Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Father and Son

It's not time to make a change.
Just relax, take it easy.
You're still young, that's your fault. There's so much you have to know.
~Cat Stevens (Father and Son)

Il forte rumore di una porta che sbatteva mi fece sobbalzare dal letto e appiccicare come un ragno al soffitto. Mi ritrovai a testa in giù col pigiama largo che pendeva e oscillava velocemente, gli occhi socchiusi e la bocca secca.
«C-che suc... chi va là?» mormorai.
Il tonfo era seguito da sussulti di gioia e una voce maschile decisamente familiare.
Guardai la porta della mia camera illuminata dai raggi del sole che penetravano dalla mia finestra. Appena notai che la maniglia si stava girando, scesi dal soffitto e mi fiondai sdraiato sul letto. Ad entrare fu zia May.
Falso allarme. Sembrava piuttosto felice. Doveva essere arrivato qualcuno di speciale. Un parente magari... o quasi.
Aveva i capelli castani legati in una coda di cavallo, gli occhi sgranati e la bocca sorridente. Indossava una maglietta piuttosto scollata color bordeaux e un paio di jeans blu scuro. Inizialmente agì come se avesse paura di avermi svegliato. Effettivamente, era così.
«Peter, caro?» chiese a bassa voce. «Sei sveglio?»
Pronunciò l'ultima frase quasi cantilenando. Io annuii con la faccia sopra al cuscino bianco latte.
«C'è una visita per te, tesoro.» mi disse allegramente. «Una visita stupenda, aggiungerei.»

Feci per alzarmi dal letto e uscii dalla mia stanza, scorgendo un Tony Stark vestito di tutto punto e con le mani in tasca. Aveva un paio d'occhiali da sole sulla testa e un sorrisetto divertito stampato in volto.
«Buongiorno, ometto!» mi salutò. Fece un piccolo gesto con la mano in segno di saluto.
«Oh, ehi! Salve, ehm... signor Stark!» balbettai.
«Sembri appena uscito da una rissa.» commentò riferito al mio lieve occhio rosso, guadagnato la sera prima durante uno scontro con due tipacci. «Fatto a botte a scuola?»
Scossi il capo. «No, cioè più o meno, ma... sono solo inciampato.»
May mi guardò preoccupata, ma abbozzai subito un sorriso come per dirle che era tutto okay. Il signor Stark mi venne incontro e mi mise una mano sulla spalla.
«Pensavo fosse opportuno venire a chiamarti di persona, per riferirti... beh, ciò che devo riferirti.» disse.
Sbattei le palpebre quasi incredulo. «Oh, wow! Sì, bene. Mi dica pure.»
«Non qui. Ehm, May?» chiamò mia zia che subito alzò lo sguardo pieno di desiderio.
«Io e Peter dovremmo parlare dello stage e altro. Non è un problema, se lo porto a mangiare qualcosa, no?»
May esitò per un attimo.
«Offro io!» aggiunse Tony.
Mia zia alla fine sorrise e annuì. «Okay, ma... è sicuro di volere offrire lei?»
«Solo se la smette di darmi del lei, tesoro.»
Zia May per poco non svenne. La vidi cambiare dal colore ambrato al rosso acceso. Tipico di Stark: flirtare con chiunque. Non avrebbe dovuto essere più riservato, ora che era ufficialmente fidanzato con Pepper?
Comunque, May sorrise e annuì, lasciandoci uscire in tutta tranquillità.

