Un amaro ritorno
CAPITOLO 13
Un violento bussare alla porta, svegliò Isaac.
Aprendo gli occhi vide Carrie seduta su bordo intenta ad infilarsi le calze. Si sporse prendendole i fianchi e tuffando la faccia nei suoi bellissimi capelli. Baciandole la schiena nuda l'attirò verso di se. "Buongiorno tesoro. Dove credi di scappare?" Mormorò trascinandola al centro del letto e sdraiandosi su di lei.
" Smettila, dottore, non senti i colpi alla porta!" Lo rimproverò cercando di sgusciare via.
L'uomo sapeva che quando lo chiamava dottore era per farlo arrabbiare. La punì a suon di baci lungo la spina dorsale, trattenendola sotto di sé. Non avrebbe mai pensato di avere ancora tanta energia. Più faceva l'amore con Carrie e più ne aveva voglia. Quel corpo prosperoso era una tentazione continua. Avevano passato una settimana intensa ma lui voleva di più.
" Isaac, non senti? Butteranno giù la porta!" Lo rimproverò la donna.
Il dottore sospirò.
" Dovremmo andare via per qualche giorno."
Poi vista l'insistenza di quel suono si alzò. Brontolando s'infilò la camicia e i pantaloni.
" Resta a letto, vedo di sbrigarmi in fretta." Dichiarò facendole l'occhiolino.
Scese le scale indossando la giacca. Si chiuse il colletto della camicia e si passò le mani tra i capelli. Carrie amava scompigliargleli quando era preda della passione.
I colpi alla porta divennero ancora più forti.
" Arrivo!" Urlò Isaac avvicinandosi all'uscio.
Non fece in tempo ad aprirlo che qualcuno si buttò su di lui.
."Dov'è?" Urlò il giovane prendendo il dottore per il colletto e spingendolo contro il muro.
" Credi davvero che minacciandomi mi farai parlare?! Non ti sembra di aver fatto abbastanza! L'hai ferita, umiliata, rovinata!"
" Proprio voi dottore credete di potermi fare la predica? So quello che fate con mia madre!"
Il dottor Simmons sbianco'.
" Già " continuò il giovane, " Sono mesi che conosco il vostro sordido segreto. Approfittare di una donna fragile mentre il marito giace infermo in un letto! Un uomo che è stato affidato alle vostre cure! Ditemi avete mai fatto davvero qualcosa perché si risvegliasse! Oppure lo avete aiutato in qualche modo a rimanere in quello stato di perenne incoscienza?!"
John sapeva che stava esagerando, sarebbe stato grato al medico in qualunque caso ma la rabbia lo rendeva spietato. Il dottore si liberò con forza dalla stretta, poi lo fissò con eguale furia.
La sua voce bassa non fu meno aggressiva.
" Quindi è cosi?! Ti sei vendicato di me colpendo la persona più dolce e ingenua di questo mondo! Hai approfittato della sua generosità, della sua bontà! Credi di sapere come stanno le cose, invece non sai un bel niente! Mio Dio!"
Sentendosi indebolito il medico si lasciò cadere sulla sedia. Si passò le mani tra i capelli.
" E' tutta colpa mia." affermò nascondendosi il viso tra le mani.
" Perché non hai colpito me? Perché rovinare mia figlia?"
Dopo aver ripreso fiato continuò.
"Ma certo credendo che abusassi di tua madre, hai fatto lo stesso con Amy!" Poi alzando lo sguardo guardò il giovane lord fermo diritto di fronte a sé. I suoi occhi erano pieni di rabbia mentre quelli del medico erano gonfi di lacrime.
" Complimenti Vostra Grazia, hai vinto! Mia figlia è perduta e io...io sono annientato!"
John si avvicinò ancora rabbioso.
" Voglio sapere dov'è ? E voi me lo direte ora!" Tuonò.
Il dottore scosse la testa.
" Non le farai del male, mai più! Non la troverai, mi ha fatto giurare di non dirti niente e io l'ho giurato. È l'unica cosa che posso fare per lei. Tu sei il male! Il veleno che ti scorre nelle vene ha già danneggiato la mia bambina a sufficienza. Non le darai il colpo di grazia, non finché avrò vita!"
Il ragazzo, impallidendo, arretrò. Per un attimo al dottore parve di vedere del dolore in quello sguardo gelido.
" La troverò, potete giurarci! Non mi fermerò finché non l'avrò trovata!"
" Perdi il tuo tempo! Anche se un giorno la trovassi, non potresti portare a termine la tua vendetta. La mia Amy non esiste più!" Concluse afflitto.
