Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 8: Una scoperta interessante su Aiden

Sofia POV:

Passeggio per il Campus, dopo la lezione di diritto societario, sorseggiando il mio Royal Wedding bollente.
Aiden, ormai, mi ha portata sulla cattiva strada e sono diventata una drogata di caffeina.
Canticchio mentre ascolto Bach dalle cuffie. So che non sono una teenager normale, ma io adoro la musica classica. Probabilmente perchè sono cresciuta suonando il pianoforte e perchè Anna è una violinista strepitosa, che sta studiando al conservatorio di Alleran e che presto partirà per un semestre al Conservatorio di Vienna, dove avrà l'onore di suonare con l'orchestra sinfonica più importante al mondo.
Cerco goffamente di abbottonarmi, perché fa freddo, ma vado a sbattere contro una persona, il caffè mi scivola di mano, volando sul povero mal capitato.
Sono una vera frana a volte. Ma a mia discolpa, posso dire, che ho un principio di assideramento. Ormai le temperature sono sempre più basse e io, sono cresciuta nei Caraibi, dove le temperature, invece, sono miti per tutto l'anno.

"Io e te dovremmo smetterla di incontrarci così." La sua voce... il suo profumo... I suoi occhi...
Sospiro, rossa di guance.
Quanto è bello! Indossa una camicia bianca, su un jeans nero, e dall'andatura, immagino andasse di fretta.
Il caffè ustionante, gli fa mollare la presa sui libri e sullo zaino sbottonato, pertanto, tutto il suo contenuto, si riversa per terra.
"Vorrai dire scontrarci! Scusa per il caffè bollente addosso." mi dispiaccio.

Aiden POV:

Scotta da morire e mi fa male la pelle, ma non importa. Tutto pur di incontrarti. Mi sbottono la camicia, macchiata. Lei mi guarda accigliata. Ok. Forse non sono poi così bello, come credevo, ai suoi occhi. La sfilo, sotto il suo sguardo penetrante, rimanendo solo con la maglietta intima. Lei arrossisce imbarazzata. Ma forse, è il freddo, a farle arrossare le guance. Non so. Si gela, eppure, a vederla così, bella, ora, ho caldo. Lei mi scalda il sangue con un solo sorriso, e se non fosse già abbastanza imbarazzante, tutta la situazione che si è venuta a creare, mi sento andare a fuoco la faccia, dall'eccitazione che mi suscitano i suoi occhi, come delicate carezze, sul mio corpo. Ed ecco di nuovo quel desiderio, che mi fa prudere le labbra. Non so cosa mi frena dal non baciarla, ho sete di lei, ho necessità di assaporarla, senza sotterfugi, vendetta o dolore, perché la bramo. La sento spesso, ormai, sulle mie labbra, con scosse elettriche in tutto il corpo, la voglia che ho di lei, ma, Sofia, merita di meglio di uno che rovina tutto quello che tocca.
Un bacio soltanto e complicherei la nostra amicizia. Un bacio soltanto e sarei suo.
Sbuffo.
L'amore? Non fa più per me. Mi ha spezzato. Fingo che tutto sia a posto, ma nel silenzio dei miei pensieri, mi lecco ancora le ferite. Non so se sono pronto a rimettermi in gioco, eppure Sofia, mi piace davvero tanto.
"Ti devo assolutamente rimborsare la lavanderia."
Prendo da terra il gilet e lo infilo.
"Non ti preoccupare. Non è successo nulla. Con questo gilet, sono perfetto!"

Lei scoppia a ridere.
"Se non fosse che è inizio ottobre! Gelerai così."

