Capitolo 68
Non ammazzatemela<3
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Daylight - David Kushner
Canzone consigliata per questo capitolo
PdV: Eva
Sdraiata su un fianco, fisso le gocce di condensa scivolare lungo il vetro della bottiglia. Due calici proiettano le loro ombre sul pavimento scarsamente illuminato dalle luci led della cucina.
Nefertiti salta sul divano, cammina sul profilo del mio corpo e si ferma con il muso vicino alla mia guancia, mentre rilascia profonde fusa. Le accarezzo dolcemente la testa.
Il tempo scorre lento.
Mi prendo il viso bagnato tra le mani e sprofondo ancora di più dentro al divano. Non mi sono mai sentita così male.
Vedere la faccia stravolta di Damiano ha spaccato il mio cuore in tanti, minuscoli pezzi, e separarmi da lui ha fatto il resto. È come se avessi una voragine al posto del petto.
Non sono riuscita ad andare al lavoro. Dopo che Damiano se n'è andato, non ho avuto la forza di uscire di casa.
Sento ancora l'odore del sangue, mentre sfregavo forte i miei vestiti tra i palmi delle mani, nel tentativo di lavarlo via. Gli schizzi andavano ovunque, misti all'acqua e alle lacrime che tutt'ora non accennano a fermarsi.
Mi scoppia la testa.
Afferro il telefono, anche se so che Sara mi ha già risposto ed è in macchina, diretta qui.
Cerco la sua chat.
Accanto al nome non ha nemmeno la foto, così come poche sono le nostre conversazioni.
Ricordo una volta che mi sono lamentata con lui, perché non mi scriveva mai.
"Scrivo di te ovunque", mi ha detto.
"E allora perché non mi cerchi?"
"Perché non sopporto leggere le tue battutine da maestrina rompicazzo senza sentire il tuo profumo" e aveva cominciato ad annusare ogni parte del mio corpo, facendomi ridere come una bambina.
Butto via il telefono e mi prendo di nuovo il viso tra le mani, mentre grosse lacrime mi offuscano la vista.
La testa pulsa ogni volta che quel ti amo mi rimbomba addosso, e io vorrei solo sparire.
Il suono del citofono mi fa perdere un battito. Mi asciugo il viso e aspetto Sara sulla porta d'ingresso. Non appena il suo volto familiare entra nel mio campo visivo percepisco le mie spalle calare.
La mia amica mi sorride comprensiva e io riesco solo a saltarle addosso e cominciare a piangere a dirotto.
"Mi dispiace, amica mia." Mi abbraccia stretta e accarezza dolcemente la schiena.
Non riesco a dire una parola, mi abbandono completamente su di lei, il mio corpo scosso dai singhiozzi.
Dopo qualche istante, mi riaccompagna dentro casa e chiude la porta dietro di noi.
Si siede sul divano e io appoggio la testa sulle sua gambe. Avverto le dita sfiorarmi i capelli, come faceva sempre per tranquillizzarmi quando eravamo più piccole e mia madre mi aveva umiliata in uno dei suoi modi fantasiosi.
"Pensavi di festeggiare senza di me?" indica la bottiglia di vino bianco ancora posata per terra.
Mi strappa il primo sorriso.
"C'è qualcosa da festeggiare?" borbotto.
"C'è sempre qualcosa da festeggiare." sottolinea.
Sospiro. "Non questa volta."
Anche se non la vedo, avverto il movimento d'aria del suo tipico gesto di stizza con la mano.
Mi sprona a tirarmi su, afferra la bottiglia insieme al cavatappi che avevo lasciato sul tavolo e la apre. Ne versa un po' in entrambi i calici e me ne porge uno.
Lo sorseggio malvolentieri. È caldo.
Sara mostra un'espressione disgustata. "Ma non potevi lasciarla in frigo, mentre venivo qui?!"
"Mi stai seriamente sgridando?" lamento.
"No, hai ragione. Ci sono cose più gravi..."
Chiudo gli occhi e abbasso le spalle.
