Odio le discoteche
Ieri sera è stato stupendo, il nostro primo bacio (e devo dire che bacia da Dio) . I suoi occhi. Così magnetici, così suoi. La sua dolcezza, semplicemente dolce. Lo amo.
- Io vado a vedere dove sono gli altri - ci avverte Lara facendosi spazio tra la folla - Cosa vuoi da bere? - mi chiede Andrea, urlando per farsi sentire sopra quella musica assordante - Una vodka alla pesca -.
Un fascio di luce mi passa negli occhi. Guardo da dove proviene e tra tutto quel fumo scorgo i fari e una grande palla da discoteca al centro della sala. Non mi piace molto la discoteca. In realtà non mi è mai piaciuto nessun locale affollato.
Odio tutti questi ammassi di gente che si spingono a vicenda o si strusciano l'un l'altro.
Quello non è ballare, è essere volgare per me.
- Tieni... Andiamo... - prendo la bibita dalle mani di Andrea e insieme ci dirigiamo verso un tavolo con tutti i nostri amici.
Mi siedo su uno dei divanetti. È una zona rialzata rispetto il resto della discoteca, la zona vip. Naturalmente non siamo così importanti ma il locale è dello zio di Gabriel e quindi ce lo possiamo permettere.
Prendo un sorso di vodka - Sinceramente non volevo venire qui stasera ma Kevin ci teneva... - mi sussurra Celeste, che è seduta al mio fianco - Neanch'io -.
Mi alzo e vado verso i bagni. L'unico posto tranquillo in questo posto. O forse.
Spingo la porta in legno, nera. Vedo un ragazzo contro un lavandino ma subito dopo intravedo una ragazza bloccata che cerca di liberarsi dalle sue possenti braccia.
Il ragazzo cerca, senza sosta, di baciarla e palparla. La ragazza continua a tormentarsi per scappare.
Gli occhi di lei finiscono per caso nei miei. Occhi che chiedono aiuto.
Il ragazzo con movimenti rigidi segue il suo sguardo - Ohoh... Due piccioni con una fava... -.
Faccio un passo indietro e sento il legno della porta aderire sulla mia schiena. - Non ti avvicinare - cerco di dire ma le parole mi si bloccano in gola.
Una scia passa per i suoi occhi diabolici. Perversi. Pieni di desiderio.
Sento il metallo della maniglia spostarsi sulla mia schiena e qualcuno dall'altra parte della porta spingere.
Mi giro di scatto e apro la porta freneticamente. Salto addosso ad Andrea quando lo vedo. Una lacrima scende sul mio viso arrossato.
Per un attimo ho temuto il peggio. - Che sta succedendo? Non tornavi più. Mi stavo preoccupando -
Lo stringo ancora di più a me.
- Ehi... - sussurra accarezzandomi il viso e cerco di fare un sorriso.
Mi volto alle mie spalle e li vedo ancora lì. Quel ragazzo con un espressione impassibile e alle sue spalle la ragazza ancora tremante con gli occhi sgranati che cerca di sostenersi al lavandino.
- Ragazzi tutto bene? - una voce forte e chiara irrompe nella stanza facendomi sussultare. Un uomo alto e robusto, di colore. Un uomo della sicurezza.
- Questo ragazzo ha cercato di infastidire me e lei - dichiaro guardando prima il ragazzo e poi la ragazza.
- Ci penso io -. L'uomo di colore strattona il ragazzo per un braccio e lo porta fuori.
- Grazie - riesce a sussurrare la ragazza prima di scomparire tra la folla.
Di niente. Non ho fatto proprio nulla.
- D'ora in poi stai con me e se devi andare in bagno ti accompagno io - dice in tono autoritario il mio ragazzo.
Annuisco e lo bacio ed a un soffio dalle sue labbra sussurro un - Sei il mio eroe... -
Odio le discoteche!
Spazio autrice
Da dove inizio? Be' so di essere in ritardo e che il capitolo non è uno dei migliori.
E per farmi perdonare il prossimo capitolo sarà molto intrigante e sorprendente. Promesso.
Grazie a tutti per i commenti e le votazioni! Siete fantastici! Grazie davvero.
Un abbraccio strapazzoso,
Un_cuore_in_silenzio
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