In effetti si gela!
"Ma ho la giacca da qualche parte! O almeno credo!"
"Non mi pare."
Già la giacca, che è rimasta in auto per coprire il giubbotto antiproiettile dell'FBI. Gelerò di sicuro e poi mi ammalerò e mi sorbirò il sermone offensivo della mamma. Non potevo essere orfano di mamma!? Certi stupidi pensieri, non dovrei nemmeno formularli. Nonostante i suoi difetti, è pur sempre mia mamma.
"Ne vuoi un sorso, per scaldarti?" mi offre quel che resta del suo caffè.
"È quello che ti ho preso prima?"
Annuisce arrossendo.
"Com'è andato l'esame?"
"Bene. Era semplice. Per fortuna la professoressa Harold, mi ha concesso di recuperarlo nella sua ora buca. Questa mattina, ho avuto un imprevisto, chiamato Virginia Wray e la sua campagna elettorale."
Sorride. Dannazione quanto amo il suo sorriso. La vedo abbassarsi per raccogliere le mie cose, che si sono riversate, tutte, sul pavimento. Per fortuna almeno sono un maschio. Per come mi vanno le cose ultimamente, se fossi stata femmina, come minimo ora, invece dei fazzoletti, degli appunti e della barrette energetiche e altre cianfrusaglie accartocciate, ci sarebbero gli assorbenti, sul pavimento. Non ho avuto tempo di lasciare, in stanza, quello che non mi serviva, dopo la missione. Avevo l'esame di diritto bancario, che ho saltato appunto, per mia mamma.
E poi dice che non faccio mai niente per lei! Sforzarmi di sorridere e giocare a fare la famiglietta americana perfetta, mi fa venire il voltastomaco, considerando quanto odio entrambi i miei genitori in questo momento. Ciò nonostante, per lei ci sono sempre. E ho sventato pure un attentato alla sua vita proprio poco fa, mentre doveva presenziare alla mensa dei poveri. Non lo saprà mai, ma non lo faccio per la gloria o per rinfacciarglielo, ma perché, dannazione, le voglio più bene di quanto la detesti!
"E questo!?" mi chiede curiosa.

Dannazione! Pure il distintivo in terra no! Ma non ce l'avevo in tasca? Evidentemente no! Genio! Ma la pistola di servizio!? Dove cavolo l'ho lasciata!? Spero sia in auto. Pensavo che studiare, fare la campagna elettorale per la Presidenza con la strega, elargendo finti sorrisi, da figlio perfetto e amorevole e l'agente FBI fosse più semplice.
Invece sto sclerando!
Lei mi fissa, con occhi sognanti. Chissà che film si è fatta! E anche se è tutto vero, le devo mentire. La Task Force è segreta per un buon motivo ed è pure in fase di sperimentazione. Non sono permessi errori.
"È finto ovviamente! Gli agenti FBI devono avere almeno 23 anni e andare a Quantico. Lo uso per.... rimorchiare!"

Per rimorchiare!? Davvero!?
Perché il mio cervello non ha trovato una scusa migliore?

Ora non avrò più Chance con lei. Sempre se ne avessi mai avute. E mi sa che, se prima ero a zero possibilità, con questa mia trovata, sono precipitato a -100.

Grande Aiden!

"Sciocchino! So perfettamente riconoscere un distintivo vero, da uno falso! E questo è così vero..." sospira incantata "lucente, nuovo e bello!"
afferma accarezzandolo con le dita, come se fosse un bene prezioso.

Ma che? Si è innamorata del mio distintivo!?
O mi sono perso qualcosa?
Confuso mi gratto la testa.

"Ne hai di fantasia, Sofia!" ridacchio teso.

"Dovresti mentire meglio, per fare questo mestiere!"
"Ma non è la CIA, l'agenzia che arruola i bugiardi?"
"Comunque, agente Wray, sei rimasto molto bene, sulla fotografia del tuo distintivo. Hai proprio l'aria da federale."
"Allora è una ottima imitazione, Sofia. Lo dirò al negozio dove l'ho comprato."
"Intendi che lo dirai al Bureau?"
Ma come fa a essere così sicura di sé. Come può distinguerne uno vero da uno falso? La maggior parte delle persone, vengono imbrogliare con distintivi falsi, proprio perché non sanno distinguere quello originale, da quello giocattolo, ma lei, evidentemente non è come gli altri. La cosa mi fa sorridere, ma devo farla desistere dalla sua convinzione. Ne va della sua sicurezza e del futuro della mia Task Force. Ok. Piano B. Non vorrei, ma...
"Ok. Hai ragione. È originale. Mio padre è il direttore dell'FBI e una volta, che sono andato nel suo ufficio, gli ho rubato un distintivo, per fare colpo sulle ragazze."
Senza dare peso alle mie parole, continua col suo monologo, ridendo divertita, come se potesse leggere tra le righe e rivelare le mie bugie. Eppure devo convincerla che non sono un'agente.
"Mi fai vedere la pistola!?"
"Non sono domande da fare a un ragazzo." avvampo fraintendendo la sua domanda.
"Scemotto! Intendo l'arma d'ordinanza."
Oh! Certo! È ovvio!
"Se sapessi dov'è!" bofonchio mentre lei, la raccoglie da sotto il libro di diritto.

