Capitolo 58: Insieme
Sofia POV:
Credevo di averlo perso per sempre. Avevo girato per tutto il giorno, avanti e indietro, per questa maledettissima isola, senza trovarlo. I piedi erano dolenti per via della sabbia candida e ustionante e i polpacci pieni di crampi, dovuti al continuo sprofondare nella sabbia, mentre trasportavo diversi pesi. Avevo recuperato e radunato, ciò che il mare, mi aveva restituito dalla Serenity Queen e che avrei usato per la sopravvivenza, fino al nostro ritrovamento. Non mi ero allontanata molto, dalla spiaggia, avventurandomi nell'entroterra, come mi aveva insegnato il papà, alla ricerca di cibo e acqua. Avevo pensato solo, a ritrovare Aiden. Lui, è sicuramente la mia debolezza. Come non potrebbe essere il contrario? È l'amore della mia vita e il padre di mio figlio. Lui è il mio mondo. Ma sono consapevole, che i sentimenti che provo, per Aiden, non mi rendono lucida. L'addestramento di sopravvivenza del papá, che non ho mai preso sul serio, pensando che a una Principessa non sarebbe mai servito, si è dissolto dalla mia mente definitivamente, quando la corrente, mi ha portato a riva, la sua catenina d'oro. Esausta, smarrita, spaesata e sul punto di svenire per il dolore, lo stress e il caldo soffocante, ho obbligato le mie stanche membra, a marciare alla ricerca dell'ombra. Così ho trovato, non distante dalla spiaggia, una fessura tra due promontori, che formavano una caverna, che mi garantiva un tetto per la notte. Avevo perciò trasferito il mio tesoro della Serenity Queen, avevo raccolto legna asciutta ed erba secca e cocchi da mangiare e da trasformare in bicchieri, e avevo infine, improvvisato anche un sacco a pelo matrimoniale, con le vele strappate. Ma soprattutto avevo, cercato continuamente e disperatamente, Aiden. Ma non l'avevo trovato. Il mare prende. Il mare dà. Poteva prendersi tutto, per me, ma non Aiden. Il solo ricordo dell'albero maestro che lo colpiva con violenza, facendolo cadere in balia del mare, mi batteva in testa come un tarlo. E se fosse svenuto e poi annegato? In fondo, anche una nuotatrice esperta come me, aveva avuto problemi a rimanere a galla, nella tempesta e lui si era convinto di non saper nuotare, perchè con l'amnesia, aveva dimenticato i movimenti. Guardavo continuamente il mare, in attesa che mi restituisse, vivo mio marito. Le lacrime e il caldo soffocante mi stavano lentamente disidratando.
Ormai, senza speranze, al tramonto ero rientrata nel mio nuovo palazzo reale: un'umida e triste grotta, ai piedi di due promontori.
Ero uscita nel temporale, per raccogliere acqua piovana e nel bagliore di un fulmine, l'avevo visto cercare di arrampicarsi sugli scogli circostanti. Sprezzante del pericolo e senza ragionarci poi molto, mi sono avventurata sugli scogli scivolosi e invasi dalle onde enormi, rischiando la mia stessa vita. Sarei anche morta, ma non senza aver provato a salvare mio marito. Ci sono riuscita, prendendolo all'ultimo minuto, infilando il piede e la caviglia tra due scogli per non scivolare. Il dolore è allucinante. Spero non si sia rotto niente.
Mi guarda come se non mi avesse mai vista prima d'ora.
Gli faccio immediatamente la respirazione bocca a bocca, appena sviene tra le mie braccia. Tossisce sputando acqua.
Io scoppio a piangere. Un pianto liberatorio e di dolore. La caviglia mi duole e si è gonfiata, le raffiche di vento sono gelate e noi siamo tutti inzuppati come pulcini e raggomitolati sugli scogli, sotto il cielo irato. Ma la cosa che mi fa davvero male sono i suoi occhi spaesati. Gli stessi occhi, che avevo visto, senza che mi riconoscessero, dopo, la sua amnesia. Non avrei potuto tollerare di farlo innamorare ancora di me. Non sono abbastanza forte, per rivivere tutto.
Poi improvvisamente la sua voce, quasi da sbruffone, rompe il mio conflitto interiore.
"... Le Sirene non piangono..."
"Siamo su un'isola sperduta, in mezzo al temporale, sto morendo di freddo e tu non sai nemmeno chi sono! Scusa se non riesco a mantenere la calma!"
"Ci sono io, adesso, mia adorata Sofia! Siamo come i protagonisti di Laguna Blu. Naufraghi e innamorati! Insieme affronteremo ogni difficoltà."
Il mio nuovo Aiden, non avrebbe citato niente, perchè il suo cervello aimé non ricordava niente, tantomeno un film scandaloso degli anni 80, visto la prima settimana di convivenza e che ora è diventato un classico della filmografia.
"Hai il viso crucciato come quando ti ho travolta con lo Skate!"
"Per Dindirindina..."
"Ora sì che ti riconosco, amore."
Le sue labbra sono quello di cui avevo bisogno.
"Sei reale." sussurro.
"Certo." mi prende in braccio. "Conoscendoti hai già trovato un riparo per la notte."
