La vita è un teatro
CAPITOLO SETTIMO
"Scrivere e' una forma sofisticata di silenzio"
(A. Baricco)
Sono le 22h00, fuori sembra fare freddo. Mi godo le coperte morbide al tatto sotto le quali strofino dolcemente i miei piedi. La luce tamisée dell'abat-jour mi dà un senso di serenità indescrivibile. Sono già i camera quando Elena entra velocemente nel lettone con il suo pigiama color crema e gli orsetti stampati, che sembrano cozzare con l'età adolescenziale. Mi sorride tenendo in mano il cellulare.
"Credimi l'ho disinfettato, non ho calze e mi sono lavata i denti. Sono pulita come un bebè".
Rido. Chissà se il telefonino è veramente pulito, comunque pare abbia mantenuto le promesse cosi le dò il fatidico feu vert.
"Come in baby, ma non lasciare il cellulare tutta notte attaccato alla testa, ok? Sono sempre onde e non fanno bene."
"Maddai mica credi anche tu a queste cavolate mamma. Siamo tutti in mezzo alle onde, sempre".
"Ragione in più per non spapolarti il cervello con una propulsione ulteriore".
"Hai stampato il testo?" Elena è formidabile nell'utilizzare la tecnica del sviare le discussioni che non vuole continuare.
"Veramente ne avevo già due copie stampate che avevo archiviato dove tengo i documenti. Le ho ritrovate in fretta, non pensavo di averle cosi a portata di mano. Eppoi ho anche ritrovato il file sul computer. Vedi che ad essere ordinati conviene?".
"Passamelo che voglio leggerlo". Mi dice sinceramente eccitata.
"Tieni. Però promettimi di non ridere. E' stato pensato come atto unico per una compagnia teatrale amatoriale, non c'e' nessuna presunzione di scritto eccelso. L'ho scritto in una notte tanto tempo fa e forse adesso a leggerlo può sembrare strano."
"Strano?"
"Si. Come posso dire? L'ho riletto velocemente mentre eri in bagno e l'aggettivo che mi è venuto in mente durante la lettura è... ingenuo. Si l'ho trovato un testo ingenuo".
"Ok, non fa niente, fammelo leggere eppoi ti dico la mia".
Quasi reticente le porgo il dattiloscritto. Elena lo tira verso di sè con autorità, un po' forse per curiosità, e un po' forse per vincere fisicamente la battaglia contro mio tentennamento.
Prima di iniziare a leggere mi sorride, con un lampo perfido negli occhi. Poi comincia a voce alta.
LA TRAMA:
Su un ipotetico Canale televisivo viene trasmesso il programma della giornalista Sandra B., famosa scopritrice di nuovi talenti. In quest'occasione viene bandito un concorso per giovani aspiranti scrittori di opere teatrali.
Durante la puntata viene presentata la vincitrice della serata: Gloria. Quest'ultima è autrice di una pièce che è molto piaciuta alla giuria. L'introduzione vede, quindi, l'intervista della giovane premiata, la quale viene invitata a raccontare la trama del suo scritto.
Con l'inizio del racconto anche i personaggi prendono vita: vengono mostrati gli amori, le incomprensioni, le gelosie e le riappacificazioni di una coppia di protagonisti (Diana e Fabio) e, parallelamente, del loro entourage di amici, attraverso una serie di feste frizzanti e divertenti tenutesi nel loro appartamento. In un crescendo di dialoghi brillanti, si scopre cosi la bizzarra costellazione psicologica di una simpatica combriccola di giovani trentenni, con i loro dubbi talvolta puerili e paradossali, le loro insoddisfazioni profonde e i loro sogni.
Il testo prosegue alternando le vicende raccontate oralmente in studio dalla vincitrice, e mostrate direttamente dai suoi personaggi, in una serie di sequenze che vanno ad inoltrarsi sempre più nel profondo dell'universo maschile e femminile.
La premiazione della giovane autrice e i ringraziamenti allo staff da parte del regista chiudono apparentemente la commedia, senonché l'arrivo di una donna delle pulizie (che maldestramente rovescerà il contenuto di una borsa dimenticata nello studio televisivo) aprira' un possibile nuovo finale alla storia.
"Sembra carino". Mi dice stoppando per un istante la lettura.
"Dai vai avanti", la sprono io. Contenta però del suo commento. "E non ti fermare nemmeno se trovi errori di battitura, quelli li vediamo dopo, e anche quello che pensi me lo dici dopo, ok?
"Ok".
"Guarda che se non rispetti le regole e ti fermi durante la lettura per criticare o elogiare, me lo riprendo. Fai come se leggessi da sola, senza fermarti, tanto il testo e' piuttosto breve."
Elena annuisce un po' seccata, alla sua eta' i perimetri dirigistici dei genitori risultano sempre indigesti. Cio' nonostante sembra accettare la cosa senza protestare. La sua voce, infatti, riprende forte e chiara.
Personnaggi:
Sandra B.: giornalista
Gloria: scrittrice
Diana: assistente di un avvocato (moglie di Fabio)
Fabio: medico (marito di Diana)
Antonio: medico, amico di Fabio
Giorgio: avvocato, capo di Diana
Alice: figlia di Giorgio
Carla: moglie di Giorgio
Stefano: altro avvocato - collega di Diana
Carmen: infermiera collega di Fabio
Musicista
Cameriera
Cameraman, Regista, Staff della trasmissione, Pubblico
Donna delle pulizie
Studio televisivo: preparativi dietro le quinte prima dell'inizio della trasmissione televisiva, ultimi ritocchi al trucco. Musica, illuminato il titolo del programma "Serata di Autore" su uno schermo. Le luci si abbassano.
La scena e' suddivisa in 3 "parti": uno studio TV, un ufficio e un salotto - casa. Lo studio TV e' composto da due sedie ed un tavolino. Sul tavolino ci sono due bicchieri d'acqua e dei fogli. L'ufficio è composto da una scrivania con una sedia, sulla scrivania: un computer, un telefono, carte, penne, etc. Nel salotto ci sono una tavola, un divano, due poltrone, uno stereo e dei CD ed anche una TV. Sulla tavola ci sono delle candele, piatti, un paio di bottiglie di vino, bicchieri, un vaso con fiori, etc.
SANDRA B. e GLORIA sedute – scena poco illuminata (si vedono solo le silhouettes di due donne).
SANDRA B. : (Rivolgendosi a Gloria e prendendo posto sulle poltrone davanti alle telecamere) Non ti preoccupare, andra' tutto bene, vedrai.
GLORIA : Sono agitatissima.
SANDRA B.: Non panicare e respira. Brava cosi, cosi... Devi solo esporre nel modo
più naturale possibile cio' che hai scritto.
GLORIA: Hai ragione, nel modo più naturale possibile, nel modo più naturale...
CAMERAMAN: (voce in off) Pronti? Trucco, luci, tutto OK ? Insomma vogliamo iniziare? Va bene, va bene... Meno 3, meno 2, meno 1 ... IN ONDA !
(Con il sipario chiuso, si ascolta una musica di TV. Si apre lentamente il sipario e si vede illuminato il nome di un programma di TV "Serata di Autore" su uno schermo. Le luci si abbassano. Riflettori su SANDRA e GLORIA)
SANDRA B.: Buonasera a tutti, amici telespettatori. Qui è Sandra B. che vi tiene compagnia su Canale Zero, come ogni sabato. Come già sapete, ad ogni puntata si premia l'opera teatrale che la nostra giuria ritiene meritevole. La scelta è sempre molto difficile perché in tanti ci inviano le loro pièce, ma questa volta devo dire che la vicenda proposta ha catturato subito la nostra attenzione, per lo stile scattante, le tematiche attuali, i personaggi ben delineati e per la capacità di spingere ognuno di noi alla riflessione. Ma lasciate che ad introdurvi nel mondo della vicenda sia proprio l'autrice. A te la parola Gloria, accompagnaci all'interno della tua opera, ti prego.
GLORIA : Buonasera... Bhe, ecco, sono un po' emozionata... È la prima volta che appaio in TV... Innanzitutto, Sandra , permettimi di salutare tutti quelli che mi conoscono. Ciao, ciao, ah, dimenticavo... un saluto particolare a zia Clara : ciao zia Clara, ricordati di registrare la puntata... Sai, (rivolta alla SANDRA B.) mia zia ha una memoria un po' corta... (ride. SANDRA B. la guarda in modo eloquente per sollecitarla a proseguire). Bene, la vicenda che ho proposto per il concorso di Canale Zero riguarda due personaggi inventati che tutto sommato vivono una vita normale. Mi sono sembrati interessanti, però, perché attraverso la loro normalità ho cercato di far emergere tematiche odierne. Insomma, chi lo dice che è solo l'eccezione ad interessare il pubblico? Io credo che ognuno di noi nella vita reale possa diventare protagonista di una storia.
SANDRA B. : Come hai pensato di chiamare i tuoi protagonisti ?
GLORIA : Li ho immaginati come Diana, lei – e Fabio lui. Ebbene, Diana e Fabio nel mio scritto vivono una storia d'amore che dura dai tempi del liceo, una storia molto appassionata. Non so se il grande amore esista, non l'ho ancora conosciuto per ora (ride sciocchina), ma se dovessi descriverlo, assomiglierebbe molto al loro... Ecco, Diana e Fabio erano quindi molto uniti, stando insieme da diverso tempo. Uno esisteva perché esisteva l'altro... Si erano sposati dopo l'Università. Fabio era diventato un dottore piuttosto quotato presso l'Ospedale della piccola città dove vivevano, e Diana lavorava come segretaria per uno studio legale. Tutto, nella mia storia pare procedere per il meglio... ma come sappiamo la perfezione non esiste, ed ecco ciò che accadde col passare del tempo...
(Si spengono le luci nello studio, "musica del programma" e luci poco a poco sul salotto. Sul divano ci sono due vestiti, uno nero ed uno azzurro)
DIANA : (entra con i fiori e li mette sul tavolo, entra FABIO e lei si rivolge verso lui) Cosa dici, quale vestito indosso?
FABIO : (intanto si sta facendo il nodo alla cravatta) Per me stai bene con tutto.
DIANA : Grazie. Ma dammi un consiglio lo stesso.
FABIO : Forse quello nero, è più sexy.
DIANA : Ma quello azzurro mette in risalto il colore dei miei occhi, no?
FABIO : E allora metti quello azzurro.
DIANA : (Prende i due vestiti e i due orecchini dal divano) Ma se a te piace quello nero, indosserò quello... Anche se credo mi stia meglio l'altro...
FABIO : E allora fai come vuoi. Non so perché ogni volta chiedi il mio parere quando sai già cosa vuoi mettere (scrollando la testa).
DIANA : Dai, non cominciare (sorridendo)... E gli orecchini ? Questi o quelli ?
FABIO : Quelli brillanti (poi rivolto al pubblico) Tanto sceglierà gli altri.
DIANA : Hai ragione sono splendidi, anche se forse son un po' troppo vistosi. Metterò quelli dorati mi sembrano più fini.
FABIO : E te' pareva... Sbrigati, invece, che gli invitati saranno qui a minuti. Ma poi perché dobbiamo sempre usare la nostra casa per festeggiare i compleanni degli altri ? So che Gloria è la tua migliore amica, ma non poteva cercare un ristorante, un pub o qualcos'altro ? No, sempre a casa nostra !
DIANA : Uffa, non fare così. Sai che i nostri amici hanno tutti degli appartamenti minuscoli, sono singles, insomma. Oggi poi sarà una sorpresa ! Lei non è al corrente, ci saranno solo pochi intimi. Sono in ritardo cavolo!