"Eccola! Una meravigliosa Glock 19M007 M17 con canna da 120 mm. Un gioiello di ergonomia, leggerezza, manifattura e volume di fuoco con i caricatori P320."

"Che!?"

Sono piacevolmente colpito, ma come sa tutte queste informazioni e specifiche, senza essere un'agente in servizio o un collezionista d'armi?

"Mai lasciarla carica, senza sicura! Non te l'hanno insegnato i tuoi superiori? Avresti potuto ferirti o peggio!"

In un secondo, con una mossa svelta e decisa, estrae il proiettile e il caricatore e se la gira tra le mani passandomela.

Ok! È ufficiale: amo questa ragazza!

Ormai... è inutile fingere.

"Meglio se la nascondi! Siamo pur sempre in un Campus universitario!"

"Giusto... ma... non è mia. Ovviamente!" bofonchio con la mascella spalancata. Lei mi ha lasciato senza fiato. Cavolo che donna!

"Ovviamente." mi fa l'occhiolino.

Sofia POV:

A volte è così tenero, sciocchino e ingenuo. Ma tutto questo non fa che aumentare il suo fascino!
Mi brillano gli occhi. Aiden è un'agente dell'FBI. Ora lo trovo ancora più intrigante e bello di prima.
Lui, come Danny, é un federale. Probabilmente, come per la mamma, era destino, che ci incontrassimo.

"Tu sai maneggiare una pistola!?" mi chiede incredulo.
Caro il mio bel principe azzurro con lo skateboard, questa ragazza non solo sa maneggiare una pistola, ma la sa anche usare e ad Alleran ha il record di uccisione dei bersagli!

Aiden POV:

Il cuore martella nel petto, come una mitragliatrice.
La guardo con la pistola in mano. Quanto è sexy!
Chissà se sa maneggiare altro con quella maestria! Cosa!? Ma a cosa penso!? Questa mi frigge il cervello!

Divento paonazzo per il mio pensiero perverso!

"Sei carino quando ti imbarazzi!" ride. "Ma rassegnati! Io non sono la classica ragazza trofeo, come la tua Barbie bionda! Senza offesa!"

"Barbie Bionda? Quale Barbie bionda?"
"La tua fidanzata, ovvio."
Ah! Lei! Sbuffo infastidito. Ormai, quella traditrice, l'ho cancellata dalla mia vita.

Sofia POV:

Aiden mi ha parlato della sua ragazza, quel giorno stesso, dopo l'episodio in spiaggia, quando sono caduta tra le sue braccia. Avevamo pranzato in un locale messicano vicino al campus, ed era deluso dal fatto che lei non avesse capito il suo tormento per la morte del fratello. Ma io percepivo e provavo il suo stesso dolore. Non riesco a immaginare come ci si senta a perdere una persona cara per sempre, anche se non l'hai mai conosciuta! Io non potrei farcela.

"Chi si offende! E poi io e Hilary ci siamo lasciati da tempo."

Davvero?

"Mi dispiace!" mento.
Veramente nemmeno un po'. Sono forse una cattiva ragazza, per aver pensato questo?
Aiden, è davvero troppo riservato, dal momento che scopro che è tornato single solo adesso.
Non che debba confidarsi per forza con me, ma pensavo che tra di noi, ci fosse un legame di profonda amicizia. Ma forse c'è molto di più.

"Non sono affranto. Non più. Credo che fosse finita da tempo e ho già versato troppe lacrime per lei. Ma perchè la figlia di due banchieri di un paradiso fiscale, sa sparare!? Per difesa in caso di rapina?"

"Se te lo dico prometti che non riderai!?"

"Perché dovrei?"

"Sogno da quando ho 6 anni, di diventare un'agente dell'FBI, come Danny!"

"Danny chi!?"

Il mio eroico papà. Ma questo devo ometterlo.

"Oh! Ehm! L'agente Danny Williams. Quello della sezione Protezione Principesse."

"No! Non ci credo! Lui è il mio mito! Il mio idolo! Vorrei essere come lui!" si esalta.

