28 - Salving Gorm Iland
La foglia di the portò Stella in un paesino e la condusse alla porta di una casa. Attorno ad essa una serie di rampicanti erano disposti attorno ad un blocco di ghiaccio. Stella lo ruppe e vi entrò seguendo la foglia che sembrava rompere il ghiaccio con estrema facilità come attraversasse del burro fuso.
Arrivata sul posto quattro ragazzi erano imprigionati nel ghiaccio e dalla scena sembravano intenti a esercitare uno strano rito di magia in cui dal terreno sembrava emergere una piccola manciata di sassi. Un soffio di vento poi iniziò ad abbattersi impetuoso e creare un piccolo mulinello attorno all'unica ragazza del gruppo. Il ghiaccio ormai divenuto acqua si portò attorno ad un ragazzo biondo mentre la foglia sembrò posarsi su un ragazzo dai tratti afroamericani. Stella non potette fare a meno di notare che i tre maschi erano vestiti dei colori degli elementi: il verde delle piante e della vita, il blu dell'acqua e il giallo della terra. Stella capì ben presto che aveva innanzi a se dei soggetti fuori dal comune e che forse loro la avrebbero potuta aiutare a salvare il suo eroe dalla nube color nocciola che lo aveva rapito.
Il pensiero fisso di Stella era per Ade e sul salvarlo a tutti i costi, lui che per lei non aveva risparmiato nulla di se.
-Salvalo anche per me Black Rock Shoter.- gli aveva detto Mato salutandola.
Yuno che aveva espressamente voglia di far del male a Mato ma evidentemente era solo un'impressionante idea folle che Stella si era fatta. Eppure anche lei voleva che Stella si ritrovasse con Ade. Anche Juuzou aveva espresso la volontà di voler nuovamente incontrare Ade e magari scontrarsi con lui.
E poi con che coraggio lo avrebbe raccontato a Miku, la sua migliore amica, che non era riuscita a salvare suo padre?
E Juleka? A lei cosa avrebbe detto se il suo amore non sarebbe mai tornato?
Stella pensava.
Non si rese minimamente che andava a fuoco e prese a bruciare sciogliendo il ghiaccio attorno a sé e liberando le quattro persone al suo interno che sembravano al quanto frastornate e confuse. Non capivano cosa fosse successo loro. Stella li guardò ed i ragazzi iniziarono a presentarsi e capire cosa fosse accaduto. I ragazzi non sapevano spiegarsi come Stella non fosse sorpresa di averli visti fare quella strana sorta di incantesimo, ed erano invece sorpresi del fatto che Stella riuscisse a controllare il calore in quel modo.
Passarono alcuni minuti prima che Stella fosse ben vista dal gruppo dei quattro ragazzi che la bombardavano di domande su avvenimenti spazio-temporali che Stella per prima non sembrava conoscere. Eppure uno dei ragazzi, per quanto si sforzasse non le credeva. Il ragazzo si chiamava Toby e sembrava, nonostante il blu della sua felpa e i jeans scuri che ispiravano pace e tranquillità, una testa calda. Eppure nonostante Toby fosse riluttante all'idea i ragazzi si aprirono e raccontarono a Stella per filo e per segno la loro storia e di come quattro ragazzi comuni fossero divenuti i potenti signori della natura e si presentarono.
La prima a presentarsi fu la ragazza, Jessika, portava una coda bionda e degli orecchini di piume una maglia rosa su canotta bianca e dei jeans che apparivano sotto una minigonna.
Fu poi il turno di Lucas, il ragazzo afroamericano che indossava una maglia e dei jeans verdi. Perfino il gilet era verde.
Si presentò poi Nick, un ragazzo castano con pantaloni scuri ed una felpa con cappuccio gialla e marrone. Gli occhiali sul suo naso gli concedevano un'area più autorevole ed autoritaria. Fu lui a presentare Toby, suo fratello ancora riluttante ala presenza di Stella che sembrava infastidirlo.
Poi venne il turno di Stella. Lei raccontò, seppur brevemente, il suo accaduto e Jessika, messa una mano sulla spalla del cyborg, sorridendo le disse. -Non aver timore troveremo tuo padre.- cercando di sembrare ottimista.
Il sorriso di Jessika sembrò rincuorare molto Stella, la sua mano calda che sembrava fredda rispetto al calore emanato dal cyborg, sembrava essere gradita al cyborg, come le attenzioni che riceveva dalla sua nuova amica.
-Grazie Jessika.- disse Stella. Toby guardava le due con diffidenza, diffidenza che egli manifestava per il più verso Stella.