Il giovane uscì sbattendo la porta.
Carrie entrò nello studio.
" Dottore?"
Isaac alzò lo sguardo e vide la donna che aveva scoperto di amare, guardarlo con delusione.
"Carrie, non potevo dirgli dov'è Amy! È sposato! Cosa vuole ancora dalla nostra bambina!"
La donna scuoteva la testa mentre le lacrime le riempivano gli occhi.
" Tu e la duchessa...!?"
L'uomo saltò su dalla sedia raggiungendola in un baleno. Cercò di abbracciarla ma lei si ritrasse.
" Carrie, tesoro, ascoltami! Non c'è mai stato niente tra me ed Eliza, niente!" Affermò con decisione.
"Ma John ha detto che tu hai..."
Lui la interruppe.
" Credi davvero che approfitterei di una paziente malata! Cristo donna mi conosci da una vita! Posso aspettarmi che un ragazzino bugiardo e infame possa rivolgermi certe accuse ma da te non me lo sarei mai aspettato!"
L'urlo rabbioso del medico fece arrabbiare anche la donna.
" Davvero dottore, ti conosco abbastanza bene da capire che la duchessa è il tipo di donna che avresti voluto! È esattamente come la tua defunta moglie!" Sbottò e quando lui cercò d'interromperla lei continuò.
"Se avessi sentito Alvin accusarmi di avere una tresca con suo padre non ti saresti fatto delle domande?"
Isaac la prese per le spalle.
" Ti piace il padre di Alvin?" Le chiese rabbioso.
Lei strinse gli occhi. " Ti piace la duchessa?"
Il dottore sconfitto, scosse il capo.
" Credevo di esserne innamorato!"
Carrie cercò di liberarsi dalla sua presa, ma lui non la lasciò andare.
" Tesoro ascoltami! Non c'è mai stato niente tra me e lei, niente! La vedevo così fragile e indifesa, tenuta prigioniera e drogata!Credevo di essere l'unico a poterla salvare. Non ero riuscito a salvare Emily, ma avrei potuto farlo con lei, capisci cosa intendo?"
La donna scuoteva la testa.
" Non è affatto indifesa! È una pazza malvagia! Tu non hai visto con quale cattiveria ha umiliato e ferito Amy fingendo di essere afflitta per lei!" Affermò riuscendo ad allontanarsi da lui.
Isaac la guardava, dispiaciuto, stringersi le braccia intorno alla vita.
" Sei innamorato di lei, dottore?" Gli chiese la donna.
Nonostante la sua voce fosse ferma, l'uomo ne percepì la paura.
Raggiungendola la prese tra le braccia.
" Sono innamorato di te, tesoro! Amo solo te!" Le confidò stringendola forte.
Carrie non ne era troppo sicura. Non era il tipo di donna adatto a lui. Non aveva finezza ne eleganza. Ma era sincera! Non avrebbe fatto del male ad Amy come invece aveva fatto quella matta!
"Carrie, amore, le ultime settimane sono state le più belle della mia vita! Devi credermi! Ho preso un abbaglio ma, ti giuro, non ho fatto altro che curarla! Perdona la mia superbia e non dubitare mai dei miei sentimenti per te!"
Carrie era indecisa, nella semplicità della sua mente credeva che ciò che era successo tra lei ed Isaac fosse speciale, unico ma sapeva anche che lui aveva amato molto la moglie. Se per lei era tutto nuovo, per lui no!
" Non so niente dell'amore dottore, non so se quello che dici è vero! Tu per me sei il primo ma io per te non lo sono. Non so quante ne hai amato o quante ne amerai! La prossima potrebbe essere un'altra paziente infelice che solo tu puoi salvare!"
Isaac la scosse.
" Ho amato mia moglie, l'ho amata tanto da sentirmi morire quando l'ho persa! Pensavo che non mi sarei più innamorato. Quello che credevo di provare per Eliza, non era amore! Non la desideravo fisicamente. Poi io e te ci siamo avvicinati, il dolore per Amy ci univa ogni giorno di più e ho scoperto che potevo amare di nuovo. Nel buio della sofferenza eri la sola luce che mi guidava. Una luce abbagliante. Ho amato Emily, il mio primo grande amore ma quello che provo per te è diverso. È un amore maturo, consapevole.
Non ho mai provato con lei una passione così intensa! Cristo donna, ti desidero sempre. Sono in uno stato di costante eccitazione, come un ragazzino alle prime armi! Perfino il mio lavoro è passato in secondo piano. Mi hai mai visto cosi distratto? Guarda! Non ho neanche preparato la valigetta!" Terminò sbuffando.