"Sì." gli indico la strada. "Benvenuto a casa."
"Accogliente!" ride.
"Ho freddo!"
"Se l'accendino nella mia tasca funziona accendo il fuoco."
Annuisco.
"Dovremmo smetterla, di cacciarci nei guai, nel periodo natalizio." ride riuscendo a creare la scintilla necessaria all'erba secca di bruciare.
"Spogliati!" sussurra slacciandomi il bikini. "Ti scaldo io." sussurra, togliendo il costume. Il suo corpo nudo, mi avvolge. Sento il calore della sua pelle, contro la mia, mentre mi corica sulle vele. Il fuoco manda un dolce e piacevole tepore. La sua luce ambrata, illumina la grotta. I ceppi scoppiettanti, creano una magica e accogliente atmosfera.
È assolutamente perfetto, romantico e stupendo.
"Hai ancora freddo?" i suoi occhi non si scostano mai, dai miei. I suoi occhi in questo momento, mi toccano come le sue mani e parlano, con una voce più profonda e intensa della sua. Possono i suoi occhi, farmi tremare, fino alle punta delle dita? Un brivido di passione, mi travolge.
"Un po'." Voglio che non vada più via da me. Mai più.
"Sono caduto nei tuoi occhi e ora ci sto affogando dentro, fino al cuore." mi sussurra cominciando a baciarmi ovunque. "Vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo, regalandomi un altro figlio?" sussurra mentre mi tocca provocandomi brividi di piacere.
"Cosa?"
"È nostra responsabilità, in quanto genitori, rendere la vita di Gabriel stupenda e io credo che sia un dovere morale e civico, da parte nostra dargli un fratellino o una sorellina. Il poco tempo, che ho passato con Alec, mi ha fatto capire che non c'è rapporto più bello, dopo il nostro, dell'amore fraterno."
"Cosa? Ma... qui? Ora? Così a bruciapelo?"
"Siamo dispersi. È notte. C'è l'uragano, perciò nessuno ci cerca. L'atmosfera è perfetta. Tu sei... così bella, che non voglio smettere di guardare e possedere ogni centimetro, del tuo corpo e..."
Non ragiono. Mi avvento sulle sue labbra zittendolo. Lui sorride baciandomi e facendosi travolgere da me.
"Mi piace, quando prendi le redini del mio cuore e mi sottometti a te, mia Principessa" sussurra con la voce ansante.
Per tutta la notte ci siamo amati con passione regalandoci sensazioni ed emozioni meravigliose reciproche e marchiando indelebili nelle nostre anime e nei nostri ricordi, questa notte magica.
Mi sono svegliata al mattino, al brillare dei suoi occhi. Mi hanno abbagliata, come i raggi di sole. Così come il suo sorriso perfetto.
"Buon giorno, mia adorata."
"Buon giorno mio adorato." sorrido.
"Hai dormito bene?"
"Lo sai... Tra le tue braccia, riposo sempre magnificamente."
"Io ti ho fissata, al chiaro del falò, per tutta la notte. Non volevo perdere un singolo riflesso di te."
"Sei incredibilmente speciale. Ti amo. Credi che sia rimasta incinta?" mi sfioro il ventre.
"Non so. Forse dovremmo ripetere la sessione d'amore, a solo scopo riproduttivo. Così per sicurezza." sorride facendo scendere la mano leggera dal collo, fino al seno e perdendosi nelle mie labbra.
"Uhm! Ma davvero?"
"La verità è che non mi basti mai. Voglio te. Senza pensare a niente. Semplicemente te." sussurra bloccandomi i polsi dolcemente.
Mi lascio travolgere dal suo amore. Una cosa l'ho capita. L'amore si misura in brividi. Quando sono con Aiden, ho sempre freddo.
Non c'è niente di più bello e perfetto al mondo, dei nostri corpi nudi, che si fondono.
Sono seduta sulle sue gambe.
I suoi occhi, sono come calamite vibranti di polvere di stelle, che esplodono in un Big Bang di vita, creando una Galassia inesplorata, che mi avvolge selvaggia, ma allo stesso tempo rassicurante.
Il cuore, si ferma, dimenticando come battere. Possono le sue parole cariche d'amore, bloccare il mio muscolo cardiaco? Apparentemente è così.
"Ti verrò a cercare sempre. Ti verrò a prendere con le mie mani. Sarò sempre ciò che non ti aspettavi. Sarò quel vento che ti porti dentro. Sarò quel fuoco che avvampa mentre mi baci. Sarò la pioggia nelle tue lacrime. Sarò la tempesta nascosta nella tua dolcezza. Sarò un tuo amico, il tuo amante, un marito e un padre. Sarò il destino che non hai scelto. Sarò il mare nascosto nei tuoi sogni. Sarò per sempre, quel ragazzo, che non si sa come, ma ti ha fatto innamorare. Sei il mio tutto. Semplicemente quello che ardentemente desidero più di ogni altra cosa, Sofia."
La perfezione è nel suo bacio. Nelle sue parole. Nel fuoco che ci brucia e ci consuma di travolgente passione e amore.
La perfezione siamo noi, quando siamo insieme. Grazie oceano, per avermi restituito il cuore.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro