.- Ah! Sono la porta ordini della Squadra A. Dov'é il vostro caposquadra?
Per tutta risposta, Squall indicò la Torre, dove Seifer stava entrando.
Prima di entrare, però, urlò all'indirizzo di Squall:
-Un giorno ti parlerò del mio sogno romantico!
Prima che lui potesse replicare, sparì all'interno della struttura.
-Caposquadra! ASPETTAAAA!-urlò Selphie, gettandosi dallo sperone di roccia per raggiungerlo.
Squall e Zell, più prudentemente, seguirono il sentiero e la raggiunsero.
Insieme, entrarono nella Torre, ma non c'era nessuno. Videro, però, una piattaforma ascensionale in funzione.
-Seifer! Sei di sopra?-chiamò Squall.
-Andiamo anche noi!
Salirono sulla piattaforma, e Selphie cominciò subito a saltellare eccitata.
-Troooppo forte questo ascensore!!
-Non fare casino, che cadi giù!-cercò di calmarla Zell, con un sorriso divertito.
-Non cado, non cado!-rise lei.
Squall invece, non rise, preoccupato.
Non sapeva cosa li aspettava lassù.
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