Capitolo 12: Una coppia di agenti perfetta
Aiden POV:
Lei mi ha salvato la vita e ha recuperato uno studio importantissimo, per chi come me, ha avuto la sfortuna di incappare in questa insidiosa e rara malattia. Per farlo, ha affrontato da sola, prima un boss maniaco e poi, un sacco di criminali armati. Vorrà dire qualcosa no?
Lo ripeto a me stesso da settimane, e ora siamo a dicembre, sperando di vederci un coinvolgimento sentimentale, da parte sua, ma la verità, è che ha eseguito semplicemente gli ordini di mio padre.
Continuo a rileggere il suo rapporto. Mio padre non doveva mandarla sul campo da sola. Non per me. Frustrato sbatto lo sportello dello schedario, dove ho riposto il fascicolo di quella missione.
Se ci fossi stato io, non avrei permesso a quel porco nemmeno di sfiorarla con un dito o di parlarle in modo volgare. Piuttosto di farle passare un'esperienza così traumatica, gli avrei sparato immediatamente nelle palle. Il mondo è pieno di uomini che, ancora trattano le donne, come merce. L'averlo arrestato, dopo aver fermato il suo giro di prostituzione, ancora mi scombussola lo stomaco. Quelle povere ragazze, segregate e sottomesse, erano obbligate a esibirsi nello Streep Club e poi a soddisfare ogni perverso capriccio dei clienti, perlopiù facoltosi uomini d'affari, nel privé. Lei, dopo questa missione, è rimasta scioccata. É troppo buona ed empatica, per macchiare la sua anima, con gli orrori della vita. Eppure è una meravigliosa agente e in altrettanto modo una collega e un'amica speciale. Non solo con me. Al quartier Generale la adorano tutti. Ma io di più. Sono arrivato al punto, di desiderarla con anima e corpo, tanto che il nostro rapporto, seppur stupendo e di completa sintonia, non mi basta più. Voglio di più. Voglio l'intimità dei nostri corpi abbracciati. Voglio il suo sapore nella mia bocca. Voglio restare sveglio a contemplarla e fare l'alba dentro il nostro letto. Voglio sognare coi suoi occhi. Ma lei cosa vorrà? È solo grazie a lei, se abbiamo arrestato tutti. È solo grazie a lei, se posso firmare il rapporto di fine missione e ancora respiro. Non potrò mai ripagarla. Ho un debito di vita, che mi legherà per sempre a lei.
"Il Bureau è tutta la mia vita, Will, non c'è posto per nient'altro. Non in questo momento. Nessuna distrazione."
Sento solo una parte del loro discorso e tutte le mie speranze, su noi due, vengono travolte da uno Tsunami di incertezze.
Io e Sofia ormai siamo inseparabili, sia in facoltà, sia al lavoro. Abbiamo studiato duramente, negli ultimi mesi, e abbiamo dato tutti gli esami, col massimo dei voti, tra una missione e l'altra, contemplando il lavoro con lo studio. Insieme siamo perfetti. Su questo non ci sono dubbi. Lei ormai, é più di una cara amica e più di una collega. Anche di questo sono consapevole.
Da troppo. Inizialmente, passare del tempo insieme, era pratico, perchè ovunque ci trovassimo, dalle aule di economia, alla caffetteria del Campus, alla palestra quando ci allenavamo duramente, o nel suo loft a studiare ingurgitando pizza, bastava una chiamata dal Nerd e subito eravamo reperibili e pronti per l'azione. Col tempo, è semplicemente diventato un piacere, passare, tutto il nostro tempo insieme. Con lei, mi sento vivo. Lei, colma quel buco affettivo che provo da tutta la mia vita e fa uscire il meglio di me. Con lei al mio fianco, i colori sono più belli e più brillanti e la mia esistenza, più sopportabile.
L'intesa, è magica. Qualcosa, che molti Partner, non hanno nemmeno dopo anni di servizio fianco a fianco. La chimica che c'è tra di noi, è innegabile e non la puoi imitare, perchè è autentica e unica. Noi siamo poesia quando lavoriamo insieme. E anche una buona dose di componente erotica, che devo ammettere mi fa impazzire. Ci sono momenti hot che io vorrei sfruttare, ma che però muoiono lì.
