Il tempo che è passato non ha scalfito nemmeno di un giorno l'odio che provo per te.

Non ho mai desiderato essere un eroe, tuttavia ho allenato ogni fibra del mio corpo per poterlo diventare, per poter essere visto anche una sola volta da te.

Quanto disgustosa è questa società, quanta ipocrisia alberga nelle vostre anime maledette, voi bastardi dalle tutine attillate e il sorriso sempre sulle labbra. Mi hai plasmato come creta, modellandomi nelle tue mani per poi buttarmi via come un pezzo difettoso, troppo debole; Non valeva davvero la pena perdere il tuo tempo con me. Credo che provare tutto questo odio sia frutto della felicità che mi hai donato mentre il fuoco bruciava il mio corpo, tutti gli allenamenti condivisi con te mi illudevano di poterti raggiungere, un giorno, di renderti fiero. Ho pensato in ogni istante di questa vita maledetta a te, ai miei fratelli, alla mamma, ci ho pensato così tanto da impazzire.

Certe volte la notte gli anellini che tengono insieme i miei pezzi di carne si strappano, e riprovo quel dolore lacerante che però mi rimetteva sempre in piedi quando mi pendevi a calci se non ero abbastanza forte per sopportare. Sono tornato a casa una volta, sai? Ho visto quello stupido altarino dove mi preghi e mi chiedi perdono, in un certo senso ti trovo ridicolo. Sai papà, il passato non può essere seppellito come tu hai seppellito il mio ricordo, per il mondo non sono nessuno, ma ti ho dimostrato che posso arrivare molto più lontano di quello che credevi. E i miei fratelli? Natsuo, per quanto mi volesse bene, alla fine è andato avanti e Fuyumi è solo una stupida romantica disposta a perdonare tutto pur di avere una parvenza di normalità.

E per quanto Shoto ci provi, non riesce davvero a odiarti, io l'ho visto. Forse è troppo buono o semplicemente uno stupido, tant'è che il principino alla fine ti ha reso fiero. Al ritiro nei boschi mi osservava con quella fierezza negli occhi e mi ha ricordato tanto te, o quantomeno una copia mal riuscita. Già, perché il piccolo Shoto non ha la tua bramosia, si fa solo guidare, non ha un vero scopo, nemmeno lui voleva essere un eroe. La nostra colpa è essere nati, averti dato e tolto la speranza, come tu hai fatto con me. Ma poi il piccoletto di casa ti ha riscattato, ti ha riacceso la voglia di competere con l'eroe numero uno.

Che disgustosi che siete, questa società è putrida anche grazie a gente come te, come Hawks, che ha guardato morire Twice senza muovere un muscolo. Non riuscite a essere onesti nemmeno con le persone che vi ammirano di più al mondo, vi nascondete dietro quei falsi ideali e quasi quasi alla fine ci credete davvero alla cazzate che dite.

La verità è che io non posso esistere in un mondo in cui tu ancora respiri.

Sono una macchina, proprio come tu volevi, uno strumento adatto a uno scopo, solo che stavolta non è il tuo. Per questo non mi importa di morire, non mi spaventa. L'orrore che ho provato in questa vita è già la mia condanna. Quando ti ho visto salire tanto in alto da realizzare il tuo sogno di diventare il nuovo numero uno ho riso di gioia, ero talmente entusiasta! Quanto male può farsi qualcuno che cade dal tetto del mondo? Ora lo sappiamo, papà.

Non c'è stato un solo giorno in cui io non abbia sognato di vedere l'espressione che hai adesso sul viso, mentre ballando ti porto all'inferno con me. E Shoto? Anche lui mi rallegra con la sua paura, finalmente gli vedo un emozione. In fondo dovreste davvero ringraziarmi, ora il mondo sa chi siete davvero. Quanto è liberatorio poter essere il bastardo che si è? Ringraziami papà, questo è il mio regalo per te.

E forse sono anche troppo egoista, perché non riesco ad aspettare che il mondo ti distrugga, quello è un onore solo mio. Devi morire nelle tue stesse fiamme, così come è morta la mia speranza quel giorno. Lo ricordi? Accasciato al suolo ti imploravo di aiutarmi, ma nelle orecchie avevo solo il rumore del fuoco che mi consumava, nel cuore solo macerie. Quanto poco ci hai messo a lasciarmi andare, che razza di bastardo senza anima. C'è stato un tempo in cui speravo di poter andare avanti e dimenticarti, ma l'odio cresceva con me, anno dopo anno, secondo dopo secondo. Ho ucciso più di trenta persone con il tuo fuoco, li ho visti bruciare e urlare dal dolore e ho sorriso immaginando la tua reazione quando l'avresti saputo. Sei un assassino Endeavor, il tuo quirk è una maledizione e per quella maledizione morirai. Scoprirai quanto possa essere freddo l'inferno, dopotutto.

E la mamma? Quante volte ho sperato in un suo abbraccio, in quanti allenamenti ho pregato che ti fermasse dal farmi crepare al suolo, ma lei semplicemente non c'è mai stata. Mi è estranea come un passante per strada. L'ho vista in ospedale, ogni tanto le porto delle rose blu e lei pensa che sia tu a donargliele, del resto anche lei si è dimenticata di me, anche lei spera ancora in qualcosa. E forse è questo il tuo peccato più grande, Endeavor; Mi hai tolto la possibilità di sperare che un giorno mi avresti visto. Ma ora, qui, uno di fronte all'altro, mentre la mia carne brucia e sfrigola, con le nocche delle dita che sono diventate solo ossa, mi chiedo:

Ora mi vedi, papà?

note

Esco da questa one shot emotivamente distrutta. Non so perché Toya mi ispiri tanta empatia, sta di fatto che quando si parla di lui sono sempre un po' debole.

Spero che il sentimento che ci ho messo per scriverla traspaia da ogni singola lettera. Fatemi sapere il vostro parere nei commenti.