"... tipo il fatto che finalmente potevamo fare un'uscita a quattro e ora non si può più."
La sua battuta è talmente fuori luogo che comincio lentamente a ridere, per raggiungere il picco e terminare tornando a piangere.
Poso il bicchiere e mi sdraio di nuovo sulle sue gambe. Sara mi accoglie con maggiore affetto.
"Raccontami tutto."
"Sei sicura?"
"Sicurissima."
"C'entra anche Alex."
Avverto il suo corpo irrigidirsi leggermente. C'è un breve attimo di silenzio.
Il loro rapporto è iniziato come una semplice attrazione fisica e, anche se lei ha paura di lasciarsi andare, so che sta nascendo molto di più.
"È una cosa così brutta?" chiede, infine.
"Sono tante cose molto brutte..."
Non le nasconderei mai la verità, però ha il diritto di conoscerla direttamente da lui.
"Posso tralasciare la parte che lo riguarda... credo che a questo punto sarebbe costretto a confessare."
La mia amica mi stringe la mano. "No, voglio sapere tutto. Me la vedrò lo stesso con lui, non preoccuparti. Non ho mai pensato che nel tempo libero facesse il chierichetto, comunque."
Con il cuore gonfio, le racconto ogni cosa.
Sara è stata con me durante i giorni in cui mi ero allontanata da Damiano, quando volevo sapere da lui la verità. Avevamo percorso un centinaio di scenari diversi per giustificare o, almeno, tentare di capire il suo comportamento, ma nessuno di questi aveva previsto l'uccisione di un ragazzino.
Ripetere ad alta voce una conversazione che si riproduce senza sosta nella mia testa da ore si rivela più difficile di quanto pensassi, e sono costretta a fare una pausa per poter continuare. Gli occhi della mia amica si spalancano, mentre assimila la ricostruzione di tutti gli eventi.
Sara è sempre stata pronta a sorvolare sul comportamento misterioso di Damiano, così come a chiudere un'occhio sugli aspetti meno puliti della sua vita. Ma a questo, non era certo preparata.
Si appoggia contro la schienale del divano e svuota il bicchiere, prima allontanato, in un colpo solo.
Guarda un punto fisso davanti a sé. "Beh, sicuramente spiega molto cose." mormora.
Nefertiti ci raggiunge e si acciambella in mezzo a noi. Sara le fa distrattamente le coccole.
"Ho sempre saputo che fosse invischiato in qualcosa di pericoloso, ma ecco... no, questo no."
"Non lo farebbero mai." la mia amica continua a non guardarmi.
"Come fai a dirlo?"
"Alex ha un figlio." il suo tono tradisce incertezza. Posa finalmente gli occhi su di me. "Tu dici che potrebbero farlo?"
Scrollo debolmente le spalle. "Non lo so..."
"Dev'essere stato orribile per Damiano."
La sua mano si posa sulla mia. Percepisco di nuovo il mento tremare.
"Mi sento uno schifo ad averlo lasciato da solo..." la mia voce si rompe.
"Sarebbe stato difficile per chiunque, Eva."
Rilascio un sospiro strozzato. "Non capisco cosa possa aver ottenuto da... da me."
"Non ha cercato niente da te."
"E allora perché..."
"Ascoltami. Damiano è il tipo che ti fotte da sotto il naso. Non credo che si faccia alcun genere di problema a prendersi tutto ciò che vuole senza dover passare attraverso qualcuno."
Un piccolo groppo scivola giù.
"È solo che... è così strano."
Sospira anche lei. "Sono persone molto diverse da noi, così come lo sono le vite che conduciamo. Lo sapevi quando l'hai scelto, no?" mi concede un sorriso amorevole.
"Non l'ho proprio scelto... a un certo punto, me lo sono ritrovato nel letto e non sono più riuscita a cacciarlo via."
Sara fa un piccolo risolino. "Brava, hai fatto una battuta. Sono fiera di te."
La imito, ma non posso fare a meno di sentirmi ancora uno schifo.