Avrò mai le palle per prendermi la ragazza che amo? No. Perchè con le ragazze non ho esperienza. All'epoca, era stata Hilary a decidere tutto. A me piaceva, perciò ero stato accondiscendente. Ma Sofia? Lei mi vorrà davvero come Partner per la vita, oppure l'FBI rimarrà il suo unico amore come ha appena ribadito e io solo il suo collega imbranato? Ci alleniamo. Scontro corpo a corpo. Combattiamo. Non so da quanto. Sono distratto. Parecchio, distratto. Ormai è così da troppo. Lei mi fa perdere il senno. Vorrei affondare le labbra, nelle sue, assaporarla.
È che, non sono sicuro dei suoi sentimenti e un suo rifiuto, non lo sopporterei proprio. C'è troppo in ballo, per rischiare e il mio tentativo di provarci con lei, se interpretassi male i segnali, rovinerebbe tutto. Inoltre è contro il protocollo! Ma quello è l'ultimo dei miei pensieri. Non seguo sempre alla lettera il manuale e tendo ad aggirare le regole. Se una cosa di questo lavoro l'ho imparata, è che a volte bisogna improvvisare e io lo faccio bene solo se seguo il cuore e l'istinto e in questo momento, che lei è sopra di me e mi ha atterrato con una mossa svelta e imprevedibile, so solo che avrei voglia di baciarla. Ma questa voglia che mi brucia, è davvero istinto o è mera e primordiale pulsione?
Giochiamo a stenderci a vicenda per un po', finchè, mi metto su di lei, le blocco i polsi contro il tappetino e recupero la virilità perduta.
"Maschio Alfa 1 - Sofia 0" ride asciugandosi il sudore.
"Questa volta hai vinto Aiden, ma la prossima volta non ci andrò leggera!"
"Davvero?"
Rimango coricato a terra. A fissarla.
La guardo intensamente e rimango incantato dai suoi occhi. Da lei. Lei che è perfetta, anche dopo una sessione di due ore di allenamento.
Lei, che, da dopo il teatro dell'opera, osa sempre col rossetto rosso, che mi manda il tilt il sistema nervoso centrale. Prima o poi, potrei non rispondere di me. Resisterle è snervante.
Mi guarda curiosa.
"Che c'è? Ho il trucco sbavato!?"
La stavo guardando proprio da anti sgamo! Sono un fenomeno da baraccone!
Mi tiro su con un balzo da ballerino di Hip Hop e lei commenta sarcastica mordicchiando l'unghia: "Sexy".
Mi avvicino a lei che indietreggia e finisce contro il bilancere. La sbatto sul lettino per i pesi e... invece di assecondare il mio istinto animalesco che brama le sue labbra di fuoco, col dito le sbavo tutto il rossetto ridendo a crepapelle.
"Terribilmente sbavato il tuo trucco! Sembri il Joker!"
"Accidempoli! Sei un mascalzone, Aiden Alexander Wray!"
"Accidempoli!? E questa te la sei appena inventata?" rido mentre lei mi lancia in faccia il suo nastro per i capelli.
"Mi devi seriamente far vedere il tuo vocabolario,
Harley Quinn, perché queste parole strampalate, le conosci solo tu."
Sorride facendo ondeggiare i suoi lunghi e setosi capelli.
Sofia, è una di quelle poche ragazze, che ha un viso perfetto ed è stupenda sia coi capelli sciolti, sia con i capelli legati. Io impazzirei se potessi stringerli in un pugno per scoprirle il collo e baciarlo dolcemente. E poi... pensieri perversi mi invadono col suo effluvio nell'aria.
"Sarò uscita da un uovo di Pasqua."
"Che frecciatina!" ribatto mordicchiando il labbro teso.
"Poi, caro il mio capo squadra, devi spiegarmi come fai ad avere quel vitino da vespa!"
"Dieta chetogenica." rispondo la prima stronzata, perché i miei pensieri sono altri.
"Disse quello che vive a pizza." scoppia a ridere e mi bagna con la sua bottiglietta, per destarmi dai miei pensieri erotici con lei.
Da lì a poco, finiamo per giocare, come due ragazzini, che si divertono a farsi i gavettoni.
Veniamo ripresi dal colpo di tosse, per schiarirsi la voce, del papà.
"Coff. Coff. Agenti!?"
"Signore!?" rispondiamo all'unisono, ridendo complici.
"Preparatevi per la vostra missione più importante prima delle vacanze di Natale."
"Agli ordini!"
Il tempo di farci una doccia e siamo già operativi. Più o meno. Il clima natalizio si fa sentire e anche la voglia di vacanze, dopo un periodo impegnativo, sia accademico che lavorativo. Perciò ecco... siamo un po' distratti.
Torna con due graziose treccine.