(Suona il campanello. Entrano ANTONIO e CARMEN, saluti di rito)
ANTONIO : Ciao Fabio, come va?
FABIO : Ciao, vecchio mio.
ANTONIO : Ti presento Carmen.
FABIO : Piacere.
CARMEN : Piacere mio.
ANTONIO : Siamo i primi vedo, e Diana ?
FABIO : Si sta vestendo, dovresti conoscere la tempistica delle donne, no ? Volete bere qualcosa? C'è vino, birra, succo.... insomma decidete voi.
ANTONIO: Per me un po' di vino.
CARMEN: Anche per me. Grazie.
FABIO: Benissimo, visto che siamo tutti d'accordo...
CARMEN: Carino il vostro appartamento, un vero e proprio nido d'amore.
(Vanno tutti verso il tavolo. CARMEN poi si allontana., FABIO e ANTONIO dall'altra parte della stanza aprono la bottiglia di vino).
ANTONIO : E allora, hai visto la sventolona che ho portato (indica CARMEN)? È la nuova infermiera del reparto rianimazione. Usciamo già da qualche tempo, ma come tu sai non amo frequentare una ragazza fissa, troppo impegnativo a livello sociale. Poi tutti pensano che sia una cosa seria e... tracchete, ti ritrovi con le catene del matrimonio (incrocia le mani) ai polsi e.. addio libertà ! Si chiama Carmen, già il nome ti apre il paradiso dei sensi... (ridono) È spagnola... la provenienza poi dice tutto in fatto di... passionalità eh ?
FABIO : L'avevo gia' incontrata nei corridoi dell'ospedale. Certo che sei sempre il solito incorreggibile, quand'è che metterai la testa a posto !
ANTONIO : Ah, si, e poi ridurmi come te, rincoglionito dall'amore ? Baci, bacini, tesoro hai preso il pane ? Si caro, no caro, e poi la stessa minestra per tutta la vita ? (gesto con la mano) Io ? No, grazie. Meglio una minestra diversa ogni volta no ? (guarda CARMEN) E poi sa fare pure la respirazione « bocca a bocca »... (ridono).
CARMEN (vicina allo stereo, e guardando i CD): Posso mettere un po' di musica? Ragazzi, cosa preferite: jazz, salsa...? (mette il primo CD che trova, la musica sarà in sottofondo).
FABIO: Parlando di minestra diversa, quella storia dell'importazione della merce per il servizio di infermeria delle scuole, continua o no?
ANTONIO: Le bende, siringhe, etc.? Si, è tutto a posto, ma visto il risultato delle pupe cinesi, ho deciso che questa volta preferivo il "made in Spain". Ho in ballo un altro contratto con un tizio di Moraira vicino ad Alicante.
FABIO: (fa finta di pensiero profondo) Spagna? Ah, capisco... Per questo sei con Carmen....
ANTONIO: Si, gli affari sono gli affari.... (ridono mentre arriva Diana)
DIANA : Vi divertite eh, scommetto che conosco l'argomento... (guarda CARMEN) e la ragazza che hai accompagnato, nuova conquista ?
FABIO : Nooooo, pare si conoscano già da più di 24 ore, magari stavolta è una cosa seria ! Fa l'infermiera da noi, credo sia stata assunta da poco.
ANTONIO: Veramente ci frequentiamo da un mese.
DIANA: Ah.... capisco.
(CARMEN vedendo che ANTONIO non la presenta, si presenta lei a DIANA)
CARMEN: Piacere, io sono Camen. Sono proprio contenta di conoscerti, Antonio parla sempre di voi due come dei suoi migliori amici.
DIANA: Piacere, io sono Diana. E si lo abbiamo adottato.
ANTONIO: (prendendo Carmen sottobraccio) Per un po' penso che non mi vedranno, pero'. Per un po' penso di no, che ne dici bambola?
CARMEN: Solo per un po'?
(Suona il campanella entrano altri invitati tra i quali anche il capo di Diana con sua moglie Carla e la piccola Alice)
DIANA: Giorgio che bello, sei riuscito a venire con tutta la famiglia!
Giorgio: E si, Carla e la piccola Alice ci tenevano tanto.
FABIO : Com'é diventata grande! Accomodatevi, posso offrirvi qualcosa ?
(Prendono posto in salotto e tutti parlottano tra loro – SUONA IL CAMPANELLO, Diana guarda dall'occhiolino della porta...)
DIANA : Ecco Gloria, ragazzi silenzio, e quando entra, la canzone, OK ? Le luci, le luci... (Le luci si abbassano ma non completamente, rimangono le candele)
GLORIA : Ma, ma.... Questa poi... Che sorpresa ragazzi ! Lo dovevo immaginare che Diana non mi aveva invitato per andare al cinema stasera, sapendo del mio compleanno... e io che pensavo di essere in ritardo... grazie, grazie... (L'abbracciano. Tutti le fanno gli auguri. ANTONIO presenta CARMEN a GLORIA)
ANTONIO : Forza, brindiamo, balliamo, musica, musica !
CARMEN: Si, dai, dai...
(Musica romantica, DIANA e FABIO ballano avvinghiati, anche ANTONIO e CARMEN. Intanto, GLORIA si serve un bicchiere di vino. Si abbassano le luci in salotto e si accendono nell'ufficio. DIANA è seduta alla scrivania)
DIANA : (al telefono) Si, stasera se vuoi Gloria possiamo andare a mangiare una pizza. Fabio è ancora di turno. Da quando il Dottor Noli se n'è andato, gli hanno assegnato anche i suoi pazienti e lo vedo sempre meno...Io e Fabio non riusciamo a stare insieme una sera da tempo. Non ce la faccio più ! E il telefonino che suona anche di notte (pensierosa) e se ci fosse qualcun'altra ? No, il mio Fabio, no...non ci voglio nemmeno pensare. (Giorgio entra nella stanza, lei si volta a guardare). Allora alle 8.00. Ora ti lascio. Scusa ma il mio capo ha bisogno di me. Ciao, ciao.
GIORGIO: Diana, scusa... Venivo solo a chiederti se avevi finito il documento che ti avevo dato ieri. Senza volerlo ti ho sentito... tutto bene?
DIANA: Bhe, diciamo potrebbe andare meglio. Voglio dire, insomma, anche tu sei sposato con Carla da diverso tempo, e talvolta in una coppia non e' sempre rose e fiori. Il fatto e' che ci si vede cosi' poco.
GIORGIO: Lo so, anch'io sono passato per questa fase, in cui il lavoro prende il sopravvento sul resto, pero' sono riuscito ad accorgermi in tempo del grosso rischio. Sai, aprendo uno studio tutto mio mi ero tuffato come un matto nella ricerca dei nuovi clienti, ma i musi lunghi di Carla e le simpatiche sgridate della piccola Alice mi hanno ridimensionato te lo assicuro.
DIANA : Capisco.
GIORGIO : Comunque Diana, nel mio caso devo ammettere che mia moglie e' stata davvero molto paziente. Quello che ho apprezzato in lei e' che ha compreso che il mio sforzo era diretto verso il benessere della famiglia, e anche se ci sono stati diversi momenti di tensione, non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio.
DIANA: Vuoi forse dire che dovrei essere un po' piu' tollerante?
GIORGIO: Guarda, quello che ti posso consigliare e' di parlarne al piu' presto con lui. Talvolta noi uomini non ci rendiamo nemmeno conto che stiamo trascurando le persone care.
DIANA: Ma ho provato, solo che lui coglie l'occasione per parlarmi ancora dell'ospedale. La nostra conversazione a tavola ormai riguarda solamente i suoi maledetti turni, le tonsille del Signor Previati, il calcolo renale della Signora Motta e la prostata del Ragionier Fabrizi. Domani, forse dovrei organizzare qualcosa di romantico per il nostro anniversario di matrimonio... si, questa si che è una buona idea ! Domani sera pensero' a qualcosa di speciale...
GIORGIO: Mi sembra un'ottima idea, vedrai sarà una bella sorpresa. (Squilla il telefono)
DIANA: Studio legale Fortis? Si, il Dottor Fortis è qui accanto. Glielo passo subito. Buona giornata. (a GIORGIO) È il notaio Chiolli.
GIORGIO: Grazie, lo prendo nel mio ufficio (uscendo, la vede pensierosa). Pensa, pensa, ma non dimenticare il mio documento!
DIANA: Oh, (guardando il video) Fabio mi ha scritto una e-mail ! Che amore, ma allora mi pensa anche al lavoro (inizia a leggere ad alta voce ma l'entusiasmo si spegne in gola) « Tesoro, scusa per stasera. Tanto so che organizzerai con Gloria. Domani sarò tutto tuo. "mi amor". Firmato "El Zorro"? (Diana tutto sommato ride) Ma che, ora inizia a parlare pure spagnolo ? (ritorna pensierosa. Si abbassano le luci nell' ufficio, e si accendono lentamente nello studio, che addesso è una pizzeria. Nel contempo comincia a sentirsi una canzone. La CAMERIERA sta mettendo tutto a posto.)
MUSICISTA: (contento) Ciao, bella, come va? (Finisce la melodia)
CAMERIERA:(lo guarda) Come tutti i giorni, lavorando. E tu, come mai così contento?
MUSICISTA: E perché no? Ci sono tanti piaceri nella vita, il sole, la musica, gli amici....
CAMERIERA: Si, che ti danno da mangiare quando non hai i soldi.
MUSICISTA: Di solito quelli li ho, e ti pago sempre.
CAMERIERA: Si, si, lasciami in pace...anzi perché non suoni qualcosa?
(Il MUSICISTA suona una canzone allegra. Entrano GLORIA e DIANA parlando fra di loro. Si siedono, e guardano il menu. Dopo la prima strofa, la canzone continua in sottofondo. La CAMERIERA si avvicina)
CAMERIERA: Desiderate?
GLORIA: Prendiamo una margherita con rucola, una capricciosa e due birre medie per favore.
CAMERIERA: (scrivendo) Va bene. Arrivano subito.
GLORIA: Grazie.
(La CAMERIERA se ne va)
DIANA: Ma perché mi hai ordinato una pizza? Non ho mica voglia di mangiare un piatto intero. Potevamo farne una a metà.
GLORIA: Mangiare aiuta.
DIANA: Si, a mettere su chili.
GLORIA: No, a sentirsi meglio, e visto che hai mal d'amore...
DIANA : Bhe, diciamo che non mi sento al "top". Sai, sò che Fabio è molto impegnato in ospedale, ma credimi almento tu, che sei la mia migliore amica, sento che qualcosa non funziona, capisci? Lo sento.
GLORIA: Cosa vuoi dire?
DIANA: Insomma, c'è quell'affare della merce sanitaria per le scuole...E anche c'è questa nuova infirmiera, e pure lui che mi scrive le mails in spagnolo...
GLORIA : Ah, quello non lo sapevo!
DIANA. Cosa, della merce o che mi scrive in spagnolo?
GLORIA: Della roba sò qualcosa perche' Antonio mi ha detto disperato che non avevano ancora effettuato la consegna, dico del fatto dello spagnolo.
DIANA: Posso solo dirti che Fabio firma le e-mail come "El Zorro", e mi dice "mi amor". Che io sappia, l'unica spagnola che conosca è la nuova infermiera in ospedale. L'occasione rende l'uomo ladro.
GLORIA: Diana, non essere paranoica per favore! Non credo, assolutamente che sia rimasto folgorato dalla bella latina. Sta con Antonio, ricordi? E sai che il nostro Antonio se le gira come vuole le donne no? Sei solo gelosa perche' ti senti trascurata, ecco tutto. Sei la mia amica piu'cara, ma meriti una bella sgridata!