————————————

«Quindi ci sarà un prossimo "ritiro"?» chiesi emozionato e tacciando le virgolette in aria.
Tony finì di bere il suo caffè, sbattendo lentamente le dita sul tavolo del bar. «Più o meno. In realtà, non è per questo che ti ho fatto venire qua.»
Rimasi sorpreso. «Ah, e allora perché? È successo qualcosa? Serve il mio aiuto? Il buon vecchio Spider-Man di quartiere è sempre pronto per-»
«Ho riflettuto su molte cose.» mi interruppe.
Con un gesto della mano, si sfilò gli occhiali da sole e tirò su col naso.
«Sono venuto a sapere che ne hai passate tante, prima che ti conoscessi insomma.»
Ripensai a mio zio, al dolore di May e tutte le conseguenze. Poi pensai ai miei genitori...
Perché avrebbe tirato fuori quella storia?
Intrecciai le mie mani sopra al tavolo, guardando in basso.
«So cosa vuol dire... non essere sostenuti da una figura paterna.» mormorò, guardandomi negli occhi. «Non sapevo tutta la storia prima, e quando sono venuto a saperla ero... colpito.»
«Colpito?» feci eco.
Tony annuì. «Colpito dal fatto che nonostante tutto, tu ti sia rialzato sempre. Non hai mai mollato di fronte alle avversità, agli ostacoli e alla paura. Questo non è tipico di tutti, ricordatelo sempre.»
Trattenni il fiato, cercando di restare attento e di non lasciarmi scappare neanche una lacrima. Non avrei sopportato che mi vedesse piangere, come una femminuccia.
«Quello che sto cercando di dirti è che...» fece una pausa. «... che se avessi mai bisogno di aiuto, upgrade, sostegno e...» agitò in un movimento circolare la mano destra. «...tutto il resto, io ci sarò.»
Il modo in cui lo disse era quasi divertente; il tono era scherzoso, come se avesse timore di mostrarmi la parte preoccupata e affettuosa di lui. Allo stesso tempo, mi venne seriamente da piangere. Il pensiero di averlo accanto e di poter contare su di lui, come un padre, mi fece sollevare da terra anche senza la ragnatela, il che è strano! Sentii una pressa nel petto e un disperato desiderio di abbracciarlo. Ero dell'idea che le cose più semplici sono davvero le più belle, con o senza super poteri.

«Okay, beh, basta con le smancerie.» commentò frettolosamente Tony, alzandosi e posando un bigliettino sul tavolo. «Questo è... il mio contatto.» spiegò guardandosi in torno.
Mi alzai di scatto e presi il foglio, senza neanche leggerlo. Avevo di sicuro una faccia ebete, con la bocca aperta e gli occhi lucidi.
«Un piccolo favore però:» continuò. «non darlo a nessun altro, né amico né conoscente né quello che vuoi.»
«Ah, zia May sarà dispiaciuta.» borbottai abbozzando un sorriso.
«Lei lo ha già da qualche mese.» sogghignò Tony.
Entrambi iniziammo a ridere. Non ricordai l'ultima volta in cui avevo sentito tutto quel tepore. Volevo abbracciarlo...
«Pepper sa che non la tradirei mai, quindi non temere per tua zia-» prima che potesse finire la frase, lo strinsi in un caloroso abbraccio.
Cavolo, che razza di profumo avrà messo? Ma soprattutto quanto ne avrà messo? Mi tappò tutto il naso quell'odore. Buono, però.
Sentii Tony pattarmi la testa. «Okay, okay, niente smancerie in pubblico. Ho una reputazione da...»
Non lo ascoltai. Ehi, dopotutto lui era un sostenitore del "non seguire ciò che ci si viene detto". Mi lasciai uscire una risata, mischiata a qualche gocciolina grondante sulle mie guance.

Per favore, non parliamo più di questa storia.

«Grazie, Stark.» mormorai.
Alzai lo sguardo e lo vidi sorridere come solo un padre sa fare: quel sorriso sbilenco, che si propaga solo a un lato del viso, lasciandoti un senso di sicurezza.

L'avrei davvero considerato come il padre che non ho mai avuto? Lui avrebbe mai considerato me come un figlio? Non lo so e forse non l'avrei saputo neanche con certezza. Ciò di cui sono consapevole però, è che ho bisogno di questo, di Tony. Mi rendeva felice e sapere di poter contare su di lui riempiva quella parte di vuoto nel mio cuore.

«Beh, ora andiamo da Mr. Delmar:» disse lui allegramente. «Ho proprio voglia di uno di quei suoi panini deliziosi.»
————————————

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro