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Capitolo 2

TW:
-uso di sostanze stupefacenti
-menzione ad attività sessuale

Se non ti senti a tuo agio con questo tipo di narrazione, salta il capitolo<3

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Dirge - Death in Vegas
Canzone consigliata per questo capitolo.

La musica assordante rimbomba per tutta la casa. C'è gente ovunque, sia fuori che dentro. C'è chi balla, chi beve, chi fuma. Chi scopa, chi sniffa.

Prendo una birra dal frigorifero della cucina, ormai diventata un porcile pieno di immondizia e alcolici riversati dappertutto, il manico unto e appiccicoso. Uno schifo.

Vado a sedermi sul divano vicino agli altri. Jessica si è piazzata a cavalcioni sopra a un tizio e stanno limonando. Le gonna le è salita fin sopra i fianchi, il culo e il perizoma fucsia sono sotto gli occhi di tutti.

Mario e Alex sono dall'altra parte della mia visuale, seduti per terra davanti a un tavolino. Hanno arrotolato una banconota da 50 euro e, a turno, se la passano per sniffare due strisce di cocaina allineate sul tavolo.

"Bella bro, dov'eri finito?" Francesco distoglie la sua attenzione dalla ragazza seminuda distesa sulle sue ginocchia e si rivolge a me. "Sempre a fare l'eremita?" Ha gli occhi semichiusi e annebbiati dall'alcol.

Mi innervosisco subito. Non ho voglia di sentire lui e le sue minchiate. "Ce l'hai?" Gli chiedo invece. Dove vado e cosa faccio non sono cazzi di nessuno.

Fra mi guarda con un sorriso sinistro sulle labbra e si fruga nelle tasche. Mi porge una bustina trasparente con alcune pillole colorate e piccoli loghi sopra ciascuna. Sembrano caramelle.


Prendo una pasticca di ecstasy, la butto giù con una grossa sorsata di birra e aspetto che faccia effetto.

Nel frattempo, arriva Giulia. Indossa un vestito rosso inguinale e semitrasparente che lascia molto poco all'immaginazione. Intimo perfettamente visibile, la sua solita massa di capelli ricci è raccolta in una coda. Cammina a piedi scalzi in questo letamaio.

"Ciao." Mi dice. "È da un po' che non ci vediamo." E si siede alla mia sinistra, accavallando le gambe, finché la punta del suo alluce non tocca la mia caviglia.

"Non mi risulta." Le rispondo, e mi metto a guardare il soffitto. La vernice è scrostata e ci sono macchie sparse dappertutto. Sembra che i liquidi abbiano raggiunto proprio ogni angolo di questa casa.

Giulia resta in silenzio per un po', sento il suo sguardo percorrere il mio corpo.

"È nuovo quello?" Mi chiede poi, indicando il tatuaggio di una sirena dai capelli lunghi con le tette di fuori che ammicca, posta sul retro dell'avambraccio. Ho quasi riempito di tatuaggi anche questo lato del mio corpo. L'altro è già pieno.

Non le rispondo. Sa che è nuovo, conosce bene cosa c'è sul mio corpo e cosa no.

"È figo." Continua lei, cercando disperatamente di avviare una conversazione.

Cazzo, quanto ci mette questa roba a fare effetto?

Chiudo gli occhi e mi massaggio le tempie, sta musica di merda mi fa venire il mal di testa.

Giulia comincia a strusciare il piede su e giù per la mia gamba, abbandonando l'idea di chiacchierare. Si avvicina ancora di più e mi mette una mano tra i capelli scuri e disordinati. Mi volto a guardarla, i miei occhi verdi iniettati di sangue incontrano i suoi.

"Ciao". Sussurra piano, come se ci fossimo appena visti, e mi rivolge un sorriso lascivo dalle intenzioni molto chiare.

E finalmente arriva. Una scossa percorre la mia schiena e risale fino al cervello. Tutto intorno a me sembra più vivido e brillante, e la sensazione di apatia lascia il posto all'euforia. La mia testa si fa leggera.

Vuoto il resto della birra in una sola, lunga sorsata. Poi, prendo il braccio di Giulia e la trascino in mezzo alla gente a ballare.

È una grande ammucchiata. Fa caldo e si suda, quindi mi tolgo la maglietta nera che avevo addosso e la butto via. Le cose e le persone cominciano a girare. O forse sono io.

Giulia si mette a strusciarmisi addosso, ma non è l'unica. Altre ragazze mi ballano intorno e mi toccano. Di solito, non permetto facilmente di avvicinarmi. Ma con le pillole è tutto diverso.


Saltiamo e urliamo al ritmo della musica, che ormai, è solo più un sottofondo nella mia testa. Ci spingiamo tutti con forza e lanciamo le bottiglie per aria. Qualcuno prende una ragazza sulle spalle e insieme si mettono a saltare da quella posizione. Lei cade subito in avanti, sbattendo addosso alla folla. Tutti ridono.

Una biondina col caschetto e il rossetto rosso acceso mi si piazza davanti. Mi mette le mani sul petto e comincia lentamente a scendere giù, mentre mi fissa in modo seducente. Lei e Giulia si stanno contendendo le mie attenzioni e la cosa mi diverte. Giulia prova a spingerla via, ma l'altra non molla.

Ci sono altre due ragazza dietro di me. A volte mi sembra di cadere all'indietro e mi appoggio a loro, ho gli occhi chiusi e un sorriso strafatto sulle labbra.

L'odore di fumo e alcol misto alla puzza di sudore dei tanti corpi schiacciati insieme mi dà alla testa. Prendo per il braccio entrambe e mi allontano dal mucchio. Saliamo le scale così, tirandole come due bambine.

Cerco una camera vuota dove andare con entrambe. Com'è che si dice? In due è amore, in tre è una festa.

Apro la prima porta a destra e trovo tre persone nude sul letto, una sopra l'altra che fanno il trenino. Rido e la richiudo. Qualcuno ha avuto la mia stessa idea. Provo con quelle successive: c'è chi scopa, chi vomita, chi piange.

Poi, finalmente, ne trovo una libera al fondo del corridoio. Il letto è sfatto e buona parte degli oggetti presenti si trova per terra. A quanto pare, è già stata usata.

"Signore," dico, mentre entriamo nella camera e mi giro verso di loro: "Benvenute nella tana del lupo." E rivolgo loro il mio sorriso più famelico.

Giulia incrocia le braccia e scuote la testa, sapendo bene dove voglio andare a parare. La biondina non sembra minimamente disturbata dalla situazione. Mi guarda in modo provocatorio e si avvicina.

"Non vuoi almeno sapere il mio nome prima?" Chiede, sbattendo le lunghe ciglia.

Mantenendo il mio sorriso intatto, le rispondo: "No." E vado a sedermi sull'unica sedia disponibile.

"E ora, spogliatevi." Ordino.


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