"Che cosa devo fare?" sussurro, come se la mia amica potesse darmi la soluzione.
"È così figo che io gli perdonerei tutto."
Mi metto a ridere, questa volta sul serio. "Sei una scema."
Sposto Nefertiti dall'altra parte del divano e appoggio la testa sulla spalla di Sara.
"Penso che Damiano sia stato sincero nel dirti che ti ama," il mio cuore fa un tuffo, "e penso che tu lo ami altrettanto," mi copro il viso con le mani, "quindi non dovresti lasciarlo da solo ad affrontare un lutto così violento. Ha bisogno di te. E per Brando... troveremo una soluzione."
Si volta per abbracciarmi e io mi lascio cullare dal suo affetto di cui non potrei mai fare a meno.
"Il primo pezzo del mio cuore l'ho dato a te." sussurro.
Mi stringe più forte. "Oh, vuoi farmi diventare una sentimentale?" anche la sua voce si rompe, "Sei la mia unica sorella di vita."
Durante il resto della serata, cerchiamo di tirarci su di morale terminando il resto della bottiglia di vino e ordinando una cena d'asporto. Nonostante i vari tentativi di cambiare argomento, le nostre menti ci riportano ad un problema troppo ingombrante per poter essere ignorato.
Apro la chat di Damiano mille volte durante le ore successive, senza trovare il coraggio di scrivergli qualcosa.
Quando comincia a farsi tardi, la mia amica mi saluta con un abbraccio e la promessa di rivederci domani a scuola.
Rimetto a posto gli avanzi della cena e sciacquo i nostri due piatti.
Ho il serio bisogno di farmi una doccia e di lavare via la tristezza dagli occhi. Afferro il mio pigiama dalla camera da letto e mi dirigo in bagno con il telefono in mano. Fisso di nuovo la sua chat, mentre mi lavo i denti.
Davanti agli occhi mi scorre il ricordo del suo viso sconvolto, in stato di shock, e il mio petto riceve una fitta dolorosa.
Cosa devo fare?
Sospiro pesantemente e mi decido. Premo su chiama.
Il mio cuore comincia a battere accelerato appena sento il primo squillo. Ora, voglio solo che risponda per poter almeno sapere come sta.
E poi, un colpo alla finestra.
C'è solo una persona che batte alla mia finestra.
È lui.
Stacco la chiamata per correre veloce verso la camera da letto. Ho già il fiato corto, lo stomaco in subbuglio.
La apro, ma l'unica cosa che mi accoglie è un vento freddo e il buio della notte.
Sarà stato un uccellino...
La delusione mi piomba addosso con tutto il suo peso.
Ho davvero sperato che fosse lui.
Un attimo dopo, sento un altro rumore provenire dalla porta d'ingresso.
"Sara?" vado verso il soggiorno, "Sei tu? Hai dimenticato qualcosa?"
Niente. Non ricevo risposta.
Controllo che la serratura sia bloccata e, infatti, è a posto.
Il vento provoca rumori strani e io sono in ansia per via di quanto successo.
Non posso negare che dentro di me ho sperato che Damiano non mi avesse ascoltata e fosse tornato qui...
Sospiro e ritorno verso la camera da letto. La finestra è ancora aperta e le tende sbattono all'aria.
Afferro entrambe le ante per richiuderla, ma una grossa mano mi tappa la bocca e spinge indietro.
Provo a urlare.
Provo, con tutta la forza che ho in corpo, senza successo. La stretta si serra ancora più forte, tanto da farmi male, e sbatto contro un corpo duro.
Damiano... dove sei?
L'ultima sensazione che provo è il dolore di un violento colpo alla testa e, infine, il buio.
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E non ammazzate me<3
Che tempo che c'è a Maggio eh... vento, pioggia, sole, vento...
Ma cambiando discorso, che ne dite della nuova copertina?
Ha ricevuto opinioni divisorie. Io la amo, ma... se la vedeste in libreria, attirerebbe la vostra attenzione?
Solo opinioni sincere, questo è uno spazio sicuro! Lol (si dice ancora lol?)
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