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Padre per caso.

Sono partito da Caracas e ho viaggiato per almeno tre continenti, seguendo gli indizi, solo per trovarti. A ogni fallimento, ho capito che non posso vivere senza di te, Grace. Ho capito che essere un'agente, non é più quello che voglio. Saperti in pericolo mi sta lentamente consumando. Il cuore è distrutto. La mia anima è sprofondata in un inquietante silenzio. Senza di te non sono più io. Senza di te io non esisto. Senza di te non sono più nessuno. Ho provato a scacciarti, dal mio cuore, dai miei pensieri, dalla mia vita, sperando di stare meglio, ma la verità, è che senza di te, senza un noi a cui aggrapparmi, stavo sempre peggio. Mi sono buttato a capofitto nel lavoro. Ho lasciato New York, perchè, quella che era sempre stata per me la cittá più bella del mondo, era diventata la città più brutta e triste, perchè a guardare l'alba sul tetto con me, non c'eri tu. Ho capito finalmente cosa significa casa. Casa non è un luogo. Casa non è una Nazione. Casa non è un edificio. Casa non è una residenza. Casa non è una tappa. Casa è dove risiede il tuo cuore e il mio ti appartiene, perciò la mia casa sei tu. L'ultimo indizio, mi ha riportato in Venezuela, a Caracas. Dove tutto è iniziato. Vago per la città come un randagio. Nessuno parla. Nemmeno per soldi. O meglio, li prendono, ma poi mi danno solo piste finte.
"È stato un altro buco nell'acqua Danny" mi dice Matt sospirando.
"Non possiamo continuare a girare il mondo. Siamo stati pure in Medio Oriente, in zona di guerra, per sventare il traffico di armi ai terroristi e abbiamo rischiato di non tornare piú."
"Ce la siamo davvero vista brutta. Lo ammetto."
"In Europa, abbiamo fatto tappa solo in paesi poveri e tristi come la Moldavia e l'Ucraina, per finire a Černobyl', in mezzo a scorie e radiazioni nucleari, inseguendo il fantasma dietro a tutta l'organizzazione. È scaltro e ha amicizie tra le organizzazioni terroristiche di tutto il mondo. Se non vuole farsi trovare, non saremo noi a stanarlo. Te ne rendi conto? Intanto impieghiamo risorse. Abbiamo al seguito pure una compagnia di Navy Seal, che è l'unico motivo della nostra sopravvivenza.."
"Lo so Matt che brancoliamo nel buio, ma vedrai che prima o poi troveremo una vera pista."
"Se fosse già troppo tardi?"
"Non dirlo neanche per scherzo."
"Danny devi essere preparato! Abbiamo seguito la droga e la DEA si è presa tutto il merito, abbiamo seguito il traffico di armi e la CIA non ci ha nemmeno ringraziati. Abbiamo seguito il traffico di prostitute e il Bureau ha arrestato 5 persone, che non hanno parlato perché hanno piú paura del loro capo che di noi. E rieccoci qui. Al punto di partenza."
"Abbiamo salvato delle vite, ma non quella di Grace, ma sai che non posso arrendermi. Siamo vicini. Lo sento."
"La solita fitta? Quella è fame, fratello."
"Cretino. Comunque io non posso mollare."
"Lo so Danny, ma sono 2 mesi che giriamo a vuoto."
"Sei libero di tornare da Meg."
"Sai che non è quello. Non ti lascio ma..."
"Non voglio starti a sentire."
"Ignorarmi non cambia il fatto che io abbia ragione. 48 ore e se non troviamo niente torniamo a casa."
Grugnisco. "Scordatelo!"

"Eih! Voi... Americani" mi dice un bambino dagli occhioni tristi e profondi, che avrà sui 10 anni. È magrissimo. Sottopeso direi. Sporco e ridotto piuttosto male, come se vivesse in strada.
"Se vi aiuto a trovare la ragazza che cercate, quella con i riccioli, voi portate me e la mia sorellina in America?"
"Se le tue informazioni sono utili faccio una telefonata." dico io.
"Non mi fido. Una telefonata non mi basta. Voglio che me lo prometti. Voi adulti siete tutti dei bugiardi."
"La mia parola è l'unica garanzia che ti posso dare. C'è una catena di comando. Non decido io. Dove sono i tuoi genitori? Perchè non sei a scuola?"
"Il cartello della droga li ha uccisi e noi siamo scappati. Ci nascondiamo da allora e ci arrangiamo come possiamo. Se tu non sei il capo, non ho niente da dirti, perché tu non hai niente da offrirci."
Ho sentito una fitta al cuore. Come può un bambino così piccolo farsi carico di tutto da solo e crescere la sua sorellina in una città malfamata come questa? Come può anche solo pensare di riuscire a scappare da gente senza scrupoli come quella o anche solo a sopravvivere in queste condizioni? Devo aiutarlo.
"Dov'è tua sorella? Come ti chiami?"
"Sono Diego e tu?"
"Daniel."
Intanto fa segno a una bambina di circa 6 anni di avvicinarsi. Esce da dietro degli scatoloni, la loro casa a quanto pare.
"Lei è Anna"