"Non giudicare! Non avevo tempo per la piega!" ride.
"Ti stanno bene le treccine, Heidi!" sorrido ammaliato dalla sua bellezza sconvolgente e naturale.
Lei sarebbe bella anche con degli asparagi al posto dei capelli. Cioè... Boh! Insomma... Farnetico troppo oggi! Ma ora perché vedo asparagi ovunque? Che Gatorade mi ha dato il Nerd?
Parli del diavolo... e spunta Mister Tastiera.
"Idiota Heidi non aveva le treccine!" mi canzona Will.
"Non fare il saputello nerd, Nerd!"
"È Will veramente!"
"Lo so, pignolo, ma il tuo nome in codice è Nerd."
"Davvero? E chi l'ha deciso scusa?"
"Io, ovvio! Sono il capo squadra."
"Gli agenti sul campo sono tutti così altezzosi?"
"Non so. Io lo sono Sofia?"
"Di solito no!"
"Visto?" sorride Aiden.
"Ma con Will, sì."
"Visto?" questa volta sorride Will.
"Visto che il mio nome in codice non ti piace, anche se dimostrava il mio apprezzamento e il tuo contributo inestimabile nelle missioni, ti permetto di trovarmi un nome in codice!"
"Stronzo?" scoppia a ridere facendo ridere anche Sofia che gli batte il 5.
"Ma tu da che parte stai, Partner?"
"Scusa" mima con le labbra, facendomi sciogliere, mentre va a leggere il dossier della missione. Lei è una stakanovista.
Io rimango folgorato.
"Posso cambiare?" chiede poi Will guardandomi divertito.
"Cambiare cosa?"
"Il tuo nome in codice."
"Ok."
"Triglia!"
"Triglia!?" ribadisco non capendo.
"Pesce lesso è meglio?"
"Non... ha senso! È un nome terribile!" mi lamento. "Perché?"
"Dipende dai tuoi occhi."
"Non ho gli occhi da pesce."
"Sì invece, quando la guardi. Lei è perfetta! Se te la fai scappare sei un vero idiota!"
"Non so di che cosa parli, Will."
"Sì che lo sai. Sofia é meravigliosa e perfetta. Forse pure troppo per te, però... Fate un lavoro pericoloso e siete in sintonia, come mai nessuno prima d'ora. Il tempo per le relazioni non c'è, ma voi, siete una cosa sola ormai. Vorrà pur dire qualcosa no? Cogli la palla al balzo Aiden! Dille cosa provi. Dille che la ami."
"Ma..."
"Chi se ne frega, del protocollo. All'amor non si comanda! Comunque chiamami Nerd. Will, detto da te, è troppo strano."
Sensei Nerd, mi ha colpito e affondato!
"Lei é sposata col lavoro. L'ha detto pure a te, che il suo unico amore é il Bureau e che non vuole distrazioni."
"Perché ha declinato l'invito al party di Natale, del reparto tecnico e l'appuntamento al buio con Scott, dei server. Tutto qui. Non farla andare via senza averle parlato." Mi fa l'occhiolino.
"Aspetta... Perché io non sono stato invitato!?"
"Cosa?" ride allontanandosi.
Però il Nerd ha ragione.
Devo farmi coraggio e buttarmi.
Dopo la missione la invito a uscire o l'accompagno in aeroporto e le dico che la amo.
Sì lo faccio.
Meglio di no. Sarebbe strano. Lei sta per tornare a casa dalla sua famiglia e...
Una miriade di pensieri mi annebbiano la mente.
"Terra chiama Aiden!" scoppia a ridere Sofia, facendo muovere la mano davanti ai miei occhi.
"Uhm?"
"C'è foschia qui! Il Briefing è cominciato da 4 minuti." mi sfiora la mano, con innocenza.
Al suo semplice tocco avvampo.
"Tu non hai caldo!?" quasi balbetto.
"Un po'!"
La missione doveva essere facile, ma io ho complicato tutto. Perchè io sono così. Nonostante tutto, voglio credere che le persone siano buone. Tutte, tranne mia madre, certo. Lei è peggio di Satana, ma questo è un altro discorso.
Ma sono stato manipolato, perchè il cattivo, non era il marito morto, come sembrava, ma la vedova inconsolabile.