DIANA: Sara', comunque e' un dato di fatto. Ormai, Fabio passa cosi' tante ore all'ospedale, e se non è lì va allo stadio a vedere le partite di calcio, ah, dimenticavo e il resto del tempo aiuta Antonio e la fanciulla ad organizzare le loro attivita' parallele come la vendita in America.
GLORIA: Guarda, che vada allo stadio non mi sembra sia cosi' grave.
DIANA: Non l'ha mai fatto, eppure da qualche tempo non perde nemmeno una partita!
(Entra la CAMERIERA con due birre. Serve GLORIA e DIANA. Rimane in un angolo, accanto al MUSICISTA)
GLORIA: Si vede che si e' appassionato no? E poi ci va con Antonio non solo con Camen.
DIANA: Che bella rassicurazione! Adoro Antonio, ma ultimamente e' peggiorato. Cambia donna come gli altri cambiano di camicia! Sono stanca! (quasi piangendo) Voglio che Fabio stia un po' piu'con me, come prima....Non mi sembra di chiedere troppo.
GLORIA: Dai non fare cosi'. Il vostro anniversario è domani, vero?
DIANA: Si.... sai che di solito facciamo qualcosa di speciale, ed è lui che organizza... Ma domani ho in mente io una bella sorpresa...
(Alla caffetteria dell'ospedale Antonio e Fabio si confidano)
ANTONIO: Eppure ero certo che andasse operato.
FABIO: Non ti preoccupare, puo' capitare a tutti di sbagliare.
ANTONIO: Come no, intanto e' capitato al sottoscritto e non a te.
FABIO: Dai, non farne un dramma. Il nostro lavoro non e' facile, e comunque le premesse c'erano tutte per suggerire l'operazione.
ANTONIO: Dovevi vedere la faccia del Prof. Pavesi con la sua erre moscia, quando mi ha sottolineato l'errore: "Cavo Dott. Guidi, le pvemetto che sono vevamente deluso. Per favove stia piu' attento la pvossima volta, non stiamo mica giocando con dei buvattini no?"
FABIO: Bhe, ragione, c'ha ragione, pero' sbagliare e' umano. In fin dei conti anche noi dottori non siamo infallibili.
ANTONIO: Il fatto e' che sono proprio sotto pressione. Quella storia della merce che non arriva mi sta facendo saltare i nervi. Ti rendi conto che ho investito tutto in questa spedizione?
FABIO: Certo che anche tu... quante volte ti devo ripetere di lasciare fare l'uomo d'affari a chi di affari se ne intende.
ANTONIO: E' vero, e' vero, ma e' piu' forte di me. Quando fiuto la possibilita' dei soldoni, mi lascio trasportare dall'entusiasmo...
FABIO: Prenditi qualche giorno di riposo, sono certo che ti aiutera' a riordinare le idee.
ANTONIO: Scherzi? E la corsia "C" chi me la segue? Tu Dottor Moreni?
FABIO: Escludo, vecchio mio. E chi la sente poi Diana? Gia' mi rimprovera di arrivare a casa ad orari impossibili da quando ho preso in cura anche i pazienti del Noli, figuriamoci se dovessi sostituire anche te. Chiedi al Bertani, lui ama fare gli straordinari.
ANTONIO: Macche' Bertani, quello e' uno snob. Andrebbe dire a tutti che sono in esaurimento nervoso... No..., eppoi non e' prendendo qualche giorno di vacanza che riesca a risolvere le mie grane...
FABIO: Mi stupisco sempre di come tu riesca a cacciarti in guai simili. Spiegami, hai seguito un corso per corrispondenza per saperti mettere in situazioni paradossali come questa cosi rapidamente eh?
ANTONIO: Tu scherzi, ma questa volta la vedo male.
FABIO: Dai non essere cosi pessimista, dici cosi ogni volta eppoi il giorno dopo ti butti a capofitto in qualcosa'altro, ti conosco...
ANTONIO: Hai ragione, basta commiserarmi. Voglio pensare a qualcosa di piacevole, Whhhhei... Ma stasera c'e' la finale! Vieni a casa mia a vedere la partita?
FABIO: No, Antonio, non stavolta. Diana mi vede gia' cosi poco... Appena finisco schizzo a casa, la vedro' da li, se vuoi ci sentiamo piu' tardi.
ANTONIO: Ok, allora magari ti chiamo per un commento in diretta.
FABIO: Perfetto, ora scusa, scappo, se no chi lo sente il Pavesi: "Dottov Moveni sempve in vitardo eh?". (Ridono. Poi La scena si sposta nel salotto di Diana e Fabio)
DIANA : (canticchia in sottoveste, tavolino con due candele) Due gocce di profumo qui, due gocce di profumo là... (si guarda allo specchio, si aggiusta i capelli, li solleva, li lascia ricadere, si aggiusta la spallina) Pas mal ! Chissà cosa mi ha regalato per l'anniversario ? Io oggi non gli ho detto niente ma di solito pensa sempre a qualcosa di carino.
(Suona il campanello.Entra FABIO stanco, cravatta fuori posto, la bacia frettoloso. Poi si mette sul divano, spegne il CD e accende la TV; si sente una partita di calcio)
DIANA : Amore, sai pensavo...
FABIO : Si ? O cavolo, lo sapevo, è già iniziata ! Mi sono dimenticato di dirti di registrare la partita di questa sera. Mi sono perso quasi tutto il primo tempo ; ma guarda che gioco, passala, passala... No, non così iniziamo bene... (la partita e sempre alla TV. Squilla il telefono)
DIANA : Pronto? Si, si, è qui te lo passo, ciao (malinconica. Poi rivolta a FABIO) è Antonio...
FABIO : Spostati un attimo (le fa cenno di spostarsi). Ciao, si è scandaloso ho appena acceso. Ma stai scherzando ? Si sono mangiati un rigore ? No ? Ciucci ! Guarda, guarda... OK, ci sentiamo alla fine della partita, ciao Antonio a dopo...
DIANA : (nel frattempo cerca di calmare la rabbia e ritenta l'approccio, accarezzandogli la testa) Sai amore, ho preparato qualcosa di carino per stasera, pensavo che... (Fabio grida GOAL!!!! E lei urla dallo spavento)
FABIO : Goal, goal, magico goal ! Evvai, è così che si gioca ! Grande goal, ma guarda che finezza ! Dicevi, scusa...
DIANA : (scuote la testa) Niente, niente dicevo che sono un po' stanca vado a letto a leggere. Quando vuoi raggiungimi.
FABIO : Si, d'accordo. Guarda, guarda, e... adesso non inizieranno mica a chiudersi in difesa, passala, non cosí...
DIANA : (Tra sé e sé, triste) Tanti auguri di buon anniversario... (La TV sempre accesa. Musica lenta e malinconica, mentre DIANA se ne va. Squilla di nuovo il telefono)
FABIO: Pronto? Si, te la passo. Diana! Gloria al telefono! (Arriva Diana)
DIANA: Ciao, Gloria.... male, molto male. No, no.... veramente no, parliamo domani, va bene?....A presto.. si, si, non ti preoccupare, sopravvivo.....(Esce. Si abbassano le luci, musica del programma, poi si riaccendono le luci sullo studio)
SANDRA : Ohi, ohi. La vedo brutta. Certo che gli uomini davanti alla TV, sembrano fossili marini.
GLORIA : Bhe, già la sera stessa visti i musi lunghi di Diana Fabio chiede spiegazioni e si rende conto della imperdonabile dimenticanza, cosi il giorno dopo le invia un mazzo di fiori meravigliosi, però il loro rapporto si sta ormai deteriorando, giorno dopo giorno. Come potrete immaginare lei si ritrova sempre più sola, trascurata, si accorge che il marito non le dice più « ti amo » come i primi tempi, ma che al contrario dà per scontate anche le manifestazioni d'affetto più semplici. Le manifestazioni d'affetto di cui una donna ha sempre bisogno, sempre.....
(Si abbassano le luci e si accendono sul salotto. FABIO e ANTONIO sono seduti, con una birra in mano. FABIO ha il telecomando nell'altra.)
FABIO: Ma valle a capire 'ste donne... Non mi ha ancora perdonato. Eppure le ho chiesto scusa piu' volte e le ho comprato dei fiori. Mica posso svenarmi no?
ANTONIO : A dire il vero, ora che ci penso, la signora Biondi della corsia «C» avrebbe proprio bisogno di una bella trasfusione !
FABIO : Eddai, dico sul serio... Dimmi cosa ne pensi, non sta esagerando a tenermi ancora il muso?
ANTONIO: Sono d'accordo con te, ma sai che loro usano un emisfero diverso del cervello no? Pensano sempre di aver ragione. E guai a contraddirle! (Fabio annuisce)
Certo, io ne ho frequentate tante ma anche per me rimangono un mistero.
Permalose, gelose, e poi si lamentano di questo, poi di quello...
FABIO: E quando dai loro tutto, vogliono di più (lascia il telecomando sul tavolo)
ANTONIO: Sai, credo pero' che con Carmen potrebbe essere diverso, le piacciono cose che per me sono importanti: ad esempio prendere la vita ogni giorno cosi' com'è, visitare paesi esotici, e poi adora il calcio...
FABIO: Che? Non sara' la volta buona?
ANTONIO: Ma va la', mi conosci no? Il caro e buon vecchio Antonio che vola di fiore in fiore, assaggia il polline magico e... SE LA BATTE!
FABIO : Lo so, lo so...
ANTONIO : Eh si, certo che ne ho incontrate di donne meravigliose... Te la ricordi la danese.
FABIO : Un bel pezzo di figliola.
ANTONIO : Mamma che gambe... mi ci volevano i trampoli! Bella era bella, ma non ci si capiva per niente, lei non parlava nemmeno una parola di italiano, e io con il mio inglese non andavo lontano. Poi era di ghiaccio, no, no, meglio la brasiliana.
FABIO : Ah si, quella era tutto pepe. Come si chiamava, non ricordo?
ANTONIO : Isabel, si, mi sembra Isabel. Siamo anche stati a ballare la salsa con Diana un paio di volte.
FABIO : Si, si, basta far ballare mia moglie che si scatena come una matta.
ANTONIO : Ah, Isabel: sedere sodo, pelle di velluto... Eppure, non so... Mancava qualcosa...Una certa sintonia, una certa sensibilita'...Ma...
FABIO: Sensibilita'? Ma che psicocazzate stai sparando Antonio? Tu non hai mai guardato la... (com'era?) "sensibilità" in una donna. Hai sempre guardato le gambe, la taglia del reggiseno, la proporzione vita fianchi, ma per il fatto della sensibilita' mi fai scompisciare dalle risate. Comunque di pure quello che vuoi delle altre, io ti conosco. Per Carmen, lasciamelo dire, mi sembri proprio andato. Cotto e stracotto.
ANTONIO: Bhe, Carmen ha il grande pregio che non mi complica la vita. E in più, è veramente interessata ai miei affari d'importazione, è convinta che faro' qualcosa di grande.
FABIO: Si, senza dubbio (sorridendo ironicamente) intanto beviamoci sta' birra.
(Si abbassano le luci e si accendono nell' ufficio. DIANA è alla scrivania. Entrano GIORGIO e STEFANO)
GIORGIO : Cara Diana, buongiorno. Ti presento il nuovo avvocato dello Studio: Stefano Belletti.
DIANA : Piacere, Diana Moreni.
STEFANO : Piacere mio, Stefano.