La bambina ci guarda con diffidenza. È bellissima. Pelle olivastra, lunghi capelli corvini, arruffati e occhi da cerbiatta. Anche lei è magrissima e ha la pelle scavata dalla malnutrizione. Stringe un coniglietto di pezza senza un occhio e logoro.
"Ma... voi vivete qui? Da soli?"

" Sì."
"Non farti abbindolare, Danny. Sappiamo come funziona qui. Mandano in avanscoperta i bambini e poi ti rapinano o ti rapiscono."
"Sono solo due bambini soli, Matt. Non esagerare." dico io.
"Hai il cuore troppo tenero" ride. "È per il tuo buon cuore che siamo qui. Ragazza. Vento. Cappello. Ricordi?"
"Se non fosse stato per il nonno, noi che fine avremmo fatto?"
Alle mie parole Matt non ha più ribadito.
"Venite. Vi porto nel nostro Hotel. Vi lavate e poi andiamo a mangiare. Poi se vuoi mi parli di Grace e io cerco di aiutarvi."
"Perché ti interessa della ragazza buona che ci ha dato 20 bolivar e il suo panino?"
"Le domande le facciamo noi ragazzino."
"Matt." Lo rimprovero. "La cerco perché é una Principessa ed è il mio lavoro, ma principalmente perché lei... È il mio unico amore."
"Se ti dico tutto quello che so, ci porti in America?"
"Dammi un indizio e io ti prometto che farò tutto il possibile per farvi venire in America con me." "Non è sufficiente" mi dice il bambino.
"È tutto quello che posso prometterti al momento."
"Ti assicuro che la parola di Danny vale più di ogni altra cosa e che in un modo o in un altro troverà il modo per togliervi dalla strada." Lo rassicura Matt.
"Lei è alla ricerca di un aereo che è stato preso dal cartello 22 anni fa circa. Ha fatto domande scomode nel bar El Ritual, locale nei bassifondi e il più malfamato di Caracas e sotto il dominio del cartello, perciò l'hanno presa, perché nessuno può interessarsi agli affari dell'uomo con la cicatrice sull'occhio. Lui è El Diablo." Trema impaurito come se avesse visto un mostro. Interessante. La mia prossima mossa è andare a bere rum in quel locale. Ma qualcosa non torna.
"Aereo, cosa? È stato distrutto."
"L'aereo con i suoi genitori è stato requisito. L'incidente fu una montatura."
Ho portato i bambini a pranzo dopo avergli comprato abiti nuovi e averli fatti lavare. Erano cosí sporchi, da puzzare. Sono carini. Mi fanno scaldare il cuore. Mi suona il telefono. È la Casa Bianca.
"Devo rispondere" sorrido alzandomi, mentre sono tutti pieni di salsa Ketchup.
"Matt proteggili, tu. Mi raccomando." "Proteggerli da chi? Non c'é anima viva qui." Sbuffa.
"Proteggere e servire. È il tuo lavoro." rido.
"Il nostro lavoro, ma non sono un baby sitter. Diamine, d'accordo, conta su di me."
"Non è che..."
"Cosa?"
"In fondo in fondo, i nanetti ti piacciono?"
"Naaaa."
Come no! Lo vedo da come fa il cretino, con le patatine nel naso, giocando con loro a fare il tricheco, che li adora.
Parlo con il Presidente e lo aggiorno. Anche se non ho comunque piste concrete a parte un bar, pare che la CIA abbia scoperto nuove informazioni sulla possibile ubicazione del nostro uomo e, che, la mamma di Grace, nel periodo del loro rapimento, era rimasta incinta. I corpi non sono mai stati trovati perché non c'erano corpi da cercare. Ora abbiamo la conferma che lo schianto era un bluff e che i reali di Alleran, non fossero morti durante l'incidente. Ma perché non chiedere un riscatto? Forse non hanno mai scoperto chi avevano per le mani. Ma l'arrivo di Grace potrebbe aver complicato tutto. È una lotta contro il tempo che mi sta devastando.
"Signor Presidente, chiedo il permesso di portare con me due bambini che ci stanno aiutando. Non hanno famiglia e si arrangiano per vivere. Non dureranno tanto sulle strade di Caracas da soli." "Sai la mia politica per limitare l'immigrazione clandestina"
"Ma Signore! Loro... Non sono clandestini. Sono una risorsa."
"Ti batti molto per loro anche se non ti hanno dato molto su cui indagare."
"Sono due bambini sfortunati a cui hanno ucciso la famiglia e che scappano dal cartello per sopravvivere. So che non si può accogliere tutti, ma vi prego di ripensarci. Meritano solo una chance. Amo l'America perché è la Nazione delle opportunitá e sono sicuro, che questi bambini, amati e protetti e frequentando delle buone scuole, possano contribuire alla grandezza della nostra amata patria. La lingua non è un ostacolo. Parlano già abbastanza bene l'inglese e il maschietto è sveglio e si prende cura della sua sorellina."
"Ho sempre sostenuto che saresti stato un bravo politico. Sei un buon oratore, ma soprattutto hai cuore e ti interessi davvero dei problemi delle persone. Il tuo discorso mi ha toccato il cuore, pertanto ho cambiato idea."