E mi aveva convinto, che lei non sapeva niente, degli affari del marito, ma ovviamente non era vero, visto che lei era la mente dell'organizzazione. Grazie a me, ora, siamo bloccati in un caveau con 15 minuti di aria e un nucleo di plutonio nello zaino antiradiazioni. Quando la cattivona si accorgerà della sostituzione del nucleo radiattivo, con uno finto che però inganna il contatore Geiger, noi saremo già morti. Ma invece dovevamo essere al sicuro, alla base operativa. Non ci sono vie d'uscita. Sofia sta per morire per colpa mia. Non rivedrà la famiglia, nelle ferie, e mai più, solo perché, sono uno stupido sentimentale!
Frustrato, torturo i capelli, con le mani, appoggiato con le spalle al muro.
"Nerd? Idee per uscire di qui?"
"Non ancora. Esattamente, come 30 secondi fa. Cosa non ti é chiaro del concetto: rimanete in attesa?"
"Non per metterti fretta, ma non abbiamo molto tempo e io ho fame."
"Dovevi pensarci prima. Possibile che non riesci, MAI, a seguire un piano?"
"Inutile recriminare. No? Sbrigati! Non voglio morire prima di aver assaggiato il fugu."
"Lo so triglia, ma se mi metti fretta, con il tuo tagliente ottimismo, non mi aiuti affatto. Giuro che se esci da lì, il pesce palla, te lo servo io, ma per farti fuori."
"Smettetela voi due e tu, partner, risparmia l'ossigeno." ci canzona Sofia.
"È colpa mia se siamo bloccati qui. Mi dispiace."
"La vedova, aveva ingannato anche me!"
Sorride. Anche in questa situazione?
"Non voglio fare quello che ve l'aveva detto, ma... dannazione, io ve l'avevo detto davvero di non fidarvi di quella! Ma non guardate i film di spionaggio?"
"Nerd, chiudi la bocca e digita più in fretta, piuttosto. Fa caldo qui dentro e l'aria scarseggia."
"Lo faccio solo per Sofia. Per me, tu, poi anche soffocare. Nerd chiudo."
Sogghigno.
"Non è sbagliato pensare che ci sia del buono nelle persone e a credere nelle seconde occasioni. Con Will hai avuto ragione."
Ho capito che era speciale, quando, trovandomi completamente vulnerabile, su quella spiaggia, mi ha abbracciato e ha asciugato le mie lacrime con un gesto dolcissimo. Ho capito che era speciale, perchè è sempre stata l'unica, che non mi ha mai chiuso la porta in faccia.
La sera che ho scoperto di Alec, ho avuto i primi dubbi sulla mia relazione con Hilary. Ok. Non sono mai stato uno che si apre e si confida anzi... ma quella notte avevo bisogno della mia compagna. Avevo bisogno di qualcuno che mi lasciasse entrare nel suo cuore, che mi capisse, che mi confortasse, ma non ho trovato niente, se non la mia disperazione e un telefono che suonava occupato perché Hilary aveva riattaccato.
Poi, è arrivata lei, a riempire quel vuoto e a lenire quella disperazione lacerante.
"Aiden apri il quadro elettrico e taglia i cavi. Dovrebbe mandare in corto circuito la porta, ma per farlo dovete anche rompere il tubo dell'acqua!"
"Funzionerà Nerd?"
"Lo spero! Se no annegherete!"
"Non è il massimo ma tanto tra 13 minuti, moriremo comunque soffocati."
I miei pensieri volano.
Flashback di quella sera del 14 settembre.
Avevo male a ogni osso e contro ogni mia speranza ero vivo. Vivo, perchè, mentre mi pestavano a sangue per un malinteso, il mio distintivo era scivolato a terra. "È un federale!" è l'ultima cosa che ricordo. Faceva freddo su quell'asfalto bagnato e inospitale, ma di tornare al Campus non ne avevo voglia. Peggio dai miei. Sembravo uno Zombie. Probabilmente avevo anche le costole incrinate o rotte. Avevo camminato senza una meta e mi ero ritrovato al mare, dove spesso venivo a surfare.
Erano le 3 del mattino, all'incirca.
Preso dallo sconforto, avevo chiamato Hilary.
Mi aspettavo di sentire, la sua voce, impastata dal sonno, ma era più una voce col fiatone, come se l'avessi interrotta durante un allenamento o peggio durante un amplesso, mentre era a letto con un altro. Ma non poteva essere. Hilary non era quel tipo di ragazza, io mi fidavo ciecamente di lei e comunque, quella notte, ero troppo fuori di me per cogliere i segnali.
"Aiden! Sono le 3 del mattino!"
"Che cos'ho di sbagliato?"