Il fatto che Stella avesse evitato di risponde ad alcune delle loro domande non convinceva Toby, come se Stella stesse nascondendo un segreto e questo segreto avesse a che fare con il loro congelamento, e ciò lo rendeva via via sempre meno certo delle intenzioni di Stella.
Il ragazzo guardava indispettito Stella aspettando il momento propizio per dire che glielo aveva detto di non fidarsi, che Stella stesse col nemico, che ella stessa fosse il nemico.
Lungo il giro turistico della casa ancora avvolta dal ghiaccio, i ragazzi portarono Stella in quello che dava l'impressione di essere una sorta di tempio sacro, posto sotto l'abitazione in cui, secondo i racconti dei ragazzi, abitavano Toby e Nick.
-Se avessimo saputo che esisteva una persona simile a te e tuo padre vi avremmo cercato prima.- disse Nick scendendo una scalinata in pietra dopo chiuso un portello sopra le loro teste.
-Un potete simile al nostro team avrebbe fatto molto bene ed alla nostra missione.- disse Lucas entusiasta.
Da dietro una libreria una coppia di minacciosi color giallo oro brillavano.
Dalla libreria uscì una lucertola con lunghi baffi e pizzetto banchi. Le unghie lunghe ed il volto poco curato facevano intuire un che fosse un animale domestico, ma poco curato.
-Ruzzle! Sante nuvolette... hai una brutta cera.- disse Jessika per poi tapparsi la bocca come se avesse appena detto una cosa che non doveva dire.
-Ragazzi abbiamo un problema megagalattico. Hanno rubato il libro degli incantesimi spazio-temporali. Quel libro nelle mani sbagliate non distruggerebbe solo il nostro mondo, ma ogni mondo.- disse la lucertola passando su un dispositivo a cristalli magici.
Una pietra iniziò ad accendersi come fosse lo schermo di una televisione.
-Per evitare che la guerra di Gorm divampasse in tutti i mondi, i signori della natura originali sigillarono quel libro di magia nera impedendone a ognuno degli altri di avvicinarsi. Gli antichi guardiani custodiscono il libro con molta gelosia designando da ognuno dei sette popoli un custode per ogni generazione. Dovete scoprire chi lo ha rubato e sistemare lo spazio-tempo. - disse la creaturina. Poi aggiunse una frase che destò i quattro ragazzi ma che non fece alcuna impressione su Stella. -Per questa missione dovrete usare il portale ed avere un keeper, un capo missione che possa guidarvi e permettervi di andare in quattro. E quel qualcuno sarò io.- disse. -Se non riusciste nella missione sappiate che vi voglio bene ragazzi.- aggiunse poi la lucertola iniziando a muoversi tra i cristalli in modo sinuoso ed aggraziato come un giovane serpente.
I ragazzi annuirono. Stella fece altrettanto.
-Sono certa che se la caveranno. E poi non è la prima volta che anch'io salvo il mondo.- disse Stella. Aveva un sorriso rasserenante come se quelle parole dovessero, prima che Ruzzle, rincuorare lei stessa.
Un sorriso di sollievo rincuorò la lucertola che dette a Stella una runa che era incisa su una pietra.
-Questa è la pietra della sincera conoscenza. Brilla quando è al collo di qualcuno che conosce se stesso in tutta sincerità.- disse e poi congedò i ragazzi che si trovarono in un mondo che a loro pareva sottosopra.
Il posto era molto particolare. Nuvole di pietra, alberi infuocati vulcani di acqua freschissima e rocce che a solo toccarle evaporavano come nuvole. Qui e lì alcuni posti del mondo che Stella conosceva, spiccavano tra macerie e palazzi di ogni epoca e tempo. La Tour Eiffel, il British Museum, l'obelisco di San Pietro, delle piramidi, una M del McDonald's e molto altro. Sembrava un quadro disegnato male da qualche autore sfortunato, un collage fatto a testa per l'aria. Un mondo completamente surreale.
Stella osservava i ragazzi attoniti guardarsi intorno e venire a conoscenza di cotanta trasformazione di un paesaggio naturale che per loro era ormai di casa.
Stando ai racconti di Nick, prima di questo caos, l'isola era un posto sempre in conflitto, ma non in modo così drastico. Esseri locali si avvicinavano e raccontavano ai ragazzi la loro disavventura. Erano forme umanoidi di diversi colori: gialle, rosse, verdi e blu.
Perfino degli esseri umani si erano avvicinati per chiedere cosa fosse successo e perché gli esseri locali sembravano venerare gli uomini. Lucas prese la parola.