In effetti lo studio non era impeccabile come sempre, constatò la donna guardandosi attorno.
" Anch'io ho trascurato parecchi lavori." Mormorò arrossendo.
Lui si avvicinò sollevandole il viso.
" Carrie ti amo! Sposami!" Dichiarò convinto.
Lei sbarrò gli occhi " Oh no, no davvero! Vuoi diventare lo zimbello del villaggio? Non puoi sposare la ritardata! Nossignore non puoi!"
Lui l'abbracciò forte.
" Sposerò la donna più intelligente del mondo, la più dolce e buona creatura che sia mai esistita!"
La donna non intendeva continuare quel discorso, cercò di distrarlo.
" Perché non hai chiesto a John quando è tornato? Se è davvero sposato e perché vuole vedere Amy?"
Il dottore la trascinò sul divano.
"Mi ha aggredito, accusandomi. Non ho avuto modo di pensare lucidamente ma in fondo non mi importa di quello che ha fatto in questi mesi. Avrebbe potuto tornare prima o scrivere. Lo sai quanto male ha fatto alla nostra bambina. Non gli permetterò di avvicinarsi a lei."
Carrie lo guardava corrucciata.
" E se ci fosse una spiegazione, se non avesse potuto ritornare o mandare notizie?"
Il dottore scuoteva la testa.
" Allora perché aggredirmi? Perché non presentarsi e spiegarmi le sue ragioni o chiedere notizie! Sono persone inaffidabili, tesoro, un intera famiglia di malati mentali." Affermò convinto.
Carrie lo guardò sospirando.
" Ti ricordo che per tutti, io sono una ritardata. Niente, a volte, è ciò che sembra."
John era tornato.
Per prima cosa era andato alla tenuta per lavarsi e cambiarsi. Gli abiti sporchi e rovinati puzzavano quanto lui. Non si sarebbe presentato da Amy in quello stato.
Amy. L'unico suo pensiero. L'unico appiglio a cui era rimasto attaccato per sopravvivere. Solo il proposito di tornare da lei lo aveva tenuto in vita.
Qualche giorno prima di Natale, aveva lasciato Harrow per tornare a casa. Aveva bisogno di vederla. Più di un mese prima era partito all'improvviso senza lasciarle neanche un messaggio. Era sconvolto. Cosa avrebbe potuto dirle? "Me ne vado perché ho scoperto che tuo padre abusa di mia madre!" E poi come avrebbe spiegato il motivo per cui non lo aveva fermato? "Non sono intervenuto perché pensavo che mia madre se lo meritasse!"
Si era sentito un verme! Non solo aveva ascoltato la donna implorare di mettere fine a quella sofferenza, ma aveva aspettato, dietro ad una porta, che la violenza finisse per poi constatare che il dottor Simmons dormiva beatamente abbracciato a lei.
Avrebbe potuto impedire che succedesse ma non era certo di volerlo. Aveva raccontato ad Amy proprio quella sera, tutto il male che gli aveva fatto quella donna e sentirla supplicare lo aveva appagato. Allo stesso tempo però, si era vergognato di se stesso. Amy lo avrebbe disprezzato. Sempre che gli avesse creduto, cosa di cui dubitava. Adorava suo padre. Così, da codardo, era scappato, ma dopo tutto quel tempo, il bisogno di vederla lo aveva sopraffatto. Doveva spiegarle ogni cosa e chiedere il suo perdono.
Era quasi arrivato casa quando era staro aggredito. Colpito alla testa, era caduto da cavallo e aveva perso i sensi.
Aveva passato l'inferno. Era stato imprigionato, poi venduto al capitano di una nave. Aveva viaggiato per settimane, sgobbando come un mulo.
Quando finalmente erano attraccati a Candice, in Spagna, era riuscito a fuggire. Era rimasto nascosto per giorni. Solo dopo che la nave da cui era fuggito era salpata, aveva cercato un'imbarcazione diretta in Inghilterra. Non aveva denaro perciò si era offerto di lavorare per pagarsi il viaggio. Non era stato facile ma c'era riuscito. Dopo quattro mesi era tornato a casa. Sudicio, si era presentato a Gordon chiedendogli un bagno caldo. Il maggiordomo era rimasto sconvolto. Dopo averlo informato che la sua camera non era disponibile, lo aveva accompagnato in una destinata agli ospiti. John non ci aveva dato troppo peso. Era stanco, sporco e affamato. Entrato nella vasca si stava riprendendo. Non ci avrebbe messo troppo, voleva vedere Amy. Dopo essersi strigliato e vestito, sentì qualcuno entrare. Girandosi si trovò faccia a faccia con sua madre! Fece istintivamente un passo indietro.