"Davvero?" sorrido curiosa. Aiden è un fan del papá? Un punto a suo favore!
"Perché? Se posso?"

"Vorrei diventare un buon agente come lui. Tutto qui. Il suo stato di servizio e le sue imprese sono leggenda al Bureau. Non ambisco certo a sposarmi una Principessa, certo! Sarebbe praticamente impossibile! Ma desidero con tutto il cuore diventare il migliore agente operativo. Questo sì."

"Per la Principessa... Chissà! Non si può mai sapere!" sorrido maliziosa.

Ah! Danny è mio padre e io sono una Principessa!

"Comunque, agente Wray, vedi che alla fine avevo ragione io?"

"È che... la mia Task Force è sperimentale e arruola ragazzi dai 18 ai 22 anni, senza passare da Quantico, facendo solo un sacco di esami attitudinali, fisici e psichici e tanto addestramento. Per ora sono l'unico operativo della squadra, perché ho avuto la fortuna di essere addestrato fin da bambino, da mio padre, che è diventato il direttore dell'FBI. Ti prego di mantenere il riserbo."

"Contaci! E poi chi mi crederebbe?"

Aiden POV:

Adoro il suo sorriso delicato, che esplode come un'eruzione solare, e si diffonde con la sua luce fino dentro la mia pelle. Non so proprio cosa mi fa questa ragazza, ma onestamente, nonostante le mie paure, di scottarmi ancora, come Icaro che volò troppo vicino al sole, farei di tutto per stare con lei. Solo che... il mio cuore spezzato, non so se è ancora in grado di amarla come merita.

"Ora meglio andare! Ci saranno 5 gradi e tu hai i brividi! Permettimi di offriti un caffè da me al loft."

Che!? Mi sta invitando da lei!? Oddio!

"Non... vorrei disturbare!"

Cavolo! Faccio pena! Dovrei migliorare il mio approccio e il mio sex appeal. Sono patetico.

"Se disturbassi non ti avrei invitato! Hai l'auto? Se no prendiamo un taxi."

"Sì. Ho parcheggiato nel parcheggio sotterraneo del Campus, seguimi."

Schiaccio il telecomando per sbloccare le portiere.

"Bella la tua auto!"

Si riferisce alla mia BMW nera e sportiva? La stessa auto che mi ha comprato mia mamma e che io non volevo?
Accarezza la carrozzeria, con lo stesso sguardo e la stessa grazia con cui ha toccato il mio distintivo.

"Ma..."

"Ma!?"

"Non ti rappresenta! Tu mi sembri un ragazzo più semplice. Non uno da auto modificate, con assetto ribassato, interni in pelle, con un motore V10, capace di sprigionare 650 CV e raggiungere i 300 km orari. Sei più da city car, tipo il BMW I8, compatta, ideale per muoversi nei centri urbani, a ridotte emissioni, ecologica e a basso consumo di carburante."

Si intende anche di automobili? Questa ragazza è una piacevole scoperta.

"Quanto è vero!" bofonchio ad alta voce.
"Pertanto la mia bambina, non mi rappresenta?"
"Assolutamente: No."
Fantastico!
Modo gentile di dire che sono ordinario, palloso, mentalmente vecchio e... non le interesso.

"Aiden, tu sei un ragazzo semplice, spontaneo e che punta, al contrario del resto delle masse, all'essere e non all'apparire. Non ostenti la tua ricchezza, non ti interessa vestire all'ultima moda o per forza firmato, non segui le masse, restando fedele e saldo nei tuoi ideali. Ora che ho imparato a conoscerti, so per certo che sei una persona vera, autentica e profonda! Sei il ragazzo che ha scelto economia per rendere felice suo nonno. Sei l'agente che vuole rendere il mondo un posto migliore."

Sofia POV:

Avvampo imbarazzata, maledicendo la mia linguaccia. Aiden mi guarda pallido e con un cipiglio strano.
Sofia! Hai parlato senza pensare? Quante volte tua mamma ti ha detto di non dare voce ai tuoi pensieri?
Solo che è così bello, che il cervello si sconnette!

WOW! Cosa?

Eppure non credo di essermi sbagliata sul suo conto. Io vedo oltre alla sua bellezza sconvolgente. Io vedo attraverso i suoi occhi e il suo cuore.

Scoppia a ridere di gusto.