-Uomini, donne e bambini udite le mie parole. Siamo in pericolo e questi esseri locali, ci vogliono aiutare. Abbiamo distrutto il nostro pianeta ed ora non dobbiamo fare altrettanto con loro. Noi parliamo la loro lingua ed ora vi diremo cosa fare.- detto ciò i ragazzi traducevano nelle varie lingue il discorso e si facevano intermediari. Gli umanoidi verdi misero legname e quello gialli pietre per costruire una piccola città rifugio. I rossi ed i blu facevano da sentinelle e tutti seguivano le direttive dei ragazzi che sembravano saperne più di tutti.
-Io mi allontano un po'...- disse Stella con sguardo triste ed abbattuto. Nel suo cuore una sensazione aveva fortemente preso vita e le impediva di pensare positivo. Jessika la seguì.
Le due camminarono a lungo fino a giungere nei pressi del British Museum. Stella pensò ad Athena, a Thot e alla loro avventura con la figlia di Crono, Lauren.
Una nuvola di fumo aveva attirato l'attenzione di Stella, una nuvola color nocciola come quella che aveva rapito Ade.
-Stai indietro Jessika, questa è la mia battaglia...- disse Stella ma a quella frase Jessika le mise una mano sulla spalla e sorrise. Poi si fece pochi passi indietro come a voler dimostrare a Stella che anche lei poteva unirsi alla battaglia.
-Occhio della Vita trasformami nel signore del Vento.- e detto ciò il corpo di Jessika si riempì di piume e le spuntarono le ali da farfalla e le mani ed i piedi divennero come di uccello.
-Allora? Andiamo?- disse la ragazza guardando Stella. Stella indossò il gioiello che Ade le aveva dato. La spilla le concedette ali e super fisico.
-Stiamo in guardia, qui nulla è come sembra.- disse Stella. -Se la mia ipotesi è vera preparati a colpi molto bassi.- aggiunse il cyborg.
Le due camminano allungo verso un'aria dedicata alla antico Egitto e li proprio in mezzo al caos il disordine dei referti della cenere circondato da fiume sorgeva fumante al centro della sala. Stella e Jessika notarono subito come il disordine avesse creato un'aria circolare al centro della quale la cenere e le piume erano depositate. Un macabro pensiero passa per la mente della giovane cyborg, la quale vedeva quelle ceneri è in pelle fiume, il dio della sapienza e della conoscenza era stato soggiogato dal colpevole di tanta cattiveria e disordine. Una mano sulla spalla sveglio la ragazza dai suoi pensieri.
Alle spalle di Stella, c'era Thot nel suo aspetto divino, la testa di airone, il corpo palestrato e il fisico statuario. Il dio egizio sorrise e fece avvicinare a loro una ragazza. Capelli castani tendenti al rosso, occhi pieni di energia di un castano luminoso ed un sorriso che infondeva coraggio a chiunque la guardasse oltre che una gran pace e una grande energia.
-Qualcuno sta rapendo gli dei e li sta portando in luoghi sconosciuti.- disse Stella cercando di riflettere ad alta voce.
-Ha mirato i greci. Il libro spazio-temporale di Gorm si sta difendendo dal suo avversario portando in questo mondo le fonti necessarie per abbattere il nemico.- disse poi la ragazza che era con Thoth
-Come ti chiami ragazzina?- chiese Stella.
-Sono Rosanna, Rossana Smith. Idol del Giappone e futura portatrice degli orecchini dell'airone.- disse lei. Thot annuì come fosse stanco. -Thot mi ha permesso di vedere lo spazio-tempo se mi applico e non sto nella pelle.- disse Rossana poi in preda all'euforia. Sembrava una bambina. Un sibilo si udì.
-Rossana resta dietro a noi.- disse Jessika accerchiando la ragazza stando spalla a spalla con Thot.
Il sibilo si fece più forte. Il sibilo si fece più visibile. Un'ombra nera si eresse minacciosamente sui presenti scrutandoli con grandi occhi rossi.
Apophis era lì. La sua presenza era quasi tangibile. Thot disegnò il geroglifico dello scudo ed ecco una sfera apparve a proteggere le tre ragazze.
-Proteggete Sana, lei vi indicherà dove sono i tre olimpici che oltre Athena sono stati rapiti.- disse Thot che con un gesto dolce ed elegante mandò via le ragazze e le fece recapitare al villaggio che avevano costruito.
Stella continuava chiedersi dove fosse Ade.
Era il suo pensiero fisso ma lui le aveva lasciato degli oggetti. Il miracolous della Furia, l'anello segnale e poi una piccola sfera. Stella non sapeva di averla. Con essa c'era un biglietto. Ade aveva fatto in modo che se gli fosse successo qualcosa dopo mezz'ora che si fosse separato dai suoi poteri, Stella avrebbe potuto contare su di essi.
Ma Ade dov'era? Per trovarlo dobbiamo tornare un attimo in Giappone dove, almeno in parte il mistero sta per sciogliersi.
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