"Davvero, Signore?"
"Ma c'è una condizione agente Williams."
"Quale?"
"Sei disposto a prendertene cura personalmente e ad adottarli? Solo così posso farti avere i documenti per farli entrare in America."
"Adottarli? Io?"
"Esatto."
"Ecco..."
"La decisione è tua."
Li guardo. Litigano con Matt, ridendo. Se non lo faccio, che fine faranno?Non voglio condannarli a una vita in fuga, senza cibo e amore. Quanto ci metterà questo ragazzino prima di finire in una gang o morto ammazzato? La vita è stata crudele con loro, ma io potrei riportare loro la serenità e l'innocenza che dovrebbero avere in quanto bambini.
"Se non ci sono altri modi, Signore, allora va bene"
"Complimenti Agente Williams, sei appena diventato padre"
"Grazie Signore."
"Quei ragazzini sono fortunati. Farà un ottimo lavoro con loro. Ora concentrati sulla Principessa."
"Ricevuto."
Padre. Mi tremano le mani.
Torno al tavolo pensieroso. Ok. Sono davvero appena diventato padre!?
È difficile da metabolizzare. Ho sempre pensato di aspettare fino ai 30 anni e di averli in modo tradizionale, ma dannazione a me, sono padre. Qui e adesso. Non ho esperienza coi bambini, ma so che giá li adoro. Il resto verrà da sè.
Anna mi guarda con i suoi occhioni verdi. "Danny, Matt non ci vuole comprare il gelato."
"Perché avete già mangiato come cinghiali. Poi vi viene male alla pancia." Si giustifica Matt.
"Matt ha ragione, piccola. Ti comprerò tutti i gelati che vuoi quando torneremo a casa con Grace." Le sorrido.
"Ma io lo voglio adesso. Non ne ho mai mangiato uno."
"Aspetta cosa? Ce li portiamo a casa?" Chiede Matt. "Hai convinto il Presidente a far entrare le due pesti in America? Ma come cazzo hai fatto?"
"Cazzo cosa significa?"
chiede innocente Anna mentre gli occhi di Diego si sgranano e si illuminano dalla sorpresa.
"Matt, per cortesia, modera i termini. Non hanno bisogno di imparare anche le parolacce. Comunque confermo che Anna e Diego verranno a New York con noi a fine missione." sorrido "Davvero?" Chiede il mio ometto, con le lacrime agli occhi.
"Sì, ma solo se vi fate adottare"
"Ma.. non conosciamo nessuno in America." "Conoscete me." sorrido. "Aspetta. Aspetta. Aspetta, agente Williams..." mi chiede Matt. "Sei forse impazzito? Hai adottato due bambini che nemmeno conosci?"
"A quanto pare... sì." Rido felice. "Le adozioni funzionano così. Ti conosci meglio quando vivi sotto lo stesso tetto."
"Noi perciò possiamo stare con te?"
"Sì Diego. Avete bisogno di qualcuno che si prenda cura di voi. Di un padre che provveda a voi, che vi ami e..." il suo abbraccio non me l'aspettavo.
"Grazie. Tu sei l'unico che non racconta bugie. La tua ragazza, ha scoperto che i suoi genitori non sono morti. Ma da quando li hanno presi sono nelle mani di El Diablo il maggiore trafficante del Venezuela e della Colombia. Devono aver nascosto anche lei a Petare."
"Ovviamente!" bofonchia Matt.
"Il quartiere Petare è conosciuto per essere una delle zone più violente e corrotte dell'intera città. Nemmeno la Policia ci mette piede. Il crimine organizzato e le numerose bande, in lotta tra di esse per la supremazia dei traffici di droga e il potere, creano un alto tasso di omicidi, rapine a mano armata, sequestri di turisti facoltosi, con lo scopo di chiedere un cospicuo riscatto e di donne per il giro internazionale di prostituzione. Ultimamente si sono evoluti e ora mettono in vendita anche gli organi espiantati da rapiti vivi."
"Proprio un bel quartiere, con amichevole gente. Ma ovviamente tu immagino che ci vorrai andare, vero Danny?"
"Se Grace è lì... Devo."
Matt sospira sconsolato.
"Le battaglie tra gang sono finite in un bagno di sangue. El Diablo ormai è il Re di questa città. Nessuno osa contraddirlo." aggiunge Diego.
"Se scoprono che è una Principessa..." mi dice Matt.
"Non voglio nemmeno pensarci."
"Le principesse esistono davvero, papá?" mi chiede Anna.
Mi giro e mi perdo in quegli occhi, che mi sciolgono. Papà. È così assurdo sentirselo dire. Eppure questa parola, mi fa emozionare. Sono venuto qui per Grace e tornerò a casa con due figli.
"Non dovete ancora dirlo a nessuno. Ok?"
"Che tipo di agente sei? Un poliziotto?" mi domanda curioso Diego. "Eih! Non offendere. FBI mocciosetto! Questa é roba seria." gli risponde Matt. "Noi siamo più fighi dei poliziotti. Lo zio Matt poi è ancora più figo di vostro padre. Capito?" "Woooow" dice Diego. "Zio?" dico io.
"Capita quando quell'incosciente di tuo fratello, diventa padre all'improvviso." ride.
"D'altronde, visto che lo tieni in clausura, imprigionato sempre nei pantaloni, non poteva essere altrimenti." ride come un idiota.