"Io avrei continuato a viaggiare in metropolitana o in alternativa avrei scelto proprio una City Car ibrida! Ma come hai fatto?"

"Poteri magici! Allora perché guidi questa splendida berlina?"

"È complicato! La dittatrice, convinta che sarei andato ad Harvard, per il mio 18° compleanno, mi ha regalato quest'auto sportiva. Dice che è più sicura e comoda, durante i viaggi lunghi e che mi rende più interessante, perché, su un'ibrida, avrei il sex appeal di un uomo di 60 anni."

"Dittatrice?"

"Oh! Sì, scusa... Mia madre! Andiamo?" mi chiede leggermente scocciato. Ogni volta che parla di lei, il suo umore cambia immediatamente e diventa torbido, mentre il suo sguardo passa da dolce cucciolo, a bieco.
Si siede in auto. È bello anche musone! Forse sono stata dura con lui e si è offeso.

"Dove andiamo?"

"A Brooklyn."

"Ok."
Mette in moto e parte. In rigoroso silenzio.
Osservo i suoi lineamenti. La fronte larga, su cui ricadono ciuffi ribelli color miele, la mascella delineata ma dolce, il viso a cuore, la fossetta sul mento, leggermente pronunciata, gli occhi concentrati, a goccia, di quell'azzurro illusorio, le labbra rosee, caratterizzate da quello superiore sottile e a cuore e da quello inferiore carnoso e pieno, e mi rendo conto di quanto è sexy in questo momento. La parola difetto, non può essere usata su di lui. Stringe il volante cucito a mano e in pelle, scala la marcia col cambio manuale, rallentando e incolonnandosi in coda.

"Sai agente Wray? Ora che ti guardo, seduto alla guida di questo gioiellino, hai un non so che di affascinante. Forse, questa volta, tua mamma ha avuto ragione."

"Preferisco evitare ogni tipo di attenzione. Questa maledetta auto, attira tutti gli sguardi. Io odio i riflettori."

"Non dovresti continuamente cercare di essere invisibile. Per me, in ogni caso, non lo sei mai stato."

Cavolo! È bellissimo su quest'auto. Sembra James Dean! Ora che è single avrà l'imbarazzo della scelta!
Si volta sorpreso, le guance rosse dalla vergogna, le labbra contratte e quello sguardo felino, che mi perfora le iridi, addentrandosi nella mia anima.

"Eppure, ci sono giorni, in cui, vorrei sparire per sempre." sospira amaramente, ripartendo.

"Sarebbe un problema!"

Io senza il tuo sorriso, senza le tue dolci attenzioni, come il caffè e il donut al cioccolato, al mattino, come le nostre passeggiate e le nostre chiacchierate, che siano impegnative o sciocche, impazzirei. Semplicemente senza di te, non potrei più stare!
Sei parte di me, Aiden Alexander Wray.

"Non mancherei a nessuno, invece. Non ho amici, la mia ex mi ha tradito, mia madre mi odia, mio nonno sopporta appena la mia presenza e ora, alla luce dei fatti e scoperta la loro menzogna su mio fratello, non parlo nemmeno più con mio padre. C'è qualcosa di sbagliato in me. Qualcosa che fa allontanare tutti."

"A me mancheresti! Parecchio! Su Grand Army Plaza, svolta a sinistra e una volta in Union Street, alla prossima traversa, subito in Prospect Park West."

"È assurdo se ti dico che, da newyorkese, non sono mai venuto da questa parte della città? Una volta, a scuola, avevano organizzato una gita al Brooklyn Botanic Garden, ma mia mamma non mi ha lasciato andare! Per lei, le gite, sono sempre state una perdita di tempo, che non ti insegnano niente. Così ero l'unico sfigato a scuola a fare lezione."

Poverino!

"Eccoci! Svolta a destra, nel cortile. Parcheggia pure qui, al 598 della 16th Street, posto 5B."

Aiden POV:

Il condominio, di fronte al parco, é di appena 5 piani. Io sono abituato agli attici nei grattacieli, tuttavia è grazioso e tutto in mattoni a vista chiari.
Saliamo prendendo l'ascensore. Il suo appartamento è all'ultimo piano, essenziale, bello e ordinato, ma sembra più il nascondiglio di un lupo solitario come me, che la casa di una ragazza.
Come se mi avesse letto nella mente, tende a precisare:

"Era il loft di mio padre quando studiava qui! Accomodati."