GIORGIO : Diana Moreni e' professionalmente il mio braccio destro, ma e' soprattuto una cara amica di lunga data. Bene, come ti avevo gia' preannunciato questo baldo giovane lo abbiamo rubato ad una società concorrente, ma come poteva dirci di no? Si sta così bene da noi, non è vero? (pacca sulla spalla a STEFANO) Purtroppo il tempo tiranno non mi consente di restare a chiacchierare con voi. Ti prego, Diana, fai tu con Stefano il giro dei colleghi, sarà più a suo agio con una presenza femminile come la tua, che non con un vecchio barboso come me ! Ciao Stefano, ci si vede alla riunione delle 11.00 e ancora « welcome on board » (altra pacca sulla spalla).
DIANA : (sorridendo) È il suo stile, ti abituerai, ma è una gran brava persona. Posso darti del "tu" invece del formale "lei"? Qui e' un piccolo studio legale e abbiamo instaurato un rapporto famigliare. Bene, seguimi ti presento agli altri. Stefano ..., vero? Stefano come...?
STEFANO : Belletti, ma per te solo Stefano, ti prego. Tu sei la signorina Moreni ... non è vero ?
DIANA : In realtà signora (sorride) comunque qui ci si chiama tutti per nome di battesimo. Niente signora o dottore se anche per te va bene, ok?
STEFANO : Certo, va benissimo. Il protocollo è elegante, ma anche a me piace la semplicità nei rapporti. Scusa per il fatto della domanda... Non volevo essere indiscreto, il fatto è che avevo pensato che una ragazza così giovane, insomma ... Iniziamo bene. Volevo dire.. forse è meglio che per oggi...
DIANA : Non ti preoccupare, ho capito, più o meno. Grazie del complimento, comunque. Ed ora si salpa « welcome on board » no ? Sono certa che ti troverai bene qui, in ogni caso se hai bisogno di qualcosa...
STEFANO : Ci conto, ci conto proprio (mentre si avviano lui la segue da dietro, guardandola con un'espressione eloquente. Dopo le presentazioni ai colleghi Diana rientra in ufficio, si siede e guarda il PC)
DIANA : (legge ad altra voce) Oh, mio marito si degna di rispondermi. Era ora. « Cara Diana, stasera farò tardi alla festa. Iniziate pure senza di me. Alle urgenze sono nel panico totale . Vi raggiungo appena possibile, a dopo, ciao. » . Ora non si firma più nemmeno "El Zorro" ! Sempre peggio ! (Suona un bip)
DIANA : Ed ora chi è che mi scrive ? Ma guarda un po'... questa poi...(legge ad alta voce) « Cara Diana, ecco il primo problema : come fare per spezzare il pomeriggio ? Forse puoi aiutarmi a risolverlo accettando di prendere un caffè con me . Potrei perdermi nel palazzo. Vengo a prenderti tra 5 minuti. Stefano. » Che impertinente ! Ma con chi crede di avere a che fare il bel « marinaio » eh ? (intanto estrae lo specchietto dalla borsetta). Ma io mica ci vado (si aggiusta i capelli). Impertinente e maleducato, così sicuro del suo fascino, (si mette il rossetto). Adesso quando arriva dico che sono impegnata, cosí impara... (Stefano entra dalla porta)
STEFANO : Pronta?
DIANA : Bhe... Non saprei. Ma si dai. Eccomi.
(Escono Stefano e Diana. Si abbassano le luci nell' ufficio, e si accendono nello studio, adesso ci sono due bicchieri di plastica sul tavolo Siamo alla mensa dell' ospedale. CARMEN e FABIO sono al tavolo)
CARMEN : (piangendo) Tu non capisci, (più calma) il mio sogno e' di avere dei figli, una casa grande con giardino, e che tutta la famiglia venga a casa nostra la domenica a pranzare insieme. Ma tutti gli uomini pensano lo stesso di me, nessuno mi prende sul serio (piange di nuovo)
FABIO : No, non è vero, Antonio e' con te ormai da... da qualche tempo.
CARMEN : Solo con me ?
FABIO : E' vero che ad Antonio non piace frequentare la stessa donna per più di due settimane. Ma come vedi con te e' diverso.
CARMEN : Invece comincio a pensare che ha litigato con me per avere una scusa per chiudere. Bene, sai cosa ti dico ? Che questa volta sono io che chiudo, non voglio vederlo più, neanche sentire il suo nome. Capito ?
FABIO : Si, capisco che avete litigato e che sei arrabiata con lui. Non fare cosi' e ragiona ! Stasera vieni lo stesso alla festa. Parlerete e tutto si mettera' a posto.
CARMEN : A festeggiare il compleanno di Antonio, grazie, no. Gi avevo detto di farlo a casa mia, ma mi ha detto di no, che preferiva la vostra.
FABIO (cercando di convincerla) : Lo so, lo so, ma lui ha le sue abitudini. Sono anni che vive da solo ed e' abituato a fare cio' che vuole e quando vuole.
CARMEN : Se Antonio pensa che casa mia non è abbastanza per il suo compleanno, forse io penso che lui non sia abbastanza per me.
FABIO : Scusa, ma mi sembra che esageri un po'. Fa la festa a casa nostra per una specie di tradizione, e' ormai un rituale, eppoi il nostro appartamento e' sempre un porto di mare per gli amici. Credimi, vedrai che ti divertirai.
CARMEN : OK, così non potrai dire che non sono razionale. Ma un'oretta solo, e lo faccio per te e per Diana. Capito ?
FABIO : Si, si. Ora andiamo torniamo al lavoro abbiamo ancora tante visite da terminare questo pomeriggio. E mi raccomando, sorridi!
(Escono CARMEN e FABIO mentre si abbassano le luci nello studio, e si accendono nel salotto, c'e' anche Giorgio, da solo questa volta, sta parlando con Stefano)
ANTONIO : Grazie Diana, solo tu sai organizzare i compleanni del vecchio Antonio. Come avrei fatto senza di te. Carmen avrebbe preferito a casa sua, ma comincia ad essere troppo seria la cosa. Non mi va che la piccola si faccia strane idee in testa . Tu sai che sono uno scapolo incallito, e la spagnola comincia ad essere troppo appiccicosa. Ma... vedo gente nuova. Chi è il "belloccio" là in piedi ?
DIANA : E piantala, e' un mio nuovo collega. Un avvocato dello studio. E non e' quello che pensi, te lo garantisco! E' arrivato in città da poco e per farlo ambientare un po' ho pensato di invitarlo stasera qui da noi. Così conosce gente nuova, eppoi ho ordinato alla rosticceria così tanta roba da mangiare...
GLORIA : (avvicinandosi) E hai fatto proprio bene ! Cavolo che occhi. E guarda pure in questa direzione il tipo. Ma ... è libero ?
DIANA : Non lo so con precisione. Non chiedo mica lo stato civile a chi incontro. Comunque puoi sempre scoprirlo da sola. Vieni che te lo presento.
DIANA : Caro Stefano, ti presento la mia migliore amica.
STEFANO : Un onore per me.
GLORIA: Ciao, io sono Gloria.
(Diana poi si allontana, lasciandoli soli a parlare, Giorgio le si avvicina)
GIORGIO : Allora, va un po' meglio?
DIANA ; Non lo so, non lo so davvero.
GIORGIO: Dai, porta pazienza, sono sicuro che le cose si aggiusteranno... Sono gli alti e i bassi del matrimonio, ma la vostra famiglia e' solida come una roccia.
DIANA : Che famiglia? Siamo solo una coppia, e nemmeno delle meglio riuscite, visti gli ultimi tempi.
GIORGIO : So a cosa ti riferisci, ma il numero dei componenti non conta per formare una vera famiglia, conta l'amore.
DIANA : Sara'...
GIORGIO : Eppoi guarda che non sono rose e fiori con i figli, sai? Alice, per carita' e' una bimba deliziosa, educata, sensibile e brava a scuola... Ma i primi tempi, non credere, i bambini ti impongono un ritmo micidiale: cambia il pannolino, no questa volta tocca a te – scalda il biberon, no alzati tu – e la varicella, e gli orecchioni.... Poi crescono, e arrivano gli altri problemi: la scuola, le prime domande maliziose, e le prime curiosita' che ti lasciano a bocca aperta... insomma, credimi Diana, fare figli comporta una serie di responsabilita' non sempre piacevoli, bisogna essere pronti, e sottolineo tutti e due pronti, altrimenti da motivo di gioia, un figlio potrebbe diventare un motivo di rottura nella coppia.
DIANA : Avrai anche ragione.. ma io questa responsabilita' me la accollerei volentieri, non sai quanto... (vengono interrotti da Antonio)
ANTONIO : E Fabio, quando arriva?
DIANA : Avrebbe già dovuto essere qui. Ma con lui ultimamente i programmi saltano tutti.
(In quel momento suona il campanello)
ANTONIO : Sarà lui. (Va ad aprire. Entrano FABIO e CARMEN ridendo. DIANA cambia espressione)
FABIO : Allora ci si diverte qui ? Mentre io e Carmen stavamo lavorando come matti.
DIANA : Immagino... (guardandolo con aria minacciosa).
FABIO : (la bacia frettolosamente) Gente nuova o sbaglio ?
ANTONIO : È un nuovo collega di tua moglie. Sta già facendo strage di cuori, pare.
(Stefano si avvicina e gli uomini si presentano scrutandosi a vicenda)
FABIO : Ciao, io sono il marito di Diana.
STEFANO : Io, sono Stefano, piacere. Il nuovo acquisto dello Studio Fortis.
FABIO : Eh, gia'...vedo.
FABIO : (prendendo in disparte DIANA) Ma chi e' quello? Il nuovo collega di cui mi parlavi l'altro giorno? E già lo inviti a casa nostra ?
DIANA : (spazientita) E tu ti presenti con un'ora di ritardo, e con "quella" sotto il braccio per giunta.
FABIO : « Quella » ha un nome. Eppoi non voleva nemmeno venire. Sono io che ho insistito perché lei e Antonio hanno litigato e all'ospedale si è pure messa a piangere per un'ora, sapessi...
DIANA : Un'ora eh... Ma allora il tempo quando vuoi lo trovi. Sinceramente non me ne' po' frega' de meno.
FABIO : Ma perché adesso ti comporti così ? Non hai motivo di essere gelosa.
DIANA : (Il tono è in crescendo) So solo che mio marito è arrivato in ritardo non tanto per il lavoro, ma perché si è messo a fare l'angelo consolatore di altre donne invece di stare vicino alla sua !
FABIO : Dai non fare scenate, vieni a ballare (le prende la mano ma lei si divincola) Dove vai, Diana... Diana...
(DIANA va verso STEFANO)
DIANA : Ti diverti? Ti va di ballare?
STEFANO : Se tuo marito è d'accordo sarebbe un onore per me Sig.ra Moreni.
(Ballano insieme, la musica è lenta e un po' malincolica. ANTONIO fa cenno di avvicinarsi a CARMEN, ma lei va verso FABIO)
CARMEN : Vieni, Dottore, vamos a bailar, così ci rilassiamo un po' della giornataccia. Non farti pregare, hai insistito cosi tanto per farmi venire...
FABIO : Veramente non sono in vena, scusa.
CARMEN : Su, non c'è nessuno che mi faccia ballare. Antonio non mi ha nemmeno rivolto la parola. Su, por favor, por favor...
FABIO : Prova a chiederlo a lui, ora ti sta guardando.
CARMEN : No, con me ha chiuso. Non sono piu' una ragazzina di diciotto anni, se lui vuole continuare a fare il bambino, lo faccia pure. Per favore, davvero, solo un ballo... promesso. Sono cosi'triste... (e lo trascina in « pista »).
(Le due coppie ballano scambiandosi sguardi eloquenti. Quando la canzone finisce, DIANA si avvicina a GLORIA)
GLORIA: Ehi, riprenditi. Che hai ? Ti vedo strana.
DIANA: Si, eh ? « Vamos a bailar » dice quella. E lui ci va. E a me dice invece che la sera è stanco. Per forza, anzi, adesso so come si scarica le « piles » in ospedales. Ma io me la magno' quella, no, meglio la infilzo come un toro alla corrida !
GLORIA: Dai, non fare così, è insieme ad Antonio no ? Si stanno solo divertendo (DIANA la guarda di scatto), cioè voglio dire, stanno solo... Cavolo, Diana, Fabio è innamoratissimo di te, siete insieme da tanto tempo... Tutti noi abbiamo sempre pensato che siete come Adamo ed Eva creati uno per l'altro.
DIANA : Bella questa, e lei chi è : LA MELA ? O IL SERPENTE ? Io opterei per il serpente! Eppoi non ci sono riusciti loro a vivere in pace in paradiso, vuoi che riescano gli umili mortali sulla nuda terra, piena di "Carmen"? (fa cenno a Carmen). Senti, non sono accecata dalla gelosia, quella ci sta provando (intanto Diana beve un bicchiere dopo l'altro, nervosamente).
GLORIA : (pensa perplessa, poi ad alta voce urla) Dai, facciamo un gioco, basta ballare! Cantiamo un po' che ne dite, animiamo la serata, vi va? Un po' di karaoke. Tanto siamo tutti brilli, e non ci vergognamo. Sotto a chi tocca. Chi rompe il ghiaccio?
(Suonano delle brevi strofe di canzoni conosciute e ANTONIO e GLORIA cantano ridendo. Applausi del resto degli amici. CARMEN quando ANTONIO canta una canzone d'amore flirteggia con FABIO. DIANA spazientita, e ormai ubriaca, canta modificando le parole e dando vita ad un testo a doppio senso, alternando le parole vere della canzone con frasi inventate che richiamino il tema della gelosia. FABIO le prende il microfono sorridendo imbarazzatissimo e canta delle parole comiche per recuperare la situazione. Gli altri ridono. DIANA si appoggia a GLORIA sconsolata e vanno a rintanarsi in camera. Intanto Antonio e Carmen in primo piano parlano animatamente tra di loro. Si continua a mangiare, a parlare.... Le luci si abbassano lentamente. Gli amici escono, ringraziando Fabio per la serata. DIANA ritorna nel salotto)
FABIO: Sarai orgogliosa di ciò che hai fatto! Sei stata ingiusta a cantare quella canzone. Ma che ti è preso?
DIANA: Cosa ne sai di quello che è giusto o sbagliato eh? Come ti permetti di criticare, TU! Tu, che non ci sei mai, che ti dimentichi il nostro anniversario, che arrivi in ritardo e poi lasci che la spagnola faccia la scema con te. Sei cieco, o ti fa piacere umiliarmi davanti a tutti?
FABIO: Hai esagerato con l'alcool, stai delirando. Adesso piantala, quando è troppo è troppo, ok?
DIANA: Nooooo, sono lucidissima... (silenzio) Sono stufa di aspettarti a casa, da sola, di farmi trovare provocante e ..., lasciamo stare. Sono stanca di elemosinare una carezza, una parola carina, o una qualsiasi manifestazione d'amore. È così difficile capire per te? Forse sei caduto nell'abitudine eh? Già la noia profonda delle gioie tranquille, la vita di coppia ti sta stretta? Vuoi evadere dalla, come la chiama Antonio? "prigione del matrimonio", magari gettandoti nelle braccia dell'infermiera esotica, non è vero?
FABIO: (La interrompe urlando) Finiscila! Non ragioni! (Riprende più calmo dopo una pausa di silenzio) Hai bisogno di un calmante, anzi, forse è meglio che ti fai una bella doccia fredda e vai a dormire, domani vedrai tutto più chiaro. È stata una giornataccia per tutti, suppongo.
DIANA: E no, caro mio, io non ci sto! Non sono una delle tue pazienti alle quali rifilare un antidepressivo, o altre stronzate di questo tipo. E non trattarmi come una bambina in preda ad una crisi di nervi! Non lo sopporto, va bene! Non mi serve niente... sono solo delusa... Sai, ... credevo che il nostro amore fosse diverso. Ho investito tanto in quest'unione. Non merito questa solitudine, non merito tutto questo...
FABIO: Ma cosa stai dicendo, Diana, cosa stai dicendo... Lo sai che gli unici a litigare ora siamo noi? Ho visto Antonio e Carmen fare la pace stasera ed uscire insieme abbracciati. Dai, non fare cosi'(Gli si avvicina, fa per accarezzarla ma lei lo ferma con la mano)
DIANA: Lasciami sola. Ti prego, voglio dormire da sola stanotte. Si è rotto l'incanto... non peggiorare le cose...
(Buio totale, musica triste. Si accendono le luci nello studio. Musica del programma. SANDRA e GLORIA sedute)
SANDRA : (A bocca aperta) Certo che le cose sono davvero degenerate. Chi l'avrebbe mai detto! Una coppia così affiatata. Gloria, complimenti sei riuscita a far precipitare gli eventi in maniera così realistica... ma dicci di più, siamo tutti curiosi di sapere se il rapporto si riuscirà a ricucire, se Fabio finirà tra le braccia dell'infermiera, o se cercherà di riconquistare sua moglie; insomma, non tenerci sulle spine, vai avanti, per favore.
GLORIA : Bhe, vi risparmio tutti i dettagli dei giorni successivi. Le dispute psicologiche, i rimproveri più o meno celati. La candela del loro amore si stava spegnendo... il tutto accelerato da un vento non proveniente solo dalla Spagna...
(Si spengono le luci nello studio, e si accendono nel ufficio. Entrano GIORGIO e STEFANO, con carte in mano, Alice sta giocando sul PC)
STEFANO: Come ti dicevo, non capisco come abbiano potuto firmare questo contratto. Se la merce non arriva, non hanno nessuna possibilità di recuperare i soldi.
GIORGIO: (STEFANO passa il documento, GIORGIO lo legge). E' vero, ma comunque, dobbiamo vedere cosa si può fare.
STEFANO: Teoricamente si tratta di materiale sanitario che proviene dalla Spagna. Ma secondo il Dott. Antonio Guidi questo viene dalla Cina.
GIORGIO: Alice, non cancellare i files di papa' per favore.
ALICE: Lo so, lo so papa'... E poi sto giocando su Internet chi te li tocca i tuoi files.
GIORGIO: E lui come lo sa, qui e' scritto "made in Spain"?
STEFANO: Tuttavia l'unica consegna effettuata dalla ditta conteneva una decina di articoli con un'altra etichetta.
GIORGIO: Insomma, Stefano, e' chiaro che il Dott. Guidi è medico e non avvocato, lo sai meglio di me: senza prove consistenti non si può accusare! Sulla base di semplici congetture e una consegna in ritardo, non si puo' intentare una causa.. Del resto nel contratto la ditta aveva specificato che potevano ritardare per cause di forza maggiore. Sai se e' gia' stata contattata questa societa' spagnola?
STEFANO: Pare di si. Bhe, non l'ha fatto lui, ma la sua ragazza.
GIORGIO: La sua ragazza? E come mai avrebbe deciso di lasciarle tra le mani una faccenda cosi' delicata?
STEFANO: Carmen e' spagnola e poteva trattare meglio la questione.
GIORGIO: Ah, si e' vero, l'ho gia' vista ad un paio di feste a casa di Diana e Fabio. Alice, che stai facendo tesoro, che stai facendo. Sei sicura che tu non voglia andare a trovare Diana, ha dei pennarelli bellissimi, potresti fare un disegno al papa'.
ALICE: Ok, ma prima voglio usare la fotocopiatrice. Hai lo scanner?
GIORGIO: Ma senti questa monella: Internet, lo scanner, ma dove le imparano certe cose, ah la generazione di oggi...
STEFANO: E si, mica male. Per quanto riguarda il caso allora fisso subito un appuntamento con gli interessati, se per te va bene.
(GIORGIO annuisce escono tutti e due con Alice. Buio, entra DIANA con la bambina, le luci si accendono e si vede DIANA seduta alla scrivania con Alice in piedi)
DIANA: Allora mi dicevi che il tuo fidanzatino si chiama Roberto.
ALICE: Si, ma non dirlo a papa'.
DIANA: Perche' e' geloso?
ALICE: No, e' perche' lui vuole che sposi il Marco.
DIANA: E per quale ragione lui preferisce questo Marco?
(Nel frattempo entra Giorgio)
ALICE: Perche' il padre di Marco e' un direttore di banca.
GIORGIO: Alice, ma che dici? No, Diana, sai... I bambini... hanno una fertile immaginazione.
ALICE: NO, non l'ho inventato, l'hai detto tu che guadagna tanti soldi il Signor Cesa. Ma a me il Marco Cesa non piace come te lo devo dire. Porta l'apparecchio ai denti e mi vuole sempre baciare! (Diana sorride)
GIORGIO: Cos'e' questa storia. Lascia Diana lavorare e raccontami di questo piccolo delinquente, depravato ad otto anni, ah che generazione, ah che mondo... (ed escono)
DIANA (Lo sguardo perso nel vuoto. Entra STEFANO)
STEFANO: Che aria sognante, hai visto Brad Pitt?
DIANA: No, meglio. Stavo solo pensando.... Certo che deve essere meraviglioso sentirsi chiamare mamma, papa', stringere quelle manine che innocentemente si fidano della tua.
STEFANO: Bhe Alice e' una bambina davvero speciale...Ma che fai, voglia di "maternita'"?
DIANA: Curiosone!
STEFANO : Dai, vieni a prendere un "coffee" col buon vecchio Stefano!
DIANA : Scusa, ma non sono dell'umore.
STEFANO : Ahi, ahi... ancora "maretta" con il dottore?
DIANA : Non sono cose che ti riguardano! Sei un bel tipo!
STEFANO : Me lo dicono tutte.
DIANA : Sei uguale al resto degli uomini eh? Sicuri del proprio fascino, invincibili distruttori di cuori femminili. Che bel curriculum!
STEFANO : Ma dai, si stava scherzando. Era per tirarti un po' su di morale.
DIANA : Non ti preoccupare sopravvivo. Sai, i dolori sentimentali non sono eterni. Prima o poi finiscono. È una delle nostre miserie umane... non riusciamo nemmeno ad essere infelici a lungo. Passa sempre... a chi prima e a chi dopo, ma passa...
STEFANO : Ma guarda la mia filosofa delle 10.00 del mattino! Cavolo, sei grande! Ma tu gli uomini li spaventi se tiri fuori frasi di questo tipo.
DIANA : Hai finito di prendermi in giro?
STEFANO : Dicevo sul serio. Se fossi tuo marito terrei ben stretta una che ha pure un cervello ben fornito sulle spalle!
DIANA : Come osi criticarlo? Sei insopportabile. Hai già fatto la tua diagnosi dei nostri mali di coppia eh? Grazie tante, potevi risparmiartela, ho già un dottore in casa!
STEFANO : Ma come siamo "acidine" stamattina. Comefaccio per farti cambiare umore? Guarda, guarda (si infila due matite nel naso) non sono carino?(
GLORIA (Ride) Sei proprio un bambino...
STEFANO : Preferisco definirmi "Peter Pan". Fa più "chic"., eppoi hai appena detto che i bambini ti piacciono! Allora questo caffè?