È passata una settimana. Le indagini congiunte con la CIA e i servizi segreti venezuelani, ci hanno portato a una pista concreta.
Il covo di El Diablo, è ben nascosto sotto una fabbrica di rum, nel quartiere Petare. Ottima copertura. Nessuno controlla i camion di approvigionamento e quelli che lasciano la fabbrica carichi di rum, tutti rigorosamente con cassoni nascosti per garantire i loro traffici illegali. All'apparenza una fabbrica normale, sembra invece di essere a Fort Knox. Guerriglieri armati fino ai denti, pattugliano il perimetro. Le tracce termiche indicano almeno un centinaio di ostili nei sotterranei. Ci vorrà l'artiglieria pesante o un miracolo per entrarvi.

Siamo andati all'ambasciata per ritirare i documenti dei miei bambini e per pianificare l'attacco contro El Diablo. Una risorsa sul campo, sostiene che, El Diablo, stia organizzando di vendere Grace a un ricco petroliere negli Emirati Arabi.
C'è poco tempo.
"Agente Williams, ora deve firmare."
La mano mi trema. Emozioni contraddittorie mi pervadono: felicità, ansia, paura dell'ignoto. Ma devo essere in grado di affrontare le mie paure e di rimanere lucido.
Una firma, la più importante della mia vita e sono ufficialmente il Padre di Diego e Anna. I passaporti con scritto Diego e Anna Williams mi fanno battere il cuore. Non avevo mai pensato di diventare padre, non così, non senza 9 mesi per prepararmi psicologicamente, di saltare tutte le tappe e di provare comunque, così tanta emozione. 
"Piccoli. Dovete rimanere qui finchè non torniamo a New York. Io devo guidare con la CIA e i Navy Seal la missione di salvataggio di Grace." "Ma..."
"Andrà tutto bene Diego. Te lo prometto. Bada alla tua sorellina per me, come hai sempre fatto e per favore, non farle mangiare troppo gelato." Mi abbraccia con le lacrime agli occhi.
"Ti voglio bene." mi dice. "Anche io."

"Voglio bene anche io al nostro papà." Anna ci guarda imbronciata.
"Vieni qui anche tu, farfallina."

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