"Non so di che cosa parli! Sei perfetto. Lo sai. Non farti ammorbare da tua madre. Torna a dormire!"
Le avevo spiegato tutta la mia serata e lei mi aveva liquidato con un: "Amore, tuo padre ha ragione! Cosa ti cambia sapere che avevi un gemello ed è morto!? Ora riposati! Ok?" e aveva seplicemente riagganciato. Come se l'operatore fastidioso del Call Center, l'avesse importunata. Ma io ero il suo ragazzo, per la miseria! Mi aspettavo un minimo di solidarietà.
Poi, solo il fastidioso tut tut tut del telefono.
Ero devastato, ma solo qualche ora più tardi, lei mi è piovuta tra le braccia. E in quel preciso momento è cambiato tutto. Solo che ancora non lo sapevo. Ma ora mi è tutto chiaro: io la amo.
Ho sempre lottato per rimanere fedele all'impegno che avevo preso con Hilary, per far funzionare la nostra relazione, perché, per me, l'amore è per sempre, eppure lei, mi ha lasciato andare.
Non potevo perdonare il suo tradimento, perché il tradimento dei sentimenti, è molto più devastante da accettare, di quello carnale. Lei aveva rinunciato a noi, quando io, ho sempre duellato, perfino, contro me stesso, per lei.
Il nostro non era amore, ma una relazione tossica.
Quando è finita con Hilary, nei peggiore dei modi tra l'altro... è stata dura perchè comunque lei mi aveva ingannato per mesi ma... sbollita la rabbia... mi sono sentito finalmente libero.
Col tempo, ho capito invece, che nella mia vita, desideravo sempre di più Sofia e che mi stavo davvero innamorando profondamente di lei.
E ora che siamo intrappolati qui, a 4 giorni da Natale e a 19 ore dalla sua partenza per i Caraibi e senza via d'uscita, mi accorgo di quanto sono stato stupido ad aspettare.
Forse, ora, mentre la stanza si riempie di acqua e di scosse elettriche provocate dal corto circuito, è troppo tardi.
CARPE DIEM!
Cogli l'attimo, Aiden, anche se molto probabilmente sarà l'ultimo.
"Il mio buon cuore ci ha portati qui, ma ha preso una cantonata. Aveva ragione Will e non dovevo fidarmi della vedova inconsolabile!"
"La qualità, che più apprezzo di te, partner, é il tuo cuore!"
"Visto che stiamo per morire annegati o folgorati o soffocati, vorrei che sapessi una cosa."
"Risparmia l'ossigeno, Aiden. Me la dirai, quando saremo fuori di qui."
Avvolgo il suo viso tra le mie mani, fissandola intensamente. Non voglio più aspettare. Subito sussulta e arrossisce mordicchiando il labbro nervosa. Sulle mie labbra sento, la voglia che ho di lei.
"Ti amo Sofia." le dico accorciando le distanze dei nostri respiri, baciandola con intensità e desiderio. Un bacio dettato dalla disperazione e dalla paura di morire e di perderla per sempre. Dall'impulso del momento. Dalla mia voglia di lei, che mi attanaglia da tempo.
Contrariamente a quanto mi aspettassi, lei contraccambia il bacio. O almeno credo! Non mi ha ancora schiaffeggiato, allontanato, castrato e nemmeno sparato!
Morirò felice!
Le nostre lingue, si esplorano, in una danza all'ultimo respiro.
Il suo sapore, si marchia dentro di me, come un tatuaggio sulla pelle.
L'acqua ci travolge. I fili che mi ha fatto staccare il Nerd fanno corto circuito con l'acqua che sale e il Bunker si apre facendoci rotolare sul pavimento con un'ondata anomala. E vorrei dirle tante cose, adesso, ma... mi esce uno stupido : "Tutto ok?"
"Sì. Tu?"
"Scusa per poco fa. Credevo che saremmo morti e..."
"Per dindirindina... stai un po' zitto Aiden!" mi ammutolisce incollando le sue labbra alle mie.
"Sofia... io..." mi sfioro le labbra confuso.
"Non puoi rimangiarti che mi ami! Perchè se mi ami davvero, me lo devi ridire con intensità e guardandomi negli occhi, esattamente, come poco fa!"
"Ragazzi! Mi ricevete! Siete vivi?"
"Non rompere Nerd!" urlo scollegandoci dalle comunicazioni.
Le prendo il viso tra le mani. Sfodero la mia faccia da Latin Lover e le dico guardandola negli occhi:
"Sofia... io ti amo."
"Aiden..."