DIANA : Ma tu ottieni un "si" dalle donne proprio per sfinimento, sai.
STEFANO : No... "Le sfinisco" dopo aver ottenuto il "si".
DIANA : Ma come ti permetti? (Ride) Tu e Antonio siete fatti della stessa pasta! Vattene o ti tiro questo (fa per lanciargli un libro).
STEFANO : Dai, facciamo pace. Tra due settimane è il mio compleanno, regalami un sorriso.
DIANA: (vedendo il pezzo di carta lasciato da STEFANO prima) E questo cosa fa nella mia scrivania? (Lo legge) Dott. Guidi. Stefano, non sapevo che lavorassi su una pratica di Antonio.
STEFANO: Si, il fatto è che ha un grosso problema con un'importazione che pare che non provenga dalla Spagna ma dalla Cina.
DIANA: Sono sicura che il genio che ha accanto può risolvere tutto.
STEFANO: Che genio? Carmen? Visto che parla spagnolo, ad Antonio sembrava una buona idea che traducesse. Tu poi sei gia' presissima con tutte quelle pratiche...(lei lo guarda con un'espressione esplicita) ...eppoi lei lo accompagnera' allo studio, cosi gia' che c'e' si rendera' utile, no?
DIANA: Anche a me sembra un'ottima idea...fammi sapere quando volete licenziarmi.
STEFANO: Ma dai, solo perche' ci aiuta.? (Entra Gloria)
GLORIA : Ciao, passavo da queste parti...
STEFANO : Ciao, che sorpresa.
GLORIA : Novità ragazzi?
STEFANO : Stavo dicendo a Diana che tra poco compio gli anni e...
GLORIA : Ma è magnifico! Diana, ci presti la casa?
DIANA : Scusate, ma stavolta non è il caso. Lo sapete...Eppoi mica stiamo girando il film "4 compleanni e un funerale" no?
GLORIA : E dai, non fare la guastafeste! Invece sono convinta che farà bene sia a te che a Fabio incontrare gente. Dopo l'ultima serata un mese fa mi hai detto che le cose non sono migliorate. Stare chiusi in casa tenendo il muso, di certo non vi ha giovato. Vedrai che ci divertiremo.
DIANA : Se ci tenete vi lascio le chiavi. Io dó forfait.
STEFANO : Stai scherzando principessa. Tu e Fabio dovrete esserci. Organizzeremo tutto io e Gloria (lei annuisce entusiasta). Chiameremo un buon ristorante che ho scoperto da poco e ordineremo cio' che serve. Tu metti solo l'appartamento, al resto ci pensiamo noi. Ti prego... fallo per il vecchio Stefano...
DIANA : Chi si occupa degli inviti? Voglio dire, ci deve essere anche la spagnola?
GLORIA : Bhe, se invitiamo Antonio bisogna invitare anche Carmen. Non farlo, del resto, sarebbe sospetto non trovi?
DIANA : (Alza le spalle) Fate quello che volete. Tanto ormai ho tutti contro di me!
STEFANO : Ti prometto che se si azzarda ad allungare le mani, la sequestro io la señorita "tutto passione". Giuro, mano sul cuore. (Ridono tutti)
STEFANO : E allora questo caffè?
DIANA : Portaci Gloria, mi avete fatto perdere tempo e ho tanto da fare. Sciò, sciò a tutti e due!
(Ridono e se ne vanno GLORIA e STEFANO. Buio. Se ne va anche DIANA. Gloria e Stefano si trasferiscono nella caffetteria dello studio).
STEFANO : Bhe, che ne pensi? Avremo fatto bene ad insistere per la mia festa?
GLORIA : Penso di si. Conosco Diana da secoli, e.. volevo dire mica troppi secoli..
STEFANO: Non so quanti secoli tu abbia, ma ti garantisco che li porti benissimo.
GLORIA : Ti ringrazio.
STEFANO : Anzi, direi, un germoglio in fiore, un gran bel fiore... sempre se mi permetti.
GLORIA : Permetto, permetto...Dicevo, scusa ho perso il filo... ah, si, io e Diana ci conosciamo da diverso tempo e visto che lei ha un carattere molto aperto, sono certa che le fara' davvero bene vedere gente. E' una ragazza che ama stare in compagnia, ridere, ballare, scherzare. Da questo punto di vista Fabio e' un po' troppo pantofolaio per lei.
STEFANO : Si, e' vero l'ho notato. Anche se occorre ammettere che il poverino fa orari impossibili all'ospedale.
GLORIA : Questo e' senz'altro vero, ma ultimamente sta esagerando. Di fronte a Diana non dico nulla, altrimenti fomento i suoi dubbi, comunque sotto certi aspetti manca un po' di sensibilita', credimi.
STEFANO : Spiegati meglio...
DIANA : Bhe, ad esempio il fatto di voler aspettare ad avere un figlio... Diana e' cosi' portata per la maternita' mentre a me pare che lui tergiversi un po' troppo. In fondo non sono proprio sposini, e dopo alcuni anni di matrimonio trovo normale che lei desideri tanto allargare la famiglia..., almeno, questo e' cio' che penso io..
STEFANO : Si, bhe, e' questione di punti di vista. Comunque capisco quello che vuoi dire.
GLORIA : Ebbene, pensi che Fabio se ne sia accorto? No, temporeggia, dice che sono ancora giovani, che l'appartamento e' piccolo, che la sua carriera e' ad un punto cruciale, e per Diana questa e' una grossa frustazione.
STEFANO : Sono d'accordo con te, pero' consentimi di dire che per fare un figlio bisogna sentirselo in due. Poi, se capisco bene, non e' completamente negativo al riguardo, dice solo di aspettare.
GLORIA : Certo che voi uomini siete proprio solidali tra di voi eh? (il tono cresce) Ti sto dicendo che ...
STEFANO : Ok, ok, non volevo farti arrabbiare... Eppoi sei molto piu' carina quando sorridi.
GLORIA: Non cambiare discorso ora...
STEFANO : No, dico davvero. Hai un sorriso affascinante, e sicuramente non sono io il primo a fartelo notare.
GLORIA : Adulatore o semplicemente furbo!
STEFANO : Comunque, se vuoi la mia opinione, non sono fatti nostri quello che succede tra Fabio e Diana. Quindi propongo di cercare altri argomenti per trascorrere insieme questo fine mattinata.
GLORIA : Guarda che io veramente ero passata di sfuggita...Cioe' non posso restare, c'e' mia cugina che e' venuta da...(Stefano la interompe)
STEFANO : Eddai, non dirmi che non si possa spostare il tutto...Il mio prossimo appuntamento e' alle tre del pomeriggio, quindi era mia intenzione invitare una donna bella e intelligente a pranzo, e discutere con lei tutti i dettagli della festa.. Conosco un ristorantino nei paraggi che e' la fine del mondo.
GLORIA : In realta', avevo altri progetti, ma... sai essere cosi convincente...
STEFANO : Lo prendo per un si?
GLORIA : Bhe, se mi fai dare un colpo di telefono per spostare l'orario con mia cugina, penso di potermi liberare.
STEFANO : Perfetto. Vieni nel mio ufficio, cosi puoi telefonare e dire a tua cugina che l'avvocato Stefano Belletti, sequestratore di giovani donzelle, non intende rilasciarti se non dopo lunghe e costose trattative legali?
GLORIA : Sei proprio un tipo pericoloso tu...(Se ne vanno...)
(Si alzano di nuovo le luci nell'ufficio. Entrano ANTONIO e GIORGIO, con fogli in mano. Carmen si mette a parlare con Alice mentre i due uomini parlano in disparte)
CARMEN: Che classe frequenti?
ALICE: La seconda. Pero' questa settimana sono a casa da scuola, e' vacanza.
CARMEN: Allora aiuti il tuo papa' in ufficio?
ALICE: Si.
CARMEN: (accarezzandole i capelli) Sai che hai proprio dei bei capelli. La mia mamma mi faceva sempre le trecce quando ero piccola, cosi' vedi? Vieni facciamo un bel gioco (la porta fuori) tanto loro parlano di cose noiose.
ANTONIO: Ma non è possibile, devo recuperare questi soldi, sono tutti i miei risparmi di dieci anni. E sicuro che non c'è niente da fare?
GIORGIO: Senta Dott. Guidi, io potrei dirle che vinceremo, le potrei anche dire che si può arrivare fino alla Corte Suprema, ma non mi sembra onesto. Ha pensato di rivolgersi all' arbitrato? Visto che il contratto è firmato con una società americana, e' possibile proporlo alla parte avversa.
ANTONIO: E questa cosa dell'arbitrato ha più possibilità di riuscita?
GIORGIO: Beh, l'idea è che le parti si mettano d'accordo. Tenga presente che le costera' assai meno.
ANTONIO: Mi spieghi, mi interessa, come potremmo procedere?
GIORGIO: Molto schematicamente, le parti nominano qualcuno come arbitro, espongono la controversia, e lui tenta un compromesso tra le stesse.
ANTONIO: E se cio' non avviene?
GIORGIO: Bhe il passo successivo sara' il tribunale. Ma non sarei cosi' pessimista.
Abbiamo appena assunto uno specialista, il Dott. Stefano Belletti, visto che gia' vi conoscete ho affidato la pratica a lui. Magari se arriva una lettera del nostro studio le cose si aggiustano da sole perché una missiva legale ufficiale fa spesso risolvere le situazioni ancor prima di iniziare le procedure davanti al tribunale.
ANTONIO: (stringendogli la mano) La ringrazio. Molto gentile.
(Escono ANTONIO e GIORGIO. Si abbassano le luci nel ufficio, e si comincia a sentire una canzone mentre si alzano le luci nello studio, siamo in una pizzeria. La musica continua durante la conversazione. ANTONIO e FABIO sono a tavola, dove ci sono piatti, bicchieri, etc., hanno appena finito di mangiare)
FABIO: Insomma, se ho capito bene, si tratterebbe di mettersi d'accordo con gente poco affidabile.
ANTONIO: Ma da quello che mi hanno spiegato sia l'avvocato Giorgio.... che Stefano, è l'unica soluzione possibile per ora.
FABIO: Quando la finirai di fidarti delle tue improvvisate capacita' imprenditoriali? Hai gia' cosi tanto lavoro all'ospedale, anche queste stronzate, insomma...Poi far trattare cose cosi' delicate a Carmen...
ANTONIO: La mia relazione con Carmen non c'entra. Mi ha solo aiutato a tradurre. La cosa grave e' che senza quei soldi ... sono gia' in rosso . E chi glielo dice a Carmen? Lei fa progetti su progetti, se sapesse... Comunque mi sa che stavolta e' finita. Oggi pomeriggio, dopo essere usciti dallo studio legale abbiamo litigato un'altra volta. Mi prende per un irresponsabile...
FABIO: Hai visto Diana in ufficio per caso?
ANTONIO: No, era andata in Prefettura per certe carte...Ma penso sia al corrente del mio casino, lo studio e' piccole e le notizie girano. (Un breve silenzio)
FABIO: (Al MUSICISTA che ha finito la sua musica). Suoni, per favore, se no questo sembra un funerale. (Il MUSICISTA comincia con una musica allegra, dopo un romantica e finisce con una per ballare. ANTONIO e FABIO ascoltano assorti e alla fine applaudono)
ANTONIO: (molto entusiasta dice a FABIO) Certo che questo e' un grande artista, conosce tanti tipi di musica diversa, meriterebbe di diventare famoso in tutto il mondo. Ehi, Fabio... E se mi dimentico della storia dell'importazione della roba medica e divento agente artistico?