"Grazie"
Ora si spiega tutto. Ecco perchè non ci sono foto, a parte una cornice con due bambini e un signore, nastrini o cose da ragazze.
Sprofondo nella morbidezza del divano in pelle chiara e fisso i colori dell'autunno, all'orizzonte.

"Eccoti un caffè dei caraibi e una felpa per scaldarti!"

La accetto, perché ho i brividi.
La felpa dev'essere del suo ragazzo, profuma di Kampuchea Noir, il costosissimo profumo cambogiano da 1.200 $, che Virginia ha regalato a mio padre, per la promozione a direttore. Svaniscono tutte le mie speranze con lei. Voglio morire!

"Grazie, sei gentile."

"Ti dovrebbe stare! Tu sei molto più magro di Diego."

"Veste comoda. È perfetta."

"Sai, lui è un gigante tutto muscoli!"

"Oh..."

"Ma nel suo lavoro, serve anche la prestanza fisica. È un Navy Seal."

"Ma... Allora..."

"Diego è mio fratello maggiore!" scoppia a ridere divertita.
"E no. Non sono fidanzata. Te ne avrei parlato altrimenti, non credi?"

È come se potesse leggere i miei pensieri. L'ho giá detto che amo questa ragazza?

Assaporo il suo caffè. È buono e dolce almeno quanto lei.

"Posso chiederti come sei diventato un'agente dell'FBI giovane così? Insomma, capisco che sei figlio di un federale e che hai la strada spianata, per quanto riguarda l'addestramento, ma mi domando la vera motivazione che ti spinge a rischiare la vita. Io ucciderei per essere te!"

"Mio padre come sai, é il direttore. Da sempre, mi racconta delle sue missioni. I bambini sognano di diventare poliziotti, federali o astronauti. Io sono sempre stato affascinato dalla bellezza del distintivo, ma non è per questo che sono diventato agente, ma perché credo nel giuramento che ho fatto e credo nella possibilità di rendere un posto più bello e sicuro, per le generazioni a venire. Ti assicuro che non ho avuto favoritismi, anzi, essendo il figlio del direttore, da me si aspettavano o che fallissi miseramente, o il meglio assoluto in tutti i punteggi. Ho sostenuto il colloquio e il primo esame di idoneità, senza nemmeno informare mio padre. Lui, mi avrebbe convinto a desistere, a mettere in primo piano il mio futuro accademico, ad aspettare Quantico, a non fare la "cavia" in questa nuova divisione e non perché non crede in me, ma perché mi vuole bene e si preoccupa. Io, come sai, sono il primo di una branchia segreta nata per lo spionaggio federale su suolo americano. Una sorta di Cia e Homeland. Voglio credere di poter cambiare il mondo e fare la differenza, e so che é stupido e da sognatori, ma sono stato educato così."

"In effetti non lo è. Anzi. È ammirevole! Io condivido la tua stessa visione del mondo e il tuo stesso sogno di rendere il mondo un posto più sicuro in cui vivere. Mio padre dice sempre che i vincitori altri non sono, che i sognatori che non si sono mai dati per vinti."

"Tuo padre è un uomo saggio. Sofia..." le prendo una mano facendola avvampare. Dio quanto è bella quando arrossisce.

"Sì?" la voce tentenna e lei trema impaurita.

"Ti va di fare il colloquio di ammissione come agente? Se fare parte del Bureau, è veramente, il tuo sogno e superi tutti gli esami, magari diventiamo colleghi o partner!"

Magari ci fidanziamo, giá che ci siamo!

"Dici sul serio!?"
Sta iperventilando!

"Certo. Mai stato più serio in vita mia."

Sofia POV:

Mesi a cercare informazioni su questa Task Force, e poi, la mia Chance di diventare agente operativo, è sempre stato Aiden. Comincio a pensare che non ci siamo incontrati per caso. È stato il destino! Come per mamma e papá.
Ci sono forze misteriose che mi stanno portando dritta dritta, tra le sue braccia.
Non mi è chiaro cosa provo per lui, ma non è solo amicizia. Di questo sono sicura da parecchio, ma i sentimenti, sono difficili da decifrare e io cosa so davvero dell'amore? Eppure, il suo, potrebbe essere davvero il sorriso di cui parlava Danny.
I suoi potrebbero davvero essere gli occhi che mi vedono davvero, al di là della bellezza fisica e al di là del titolo e della corona, al di là del mio tentare di essere normale, perché io sono molto di più e solo con lui riesco a essere veramente me stessa.