Lei lo guardava con le lacrime agli occhi
" Sei uguale a tuo padre. Bellissimo!" Singhiozzò portandosi le mani al petto.
" Cosa ci fate fuori dai vostri appartamenti? Dov'è la vostra infermiera?" Chiese il ragazzo in modo brusco.
Lei scrollò le spalle esili.
" Sono guarita John. Il dottor Sommons mi ha liberata dal male che mi affliggeva."
" Si posso immaginare in quale modo!" Sbottò il ragazzo.
" Cosa stai insinuando! Io amo tuo padre! Non c'è stato e mai ci sarà un altro uomo per me!" Si scaldò la duchessa.
" Potete negare, se vi fa comodo, ma io vi ho visti!" L'accusò il giovane. Forse sua madre si era rifiutata ma il calore con cui parlava del dottor Simmons lo aveva confuso.
" Non so cosa credi di aver visto! Io non mi sono mai concessa ad altri che al duca!" Si difese.
" Assiste ancora vostro marito?"
" No! Le sue attenzioni nei miei confronti non erano gradite. L'ho allontanato. Un medico più esperto, ora, si prende cura di tuo padre."
" Vi ha dunque costretta?" John aveva bisogno di sapere come stavano le cose.
Eliza deglutì.
" Non sono argomenti da discutere col proprio figlio. Ero molto confusa, le medicine alteravano la realtà. Non sono sicura di ciò che accadde in quel periodo ma gli sono grata per avermi curata. Quando ha capito che non avrebbe avuto altro, se non riconoscenza è diventato sgarbato e aggressivo. Per il bene di tutti l'ho licenziato."
Il ragazzo non se la sentì di rivelare di averla sentita supplicare. Se non ricordava l'accaduto non sarebbe stato lui a riferirglielo.
" Sono lieto che stiate meglio. Ora scusatemi, devo andare." La informò, diffidente, cercando di uscire ma la madre lo trattenne prendendogli il braccio.
" Se stai andando da Amy, puoi risparmiarti il viaggio! Isaac l'ha portata via. Nessuno sa dove. " Riferì la duchessa con aria afflitta.
John la guardò cupamente.
" Perché avrebbe fatto una cosa simile? Adora sua figlia!"
Anche sua madre lo fissò mentre gli confessava.
" Pare che abbia saputo che l'hai rovinata!"
John indietreggiò poi raddrizzò le spalle.
" Ci sposeremo presto. Siamo fidanzati, ci amiamo!"
"Non succederà John, il dottor Simmons ha detto a tua nonna che la promessa è rotta!"
" Non può farlo! Amy mi ama! Lei non lo permetterà!" Si scaldò il ragazzo.
" Amy non ha voluto sentire ragioni quando le ho detto che saresti tornato. Era furiosa con te per averla lasciata senza una parola. Ha saputo di tutte le tue donne! Ho provato a difenderti ma lei e quella ritardata che l'ha cresciuta mi hanno cacciato via!" Sospirò affranta.
John non voleva crederci.
Sua madre insistette.
" Isaac ha ordinato di riferirti di non provare neanche ad avvicinarti a casa loro. Ha allontanato la figlia, più di un mese fa. Pare ci sia un altro uomo nella sua vita!"
John la prese per le braccia scuotendola.
" Non c'è nessun altro! Amy mi ama!" Poi la spinse via e si diresse alle stalle. Di Apollo non aveva più saputo niente dalla sera dell'agguato. Probabilmente lo avevano venduto, come avevano fatto con lui. Prese Pegaso e partì al galoppo.
Aveva aggredito il medico in un impeto di ira. Si erano accusati a vicenda. Ora sedeva tra le rovine che avevano visto tutto l'amore che lui ed Amy si erano scambiati. Doveva trovarla! Era sua! Perché il dottore aveva detto che Amy non esisteva più! Perché l'aveva accusato di averla rovinata? Non era più vergine ma si sarebbero sposati! Dannazione, se non fosse sopravvissuto all'agguato, che ne sarebbe stato di lei! Ma era tornato! Aveva attraversato l'inferno per rivederla. Si sarebbe ripresentato dal padre. Avrebbe chiesto spiegazioni e ne avrebbe date.
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