FABIO: Sei sempre il solito incorreggibile. (ANTONIO va verso il MUSICISTA e fa finta di parlargli, intanto si abbassano le luci. Musica del programma. Ritorno in studio)
SANDRA: Veramente incredibile, non solo abbiamo i grossi problemi di coppia di Diana e Fabio, ma anche il problema legale di Antonio.
GLORIA: Antonio in effetti e' una figura particolare nella commedia. Diciamo che mi sembrava potesse rispecchiare la parte irrazionale che forse c'e' in ognuno di noi.
SANDRA: Per il momento abbiamo due coppie che litigano e un problema legale quasi senza soluzione. Vediamo come continua.
(Si abbassano le luci nello studio e si alzano nel salotto. Il giorno fatidico del compleanno di Stefano arriva. L'appartamento è addobbato a festa. Musica di sottofondo, all'inizio sottovoce, va in crescendo con le luci. Ballano TUTTI)
STEFANO : Propongo un brindisi, ragazzi.
GLI ALTRI : A che cosa? A chi? Alla tua ultima conquista?
STEFANO : (Ride) No, propongo un brindisi ai padroni di casa. Che gentilmente come sempre hanno permesso questa riunione tra amici per festeggiare i miei anni che, "ahimè", passano!
TUTTI: (Applaudono e poi in coro) Bacio, bacio!
(DIANA e FABIO si guardano imbarazzati, lui le sfiora la guancia con le labbra, e lei si scosta in fretta)
STEFANO: Propongo un altro brindisi, questa volta per Antonio, che ci ha portato questo bravo musicista.
(TUTTI fanno il brindisi. Il MUSICISTA suona ancora musica tipo "dance")
GLORIA : Ancora in pista.
CARMEN : Venga amigos, a bailar!
(ANTONIO scherza e balla sensualmente con un'altra donna. CARMEN li guarda e poi inizia a ballare in modo molto provocante. TUTTI la guardano, sembra scatenata)
ANTONIO: (Si accorge che CARMEN sta esagerando e le si avvicina). Perché non beviamo qualcosa... (Lei si divincola e si avvicina a STEFANO e a FABIO accarezzando le spalle dei due uomini)
STEFANO : (Cerca di prenderla per un braccio) Su, su, abbiamo alzato il gomito piccola?
CARMEN : Nooo, mi sto solo divertendo. Dopo una dura giornata in tutti i sensi (si gira a guardare Antonio) voglio scatenarmi un po'.
Buon compleanno "guapo" (e lo bacia. Poi rivolta a FABIO) Vieni a ballare anche tu dottore (e lo abbraccia).
(FABIO declina gentilmente con la testa, ma CARMEN insiste)
STEFANO : Vengo io, non ti preoccupare. Il buon vecchio Stefano è meglio di John Travolta, sai?
CARMEN: Spiacente, ora sono già occupata, sarà per il prossimo. Il Dottore e' il mio medico spirituale e devo raccontargli certe cose che tu non puoi sentire.
(STEFANO ci riprova, ma CARMEN gli volta le spalle. FABIO le parla all'orecchio come per tranquillizzarla).
DIANA: Incredibile lo sta rifacendo, e proprio sotto i miei occhi.
GLORIA: Calmati. Guarda come sta fissando Antonio invece, lo fa per ingelosire lui. Il prossimo ballo poi l'ha promesso a Stefano. Quindi... (DIANA non la lascia finire).
DIANA: Non ci sarà un "suo" prossimo ballo, te lo garantisco! (e ingurgita frettolosamente un bicchiere di whisky).
(Il musicista suona una canzone molto sexy)
GLORIA: Ma che vuoi fare, Diana, Diana...
DIANA: (girandosi di scatto) È adesso che inizia il vero show! (balla mimando uno spogliarello molto discreto ma eloquente. Una volta terminata la danza Fabio la prende di forza portandola in camera, gli invitati si guardano imbarazzati. Scende il buio totale e la musica si arresta all'improvviso. TUTTI escono, e dopo pochi secondi ritonano in salotto DIANA e FABIO. Lei si siede sul divano, la testa china tra le mani)
FABIO: Sarai contenta della tua condotta. è già la seconda volta che... ma si può sapere che ti è preso?
(DIANA resta in silenzio e va avanti e indietro con la testa)
FABIO: Potresti anche degnarti di rispondimi, che diamine! Santo cielo, dare spettacolo davanti a tutti! Eppoi dici a me... (cambia tono, più preoccupato che arrabbiato). Io non capisco, davvero, aiutami a capire e non rinchiuderti nel mutismo delle ultime settimane, ok? (silenzio). Non hai motivo di essere gelosa, né della spagnola né delle altre... Oggi, per l'ennesima volta prima di uscire dall'ospedale Carmen mi ha raccontato la loro ultima litigata. E prima, mentre ballavamo, mi ha detto che non ce la faceva a vivere cosi', che e' sinceramente innamorata e che stava soffrendo come un cane, eccoti spiegato il tutto. Ma tu non ascolti, o meglio, la tua gelosia ti chiude occhi e orecchie. Forse nel mio lavoro si..., lo ammetto, ho esagerato, ma nell'ultimo periodo sono stato così preso, se sapessi... Il Dottor Noli che se n'e' andato lasciandomi anche la sua corsia, insomma il lavoro è triplicato, ma si tratta di un periodo transitorio. Guardami almeno, dai guardami, non ce la faccio a vederti così... Anche tu dovresti capire ogni tanto i miei sacrifici. Cosa credi sei l'unica a star male in questa situazione? Ti prego, almeno dimmi qualcosa!
DIANA: (solleva lentamente la testa e sospira) Certo, noi donne dobbiamo sempre capirvi, è il nostro destino. Mute compagne nel lungo viaggio della vita... (come declamando). Accettare tutto ciò che arriva, in silenzio. Comprendere quando avete sonno, quando volete stare in pace, quando avete voglia di fare l'amore... E accontentarvi, naturalmente accontentarvi. Ma a noi, a noi, (si batte la mano sul petto), a noi chi è che ci capisce eh? (piange, poi riprende). Dobbiamo essere forti se dobbiamo sostenervi; dolci e materne se volete tenerezze; sensuali e provocanti se ci desiderate... E cosa chiediamo in cambio? So sai tu? Te lo sei mai chiesto che cosa ci basterebbe? Tu e tutta la tua specie di egoisti secolari? (PAUSA) Chiediamo solo un po' d'amore... un po' d'amore...Santo Dio, una parola gentile, una carezza, una presenza... Almeno una presenza...Non è poi così difficile penetrare nell'animo femminile. Nel nostro caso ci conosciamo da così tanto tempo, abbiamo condiviso tanti momenti, almeno prima si comunicava, e ora? Siamo rimasti tre settimane senza dirci una parola, è snervante, è logorante...(riprende) Tu mi dici che non devo temere niente eh? Quella che si atteggia in casa nostra, tu che mi sembri sempre più distante. Non so più cosa pensare, non ce la faccio a continuare...
FABIO: Guarda che ti capisco. Anch'io non posso continuare così. Ora sei confusa... e mi accusi di tutte le colpe delle quali si macchia l'intero sesso maschile. Il fatto è che a volte gli uomini, e io mi ci metto dentro per primo lo ammetto, hanno tendenza a dare per scontate molte cose. Cose di cui avete bisogno... forse più o meno inconsciamente lo sappiamo anche... È che non ci sembra davvero rilevante esteriorizzarle di continuo. Qualcuno ci riesce, qualcuno si sente ridicolo, qualcuno ha paura di impegnarsi, vedi ad esempio Antonio con Carmen...
DIANA: E ridagglie, ma va sempre nominata quella?
FABIO: Stavo dicendo, se mi permetti di continuare, che non rientra sempre nella nostra natura e pretendere certe cose quando non vengono spontaneamente... ecco, sembra ... (cerca la parola) "artificiale"! Comunque questo non significa che non le proviamo. (Silenzio, si guardano negli occhi, lui le prende il viso e poi le mani). Quello che sento per te è così intenso e profondo che forse ritengo tutto già sottinteso e chiaro. L'unica donna che voglio accanto a me, sei tu. Sei capace di sorridere in cento modi diversi, sei capace di farmi sentire speciale... Lo sai che ti amo... Ma il fatto che non lo dica spesso, non annulla la forza del sentimento. (La bacia). Io sono qui, non me ne sono mai andato. La tua gelosia è ingiustificata. So che non vuoi toccare l'argomento, ma non è come credi. Carmen si è confidata con me, e ha seri problemi con Antonio, vorrebbe farlo capitolare perché è innamoratissima e...
DIANA: Bel modo di dimostrarlo!
FABIO: Ti prego lasciami finire. Forse ha esagerato, ma credo volesse semplicemente adottare la strategia del "vince chi fugge", insomma voleva stuzzicarlo un po', immagino, e da come la guardava stasera forse, forse può funzionare.
DIANA: Si, funziona per lei ma danneggia me. Non mi sembra giusto.
FABIO: Stasera si è accorta di aver esagerato e si è scusata uscendo, tu non hai sentito perché eri di là. Carmen, non sapeva che le cose tra noi ultimamente non funzionassero proprio bene, altrimenti sono certo che non si sarebbe comportata così. Io, del resto, non amo raccontare i fatti personali in giro, lo sai. (PAUSA) C'è una cosa, invece, che ti ho tenuto nascosto e che forse ora è arrivato il momento di dirti.
(DIANA solleva la testa preoccupata)
FABIO: Tra due settimane arriva il sostituto che aspettavamo e il Primario, per ripagarmi dello sforzo dimostrato in questo duro periodo di lavoro, mi ha concesso una decina di giorni di recupero. (Prende una busta che si trovava nascosta nel divano. Estrae un foglio). Guarda. (glielo mostra). Avevo pensato di regalarti una crociera in Egitto, l'avevi sempre desiderato. Nei giorni scorsi ho anche telefonato al tuo capo chiedendogli ferie anche per te.
DIANA: Ma..., Giorgio non mi ha detto niente.
FABIO: Lo so, mi ero raccomandato di mantenere il segreto. Insomma, volevo farti una sorpresa.
DIANA: E ci sei riuscito! Non so cosa dire... Se pensi che potrebbe servirci per rimettere i cocci insieme...
FABIO: Non si è mai rotto niente, Diana. Non ci sono cocci in giro... (PAUSA) Te lo giuro, io non ho mai smesso di amarti. E di desiderarti (l'abbraccia)
DIANA: La sera eri sempre così distante, quelle poche volte che rientravi a casa per tempo...
FABIO: Stanco, ero solo stanco per la giornata durissima, ma ora le cose cambieranno vedrai. Poi, dopo lo show di stasera... Avevi delle potenzialità nascoste eh? Non è che me lo rifai, una di queste sere?
DIANA: (sorride) Maddai, ero brilla, avevo bevuto troppo, lo sai che non sono il tipo di donna che fa gli spogliarelli. Adesso mi è passata la sbornia.
FABIO: Peccato. Eri grandiosa. Molto, molto sexy, voglio il "bis", ma in privato chiaramente!
DIANA: Dopo tanti anni insieme ti sono davvero sembrata seducente?
FABIO: Sprizzavi sensualità da tutti i pori. Altro che 9 settimane e mezzo! (si baciano)
(Suona il campanello)
FABIO: Chi cavolo è a quest'ora è tardissimo.
DIANA: Non ho idea. Speriamo non sia un'altra urgenza!
(Luci quasi piene. CARMEN entra raggiante, seguita da ANTONIO)
CARMEN: Scusate l'orario ragazzi, ma abbiamo visto le vostre luci accese e Antonio ha pensato che eravate svegli... Me l'ha chiesto, me l'ha chiesto! Mi ha fatto penare, ma alla fine me l'ha chiesto!
FABIO: Calmati, cosa, cosa ti ha chiesto? Antonio, cosa sta succedendo?
(ANTONIO alza le braccia sorridendo)
CARMEN: Mi ha detto: "Tu sei mucho pericolosa, meglio chiederti subito di sposarmi, altrimenti scappi con un altro caballero", non è romantico?
DIANA e FABIO: (Rivolti ad Antonio) Sta scherzando?
ANTONIO: Ricapitolo io perche' la donzella e' un po' esagitata. Bene, mi è arrivato un messaggio: la merce e' stata scaricata in ottime condizioni proprio stasera, ho parlato con il responsabile. Capitolo investimento sbagliato: risolto! E per festeggiare, abbiamo pensato... Si, per farla in breve, insomma, stavolta ragazzi mi ha proprio incastrato. Ma chi la tiene a freno questa furia. Cosi le ho chiesto di sposarmi. Eppoi non eravate voi che decantavate le bellezze dell'amore di coppia? Ho anch'io la mia età, è ora di pensare a costruire qualcosa di solido, voglio dire... una famiglia, dei ragazzi... non si può cazzeggiare senza scopo per tutta la vita, no?
FABIO: Ma sei proprio tu a parlare? Tu, l'Antonio che conosco da sempre? Ma che è successo, un lavaggio del cervello?
DIANA: Eddai non prenderlo in giro è una notizia fantastica. Davvero, felicitazioni, siamo contenti per voi.
CARMEN: (Prende Diana da parte, porgendole la mano sorridente) Scusa se involontariamente, non so come dire... Sono stata stupida a cercare di fare ingelosire questo testone, ma l'amore fa fare cose stupide... Amiche?
DIANA: Amiche.
ANTONIO: Andiamo, bella "guapa", che forse abbiamo già disturbato abbastanza. Vieni "corazón", che ti porto..... se sapessi "donde" ti porto ora, baby... (ridono tutti, ANTONIO abbraccia CARMEN e se ne vanno).
FABIO: Non ci posso credere. Accalappiato... lui! Spregiatore di tutti gli sposati. Li chiamava "sognatori e illusi" , eh... Invece ora... Il potere dell'amore: "the power of love", non diceva così una canzone? ("The power of love" in sottofondo)
DIANA: Si, diceva proprio così.
FABIO: Permette un ballo, my Lady?
DIANA: Di solito sono io a pregarti. Ok, acconsento, my Lord. (Iniziano a ballare stretti stretti) Ma basta con le regole sessiste: l'uomo fa questo, la donna, fa quest'altro... Tra due esseri che si amano, l'unica regola che conti è... seguire i propri sentimenti, il proprio istinto, le proprie emozioni, non credi?
FABIO: Certo. Seguire i propri desideri, le proprie fantasie...
DIANA: Se ti riferisci a quello che penso io... Ti ho già detto che avevo bevuto... lo spogliarello non te lo rifaccio!
FABIO: Ma come sei maliziosa. Parlavo di farci una bella e fantasiosa colazione. Anzi no, parlavo della creatività, del... (Lei lo interrompe) DIANA: Si, come no? Delle opere d'arte eh?
FABIO: L'amore è un'arte, no? Viva l'arte dell'amore!
DIANA: Ok, Signor Artista, allora creiamo.....
FABIO: No, procreiamo...
(Si spegne la musica e le luci sul salotto. Si alzano nello studio)
SANDRA: (Ancora emozionata, ricomponendosi) Una gran bella storia. Davvero. Stavo sognando anch'io ad occhi aperti. Qui, la nostra autrice ha toccato tematiche contemporanee di sicuro interesse. E' con estremo piacere che le consegnamo questo premio, simbolo del nostro programma. Complimenti (porgendole una statuetta), complimenti sinceri.
GLORIA: Grazie a voi, per la scelta, per il premio, e per avermi accolto ed ospitato così calorosamente. Grazie. (Poi rivolta alla telecamera) Un ultimo saluto a Zia Clara... Ciao Zia Clara.
SANDRA: Si, si (ridendo). Ci ricordiamo tutti, la Zia di prima non è vero? (GLORIA annuisce sorridendo). Bene, il tempo stringe. Un ringraziamento a tutti i telespettatori per averci seguito fedelmente come sempre; e un arrivederci a sabato prossimo. Non mancate! Canale Zero, il tuo canale del cuore. Buonanotte.
REGISTA: (voce in off) Stooop! Perfetto. Bravi. Stasera è andata benone. La puntata massima di ascolto nel momento "clou" dello spogliarello, naturalmente; ma anche alla fine grande entusiasmo. Il pubblico ha gradito secondo i dati auditel. Grazie a tutti. A casa ora!
(Le luci si abbassano, SANDRA dà una pacca sulla spalla a GLORIA e si allontanano mentre le luci continuano ad abbassarsi e suona la musica del programma. GLORIA lascia la borsa in studio. Arriva la DONNA DELLE PULIZIE. Parla con un forte accento romano)
DONNA: (Mettendo a posto e spolverando) Ma che bella trasmissione stasera. Mi sono proprio commossa. (Tira fuori il fazzoletto e si soffia il naso). Una bella commedia non c'è che dire, e che fantasia l'autrice...Quel Fabio, che persona distinta... Diana, poi così dolce e carina... Bhe anche l'altro, l'avvocato, che fascino, che "ciarme", era pure libbbero...e lo sciupafemmine poi, managgia, che ce faceva quell'Antonio alle donne! Me lo magnavo io, altro che!
Ma chi ha lasciato qui la borsa? (Maldestramente la fa cadere, e tutto il contenuto fuoriesce). O santo cielo, guarda che ggguaio. (Nel raccogliere le cose) Ma, ma è una partecipazione. Non dovrei, ma chi lo verrà a sapere, poi metto tutto a posto, giuro, solo una sbirciatina. Mica rubo, guardo solo no? (Legge a voce alta). È indirizzata a Gloria,
Cari amici siete invitati
al battesimo del piccolo Andrea
che si terrà, come ogni festa, a casa nostra
il giorno .....
Vi aspettiamo
Che bello, è nato un maschietto, ma chi lo invia? Degli amici di Gloria sicuramente, vediamo un po', (gira la busta). Diana e Fabio .... .
(Viso stupito dalla sorpresa, poi riprende guardando il pubblico e continua con un forte accento romano). Ma io avevo capito che se trattava d'na storia inventata....Bho, voi vede' che ho capito male? Allora quello che ha raccontato la scrittrice è tutto vero. Diana e Fabio sono amici suoi, non li ha inventati lei. Mannaggia 'sto diventando sorda. Avevo capito male io. Ma allora c'ha ragggione la Pina che me serve n'aaapparecchio, mannaggia a quella porta iella della Pina, mannaggia a lei...mannaggia...
(Musica, Alza le mani, scuote la testa con complicità verso il pubblico, poi sorridendo se ne va)
FINE
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Elena termina la parola fine respirando profondamente. Durante la lettura ha alzato ogni tanto lo sguardo per incrociare i miei occhi, senza commentare come da mia "gentile" richiesta. Ha sorriso diverse volte e questo mi era parso buon segno. Ora, però, finito il testo, sembra assorta nei suoi pensieri.
"Allora"? Non ti piace, vero?" Le chiedo dopo aver aspettato inutilmente un suo cenno.
Gli occhi di Elena sembrano fissare in basso le coperte.
"E' bello. L'hai scritto bene".
"Ma?" chiedo io perplessa.
"No, non c'e' un – ma -. Non sono un'esperta, mi sembra bello e basta".
Dai dimmi la verità, lo dici perché sei mia figlia".
"Bhe, non è il mio genere è vero, però per me è scritto bene. E' simpatico e divertente."
"E..."
"E cosa? Mamma, ti ho detto quello che penso".
Scuoto la testa e le dico: "Senti ti conosco, se per te fa schifo me lo puoi anche dire".
"Ma non fa per niente schifo, anzi a me è piaciuto, davvero. Forse per i miei gusti manca solo qualche vampiro e il gioco è fatto".
Rido. "Guarda che il libro sul vampiro vegetariano lo hanno già scritto e tu dovresti saperlo visto che sei perfino andata al cinema a vederlo". Scherzo io.
"Vabbè allora mancano i lupi mannari. Ma ti avverto che esiste già un film sullo scontro tra licantropi e vampiri quindi devi pensare a un'altra cosa".
"Lo so, ho visto il primo e il terzo capitolo ma mi manca il secondo."
"Veramente sono già arrivati al quarto film".
"Comunque il mio testo è per il teatro e non per il cinema".
"E chi può dirlo". Aggiunge Elena alzando le sopracciglia.
"Ma insomma pensi che debba andare all'appuntamento con il regista o no?".
"Mamma, se ti hanno cercato loro vacci e basta, a volte mi sembri una bambina indecisa".
Sorrido e cerco di prenderla tra le braccia. Lei accenna un allontanamento eppoi mi dice: "niente baci però, abbracci si, ma niente baci!"
"Quanto sei selvaggia!" l'apostrofo io.
"Facciamo un patto, mi puoi baciare ma ti costerà un euro".
"Un euro per dei baci, ma sei una sciacalla!"
"No, un euro per ogni bacio mamma!"
"Allora col cavolo. Tieniteli e io mi tengo il portafoglio. Buona notte!".
Io ed Elena ridiamo di cuore. Poi prendo il plico e lo metto sul mio comodino.
"Dai dormi che domani mi devo alzare presto". Le dico spegnendo la luce.
"Mamma ti devo dire una cosa."
"Dimmi".
"Non ho disinfettato il cellulare".
"Lo sapevo, cavolo, lo sapevo. Che schifo".
"Buona notte mamy."
"Buona notte pistilla".
Sento Elena respirare già in modo regolare. Ma io non riesco a dormire. La lettura del brano ad alta voce non ha fatto che fomentare i miei dubbi. Ma chi sono io per presentarmi davanti ad un vero regista con la speranza che metta in scena un testo scritto in una notte di tanti anni fa. Un testo ingenuo, vomitato per mero bisogno interiore. Un testo troppo naif per avere un certo valore. Un testo, poi, senza vampiri né licantropi, senza magia né sesso (quoi que...), senza una bella vampira fritta per poter interessare qualcuno. Un fucking testo ecco cos'era. No, non ci vado al rendez-vous, mi dico mentalmente. Che gli racconto poi se ci vado? Il tizio chiederà il mio background letterario, i miei lavori precedenti. E io che gli rispondo? "Ma sa, ho scritto diverse cosette: una lettera per un emerito cretino che non ha invitato al party della nostra società tutti gli italiani che conosco, un paio di mails di protesta per un volo annulato, qualche cartolina d'auguri e... - Serata d'autore -? Questo è un semi-professionista mica posso prenderlo per il naso no?E se mi chiede che lavoro faccio che dico? Funzionaria? Forse se rispondo "striptiseuse" suona meglio e magari si interessa davvero al testo. Bho, non so che fare. Gli occhi cominciano a piegarsi su se stessi chiedendo pietà. Cerco una posizione comoda e sospiro lentamente... Ma chi credo di essere per poter pensare che qualcuno voglia il mio misero scritto? Le acrobazie circensi sognate all'età di otto anni per salvare un animale e ricevere gli applausi della gente fanno parte del passato. Ora ho capito la lezione. Non firmerò mai autografi, né foto stampate. Non sono un super eroe. Non sono nessuno. Sono solo una scatolina di uova di lompo che vorrebbe essere un costoso vasetto di caviale. E cosi pensando mi addormento piano, piano...
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