"Reclutare altri studenti non é il mio scopo primario, ma per te farò un'eccezione." sorride.

"Ti adoro!" Presa dall'euforia, lo abbraccio spontanea. Quasi saltello dalla felicitá.

Aiden POV:

Il mio cuore, a quel contatto innocente, è improvvisamente esploso.

È ufficiale! Ho perso la testa!

Ma come si conquista una come lei? Non ho Chance! Ne aveva di più l'agente Williams con la Principessa Grace, che io. E lui sì che c'é riuscito! Se l'è pure sposata! Io!? Al massimo diventerò il suo migliore amico! Sono imbranato in queste cose. Ho paura perfino. Sono nato pronto solo quando sono sul campo. Lì, pistola nella fondina, distintivo alla mano e la concentrazione dell'addestamento dalla mia parte, mi sento invincibile, invulnerabile, ma nella vita reale, beh, ho tutti i miei problemi ad ambientarmi. Sono imbranato e impacciato. Codardo perfino. Perché a volte è meglio non fare nessuna mossa, piuttosto che essere rifiutato e io mi sento rifiutato dall'intera vita, per buttarmi e saltare nel vuoto.
Fallimento doveva essere il mio secondo nome. Non Alexander!
Eppure, con lei, farei l'alba a chiacchierare, mangiando schifezze, senza andarci a letto, perché Sofia è diversa da tutte le altre, con lei, potrei perfino abbassare le mie difese e scoprire cosa significa vivere davvero.
Amarla, non è difficile. Lei ti cattura e ti fa impazzire ogni senso. È bellissima dentro e fuori, colta, simpatica, spontanea, divertente, solare, timida, tenera...
Oddio! Sono cotto!
Stretto nel suo abbraccio, tocco il cielo con un dito e mi rendo conto, per la prima volta, che solo quando sono con Sofia, sono davvero felice. La felicità perciò, per me, cos'è se non una timida, stupenda, fanciulla dei Caraibi?
Lei tira fuori il meglio di me, quel vero io che nascondo al mondo, perché ha già sofferto troppo per resistere ad altre umiliazioni e dolore, perché a nessuno piace il vero Aiden.
Credo che ognuno abbia il suo modo di stare bene, in questo mondo tossico e il mio è Sofia.
Ogni volta che in me c'è un tempesta, ho solo lei in testa perché solo Sofia, mi riporta la quiete dell'anima. Quando accanto a me c'è lei, non mi sento più un piccolo e invisibile silenzio, in mezzo al rumore assordante della vita, ma un arcobaleno che brilla di luce propria.
E non voglio più essere importante per la gente e per i miei genitori, io voglio essere importante per te, anche se significa espormi e donarti il mio cuore. Tu sei dentro di me, ormai.

Sofia POV:

Mi accorgo di stringerlo ancora.
Ma non voglio cancellare questo momento, con lui.
A volte i sogni diventano realtà e ora non so se sono più felice per l'opportunità che mi ha dato Aiden o per questo abbraccio.
E io in punta di piedi, con le sue dita che scorrono sulla mia schiena, i suoi occhi che mi scrutano e sfiorano la mia pelle, come una piuma, mi sento volare. Riconoscerei le sue mani e il suo effluvio, in un istante. E potrei anche rischiare di cadere, adesso, ma dubito che succederebbe. E nel silenzio, vorrei annullare la distanza delle nostre labbra, mentre tu mi respiri vicino.
E poi, il gelo, quando si scosta.

"Scusa, é il mio telefono. Potrebbe essere una missione."

"Certo."

Sbadatamente posa lo sguardo sul monitor dello smartphone, sospirando teso.

"Devi andare in missione?"

"No. Scusa è la dittatrice."

"Problemi?" cerco di tirargli fuori le parole.

"No, ma mi ha rifilato uno dei suoi impegni alle 21:00, perché non riesce a rientrare a New York da Boston, per tempo. Questa cosa mi fa andare in bestia perché non mi chiede mai se ho da fare, e io volevo ripassare per l'esame del Prof. Booth."