Perchè fa le pause? Il cuore ha appena fatto un tonfo strano.
"Sì?"
"Aiden, ti amo anche io!"
Mai parole uscite dalla sua bocca potevano essere più belle!
Mi avvento, famelico delle sue labbra.
Il resto è stata solo passione del momento. Baci infuocati. Ancora baci. Carezze. Lingue che si intrecciavano. Baci.
"Insomma state bene voi due? Sono dovuto venire sul campo. Pensavo che foste rimasti fulminati." Will sbraita alle nostre spalle. Finché non ci vede avvinghiati.
"Oh! Ehm! Imbarazzo al cubo. Scusate! Ho interrotto qualcosa?"
Ci stacchiamo da quei baci fantastici, ci giriamo entrambi paonazzi, imbarazzati e perplessi, facendo finta di niente.
Certo che hai disturbato Nerd del cavolo! Prima mi dici di farmi avanti e poi mi interrompi sul più bello. Vorrei urlargli dietro, ma poi guardo la faccia buffa di Sofia e mi esce solo un: "Sì. Sì sì. Stiamo bene!" biascicato nervosamente.
"Il Direttore Wray, vi aspetta per il rapporto. E... Aiden, è incazzato nero!"
"Evviva!" dico sarcastico. Sai che novità. Quando disobbedisco sul campo e faccio casini, aumentano le scartoffie, i danni e le cause civili.
"L'hai presa bene! Io comunque non ho visto niente! Continuate pure con le vostre cose! Bravi! Io faccio il tifo per voi."
Lo guardo accigliato e gli lancio un'occhiataccia e lui sembra capire al volo, visto che si allontana.
"Mi sento il terzo incomodo, pertanto..." parlotta sottovoce.
Ma sì. Che cavolo! Togliti dalle scatole!
Sofia scoppia in una risata liberatoria, prima di sussurrarmi a fior di labbra "ti amo" e io ne approfitto per baciarla dolcemente.
Il Paradiso sono le sue labbra.
"Mi fai bene, signorina Williams."
Rientriamo alla Base operativa.
"Devo andare a farmi strigliare! Quest'anno, che ho fatto il cattivo, non avrò regali di Natale! Oh! Giá! Non ne ho mai ricevuti! Mia mamma, il Grinch, dice che odia questa festa e il suo consumismo. Per i primi 6 anni di vita, mi ha fatto credere di essere sulla lista nera dei cattivi di Babbo Natale, e l'anno dopo, mi ha dato il colpo di grazia, che mi ha fatto perdere per sempre quella magia del Natale che solo i bambini colgono."
"È terribile! Da noi, ad Antigua, il Natale è come una festa dell'intera isola! Cosa ha fatto l'anno seguente tua madre?"
"Quando avevo 7 anni ha pensato bene di distruggere tutti i sogni di un bambino che aveva lasciato latte e biscotti per Babbo Natale, facendogli trovare come regalo un biglietto con scritto: "Sei patetico! La prossima volta non sprecare il latte, lasciandolo fuori dal frigo, ed evita di fare colonie di formiche in casa, lasciando i biscotti in giro! Pensavo di averti cresciuto forte e non come una femminuccia che crede nelle favolette. Per la cronaca, non esistono nemmeno la fatina dei denti e il coniglietto pasquale."
"Aiden..."
"Non importa. Ci sono abituato! Mia mamma è semplicemente senza cuore. Ma, ora ho te. Tu sei l'unica persona autentica, che non mi fa soffrire, non ha doppi fini e non mi racconta bugie!"
"A questo proposito... Ecco... devo dirti una cosa importante!"
"Ok. Ti ascolto!"
"Aiden Alexander Wray, hai idea di quanto costerà all'agenzia questa tua bravata? Muoviti! Ti sto aspettando!" Dire che mio padre è incazzato è dire poco. Mai visto così prima d'ora! Le vene del collo rischiano di esplodere e il viso è così rosso, da sembrare un peperoncino. Gli occhi, saettano come pagliuzze brillanti, tutto il loro folgore e rischiano di incenerirmi.
"Arrivo! Ne parliamo dopo?"
"Certo. Può aspettare! A pensarci bene in effetti... non è niente di importante!"
In fondo dirti che sono una Principessa che differenza farebbe?
"Comunque noi stiamo bene! Grazie per il tuo interessamento, Signor Direttore!"
"Fai poco lo spiritoso Aiden e vieni a fare rapporto! Ora!"
"Agli ordini." Faccio il saluto militare sfottendolo.
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