𝗗𝗲𝗰𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗿𝗶𝗷𝘂𝗮𝗻𝗮
𝗧𝗜 𝗚𝗜𝗨𝗥𝗢 𝗖𝗛𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗦𝗢𝗡𝗢 𝗨𝗡𝗔 𝗣𝗦𝗜𝗖𝗢𝗣𝗔𝗧𝗜𝗖𝗔
Casa dei genitori di Ivy, 9 dicembre
La serra esiste ancora, anche se Nora è in prigione
Ivy ha smesso da tempo di farsi domande su sua madre. Camille è sempre stata una donna particolare, e la figlia ormai ne ha viste talmente tante che è convinta che sua madre non la possa più sconvolgere. Ovviamente si è sbagliata.
Pochi minuti prima ha ricevuto un messaggio da quella donna. Ivy, vieni subito a casa. È un'emergenza. La bionda si è subito preoccupata. L'ultima volta che ha ricevuto un messaggio del genere, sua madre da fatta era inciampata nel tappeto e aveva sbattuto la testa sul tavolino, iniziando a perdere sangue. Sua figlia l'aveva portata in ospedale di corsa. Proprio per questo, Ivy al momento è in pigiama mentre guida verso la sua vecchia casa. Non le interessano i semafori rossi o i pedoni che vogliono attraversare la strada. Quando arriva a casa, lascia la macchina a casaccio nel vialetto e corre dentro l'edificio, tremante di freddo. Dalla fretta e dalla preoccupazione non ha pensato nemmeno a prendere scarpe e giacca.
Appena spalanca la porta d'ingresso, il suo sguardo cade subito verso il salotto, controllando che non ci sia una pozza di sangue, ma una voce alla sua sinistra la distrae. «Buongiorno, tesoro, vuoi una tazza di camomilla? Sembri un po' sconvolta.»
Ivy gira la testa e vede sua mamma seduta tranquillamente al tavolo della cucina, mentre puccia dei biscotti nel suo the prima di mangiarli. Con lo sguardo scandaglia velocemente il suo corpo, alla ricerca di ferite gravi, ma non trova niente. Pure la casa è a posto.
La bionda si siede a tavola, di fronte a sua madre, iniziando a capire che non c'è nessuna vera emergenza. «Perché mi hai fatto venire qui di corsa, mamma?»
«Ho comprato delle decorazioni per la serra e mi serviva una mano.»
«E questa ti sembra un'emergenza?»
«No, ma tu sei lenta a prepararti, soprattutto la mattina, quindi mi serviva qualcosa per farti sbrigare.»
Ivy guarda male, anzi, malissimo, la sua genitrice. «Ti rendi conto che per assicurarmi che tu non stessi morendo mi sono bruciata col caffè, che ho lasciato cadere a terra fra l'altro, ho corso nella neve con solo pigiama e calzini, avrò un sacco di multe per essere passata col rosso e ho quasi ucciso tre persone?»
Sua mamma non sa cosa dire. «Grazie, che figlia premurosa?» tenta.
Ivy le lancia un'occhiataccia e le ruba la tazza di the e il sacchetto di biscotti, iniziando a fare colazione. «Le multe me le paghi tu.»
Una volta finita la colazione, e dopo che Ivy si è cambiata, indossando dei vestiti che aveva lasciato a casa dei suoi genitori, le due sono nella serra con due scatole piene di decorazioni natalizie e lucine.
«Perché vuoi decorare questo posto se tanto ci entriamo solo noi?»
«Perché anche le piantine di marijuana meritano di essere alberelli di Natale.»
Ivy aggrotta le sopracciglia e si gira verso sua madre. «Hai fumato prima che venissi qui?»
«Ovviamente.»
Inutile dire che nel giro di un paio d'ore, anche Ivy è strafatta.
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