"Possiamo farlo insieme, finché hai tempo, mentre ci mangiamo una pizza." gli domando. Odio rimanere qui, da sola.
"E ho dei dubbi sulla lezione di oggi."

"Volentieri! Ma ammetto che la lezione di oggi, non l'ho seguita molto attentamente."

"E come mai!? Si può sapere?"

"Ero stanco e distratto!"

"Distratto da cosa!?"

Aiden POV:

Da chi semmai...
Da te!
Guardavo il tuo viso invece della lavagna.

"Lavoro! Ma principalmente, ero teso per l'esame!"

"Che è andato bene, no?"

"Ho preso 30!"

"Ottimo."

"Non per mia madre! Lei vuole tutto con la lode."

"Senti..."

"Sì?"

"Come ci riesci!?"

"A fare cosa?" domando sorpreso.

"Tutto!"

"Cosa intendi?"

"Come riesci a stare dietro a tutti i tuoi impegni?"

"Organizzazione?" rido.

"Dico sul serio, Aiden. Come fai a salvare il mondo, correre da tuo nonno, studiare, prendere 30, andare agli impegni ufficiali di tua mamma, lavorare e perdere anche tempo con la tua compagna di corso? Sei il mio eroe personale! Davvero."

Colpito, affondato, asfaltato e rullato.

"Non so. A volte sclero! Non lo nascondo. Sono più i giorni in cui ci perdo il sonno, in cui tutto sembra non incatenarsi, che tutto cade a pezzi e che 24 ore non siano sufficienti, ma la verità è che fare l'agente è l'unica cosa che faccio per me e che mi rende appagato. Anche passare del tempo, con te lo faccio per me, perché la tua compagnia mi piace. Tanto."

Mi guarda rapita e sussulta.

"Il resto, è solo il mio disperato tentativo, di essere accettato dalla mia famiglia ed è un totale fallimento. Ma basta parlare di me. Raccontami di te. Chi è Sofia Williams?"

"Non c'è molto da raccontare. I miei genitori D... David e G...Gil si sono conosciuti proprio qui a New York. Si sono innamorati e dopo un po' di problemi, visto che la famiglia della mamma non era molto aperta al fatto che frequentasse mio padre, si sono sposati. Poi tre figli. Una banca in un paradiso fiscale e una bambina che aveva un altro sogno: diventare agente dell'FBI.
Il Bureau è stato il mio primo amore e per ora anche l'unico."

Anche il mio ma ora ci sei tu!

Abbiamo parlato, studiato e riso mangiando la pizza.
Inutile ripetere che lei è diversa, perchè mi é chiaro dal nostro primo scontro.
Quel suo modo buffo ma raffinato di bere col mignolo sollevato, le sue parolacce di un'altra epoca, il suo modo elegante di sedere, il suo portamento quasi impostato, la rende ai miei occhi ancora più bella. Mi sto innamorando! È un dato di fatto. Sono follemente perso per lei!

"Ti va di fare qualcosa una di queste sere!? È un mese che sono a New York ma non ho ancora visto niente."

"Ti faró volentieri da guida turistica Milady. Nel frattempo... ti va di accompagnarmi alla mia serata?"

"Sei sempre così galante, con tutte le ragazze?"

"Veramente no e poi tu sei l'unica ragazza, che conosco."

Maledetta boccaccia! Non potevo dirle qualcosa di carino?

"E tu sei l'unico ragazzo che conosco e con cui mi piace passare del tempo!"

"Ne sono lusingato! Allora ti passo a prendere tra un'oretta. A dopo Milady."

"A dopo Aiden... Ma aspetta... dove andiamo?"

"Seguiranno istruzioni a breve, sul tuo cellulare."

"Cosa? Ma non ti ho dato il mio numero e io non ho il tuo."

Sofia POV:

Il cellulare mi vibra nella tasca, mentre lo vedo ridere allontanandosi.

《Ora ce l'hai.》

Potrei abituarmi alla sua gradevole presenza e alla sua compagnia.
Initile ripetere che lui mi fa battere il cuore come non mi era mai successo.
Quei suoi occhi incantati che ti trasportano per il firmamento. Quel suo sorriso dolce che non concede spesso. Quel suo modo goffo e impacciato nascondono un ragazzo forte e coraggioso.

《D'accordo Mister FBI, ma non metterci troppo tempo! Sono piuttosto lenta a prepararmi.》

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro